Da quando sono tornata da Medjugorje
ho avuto un periodo veramente intenso di impegni. […] Anche quest’anno
sono tornata dal nostro pellegrinaggio arricchita e rinnovata
interiormente, checché se ne voglia dire, Medjugorje ti cambia… anche
stavolta quando sono arrivata là mi sono detta “sono arrivata a casa“.
La fatica del viaggio nel vedere la chiesa con i due campanili (o
“matite” come li chiamo io) si è dissolta ed è nata subito la voglia di
voler assaporare ogni singolo momento e di non sprecare un attimo, ma
mettersi subito in moto alla scoperta di questi luoghi meravigliosi e
pieni di pace. Uno dei momenti più belli è sicuramente stato il poter
assistere all’apparizione straordinaria di Ivan, salire sul Podbro di
notte con le pile e ritrovarsi in tantissimi è stato molto bello, anche
se devo dire che la voglia di immortalare con foto o filmini questo
momento ha un po’ “sminuito” l’essenza dell’attimo. […] mentre scendevo
dalla collina nella via del rientro mi sono data della sciocca per non
aver assaporato il momento. Mi son detta “chissà quando mi ricapiterà un’occasione simile…” e
devo dire la verità, da qual momento in poi i miei scatti sono stati
molto più rari ed ho preferito gustarmi e vivermi in pieno la grazia di
trovarmi in un posto meraviglioso. Forse non a caso la sera dopo ho
vissuto il più forte momento di tutto il pellegrinaggio quando cioè alla
fine dell’adorazione sono caduta nel riposo nello spirito. E’ stato un
momento veramente forte che difficilmente dimenticherò. La sensazione di
pace e beatitudine che si vive in quei momenti è talmente grande da non
poter spiegare, l’abbandonarsi totalmente a quella forza che ti tiene
attaccata a terra da fare tutt’uno con essa dona un senso di pace
interiore da voler che non finisca mai. Insomma, tornare a Medjugorje è
stato come arrivarci per la prima volta. Sono stata molto contenta di
aver potuto condividere questa mia esperienza con le mie sorelle, ma
soprattutto con mia mamma che pur avendo problemi di salute è riuscita a
fare tutto quanto c’era da fare (perfino la salita notturna). Per me è
stata una conferma che una mano l’ha accompagnata nei vari percorsi da
quello più lieve alla Croce Blu a quello più difficoltoso del Krizvac, e
pensare che prima di partire era in dubbio la sua partecipazione perchè
stavamo aspettando i risultati di alcuni esami che dopo un aumento e
sforamento del livello massimo all’ultimo controllo, tre giorni prima
della partenza, sono diminuiti (non ancora entro il limite ma
incoraggianti sul buon risultato della terapia in corso). Confido che
anche in questo la mano della nostra Santissima Madre continui ad
accompagnarci. Meravigliosa esperienza di vita che
si chiama MEDJUGORJE. Unita in preghiera, con affetto, S.
Nessun commento:
Posta un commento