TESTIMONIANZA DI MILONA D’ASBURGO
Milona, discendente della famiglia imperiale degli Asburgo, si reca a Medjugorje per la prima volta nel 1984, in occasione del terzo anniversario delle apparizioni. Un' esperienza che sconvolge la sua esistenza e la porta a rimanere a Medjugorje per ben undici anni al servizio della parrocchia e dei pellegrini. Lei racconta.
Milona, grande ed umile serva di Gesu’ e Maria, grandissima e instancabile testimone della presenza di Maria a Medjugorje oggi sposa e mamma.
“Sono sempre stata cattolica praticante e durante la mia gioventù ho vissuto belle esperienze spirituali. Tuttavia essendo cresciuta nel periodo delle contestazioni, degli hippies ( fra cui vi erano molti miei amici che non conoscevano DIO e criticavano la mia fede), mi sono sempre sentita un po’ sola, incompresa. Poi, nel 1984, una forte chiamata interiore mi spinse a venire a Medjugorje. Molti membri della mia famiglia erano gia’ venuti in pellegrinaggio, ma io non conoscevo niente.
Non cercai nessun veggente e nessun sacerdote. Salii sul Krizevac’. (il monte della Croce) e lassu’ comincio’ la mia nuova vita. Stavo salendo per il sentiero della Via Crucis e d’un tratto, non ebbi più la forza di continuare. Mi sedetti su una pietra. Sentii una presenza silenziosa, e viva (che non percepii con i sensi) che mi pose tre domande: Se
cio’ che accade a Medjugorje e’ vero, come posso definirmi cristiana?
Chi e’ questo Dio in cui dico di credere? Esiste veramente?“.
Nel cuore sentivo chiaramente le risposte, e in quel momento, mi resi conto che mai avevo conosciuto e vissuto la fede cristiana nella sua profondita‘. Dal Krizevac’ vidi la chiesa di Medjugorje illuminata da una luce intensissima che proveniva dal cielo. Poi di colpo, la luce scomparve; sopraggiunse un anziano sacerdote che mi aiuto’ a proseguire la salita sino alla cima del monte. Sotto la croce mi confesso’. Fu piu’ di una confessione, raccontai tutta la mia vita! Mi sentivo come un’esiliata che torna a casa. Dopo quella stupenda e inaspettata esperienza, mi resi conto che dovevo lasciare molte cose del mio passato. Allora lavoravo a Ginevra da Christie’s. Amavo molto il mio lavoro, ma, nel corso dell’anno, capii che dovevo veramente lasciare tutto per capire cosa Dio volesse da me. Tornai a Medjugorje ogni mese e, dopo poco tempo, lasciai tutto per seguire Dio. Avevo 25 anni, Padre Slavko mi chiese di collaborare in parrocchia come segretaria, nella corrispondenza delle migliaia di lettere e cartoline provenienti da tutto il mondo. In seguito collaborai come traduttrice durante le conferenze che Padre Slavko teneva ai pellegrini di lingua inglese.
Rimasi a Medjugorje per undici anni! E’ stata un’esperienza che mi ha fatto crescere. Un dono, una scuola di preghiera e di vita. Il contatto con Padre Slavko, i francescani, i veggenti e le loro famiglie e’ stato davvero edificante. I miei famigliari rimasero molto stupiti del mio cambiamento e anche loro iniziarono un autentico cammino spirituale. Anche tutti i miei cugini (oltre trenta) sono venuti a Medjugorje. Sono moltissime le esperienze e i ricordi che mi sono rimasti impressi nel cuore. Ho visto gente guarire istantaneamente davanti a me, durante le apparizioni ( che all’epoca avvenivano in canonica). Alcuni arrivavano con le stampelle e se ne andavano via senza. Sono momenti che non potro’ mai dimenticare.
Spesso vedevo Marija, la veggente, che dopo una giornata faticosa di incontri con i pellegrini, giungeva sul luogo dell’apparizione in lacrime, carica di problemi, sofferente……..Poi dopo l’apparizione, il suo viso si era totalmente trasformato, i suoi occhi brillavano d’amore; era raggiante e pronta ad abbracciare il mondo intero! in quei momenti compresi veramente qual è la differenza tra un vero incontro con il cielo ed altre false esperienze spirituali, in seguito alle quali non si ama piu’ il mondo e il prossimo. A Medjugorje, tutto e’ semplicita’ e amore.
Di Padre Slavko ho moltissimi ricordi, Lui viveva cio’ che diceva, ripeteva spesso “Non voglio aver ragione, cerco sempre la Verita’ “. Era sempre alla ricerca della Verita’, e si sentiva un “umile servo”, al servizio della Verita’, e della Chiesa. Aveva il dono di accogliere la Grazia, e trasmetterla agli altri. Era amico e fratello di tutti e sei veggenti. Tutti noi lo amavamo.
Milona conclude dicendoci che qui a Medjugorje, la gente si apre perché si sente accolta, amata e aspettata dalla Madonna e soprattutto dal suo cuore materno, e ognuno riceve ciò di cui ha bisogno. Milona cerca sempre di testimoniare l’amore di Maria per ognuno soprattutto nei piccoli gesti e nelle piccole cose del quotidiano.
Impressionate e lodevole l’associazione creata con Magnus e Fergus Mac Farlane-Barrows, la Mary’s Meals, cioe’ i pranzi di Maria, nata dall’esperienza dei tre a Medjugorje, che si occupa di dare cibo e istruzione e ogni genere di cose ai piu’ bisognosi. Fino ad oggi raggiungono circa un milione e mezzo di bimbi bisognosi, denutriti e senza istruzione in moltissime zone dell’Asia, Africa, Brasile, e in moltissimi altri Paesi. Solo da questo ripete sempre il Cardinal Cristoph Schonborn, di Vienna, si attesta senza nessun dubbio ed equivoco, la veridicita’ delle apparizioni a Medjugorje.
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