La mia conversione avvenne nell’Agosto del 2008, quando decisi di partire per la prima volta per Medjugorje. Tantissime
erano le domande che mi affliggevano sull’esistenza di Dio e che da
alcuni anni mi portavano ad allontanarmi dalla Chiesa: non andavo a
Messa (le uniche volte erano per Natale, Pasqua e qualche funerale).
Calunniavo l’istituzione della Chiesa, offendevo i preti e il papa, ma
soprattutto bestemmiavo. Come il fumo, l’alcol o il gioco d’azzardo, la
bestemmia può diventare un vizio. E per me, lo era.
Ero arrivato al punto di bestemmiare senza neanche rendermi conto di farlo; ormai era parte del mio linguaggio. Partii
con parecchie curiosità, ma soprattutto con il grande desiderio
scoprire chi era o cosa fosse la Verità per me; sentivo che non ne sarei
rimasto deluso. Inizialmente il viaggio è stato un po’ pesante, con
tutto l’autobus che pregava e cantava, e io che mi annoiavo perché
volevo dormire o ascoltare la musica. Ma, nonostante tutto, cercavo il
più possibile di conformarmi al gruppo e pregare con loro, anche se non
sapevo neanche come si usasse un Rosario.
Arrivati a Medjugorje notai subito un’atmosfera diversa, un “qualcosa” che prima d’allora non avevo mai provato. È
incredibile pensare che durante il viaggio uscivano dalla mia bocca
solo parole, mentre ora cominciavo a pregare con il cuore. I
giorni, durante il meraviglioso Festival dei giovani, passarono in
fretta: la mattina tra canti, balli e testimonianze; e la sera tra
Rosario, Messa e Adorazione Eucaristica. È proprio da quest’ultima che
ho sentito veramente toccare il mio cuore. Quella piccola Ostia,
esposta, era in grado di compiere grandi cose. Il mio cuore si
scioglieva ogni volta che la guardavo. Ogni sguardo era come un raggio
di sole che pian piano illuminava il mio cuore……..
………..Vi fu una mattina che, prima di andare sul monte Podbrdo, ci
fermammo sotto la casa di Vicka. Ero riuscito ad intrufolarmi fra la
gente e a mettermi di lato alla scala da dove Vicka parlava. Era
vicinissima a me. Aveva qualcosa di non comune, difficile da spiegare.
Aveva gli occhi così profondi, e un sorriso così splendente che non
riuscivi a smettere di fissarla e a ridere anche tu senza capire il
perché. Quando mi ha imposto le mani sulla testa, il mio
cuore si è letteralmente aperto, sprigionavo gioia da tutte le parti. Il
viso di Vicka era davvero l’espressione dell’amore che la Gospa ha per
noi, suoi figli.
Quell’amore che avvertivo costantemente, ma che si incarnava ogni
volta che partecipavi ad una apparizione. In quei momenti, davvero il
paradiso era in mezzo a noi, ed è proprio in quei brevi minuti che
comprendi l’eternità del Paradiso, e ti rendi conto che tutto è reale,
le apparizioni sono reali, Dio è reale. Prima di partire e
durante quei giorni, pensavo di aver bisogno, e quindi ottenere, un
miracolo per poter credere totalmente. Ma non è stato così: non ho mai
visto nessun segno straordinario a Medjugorje, e la cosa mi aveva reso
molto deluso. Guardavo continuamente il cielo, il sole, la croce del
Krizevac, ma niente: l’unica cosa che ottenevo era un bel dolore agli
occhi subito dopo.
Ma poi, col tempo ho capito che nessun segno mi sarebbe servito
per la mia conversione. Dio ha preferito agire direttamente nel mio
cuore, come da tempo cercava di fare, mentre io gli avevo sempre chiuso
le porte del mio cuore. Ma a Medjugorje ho cominciato ad ascoltare la
sua voce che è Verità: “Chiunque è dalla Verità ascolta la mia voce”,
dice Gesù. Un segno straordinario come dono di Dio,
certamente rafforza la tua fede, ma se non apri il tuo cuore alla
Verità, se non hai permesso a Dio ti parlarti, allora nessun miracolo
straordinario potrà mai cambiarti. Una guarigione fisica non è nulla a
confronto alla guarigione spirituale.
La conversione del cuore, questo è quello che vuole che vuole Dio,
ed è proprio per questo che la Madonna appare da 30 anni, per
richiamare tutta l’umanità a suo figlio Gesù, supplicandoci sempre con i
suoi messaggi alla conversione del cuore. Questa è stata
una mia piccola testimonianza del mio primo pellegrinaggio. Le altre
volte che ho fatto ritorno a Medjugorje, ho avuto la conferma di tutto
quello che ho sperimentato la prima volta, ma, soprattutto, ho capito
tante cose che dopo il mio primo viaggio non avevo capito o accettato.
Medjugorje non è il punto di arrivo della nostra conversione,
bensì il punto di partenza, l’inizio di tutto, perché la nostra
conversione, nonostante tante difficoltà, la costruiamo qui, nella vita
di tutti i giorni. Ringrazio la Mamma celeste che,
prendendomi per le orecchie, mi ha portato fino a casa sua, a
Medjugorje, dove mi ha presentato e offerto gratuitamente la Verità,
cioè Gesù.
Condivido a pieno il messaggio di qst persona.anch'io ho avuto le stesse sensazioni. La madonna continua a vegliare sul ns tortuoso cammino.
RispondiEliminaCondivido,pienamemte il messaggio di Umberto,Medugorje è la Pace sulla terra!!Invito chiunque ad andare per poter trovare la Vera Pace con se stessi,ma sopratutto con Dio.
RispondiEliminaAnch io ho provato e vissuto questa guarigione a Medjugorie, il paradiso sulla terra grazie Madre per avermi chiamato amen
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