Gianni Romolotti:
"Medjugorje" ....appena pronunci questa parola, chi ti sta davanti domanda, vuol sapere: Lei ci è stato?, ci crede?, cosa succede in quel paese d’Erzegovina? Decine i libri su questo decisivo avvenimento, e decine le trasmissioni televisive. Ma tutto questo Romolotti lo dà per scontato. Ciò che gli preme, è esporre al lettore la sua ri-conversione. L’autore si auto esamina per provare a capire il « lui » di Prima della sua andata in quel posto di Paradiso. Poi la Sberla – così ha chiamato l’esperienza a Medjugorje. E quindi la sua vita nel Dopo. Il libro è scritto e sofferto in forma di diario; ma è anche poesia, affetti familiari e storia di anni tribolati. Circa i segni, l’autore non può nascondere il suo più vistoso. Stiamo parlando della foto di copertina dove si può intravedere con chiarezza la silhouette della Vergine Maria, nel cielo blu di Medjugorje, accanto ai due campanili. Non c’erano nuvole, l’intenzione dell’autore era un’altra: fotografare il fenomeno del sole pulsante. Insomma un regalo di Maria inaspettato. Perché a me?, si chiede l’autore, e gira la domanda ai lettori. Anche grazie a questa foto si è deciso a scrivere questo libro controcorrente. «Paragonare la propria esperienza e le proprie domande con il racconto di esperienze vissute da altri, è sempre utile. Per questo è bene prendere in mano questo libro di Gianni Romolotti, comunque la si pensi sulle apparizioni mariane e su Medjugorje in particolare. Un fatto accaduto nella vita vale più di mille opinioni». Dalla Prefazione di Andrea Tornielli.
Chi è Gianni Romolotti?
Si definiva agnostico, prima di incontrare la Regina della Pace di Medjugorje.Il suo primo viaggio, in quel luogo santo, risale al 1° Maggio del 1987. Non credeva in nulla all’epoca, era quindi ben lontano dal ricercare la Madonna o le sue apparizioni.Lui e la moglie Marina erano giunti a Medjugorje per l’insistenza di un’amica, dal nome profetico, Grazia, nell’anno in cui i sei veggenti avevano tra i 10 e i 16 anni.“Vidi qualcosa di straordinario. Guardavo il sole a occhio nudo, cosa normalmente impossibile a farsi. Tutti gli altri, eravamo in centinaia, lo stesso. E il sole prese a roteare, danzare, pulsare, assumendo varie colorazioni, prima azzurra, poi rossa, quindi rosa, e infine precipitò verso di me, tanto da costringermi a ripararmi istintivamente il volto con le mani”.
Medjugorje: la foto rivelatrice
Come non sentirsi toccati da un’esperienza del genere? Come non esclamare di aver trovato, lì, la propria casa e tutte le risposte cercate?Il giorno dopo, pensò di fare delle foto: “Un’inquadratura né verticale, né orizzontale, mentre io ricordavo perfettamente d’aver puntato l’obiettivo perpendicolare al terreno, in direzione della canonica e della Chiesa.
Accanto alle cuspidi dei due campanili, una nuvola formava una silhouette di donna. Dal velo e dal manto si direbbe la Vergine. Ma io sono arcisicuro che quel giorno il cielo era terso, neanche una nube”.
Da quel giorno, Romolotti custodisce il negativo in cassaforte, segno e pegno della sua guarigione, del cambiamento che toccò poi l’intera esistenza. Voleva raccontare a tutti di come e del perché fosse mutata la sua vita; cominciò allora e mai ha smesso.
Negli anni 90, affittò il Palatrussardi, per un raduno spirituale: “Pullman da tutta Italia, a ogni raduno 10.000 persone avide di preghiera, Rosari e litanie, dalle 9 di mattina alle 7 di sera, è un solo discorso: la meditazione di padre Slavko Barbaric, un francescano carismatico, oggi sepolto a Medjugorje, che, se non si fosse fatto frate, sarebbe finito con i miliziani a strappare i testicoli ai nemici durante la guerra in Bosnia”.
Il suo ruolo nel mondo gli sembrò chiaro: propagare quanto appreso il più possibile, condividerlo con altri che adesso lo guardavano sbalorditi, nel sentirlo parlare. Lui voleva spartire con chiunque i doni della guarigione, parlare con chiarezza, pur di scuotere le coscienze.
Gianni Romolotti,
pubblicitario di vecchio corso, ne ha lanciati di prodotti in più di
quarant’anni di attività. Al suo attivo ha perfino dei Caroselli con
Frank Sinatra, negli anni Sessanta. Ha anche scritto su Gazzetta di Parma, Gazzetta di Pavia, il Giornale.
Su quest’ultimo i toccanti servizi sulla Beata Chiara Luce Badano ed i
tossici di Suor Elvira. Infine un libretto sul suo primo pellegrinaggio:
Da Medjugorje si torna diversi. In meglio e il successivo Se ti ponessero queste domande sapresti rispondere?
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