domenica 21 luglio 2019

Ci deve essere chi prega per chi non prega mai - Catechesi di Padre Jozo



Non dimentichiamo che ci deve essere chi prega per chi non prega mai, proprio come il sole che dà luce a tutti i pianeti e alla terra intera.
Proprio come il cuore serve tutto il corpo, allo stesso modo coloro che ricevono il dono della preghiera sono chiamati a dare gloria a Dio attraverso la preghiera. Essi sono chiamati a pregare affinché altri conoscano e incontrino Dio. Essi sono chiamati a pregare per la conversione e per la pace.

Il digiuno e la rinuncia purificano la fede. 
 È mio desiderio spiegare il concetto di digiuno, che non è ben compreso fra noi. Quandola Nostra Signora parla di digiuno e di rinuncia, Lei non si riferisce solo al cibo, ai pasti e così via. Nello stesso modo, il nostro Signore ci insegna che il digiuno comincia dal cuore e dai cattivi pensieri che lì hanno origine.
Digiunare col pensiero. Oggi dobbiamo imparare a digiunare dai pensieri cattivi, violenti, disordinati, impuri e indegni e a saper rinunciare ad essi. Dobbiamo far coincidere i nostri pensieri col Vangelo e col pensiero di Dio, perciò dobbiamo leggere e meditarela Parola di Dio e le vite dei Santi. Tanti soffrono a causa dei pensieri disordinati e seducenti che li perseguitano giorno e notte. Saper digiunare col pensiero è come rifiutare del cibo contaminato: noi non vogliamo assaggiarlo perché può avvelenarci. Un cuore pieno di pensieri velenosi non può pregare, non può amare Dio né il vicino di casa.
Digiunare con gli occhi. Immagini, scene ed eventi tragici mostrati dalla televisione, dai mezzi di comunicazione, dalla pubblicità o nelle vetrine dei negozi – entrano indisturbati attraverso i nostri occhi, come attraverso due finestre. I nostri sensi sono continuamente colpiti da tantissime immagini immorali e oscene che vediamo nei film o attraverso altri mezzi di comunicazione di massa. Esse riempiono inconsapevolmente i nostri pensieri e li rendono impuri, violenti, e così via. Tali immagini e scene non si perdono né si dimenticano, al contrario, esse ci permeano e, senza che ce ne rendiamo conto, ci formano e ci cambiano. C’è un vecchio detto: “Dimmi quello che stai leggendo ed io ti dirò chi sei e come sei”.
Il mio cuore non deve diventare un secchio della spazzatura. E’ difficilissimo opporsi a questa potente propaganda di pornografia e di immoralità e dire, a se stessi e alla propria famiglia: “Noi siamo cristiani, questo programma non fa per noi. E’ contro noi e contro la nostra morale”. Non accendere la televisione in questa Quaresima è un grande sacrificio e una grande rinuncia, ma è anche una grandissima libertà tramite la quale si testimonia la propria maturità e la propria forza morale.
Digiunare con le orecchie. Il dono dell’udito e della musica appartiene alla natura umana, ma esiste anche la musica satanica. Esistono anche persone che non possono fare a meno della televisione e della musica. Dobbiamo essere vigilanti e saper distinguere tra il frumento e la zizzania – tra ciò che ci distrugge e ci rende schiavi-e ciò che ci nobilita. Mi dispiace molto che tanti anziani perdano ore ed ore davanti al televisore. Essi hanno perso il dono della preghiera che avevano le loro madri. Chi servono coloro che non pregano? E per chi vivono, se sprecano i loro ultimi giorni davanti alla televisione?
Digiuno dalle parole. Siamo una nazione dal linguaggio sporco, pieno di brutte parole, di imprecazioni e di bestemmie, che non sono eredità culturale o nazionale. Esser forti è saper impedire ad una brutta parola di uscire dal nostro cuore: la vittoria di un individuo consiste nel non pronunciare un’imprecazione in un momento di rabbia e nello sradicarla dal nostro vocabolario. Barzellette di cattivo gusto, umilianti e sporche, riempiono varie occasioni di incontro come acqua sporca che ci contamina tutti. Chi bestemmia e impreca è al servizio del maligno: imparare a digiunare con la lingua e a rinunciare alle cattive parole è una grande vittoria della grazia.
Digiunare coi sentimenti. I nostri sentimenti possono essere molto negativi, fino a causare uno stato di malattia della nostra anima. Armonizzare i nostri sentimenti e immergerli nell’amore è il nostro scopo e la nostra vocazione.
Digiunare con l’abbigliamento. Quanti schiavi della moda ci sono! Noi siamo testimoni di come il culto del corpo sia promosso, assieme a quello del piacere, attraverso la moda. Tutto ciò ci sommerge e causa la malattia dell’anima. L’uomo vive e lavora per le cose e per un aspetto bello e falso. E’ doloroso separarsi dagli anoressici ai loro funerali. Cosa ci dice l’eccesso nell’acquisto dei veicoli? Purtroppo, per molti uomini, una macchina è prioritaria rispetto al figlio e alla famiglia. Essere moderati è una virtù, è la grandezza e la forza del Cristiano che mostra di non dipendere dalle cose, ma di servire, invece, il Signore.
Digiunare dal mangiare e dal bere. Molti alcolisti distruggono se stessi, il loro matrimonio, le loro famiglie, la nazione ed anche la loro dignità cristiana. Questa incurabile dipendenza può guarire col digiuno e la preghiera.
Digiunare dalla droga. L’immagine di un giovane che è diventato schiavo della droga è molto triste. Il demone della droga porta con sé molti mali, è il suicidio di una nazione che non ha vigilato sui suoi giovani. Le nostre scuole, i campetti da gioco, i pub e i luoghi di ritrovo sono diventati i luoghi dello smercio di quella sostanza mortale.
Digiuno dai videogiochi, dai giochi d’azzardo, dalle scommesse e simili. Questo vizio è fortissimo se se ne considera il costo dai necrologi quotidiani! L’elenco delle nostre dipendenze e debolezze è infinito! E allora come facciamo a condurre, la nostra famiglia e i nostri cari, attraverso questo mare turbolento?La Regina della Pace ci dice che ciò è possibile solo col digiuno e la rinuncia. Con la preghiera quotidiana possiamo trovare la vera pace in Dio: pace significa forza, pace significa gioia in Dio, pace significa la pienezza di vita nella famiglia e nella Chiesa.
Possiamo contare sulla salvezza e sulla grazia senza rinunce? Preghiera e rinunce sono le due ali tramite le quali un Cristiano si solleva fino alle altezze della sua fede e realizza il suo incontro con Dio. Anche oggi, come nella storia della Chiesa, essere santi e chiamati alla santità è molto importante. Questo è il nostro scopo, ma non possiamo realizzarlo senza la grazia. Riceviamo la grazia dal Signore, aprendo il nostro cuore a Dio attraverso il sacrificio, il digiuno , la preghiera, i Sacramenti, e vivendo immersi nella Parola di Dio. Cari fratelli e sorelle, vi invio i miei sinceri saluti assieme alle mie preghiere e sacrifici per le vostre intenzioni.
 Sinceramente vostro,
Padre Jozo Zovko, o.f.m.

Tratto da: Mir i Drobo-
Virgilio Baroni

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