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domenica 13 gennaio 2019

Oggi " Festa del BATTESIMO DEL SIGNORE" , ma non ne conosciamo il valore- SPIEGAZIONE

Battezzare significa « tuffare », « immergere »; l’« immersione » nell’acqua è simbolo del seppellimento del catecumeno nella morte di Cristo, dalla quale risorge con lui, quale « nuova creatura » (2 Cor 5,17; Gal 6,15).

 Padre Nikola: "Nella festa del BATTESIMO DEL SIGNORE vogliamo rivedere il nostro Battesimo. Non basta avere il proprio nome scritto nel registro dei battezzati: quel nome deve uscire alla luce.
Ricevere il Battesimo è come ricevere un pacco-regalo. Succede, purtroppo, che per qualcuno questo pacco ricevuto tanto tempo fa non è stato ancora aperto.
Abbiamo un dono, ma non ne conosciamo il valore. Non sappiamo quanto siamo ricchi. Siamo figli di Dio, ma non lo sappiamo. Strano!
Allora... vogliamo riattivare e riscoprire il nostro Battesimo? Riscoprire il Battesimo è risvegliare lo Spirito Santo che giace nel nostro profondo come Fuoco sepolto sotto la cenere.... e va riacceso perché possa illuminare e riscaldare la vita spirituale spesso tetra, triste e spenta.
Basterebbe soffiare un po' sulla brace per ravvivare quel Fuoco."


Papa Francesco:
«La Chiesa è nostra madre perché ci ha partoriti nel Battesimo. Ogni volta che battezziamo un bambino, diventa figlio della Chiesa, entra nella Chiesa. E da quel giorno, come mamma premurosa, ci fa crescere nella fede e ci indica, con la forza della Parola di Dio, il cammino di salvezza, difendendoci dal male»

Cos'è il Battesimo

Il Battesimo con l'acqua ti concede il dono di rinascere una seconda volta come figlio di Dio, ti libera dal peccato originale, ti permette di riconoscere Dio come Padre e di entrare nella sua famiglia che è la Chiesa. E' il primo sacramento dell'iniziazione Cristiana.
Il Battesimo non è un fatto privato, anche se di grande importanza per la famiglia: è un avvenimento per tutta la comunità cristiana, che accoglie con gioia nuovi figli e figlie. Con il Battesimo si entra a far parte a tutti gli effetti della comunità cristiana che a sua volta si impegna perché il battezzato possa crescere nella fede.


Il Battesimo: preparazione, celebrazione, pastorale. Nota del Consiglio episcopale 
Osservare i requisiti stabiliti dal Sinodo pastorale.  
1- Mediante il Battesimo, gli uomini sono resi partecipi del mistero pasquale di Cristo, con lui morti, sepolti e risuscitati, ricevono lo Spirito di figli adottivi che li fa esclamare “Abbà, Padre” (Rm 8,15), diventano membra della Chiesa e diventano quei veri adoratori che il Padre ricerca (SC 5-6).
Battesimo, comunità cristiana e famiglia  
2- I bambini vengono battezzati nella fede che professano i loro genitori e nella fede della Chiesa che ne è madre e nutrice. I genitori sono i primi responsabili della scelta di battezzare i propri figli. La Chiesa condivide con loro la scelta e se ne fa carico.

Battesimo e parrocchia  
– Il Battesimo deve essere preparato e di norma celebrato nella parrocchia territoriale dove abita la famiglia.
Non è lecito, salvo dispensa dell’Ordinario, celebrare il Battesimo in clinica, in case private, in cappelle, oratori, chiese anche aperte al pubblico che non siano parrocchie.
I parroci esortino con amorevolezza e pazienza i genitori a scegliere per il Battesimo la parrocchia dove risiedono o quella che abitualmente frequentano. A chi desidera celebrare il Battesimo nelle Basiliche e a chi, per giusta causa, chiede di celebrarlo in altre parrocchie, si richieda comunque la dovuta preparazione rilasciandone poi l’attestato.
Si ricordi che il sacerdote che celebra il Battesimo è responsabile della preparazione (o della sia documentata attestazione) dei genitori.
“Eccetto il caso di necessità, a nessuno è consentito senza la dovuta licenza, conferire il Battesimo nel territorio altrui neppure ai propri sudditi” (can 862).
Il parroco del luogo dove si celebra il Battesimo curi con attenzione la registrazione, nel Libro dei Battesimi, dell’avvenuta celebrazione e se il bambino non è della sua parrocchia, ne dia, anche tramite i genitori, comunicazione scritta al parroco di residenza della famiglia stessa.
Nelle Basiliche, prima di accettare la richiesta dei genitori di battezzare il loro figlio, si accerti con cura l’avvenuta preparazione nella loro parrocchia e l’idoneità dei padrini, tramite gli appositi attestati prescritti.
I genitori primi responsabili 
 – I genitori sono i primi responsabili della educazione cristiana dei figli. Loro dovere è quello di richiedere il Battesimo, al più presto, dopo la nascita e comunque entro le prime settimane (can 867).
Il parroco, si premurerà di verificare se ci sono le condizioni per battezzare lecitamente il bambino e concorderà con i genitori le date e gli orari degli incontri di preparazione previsti.
 – Il can 868 pone in chiara evidenza le condizioni per il battesimo:
         Che i genitori o almeno uno di essi o chi tiene legittimamente il loro posto, consenta al Battesimo.
         Che vi sia fondata speranza che il bambino sarà educato nella religione cattolica. 
  Il bambino di genitori cattolici o non cattolici in pericolo di morte è battezzato lecitamente anche contro la volontà dei genitori.
– Nel caso che a richiedere il Battesimo per i loro figli siano genitori che vivono situazioni matrimoniali irregolari davanti alla Chiesa o manifestano difficoltà di fede, si valuti con prudenza e pedagogia pastorale, se vi sia la fondata speranza che il bambino potrà essere educato cristianamente.
Si ricordi che i bambini sono battezzati nella fede della chiesa, fede che può vivere anche nei genitori separati, conviventi, divorziati risposati… Nel caso si nutrano forti e motivati dubbi che non ci sia fondata speranza che almeno uno dei due genitori, possa educare il figlio nella religione cattolica, si valorizzi il ruolo del padrino o della madrina o di un parente prossimo o di una persona qualificata della comunità che si fa garante, con il consenso dei genitori, di tale impegno. (DPF n 22ss)
Quando anche tali possibilità vengano meno, si potrà differire il Battesimo, offrendo ai genitori concrete vie di accompagnamento pastorale, in spirito di accoglienza e di amicizia, per prepararsi alla celebrazione, con maggiore serietà e ponderatezza.
In tale caso tuttavia, prima di comunicarlo ai genitori, il parroco, sottoporrà il caso al Vescovo e ne accoglierà le disposizioni.
I genitori conviventi, sposati solo civilmente, ai quali nulla impedisce di regolarizzare la loro unione, siano aiutati a riconoscere la loro posizione e a intraprendere anche dopo la celebrazione del Battesimo, un cammino che li conduca, con scelta libera e motivata, a tale regolarizzazione.
Il padrino e la madrina del Battesimo 
5 – Ogni battezzato può avere solo un padrino o una madrina oppure anche entrambi.
Il padrino e la madrina del Battesimo devono aver compiuto i sedici anni, essere cattolici e aver ricevuto i sacramenti del Battesimo e della Cresima. Inoltre occorre conducano una vita conforme alla fede e all’incarico che assumono (cfr Can 874).
Pertanto i conviventi, i divorziati (a meno che abbiano dovuto accettare o subire il divorzio, da loro non voluto), divorziati risposati, gli sposati solo civilmente, non possono essere ammessi a fare da padrini.
La dichiarazione che il padrino e la madrina sono chiamati a sottoscrivere, in coscienza, sia preceduta da un serio e disteso incontro con il parroco o il catechista, in modo da far comprendere loro il significato spirituale dell’incarico e gli obblighi che ne conseguono.
Si invitino i genitori a scegliere i padrini con oculatezza pensando innanzitutto al bene spirituale del bambino.
La celebrazione del Battesimo  
6 – Anche se il Battesimo può essere celebrato in qualsiasi giorno, si raccomanda tuttavia che ordinariamente venga celebrato la Domenica, per manifestare così il carattere pasquale del sacramento e l’accoglienza della comunità.
La celebrazione del Battesimo non manchi, se possibile nella Veglia pasquale.
E’ opportuno anche celebrare il Battesimo durante la Messa domenicale, purché non avvenga troppo di frequente, a scapito dell’identità stessa delle singole celebrazioni.
Si privilegi inoltre la celebrazione comunitaria.
Non si celebri due volte il sacramento nella medesima chiesa e nello stesso giorno se non per giusta causa.
6.1 – La celebrazione sia gioiosa e dignitosa e sia fedele alla dinamica propria del Rito liturgico, pur con i possibili adattamenti. I gesti, le preghiere, i segni siano veri e manifestino con chiarezza ciò che esprimono. Il rito sia accompagnato da sobrie monizioni che permettano ai partecipanti di comprendere via via il significato dei vari passaggi e momenti.
E’ opportuno che durante la preparazione con i genitori e i padrini si affronti anche il discorso dei fotografi e cineoperatori in modo che ogni eventuale intervento durante la celebrazione sia discreto, non invadente e non disturbi il raccoglimento dell’assemblea e la preghiera.
6.2 – La celebrazione del Battesimo non comporta alcun compenso. Si invitino comunque i genitori a ricordarsi dei poveri, secondo le modalità che riterranno più opportuno.
Il Battesimo dei fanciulli fino ai 14 anni  
7 – Per quei fanciulli che non avessero ricevuto il Battesimo da piccoli ci si attenga alle disposizioni che prevedono il loro inserimento negli itinerari di preparazione dei sacramenti della Iniziazione Cristiana. Si potrà opportunamente accompagnarli anche con qualche catechista appositamente scelto che completi il loro cammino di iniziazione (particolarmente per i ragazzi nell’età della preadolescenza).
Dopo i 14 anni è obbligo fare un itinerario di catecumenato specifico per loro.

Il Battesimo dei giovani e degli adulti
8 – Per i giovani e adulti che richiedono il Battesimo è prevista una preparazione che segua le norme stabilite dalla Diocesi per il catecumenato (Si prenda contatto previo con il Centro Diocesano per il catecumenato presso il Vicariato).

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