La conversione di un giovane austriaco a Medjugorje - TESTIMONIANZA
La conversione di un giovane austriaco a Medjugorje : la vocazione è nata a Medjugorje
Grande sorpresa ha destato nel mondo economico austriaco la rinuncia a
un’eredità miliardaria da parte di un giovane figlio di nobile famiglia.
Georg Mayr Melnhof, di Salisburgo, 27 anni, nono di dieci figli,
laureato a Vienna, dopo aver assunto la guida dell’azienda paterna
all’inizio del 1995, ha deciso in settembre di entrare in seminario. “Le
cose sono andate così -riferiamo succintamente un’intervista del
giovane-.
Mi ero recato a Medjugorje più volte dal 1982, ma solo nel 1987
ho avuto la mia vera conversione. Guarito dopo mesi di malattia, in cui
ho avuto modo di riflettere sul messaggio, nonostante la mia paura a
stare con la gente, sono stato chiamato a guidare a Medjugorje un gruppo
di giovani nella Pasqua di quell’anno. Un tuffo nel vuoto, ma lì è
iniziata la mia nuova vita. In un mattino del 6 settembre dello stesso
anno, di nuovo pellegrino a Medjugorje, sono stato colpito da un passo
della Bibbia: Nessuno potrà mai essere mio discepolo se non rinuncerà a
tutti i suoi beni (Lc 14,33). E nella Messa ascoltata subito dopo in
lingua tedesca, una voce intensissima mi diceva di seguire quella
chiamata. Tornato a casa, comunicai a mia madre il desiderio di
diventare sacerdote ed ella mi disse:”Preghiamo un anno per questa
questa tua decisione”; e così la mia vocazione venne trascurata e vissi
per sei anni ancora la mia vecchia vita: studiai economia e non mi pento
di averlo fatto. Ma quest’anno a luglio ho capito con chiarezza che a
Medjugorje nell’89 ero stato veramente chiamato. La mia vocazione era
nata da Maria.
Come ha reagito la famiglia?
Mia madre non si meravigliò, perché da tempo era convinta della mia
chiamata. E quando lo scorso anno decisi di prendere in mano l’azienda
di famiglia, rimase stupita. Questo me lo ha detto soltanto in un
secondo momento. Accettò questa decisione nel silenzio e accompagnandola
con le sue preghiere. Poi ebbe la conferma di quello che aveva sempre
capito. Mio padre invece ebbe difficoltà ad accettare la mia decisione,
soprattutto perché ero l’unico dei figli maschi a cui poter affidare
l’azienda. Ma sento ora che egli percepisce sempre di più la benedizione
di questa mia scelta ed egli non desidera altro che i figli seguano la
loro strada per essere soddisfatti e felici.
Come si trova ora in seminario?
Sono molto entusiasta dell’atmosfera che si respira nel seminario di
Salisburgo. Qui parte dei giovani conosce molto bene Medjugorje Per noi
il Rosario è qualcosa di naturale ed anche l’adorazione eucaristica.
Cerchiamo di vivere i messaggi di Maria. Non devo difendere Medjugorje
nel seminario! Quest’anno ad esempio andiamo per fine anno a Medjugorje e
per me non è stato difficile metter fuori un avviso e invitare anche
gli altri seminaristi a partecipare al pellegrinaggio. Non ho incontrato
nessuno che abbia detto: per amor del cielo! Ora abbiamo anche qualcuno
che è entusiasta di Medjugorje Constato che le persone riconoscono i
frutti positivi che ne derivano e che entrano anche in seminario. E’ una
grande benedizione. Purtroppo non è così in tutti i seminari austriaci.
Quali sono i suoi piani in futuro?
Terminare gli studi al più presto possibile, ma anche soddisfare la
volontà di Dio e fare molto di più. Tante persone legate a Medjugorje mi
chiedono di dare degli impulsi sotto forma di relazioni e serate di
preghiera...Vi sono pochi sacerdoti che sostengono pienamente i messaggi
di Medjugorje C’è ancora paura e molti aspettano che Medjugorje venga
approvata dalla Chiesa. Per me una cosa è chiara: Medjugorje cambia
profondamente le persone...
Lei ritiene che i sacerdoti mariani siano importanti oggi?
Maria afferma: i sacerdoti sono i miei amati figli. Capisco ora perché
Maria esorta tutti a pregare per i sacerdoti, perché essi vengono
oggigiorno attaccati violentemente. Molti sacerdoti hanno difficoltà
notevoli con Maria, ma poi penso: cos’è un sacerdote senza Maria? senza
quel profondo legame con Lei? Anche la scelta di una vita in cui vige il
celibato, sarà per me più facile grazie al mio profondo legame con
Maria. E riguardo al futuro della Chiesa? Nutro grandi speranze. I tempi
più difficili nella storia della Chiesa sono stati sempre i momenti di
maggior gloria e benedizione. Questo lo vediamo quando apriamo gli occhi
al bene. Riconosciamo che il Signore nei momenti difficili interviene
come mai in altri tempi, sia attraverso Medjugorje, sia attraverso
movimenti di rinnovamento.
Pensiamo solo a ciò che accade in Francia con le giovani comunità: si
tratta veramente di una grande gioia ed è per questo che nutro grandi
speranze per il futuro della Chiesa, perché essa poggia sulla roccia e
la parola di Dio dura in eterno. Il Signore dice: non preoccupatevi,
anche riguardo alla Chiesa. Vi sono tante cose da fare, tante cose
belle; ed è veramente un peccato pensare solo alle cose brutte.
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