Con l’andar del tempo, questa figura ha perso ogni valenza diciamo pastorale-educativa, assumendo man mano quella “inutilità formale” che tutti vedono, ma che nessuno contesta.
ALCUNI COMMENTI:
- Mi è stato chiesto di fare il padrino di un ragazzino
i genitori candidamente mi hanno detto di essere disperati perchè non
riuscivano a trovare qualcuno che lo facesse e mi hanno anche detto di
non spendere tanti soldi per un regalo… qualcosa di modesto e via….
l’importante era che lo facessi… per evitare di rinviare la cresima…
a quale punto siamo…. una figura ormai totalmente inutile, fonte solo di fastidi e di equivoci…
e poi cosa dovrei fare come padrino? si sa che ormai tanti ragazzi, dopo
la cresima, si allontanano dalla Chiesa; dovrei forse assicurarmi che
il ragazzo vada in Chiesa ogni domenica, si confessi e faccia la
comunione, o che non dica parolacce quando è in giro con gli amici? o
che non abbia rapporti con qualche coetanea al di fuori del matrimonio? o
da grande se divorzia non si risposi o abbia convivenze
extramatrimoniali? bo.. mi sa che alla fine fanno quello che vogliono e
dei padrini se ne infischiano… tranne magari aspettarsi qualche regalo
costoso… che i genitori non possono o non vogliono fare…
speriamo che Papa Francesco valuti sul serio la possibilità di eliminare questa figura ormai totalmente anacronistica…
-La vedono solo come una seccatura in termini economici.
Essere padrino o madrina è un compito «ecclesiale».
In origine - e ancora oggi in terra di
missione - il padrino era scelto dalla comunità cristiana e dato come
fratello maggiore al nuovo battezzato-cresimato, perché questi non fosse
abbandonato a se stesso nel suo cammino di fede. Spesso i genitori di
colui che riceveva i sacramenti non erano cristiani e per questo la
figura del padrino era necessaria: egli aveva il compito di aiutare il
nuovo cristiano nelle difficoltà che la sua fede ancora giovane avrebbe
potuto incontrare.
Nei paesi di missione tuttora è proprio
così: il padrino accompagna il battezzando nella sua ricerca di fede e
si fa garante della sua preparazione al momento del
battesimo-confermazione.
Invece nelle nostre chiese di antica
tradizione cristiana oggi non è ben chiaro il significato di questo
servizio in favore dei ragazzi. Sono i genitori i responsabili della
fede dei propri figli: nel matrimonio prima e poi soprattutto nel
battesimo dei figli, essi si assumono l’impegno di educare la prole alla
fede. Nella maggior parte dei casi oggi il padrino viene scelto per
motivi di parentela o amicizia, molto validi dal punto di vista umano,
ma non sempre sufficienti, perché talvolta non si tiene conto in modo
adeguato della dimensione della fede e della partecipazione alla vita
della comunità che sono essenziali per questo incarico.
Se possibile è bene che si trovi una
persona che, accanto ai genitori, possa accompagnare il battezzato o
cresimato nel cammino di fede. La presenza di un padrino diventa
necessaria quando i genitori, che hanno per primi la responsabilità di
educare alla fede i propri figli, per qualsiasi motivo non siano in
grado di farlo.
Per quanto detto fin qui il padrino non
deve essere necessariamente un parente, deve essere invece un cristiano
che prega e cerca di vivere coerentemente la propria fede. Non
un “santo”, ma un credente che cammina nella fede all'interno della
chiesa con gioia e semplicità, in modo che possa essere spiritualmente
vicino al ragazzo che gli viene affidato. Deve essere una persona
matura, cresimata, di almeno 16 anni di età. Non può essere il genitore
del ragazzo, che è già padre o madre, mentre è abbastanza naturale che
sia un catechista o un educatore o un altro battezzato della comunità
cristiana. Non è necessario che sia dello stesso sesso del ragazzo che
riceve la cresima. Per il ruolo di testimonianza che deve rivestire, la
Chiesa richiede che il padrino non sia convivente o sposato solo
civilmente.
Nel caso che non si riesca a trovare una
persona che risponda a queste indicazioni vi suggeriamo di confrontarvi
con i sacerdoti. Come dicevamo sopra il sacramento si potrà ricevere
anche senza il padrino o la madrina e durante la celebrazione il ragazzo sarà accompagnato semplicemente da un genitore.
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