Presso la
chiesa di san Giacomo a Medjugorje, ha avuto inizio il
Ventiseiesimo Ritiro spirituale internazionale per organizzatori di
pellegrinaggi, guide di centri della pace e di gruppi di preghiera,
pellegrinaggi e carità legati a Medjugorje. Il tema dell'Incontro è
“Seguimi!” (Mc 10, 21).
Il 19 marzo,
Solennità di san Giuseppe, il Ritiro spirituale è proseguito con
l'Adorazione a Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare. Poi fra
Marinko Šakota, parroco di Medjugorje, ha salutato i partecipanti —
trecentocinquantuno, provenienti da ventotto paesi del mondo —. Egli ha
espresso loro il suo benvenuto, o meglio, il suo “bentornati a casa”.
Fra Marinko ha detto che per l'Arcivescovo Mons. Henryk Hoser,
Visitatore Apostolico per la parrocchia di Medjugorje, è anche un
“compleanno”: ricorre, infatti, il quattordicesimo anniversario della
sua Ordinazione Episcopale. In seguito, Mons. Hoser si è rivolto ai
presenti. Egli ha parlato del ruolo delle guide nel pellegrinaggio,
nonché della storia e del significato del pellegrinaggio stesso.
Mons. Hoser ha affermato
che siamo immersi in una vita mondana, ma il fine del pellegrinaggio è
un altro mondo, quello che appartiene a Dio.
«In
un pellegrinaggio ritroviamo ciò che abbiamo smarrito, ovvero quel
contatto intensivo col nostro Dio e Salvatore. Si tratta di scoprire ciò
di cui soltanto l'uomo è capace, ossia la trascendenza: l’entrare,
appunto, in contatto con Dio. Lì scopriamo ciò che si ripete spesso a
Medjugorje, cioè che Dio è amore e ci ama. Se siamo in contatto con lui,
allora anche il nostro rapporto con gli uomini è migliore: amiamo gli
altri e scopriamo che essi sono un'immagine di Dio. Lo scopo del
pellegrinaggio è la divinizzazione dell'uomo. Noi entriamo nella natura
di Dio e diveniamo sempre più simili a lui. Il tempo e lo spazio del
pellegrinaggio trasformano la nostra interiorità, il nostro cuore. Esso
allora non sarà più un cuore di pietra, ma un cuore sensibile. Tale
processo di cambiamento si chiama conversione», ha detto tra l'altro
Mons. Henryk Hoser nella sua Conferenza. Ed ha anche affermato che il
fenomeno di Medjugorje è la conversione mediante la Confessione
sacramentale, che in alcuni paesi sta già scomparendo, per cui in molte
città le persone non possono più neppure confessarsi.
«A Medjugorje la conversione è legata al Sacramento della Riconciliazione ed a quello dell'Eucaristia. È in
essi che troviamo anche il ruolo della Madre di Dio nella salvezza del
mondo», ha chiarito l’Arcivescovo Hoser, augurando infine a tutti di
trascorrere un tempo santo a Medjugorje e porgendo anche gli auguri di
buon onomastico a tutti quelli che portano i nomi di Giuseppe e
Giuseppina.
«San
Giuseppe è una persona importante. Ha un grande significato nella vita
di Gesù Cristo. È stato un grande educatore del Figlio di Dio, tanto che
si pensava che Gesù stesso fosse falegname. San Giuseppe è il
castissimo sposo della Madonna. Penso che oggi sia grande festa anche in
Cielo. La Santa Famiglia ora si raduna là, ed oggi sia Gesù che Maria
ringraziano Giuseppe per tutto ciò che egli è stato ed è ancora. Nel
Vangelo egli non dice nulla. Lui è un uomo che agisce! Egli ha
certamente accompagnato Maria nel suo viaggio da Nazareth ad Ain Karim. È
impensabile, infatti, che una giovane donna, ed oltretutto incinta, sia
andata da sola da Nazareth ad Ain Karim, in più attraversando la
Samaria, che allora era ostile ai Giudei. Allo stesso modo san Giuseppe
ha anche condotto la Madonna da Nazareth a Betlemme, ha poi portato lei e
Gesù in Egitto, per poi vegliare là sulla vita della Santa Famiglia.
Dopo la morte di Erode, li ha infine ricondotti a Nazareth. Siate guide
come san Giuseppe!», ha detto l'Arcivescovo Mons. Henryk Hoser ai
partecipanti al Ritiro spirituale, aggiungendo che anche le guide sono
pastori che devono leggere la Sacra Scrittura, «sapere chi è l'uomo e
chi è Dio, e come condurre l'uomo a Dio».
Mojca Čarapina,
presidentessa dell'Associazione delle Guide di Medjugorje, ha poi
presentato detta Associazione ai presenti al Ritiro Spirituale, mentre Marijana Juričić ha esposto loro l'attività dell'Ufficio per i pellegrini ubicato presso l'Ufficio Parrocchiale. Infine Vedran Vidović ha presentato ai presenti il Centro Informativo “Mir” Medjugorje.
Questo Ventiseiesimo
Ritiro spirituale internazionale per organizzatori di pellegrinaggi,
guide di centri della pace e di gruppi di preghiera, pellegrinaggi e
carità legati a Medjugorje si concluderà venerdì. Nel pomeriggio di oggi
è previsto un tempo di lavoro a gruppi linguistici, mentre stasera i
partecipanti prenderanno parte al programma di preghiera presso la
chiesa di san Giacomo. Visionate la nostra fotogalleria.
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