"Se è la Gospa, forse ritornerà", si
dicono le quattro ragazze e il giorno dopo, 25 giugno, verso le ore
18.15, Ivanka, Mirjana e Vicka si recano a chiamare Milka, la
pastorella, che era con loro il giorno prima, per salire al Podbrdo. Ma
la mamma dice a Milka che ha bisogno di lei in casa, e manda Marija al
suo posto. Marija a quell'ora è più disponibile, perché solo più tardi
dovrà preparare la cena. Ella però non va subito, ma propone a Vicka di
andarla a chiamare lei e Jakov, un bimbo di appena dieci anni, nel caso
in cui la Gospa ritorni. Ivanka, Mirjana e Vicka si incamminano verso la
sommità della collina, seguite da un gruppo di giovani e adulti. Hanno
iniziato da poco la salita quando vedono un lampo, poi subito la
Signora, ma molto più in alto e questa volta senza il bambino.
Vicka
non dimentica la promessa fatta all'amica, corre subito a chiamarla e
poi ripercorre la pietrosa salita seguita da Marija Pavlovic. Con lei
c'è anche il piccolo Jakov Colo.
Vicka
raggiunge Ivanka e Mirjana e, come il giorno prima, la luminosa figura
fa loro segno di avvicinarsi. Questa volta, senza esitazioni, incuranti
delle pietre e dei rovi, corrono verso la cima del monte. Marija e
Jakov, con passo più lento, le seguono.
Ivan
Dragicevic, il sesto veggente, non è andato sulla collina con le
ragazze, ma vi è salito per un'altra via con tredici amici. Solo lui
però avrà l'apparizione.
Amorosa
e semplice, di una bellezza indescrivibile, la Signora è li davanti a
loro. Veste una lunga tunica di colore grigio argento. Sotto un velo
bianco si intravedono capelli neri. Nei suoi occhi blu c'è un profondo
sguardo d'amore. "E' la Gospa!" esclama Ivanka.
"Adesso non mi dispiacerebbe morire, dal momento che ho visto la Madonna", dirà più volte Jakov.
I
ragazzi improvvisano una preghiera molto in uso nel villaggio: sette
Padre Nostro, Ave Maria e Gloria. L'apparizione prega con loro, per la
prima volta, limitandosi al Padre Nostro e al Gloria (senza Ave Maria).
E'
amabile e semplice, indescrivibile: meravigliosa, sorridente, gioiosa;
una veste luminosa di grigio argentato, capelli neri ondulati sotto il
velo bianco. Attorno alla testa le dodici stelle che nulla sostiene e
nulla lega tra loro. E quegli occhi azzurri che guardano con affetto i
ragazzi. Adesso si, la vedono bene.
Ivanka, orfana, osa domandare notizie della madre, Jagoda, deceduta il mese prima all'ospedale: "Come sta mia madre?".
"E' felice, sta con me", è la risposta.
La
sua voce è dolce come la musica, o come campane che suonano. Tutti
sentono questa domanda e la relativa risposta, eccetto Marija e Jakov.
Mirjana chiede alla Madonna: "Lasciaci un segno, altrimenti crederanno che siamo delle pazze".
Nessuna risposta. Ella si limita a sorridere. "Tornerai?", chiedono ancora alla Gospa. Ella fa cenno di si con la testa. Poi dice loro: "Arrivederci, angeli miei" (appellativo familiare e tenero che si da ai bambini in Croazia).
E
così, quel 25 giugno 1981, hanno visto per la prima volta l'apparizione
da vicino e nettamente, nel suo splendore. La sua luce ha sigillato il
gruppo dei sei, che si è definitivamente una volta per tutte. I quattro
adolescenti del primo giorno: Ivanka, Mirjana, Vicka e Ivan e i due
invitati da Vicka, Marija e Jakov, l'unico bambino. Sono loro che
beneficeranno d'ora in poi dell'apparizione quotidiana. La Madonna
chiederà loro in seguito di celebrare l'anniversario della prima
apparizione, non il 24, giorno di paura, di incertezza e confusione,
bensì questo secondo giorno, durante il quale essi l'hanno vista tutti e
sei, hanno parlato con lei e pregato nella pace.
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