Il mio desiderio è che tutti noi cominciamo la Quaresima non
come un tempo che finirà, ma come una tappa; così dopo la Quaresima saremo
più vicini a Dio e correremo più velocemente verso Dio, così che tutti gli
avvenimenti qui a Medjugorje ci servano per correre verso Dio.
Colgo un'altra occasione per dire a questo gruppo di
pellegrini di penitenza: chi vuole seguire adesso Medjugorje deve lottare. Non si
può più seguire Medjugorje per curiosità, per un entusiasmo superficiale.
Proprio la Quaresima ci indica che chi vuol vivere la
Quaresima deve percorrere la Quaresima, deve veramente vivere la Quaresima.
Chi vuol vivere la Pasqua deve entrare nell'Orto degli ulivi. Non so se qualcuno
di voi abbia sudato sangue. Siamo chiamati, anche per entrare in questa vicenda
della vita, proprio a lottare. Questo ve lo dico per le nostre esperienze di
Medjugorje. Abbiamo visto che questo tempo è il tempo della lotta. La gente
pensa alla lotta che si vede sui giornali pro e contro. Anche quella, ma c'è
una lotta più profonda, interiore che noi dobbiamo capire quando leggiamo i
giornali dove è attaccata Medjugorje. Vediamo i nemici sui giornali mentre
dobbiamo scoprirli dentro di noi: le resistenze che noi incontriamo nella
Chiesa, nel cristianesimo, sono le nostre resistenze. Invece di lottare sui
giornali dovremmo lottare dentro di noi. Qualcuno mentre legge un giornale o
un articolo su Medjugorje si infuoca: allora perde la battaglia. Quella è una
occasione per lottare, per entrare: quella è l'occasione per noi tutti quanti
di vivere la realtà. Possiamo continuare ad approfondire la nostra vita.
Noi siamo chiamati alla lotta fino alla fine. Dobbiamo
riflettere su questa lotta. È una lotta fino alla morte, fino al Calvario, come
nel Vangelo di oggi: «chi vuole seguire Gesù deve rinunciare a tutto, deve
attraversare la passione. Sarà rigettato anche dai Sommi sacerdoti».
Noi dobbiamo essere pronti a morire, però non a morire in
qualsiasi maniera, ma morire amando. Gesù prima della morte ha perdonato a
tutti. Durante il suo cammino non c'era amarezza. Durante il suo cammino verso
il Calvario è stata la Risurrezione, sempre. Mai la vita nel Cuore di Gesù
si è spenta. Quando Giuda lo ha baciato, Gesù non l'ha condannato, ma ha detto
« amico »: l'ha chiamato amico.
Gesù si è consegnato agli altri. Non ha permesso una lotta
umana. Ha detto a Pietro di non prendere la spada.
Guardate dopo una cosa bellissima: gli apostoli sono fuggiti,
ma questi uomini paurosi sono stati messi a fondamento della Chiesa. S. Pietro
ha rinnegato, ma Gesù l'ha messo a capo della Chiesa. Queste sono cose
bellissime, mentre noi siamo pronti a buttare chi ci offende, a cancellarlo...
Gesù si serve di questi deboli e durante il cammino verso il Calvario consola
gli altri.
Nella sua vita, nelle situazioni più difficili c'era la
Risurrezione. Tutta la vita di Gesù non è morte: è entrato nella morte come
un fiume sotterraneo per uscire di nuovo. Questa è la linea della
Risurrezione. Noi dobbiamo arrivare a morire per Dio, camminando avanti,
sempre aumentando l'amore.
In questa lotta contro satana che ci è stata indicata dalla
Madonna in questi ultimi mesi, la Madonna ci ha dato delle armi precise. Quando
vi dico la lotta contro satana: noi a Medjugorje abbiamo vissuto questa lotta
in diverse sfumature.
Abbiamo scoperto satana in diversi modi, come agisce sulle
persone: sulle persone che sono tiepide, non si interessano per nulla, non
possono essere mosse per nulla, abbiamo incontrato un attacco da parte di satana. Nelle persone che sono più attive nella fede, un attacco molto più
furbo: mette le persone in una sonnolenza, mancanza di responsabilità...
Abbiamo vissuto dei momenti quando satana attaccava delle
persone, portando delle fantasie bruttissime nel momento della comunione,
così che esse avevano l'istinto di sputare sull'Ostia, di bestemmiare...
C'era una pressione sulle persone mentre pregavano, per allontanarle dalla
preghiera.
Poi abbiamo vissuto anche degli attacchi fisici sulle
persone, cioè delle minacce. Una signora ci ha detto che mentre pregava il
Rosario ha sentito una voce: « Basta con questa preghiera, butta il Rosario
». E la signora dice: « Ho continuato a pregare con dolcezza interiore ». E
una voce bruttissima le diceva: « Basta con questa preghiera! ». Ancora:
mentre stringeva il Rosario ha sentito una mano che prendeva il Rosario e voleva
toglierlo. L'ha stretto di più e alla fine quella mano le ha tolto il
Crocifisso, l'ha straziato, ma lei ha continuato a pregare con dolcezza, con
una forza interiore più grande. Questo vi dico perché voi sappiate che chi
vuole andare avanti nella preghiera, nella lotta, sarà provato anche in questa
maniera.
Ma noi siamo stati fortunati perché la Madonna ci indicava
sempre il momento dell'attacco di satana e nello stesso tempo ci diceva come
vincerlo.
Vi dico quello che la Madonna ci diceva per vincerlo. Sono
tre parole molto forti, diverse volte espresse dalla Madonna: L'UMILTA’, LA
PREGHIERA FORTE E L'AMORE VICENDEVOLE.
L'UMILTA’: non andare con le forze umane, in nessuna
maniera con le forze umane, non appoggiarsi agli uomini, neanche sulla ideologia
cristiana, neanche sugli uomini più bravi nella Chiesa, essere umili davanti a
Dio, sempre umili.
La Madonna vuole che noi siamo sempre in uno stato di umiltà
di fronte a Dio, che noi ci appoggiamo alla forza di Dio perché la forza umana
fallisce e, così, noi saremo rafforzati nelle prove dalla Grazia divina.
Secondo mezzo è la PREGHIERA FORTE.
Diverse volte ha detto: «Soltanto con la preghiera potete
vincerlo». L'AMORE VICENDEVOLE: quando si tratta dei nemici di Medjugorje,
delle persone avversarie, la Madonna dice sempre di andare incontro a queste
persone sorridendo e con amore, cosicché, quando vedono il vostro volto pieno
di amore e di gioia, siano disarmate. Ecco, questa è la metodologia della
Madonna. Dice: «Quando voi siete umili, quando pregate fervidamente e quando
amate tutti attorno a voi, Satana non può neanche avvicinarvi».
Non dimenticate questo: quando siete umili, quando pregate
fervidamente, quando amate tutti, Satana non può neanche avvicinarvi. Questo
è importante!
Una volta la Madonna ha messo un gruppo in un esercizio:
tutti i membri del gruppo dovevano fare le cose per amore, con tutta la
disposizione dell'anima amando tutto quello che veniva, anche le
difficoltà. Tutti si sono messi durante la giornata ad accettare tutte le
difficoltà con amore, col sorriso, e, alla fine della giornata, quando la
Madonna è apparsa, sorridendo diceva: «Cari figli, se voi sapeste come
Satana oggi è fuggito».
Ecco, vedete che cosa è la lotta. La lotta contro Satana è
una prevenzione: quando il corpo ha una resistenza, la malattia non può
avvicinarsi. Così anche Satana non può avvicinare una persona se la
persona è umile, se ama e se ha una preghiera forte. Questo ve lo dico
perché entra nella strada che dobbiamo percorrere. Le prove saranno più
forti; attraverso queste prove la Madonna vuole purificarci e ha detto:
«Attraverso queste prove sarete più vicini a Dio».
Voglio dirvi che dovete, voi e tutti i pellegrini, accettare
queste prove, altrimenti tutti gli avvenimenti finiscono, non portano a noi i
frutti che la Madonna ha desiderato.
Entriamo in una fase di purificazione del mondo. Il mondo non
può essere purificato se rimane nella sonnolenza e non si mette a
disposizione di Dio con la preghiera fervida. Sarà tentato in modo attivo da
Satana.
Ricordate quello che è successo a S. Antonio abate. Un
monaco ha visto in una visione Satana sdraiato sulle mura di Alessandria d'Egitto
ad osservare la città. Attorno alla cella di S. Antonio c'erano moltissimi
demoni. Allora lui disse ad uno di essi: «Vergognatevi. Siete in tanti attorno
ad una cella e sulle mura della città ce n'è soltanto uno sdraiato ». E
quello rispose: « È più facile per lui che a tutti noi, attorno a questo
santo ».
Le tentazioni progrediscono col progredire della vita, nella
persona e nella Chiesa. Le persone diventano sempre più forti. S. Antonio non
temeva neppure mille demoni. Era più forte.
Dall'altra parte: sulle mura della città bastava un solo
demone a dormire, mentre la città era sonnolente, nel buio della fede.
Perciò c'è da capire questo tempo.
Mi piacerebbe che tutti i pellegrini potessero accettare la
Quaresima, questa tappa, come un cammino prolungato perché i messaggi della
Madonna siano realizzati.
Ho parlato un po' dell'aspetto della lotta: ma non
preoccupatevi. È bellissimo lottare contro Satana. Soltanto dovete conservare
la pace di cui parla la Madonna: l'umiltà, l'amore e la preghiera... È
bellissimo, come viaggiare da giovane quando si scoprono degli orizzonti
nuovi.
Per questo vi dico un'altra cosa: non preoccupatevi perché
la Madonna osserva tutto, ci indica tutto.
Per questo vi porto due episodi.
Quando c'era quella neve, quel gran freddo... durante
l'apparizione la Madonna disse ai veggenti: «Domani portate qualche cosa sotto
le ginocchia per non prendere il raffreddore».
Questa è un'espressione bellissima perché si vede come la
Madonna si occupa anche delle cose piccole, si occupa anche del nostro corpo.
E importante.
Un altro momento mi è piaciuto. L'altro ieri, quando il
gruppo di preghiera si è riunito la Madonna disse: «Questa sera non avremo
la preghiera perché avete anche voi da rallegrarvi con gli altri. Domani
cominciamo con la penitenza».
Vedete come la Madonna osserva tutti i momenti della nostra
vita, ci segue, ci aiuta sulla strada.
È molto importante seguire la Madonna con una disposizione
interiore, facendo quello che la Madonna ci indica.
Andrete oggi a Medjugorje a pregare e riceverete molta forza
interiore. Desidero che questi giorni fino a sabato siano per voi i giorni di
inizio di una tappa per salire, perché anche voi quando tornerete nelle vostre
case possiate dire agli altri pellegrini che bisogna iniziare una tappa nuova,
non scoraggiarsi. Però tutti devono sapere che quando Satana si arrabbia
bisogna essere forti e non prendere paura. Dobbiamo gioire e continuare la
nostra strada. Se vengono delle difficoltà, di qualsiasi genere, dobbiamo
continuare con la pace, con la gioia e con la preghiera.
A questo punto voglio sottolineare una cosa di grande
importanza, che noi dobbiamo imparare: l'obbedienza attiva nella Chiesa. È
molto pericoloso guardare a certe direttive in modo passivo. Noi, membri
della Chiesa, dobbiamo vivere una obbedienza attiva attraverso la preghiera e in
ogni situazione in modo attivo ascoltare quello che Dio vuole in quel momento.
Non essere persi in certe situazioni. D'altra parte noi dobbiamo portare la
verità da per tutto, non aspettare soltanto una risposta (per esempio dalla
Chiesa ufficiale) ma dobbiamo portare la luce che c'è dentro di noi. Guardate,
ho visto durante la storia, in diversi momenti, quando avvenivano delle
apparizioni nella Chiesa: la gente credeva nell'avvenimento,
nell'apparizione. Si lasciava in modo passivo obbedire...
Noi siamo chiamati alla preghiera forte, con la preghiera,
con l'amore, portando la verità.
Parlare con l'amore, con la preghiera.
Se ho vissuto un avvenimento, se questa mattina ho visto voi,
sono bugiardo se non lo riconosco.
L'obbedienza passiva può essere anche bugia: bisogna dire
con l'amore, pregare. Dire con l'amore: non dimenticare che la verità e
l'amore devono essere uniti. Con l'amore, con la pazienza, non criticare e
nello stesso tempo non essere persi. Molte persone diventano deluse e questa è
l'obbedienza passiva più profonda, in senso negativo.
(P Tomislav Vlasic - 22 febbraio 1985)
Fonte:http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/abbandonatevi%20totalmente%20a%20me.htm
Fonte:http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/abbandonatevi%20totalmente%20a%20me.htm
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