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giovedì 7 febbraio 2019

Padre Jozo racconta quel 7 Febbraio del 1945 quando i comunisti buttarono nel fuoco 30 frati e 874 parrocchiani

I MARTIRI DI SIROKI BRIJEG

Il Santuario mariano di Siroki Brijeg, in Bosnia Erzegovina si trova a poca distanza da Medjugorje ed è dedicato alla Madonna Assunta.  In questo Santuario fra Jozo spesso incontra i pellegrini e parla loro dei messaggi della Regina della Pace.
Egli racconta a volte ai pellegrini un avvenimento molto significativo avvenuto in quel luogo nel 1945.
Il 7 Febbraio di quell'anno i comunisti fecero irruzione nel Convento dei Frati francescani, buttarono a terra il Crocifisso e ingiunsero ai frati di svestire il loro abito religioso e di rinnegare la loro fede in Cristo sotto pena della vita. Uno a uno quei 30 frati presero il Crocifisso e, abbracciandolo come il loro unico tesoro, confessarono: "Gesù tu sei il mio Dio e il mio tutto!".
Furono condotti nel giardino e buttati nel fuoco. L'esempio di questi frati rafforzi la nostra fede, perchè anche noi possiamo dire e testimoniare con la vita che Dio è il nostro unico bene.
Oggi ricorre l'anniversario del loro martirio, uniamoci spiritualmente ringraziando il Signore perchè ci dona esempi così grandi di testimoni della fede!



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Tu sei il mio Dio, il mio Tutto
padre Jozo parla ai pellegrini

Io mi ricordo questo, perché sono stato battezzato in questa chiesa. La prima comunione non l’ho avuta in chiesa, ma fuori. 
Perché tutto questo?Ci troviamo in questo Santuario a Siroki Brijeg dedicato alla Madonna Assunta in Cielo, e questa chiesa ha solo cento anni. Alle tre del pomeriggio del 7 febbraio 1945, i partigiani comunisti hanno occupato la nostra terra pro­vocando immense sofferenze e distruzioni. Sono entrati nel monastero e hanno trovato trenta frati. Con arrogan­za hanno detto: "Dio non c'è! Togliete l'abito, nessuno ha bisogno della vostra vita religiosa". Essi non hanno obbedito!
Alcuni avevano soltanto 20 anni e avevano appena finito il noviziato, erano giovani, ragazzi. Allora, un soldato pieno di livore ha preso il Crocifisso e l'ha buttato sul pavimento dicendo: "Ecco, adesso potete scegliere: la morte o la vita".
Uno dopo l'altro, i frati hanno abbrac­ciato la Croce dicendo: Tu sei il mio Dio e il mio Tutto!
I soldati li hanno portati fuori dal convento e li hanno uccisi e poi bruciati. E non si sono fermati qui, hanno ucciso anche 874 parrocchiani, hanno dato alle fiamme il monastero, la scuola, il seminario; non potendo bruciare la chiesa, vi hanno messo dentro i cavalli.
lo mi ricordo questo, perché sono stato battezzato in questa chiesa. La prima comunione non l'ho avuta in chiesa, ma fuori, sotto questa grande quercia che dopo potete vedere. Perché tutto questo?
I comunisti hanno voluto fare il massimo per umiliare Dio e la nostra fede. Ogni giorno, quando siamo andati a scuola abbiamo dovuto sentir parlare contro Gesù; nei libri vi era scritto che Gesù non era mai esistito, non era mai nato. Ci dicevano che la Chiesa , il Papa, i vescovi e i sacerdoti erano cattivi, nemici dell'uomo e che manipo­lavano l'uomo attraverso la fede .. , e tante altre cose brut­te. E questo per cinquanta anni!
Noi qui non gli abbiamo creduto, perché abbiamo credu­to ai nostri genitori, alle nostre famiglie.
Quando siamo diventati adulti, in 103 abbiamo deciso di diventare sacerdoti e religiosi. Ecco, ora siamo in tutto il mondo, missionari in tutti i Continenti.
I comunisti hanno pensato che così facendo potevano distruggere la fede. 
 
Gli stessi comunisti hanno reagito alla medesima manie­ra, quando il 24 giugno 1981 sei bambini hanno detto:
"Vediamo la Madonna ". Essi hanno detto: No! I ragazzi sono bugiardi, i genitori malati, i frati cattivi. E hanno deciso di fermare la Madonna.
La gente non ha creduto a loro, non poteva credergli! Esistono, purtroppo, molti fino ad oggi che non accetta­no le apparizioni, ma la Madonna va avanti perché ogni giorno, in tutte le parti del mondo, esistono nuovi testimoni, nuovi discepoli che accettano e vivono i messaggi della Madonna. E Lei può andare avanti.
Vedete,la Chiesa non si può distruggere. Il sangue dei martiri, dice Tertulliano, è seme dei nuovi Cristiani, della vita nuova, delle nuove vocazioni. La televisione, il benessere, non possono distruggere una famiglia; l'ateismo che circonda la famiglia non la può rovinare. Questo non può accadere se la famiglia vive profondamente e coerentemente la propria fede. La famiglia sarà distrutta quando lascia la preghiera, quando abbandona l'Eucaristia.
L'Eucaristia ci unisce a Cristo, e la vita di Cristo è offrir­si per gli altri. La nostra vita è rispondere a questa chia­mata e dire "Anch'io amo Cristo!", come hanno risposto i martiri. Essi hanno pensato: "Anche noi dobbiamo rispondere a questo grande amore, dando la nostra vita a Cristo ... , perché dando a Gesù, noi diamo a tutti".
I martiri sono grandi testimoni e una benedizione per tutti noi.

Oggi, sulla tomba dei nostri martiri possiamo apprende­re un grande insegnamento: Che cosa sono pronto ad offrire al mio Cristo? Cosa posso dare a Gesù? Come rispondere al Suo amore?
Ricordiamo l'episodio del Vangelo quando Gesù vuole sfamare la moltitudine che lo seguiva. Egli dice a Filippo: "Dove possiamo comprare il pane per dar da mangiare a questa gente?". Signore, duecento denari non bastano nemmeno perché ognuno ne abbia un pezzo! Allora Andrea, fratello di Pietro, dice: Conosco un ragazzo, un piccolo pastore, la cui mamma gli ha messo nella borsa cinque panini e due pesciolini. Gesù dice di chiamarlo.
Quel ragazzino, innamorato di Cristo, pieno di gioia è venuto da Gesù: Prendi, Signore, è tutto quello che ho. Tutti hanno visto il bambino che mette nelle mani di Gesù i cinque piccoli pani e i due pesci. Cristo ha bene­detto e poi ha fatto distribuire a tutti quelli che erano pre­senti (cfr Gv 6,5-11).
Così, Gesù ha dato a tutti. Anche il bambino non è rima­sto senza il suo pranzo. Quando noi siamo disponibili a dare a Gesù, tutti possono avere. Hai capito? Se io do sol­tanto a te, solo tu puoi avere e non è mai sufficiente. No, dobbiamo pensare in maniera diversa!
Che cosa posso fare per la mia fede? Dov'è Cristo nella mia famiglia? Quale posto occupa Cristo nella mia casa? Se abbiamo messo Gesù all'ultimo posto, guai! Andiamo a riprenderLo, andiamo a cercare la grazia, torniamo al Padre come il figliol prodigo per chiedere perdono e riconciliarci con Dio.
Per questo, la Madonna chiama all' umiltà e chiede nel­l'umiltà di vivere i messaggi. Non discutere, ma vivere, credere, amare!
Questa è la scuola della Madonna. E' per questo, che la Chiesa a Medjugorje in tutti questi anni ha pregato, ha fatto digiuno, affinché milioni di pellegrini che vengono possano apri­re gli occhi, essere guariti, mettere in pratica i messaggi della Madre.
Quanti testimoni e quante conversioni a Medjugorje! Mentre tuo figlio dice: Non credo, e tanti come lui dicon­o lo stesso, pellegrini atei che mai hanno sentito nominar­e Gesù vengono dagli estremi confini del mondo e dicono: Vogliamo trovare Dio, incontrare Dio per mezzo della Vergine. 

Uno di quei soldati è rimasto scioccato dal comportamento eroico dei frati. Lui ha raccontato: “Fin da bambino, nella mia famiglia, ho sempre sentito dalla mamma che Dio c’è, Dio esiste. Al contrario, Lenin, Stalin, Tito avevano sempre affermato e fatto di tutto per inculcare in ciascuno di noi: Dio non c’è, non esiste! Quando le circostanze della vita mi hanno portato a trovarmi di fronte ai martiri di Siroki Brijeg e ho visto come quei frati hanno affrontato la morte, pregando e benedicendo i loro persecutori, chiedendo a Dio di perdonare le colpe dei carnefici, allora mi sono risuonate chiare la parole di mia madre e ho pensato: la mia mamma aveva ragione, Dio c’è, Dio esiste!” Quel soldato, oggi, è convertito ed ha un figlio sacerdote e una figlia suora.
Terminata l’esecuzione i loro corpi furono cosparsi di benzina e bruciati. Non paghi di questo, i partigiani oltraggiarono e cancellarono la scritta sulla pietra invocante Dio e la Madonna, posta sopra l’ingresso del convento e distrussero la biblioteca contenente circa 150 mila volumi, che documentavano le tappe della storia e delle sofferenze del popolo croato di Erzegovina.

Brano tratto da “Osservate i frutti” di padre Jozo Zovko

I FRATI MARTIRI: 
FRA BRUNO ADAMCIK , FRA MARKO BARBARIC , FRA JOZO BENCUN , FRA MARKO DRAGICEVIC , FRA MILJENKO IVANKOVIC , FRA ANDRIJA JELCIC , FRA RUDO JURIC , FRA FABIJAN KORDIC , FRA VIKTOR KOSIR , FRA TADIJA KOZUL , FRA KRSTO KRALJEVIC , FRA STANKO KRALIEVIC , FRA ZARKO LEVENTIC , FRA BONIFACIJE MAJIC , FRA STJEPAN MAJIC , FRA ARKADEO NUIC , FRA BORISLAV PANDZIC , FRA KRESIMIR PANDZIC , FRA FABIJAN PAPONJA , FRA NENAD VENANCIJE PEHAR , FRA MELHIOR PRLIC , FRA LUDOVIK RADOS , FRA LEONARD RUPCIC , FRA MARIOFIL SIVRIC , FRA IVO SLISKOVIC , FRA KORNELIJE SUSAC , FRA DOBROSLAV SIMOVIC , FRA RADOSLAV VUKSIC , FR. ROLAND ZLOPASIA , FR. LEOPOLD AUGUSTIN ZUBAC

1 commento:

  1. Ho visitato e pregato diverse volte in quel lupo, specie el luogo dove furono nascosti e mirati dopo essere stati uccisi, bruciati. Volevano eliminarli per sempre, ne hanno fatto invece dei Martiri e fatti vivere x sempre. Riposate in pace e grazie x il vostro esempio e testimonianza di Fede.


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