Nonostante avessero sempre osservata alla perfezione la legge di Mosè, dopo molti anni di matrimonio Anna e Gioacchino non avevano ancora avuto figli. Essi vivevano umiliati in seno al popolo eletto perché gli Israeliti ritenevano la sterilità come un indizio eloquente della maledizione divina. Per questa ragione, venivano perseguitati da coloro che ritenevano inconciliabile la vera giustizia con la sterilità e così li tentavano, come già fecero gli amici con Giobbe, dicendo: "Se siete giusti, perché Dio non vi concede una discendenza?".
Così Gioacchino decise di ritirarsi nel deserto per digiunare e pregare, mentre Anna si affliggeva nel pianto, credendo ormai di essere stata abbandonata dal Signore.
Finchè un giorno, mentre Gioacchino era al lavoro nei campi, gli apparve un angelo, per annunciargli la nascita di un figlio ed anche Anna ebbe la stessa visione.
S.Anna si ricollega in tal modo alle donne sterili del popolo di Israele, da Sara fino alla sua omonima Anna, madre di Samuele. Cristo nasce così da una discendenza disperata e sterile, e ciò costituisce una speranza per la nostra vita: non potevamo avere patrona più compassionevole verso di noi, quando ci troviamo senza frutto o sorpresi da qualche fallimento.
S. Anna diede alla luce una bambina che chiamarono Maria, che vuol dire «amata da Dio».
Il secondo merito di gloria di S. Anna è di aver collaborato, con l'educazione di sua figlia, all'opera dello Spirito Santo per fare fruttificare i doni meravigliosi deposti da Lui nell'anima della futura Madre del Signore. Possiamo perciò pure dire di S. Anna ciò che si dice della SS.Vergine Maria: "Benedetto è il frutto del tuo seno!".
S. Anna è la Santa protettrice delle partorienti, delle madri e delle vedove.
Non sappiamo quando morirono i genitori della Madonna. Per parecchi secoli la loro memoria rimase nell'ombra. Il loro culto apparve anzitutto in oriente. L'imperatore Giustiniano I (+565) fece edificare a Costantinopoli una chiesa in onore di S. Anna. Nel secolo VII la sua effigie comparve nella chiesa di Santa Maria Antiqua, il più importante e il più antico edificio cristiano del foro romano. La sua festa nel secolo XIV era estesa a quasi tutta l'Europa.
Nel 1584 papa Gregorio XIII impose a tutta la Chiesa la festa della Santa come di precetto. Dante ne descrive così il posto e l'atteggiamento in Paradiso: "Di contro a Pietro vidi seder Anna - tanto contenta di mirar sua figlia - che non muove occhi per cantare osanna" (Par. 32, 133).
Oggi la Chiesa celebra la ricorrenza dei Santi Anna e Gioacchino il 26 luglio.
Fonte:http://www.itineraricristiani.it/santi/229/Santi-Anna-e-Gioacchino.html
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