Padre Jozo, proprio in questi giorni di fine agosto di 37 anni fa,
veniva torturato, affinché obbligasse i veggenti a ritrattare tutto
quanto avevano riferito delle apparizioni della Madonna. Riportiamo il
racconto di un testimone: Mladen Bulic, dal libro: “Cari figli,
grazie…”, di Don Pietro Zorza:
TESTIMINIANZA DI MLADEN BULIC, UN TESTIMONE EROICO DI MEDJUGORJE
25 AGOSTO 1981
“A metà agosto 1981 ero ricoverato all’ospedale per dei problemi alla
gola. Il 25 agosto, per passare un po' il tempo, guardavo dalla finestra
dell’ospedale. Ad un certo punto vedo parcheggiare davanti all’ingresso
una macchina della milicia dalla quale scesero due poliziotti e fra
loro un uomo malridotto che barcollava e perdeva sangue da ogni parte.
Feci fatica a riconoscere quel poveretto, ma dopo
un po' capii che era il mio parroco di Medjugorje: Fra Jozo. Fui
tradito nel riconoscerlo per il fatto che era con abiti civile, mentre
ero abituato a vederlo con il suo saio francescano. Così mi affrettai
per andargli incontro e lo incrociai lungo le scale. P. Jozo perdeva
sangue dalle orecchie, dalla bocca e dal naso e zoppicava non reggendosi
in piedi da solo. Lui mi riconobbe e mi fece un sorriso sforzato e vidi
che era rimasto senza denti. Mi avvicinai per abbracciarlo, ma un
poliziotto mi fermò “Se non ti scansi, pestiamo anche te!” mi disse. Non
so cosa sia scattato dentro di me, ma mi venne un coraggio da leone
misto a rabbia. “Tu non puoi farmi niente perché non sono un tuo
prigioniero, ma un ammalato ricoverato” gli dissi. Lo portarono dal
medico e quando uscì, P Jozo mi chiese come andavano le cose a
Medjugorje”. Gli risposi che non doveva preoccuparsi perché a Medjugorje
andava tutto bene. Intervenne il poliziotto “Non preoccuparsi di niente
perché questa notte gli taglieremo la gola”. P. Jozo mi fece cenno con
gli occhi di stare tranquillo e così se ne andò. In seguito venni a
sapere che 10 giorno dopo quell’incontro, quel povero poliziotto morì
d’infarto”.
Venne nominato parroco di Medjugorje otto mesi prima dell’inizio di tutto…..Otto mesi prima di quell’eterno 24 Giugno 1981.
Era
stato mandato via dalla parrocchia di Posuje (Ex Jugoslavia) su
pressione del regime comunista titino perché la sua presenza era
diventata un importante punto di riferimento per tanti giovani. Per
questo era stato relegato nella sperduta e piccola Medjugorje.
Da li…. da quell’insignificante paesino disperso sulle ruvide colline della Bosnia non avrebbe potuto fare più nulla…………
Quando
cominciarono le apparizioni per i 6 ragazzi, il sapiente scetticismo
proprio non solo dei realisti e dei pragmatici ma anche degli uomini di
spirito lo indusse a dubitare…
Perché
la Madonna avrebbe dovuto apparire sulla collina sopra la sua
parrocchia?Perché la gente preferiva andare su quella collinetta e
credere a questa storia piuttosto che in chiesa a pregare?
Cominciò a interrogare i 6 ragazzi pensando potessero essere stati drogati o plagiati dai comunisti per screditare la chiesa.
Per
settimane andarono avanti questi interrogatori e più proseguivano e più
la pace e la gioia che trasudava dai cuori di questi 6 ragazzini
strideva con la preoccupazione e l’incalzante perplessità che si
infittiva tra le pieghe del suo spirito.
Tutto
questo durò fino a quando il grande fra Jozo, sapendo bene che la
preghiera è l’unico mezzo per poter comprendere i misteri più profondi
della nostra vita, indisse una veglia di preghiera a Medjugorje affinche
si palesasse quale fosse la verità e la volontà di Dio sulla sua
parrocchia.
In
quella veglia durante la recita del santo rosario fra Jozo va in
estasi e vede anche lui assieme ad altri parrocchiani la Vergine
avvicinarsi verso l’altare e pronunciare le stesse parole che il piccolo
Jakov (10 anni,il più piccolo dei veggenti) aveva riferito di aver
sentito da Lei poco prima : “Recitate il rosario ogni giorno.Pregate
insieme”.
Da
quel momento ogni dubbio si sciolse nel suo cuore e divenne uno dei più
potenti divulgatori dei messaggi di amore di Maria a Medjugorje.
Naturalmente, da allora per lui e per i 6 veggenti iniziò il tempo delle persecuzioni ad opera del regime e non solo….
I
6 ragazzi vennero più volte strappati alle famiglie, minacciati,
ricattati, perseguitati e provati con ogni tipo di vessazione.
Ma
tutti gli esami medici stabilivano che erano sani di mente ( e nel
tempo l’unica cosa che la scienza ha potuto dimostrare è che non
mentono….. durante le estasi delle apparizioni il loro cervello è rapito
da qualcosa di inspiegabile….) e loro erano disposti a patire qualsiasi
vessazione pur di non tradire la loro Regina.
E Lui ? Fra Jozo?
Con
il pretesto di attentato all’ordine dello Stato viene arrestato e
condannato a 3 anni di carcere duro, nelle galere Jugoslave: tra le più
dure al mondo.
In carcere viene torturato: gli spaccano i denti, lo percuotono, gli infliggono ogni tipo di vessazione .
Di
lui dirà la Vergine Maria ad uno dei 6 ragazzini : “Si è comportato
santamente perdonando e pregando per i suoi persecutori”.
Per la sua liberazione gli chiedono soltanto una cosa: che affermi che la storia di Medjugorje è solo una montatura.
Non avverrà mai.
In
galera è privato di tutto, anche del breviario, finchè un
giorno-neanche lui sa spiegarsi come- si ritrova in tasca il suo
rosario.
Per lui è la felicità: “ Proprio quando pensavo di non avere più nulla” ripete a se stesso “ ho ritrovato tutto”.
Ora si sente fortissimo, inespugnabile.
Dal
racconto di Mladen Bulic testimone oculare dei fatti : “Dieci giorni
dopo il poliziotto che lo aveva picchiato morì d’infarto […] quel
poliziotto l’aveva incatenato con dei ferri, gli aveva messo dei pesi
sulle braccia e sulle gambe per farlo soffrire. Ma quando, al mattino,
tornarono per prenderlo lo trovarono libero dalle catene, e la sua
cella, priva di lampadina, era illuminata.”
Negli
stessi giorni vicino Medjugorje lo vedono partecipare a una processione
religiosa in onore della Vergine Maria, ma lui……. in quel momento………….
si trovava nel carcere di Foca…………….
In
prigione poi, la condanna venne aggravata quando seppero che padre Jozo
in carcere aveva battezzato un musulmano che, dopo averlo
conosciuto……….. si era convertito al cattolicesimo.
Il
carcere duro per lui si ridusse a 18 mesi dal 22 Ottobre 1981e terminò
anche grazie al settimanale italiano “Il Sabato” che dopo la sua
condanna lanciò una campagna pubblica di solidarietà con migliaia di
cartoline di protesta che arrivarono a Belgrado.
Dopo
la guerra di Bosnia si è occupato di creare centri di accoglienza per
più di 6000 bimbi orfani di guerra.Di lui, oltre alla potenza di spirito
che trasuda dalla sua sconfinata umiltà sono noti i carismi di
guarigione, di benedizione e di lettura dei cuori.
Sono
innumerevoli i casi di persone affette da malattie inguaribili come la
distrofia muscolare o la sclerosi multipla che il Signore, dopo la
preghiera di padre Jozo, ha fatto alzare dalla sedia o guarire da
malattie incurabili.
Il
Signore ha voluto dotarlo di questo carisma, come a Padre Pio,
soprattutto perché ha il merito di aver pagato e sofferto nella sua
carne.
La
sua preghiera è degna di essere esaudita perché nasce da un dolore che
lui per primo ha subito ingiustamente, ha accettato ed ha offerto per
amore di quanti glielo procuravano.
A
qualcuno che una volta azzardò una domanda sui suoi mesi di prigionia e
su quei carnefici la sua umiltà lo copri con le vesti del silenzio ma
il suo volto d’improvviso si fece triste come a celare una sofferenza grande….. ormai coperta dal perdono.
Per quanto mi riguarda ho avuto esperienze spirituali straordinarie con padre Jozo tra le più belle della mia vita.
Quanto
è difficile trovare un uomo vero, qualcuno che a immagine di Cristo sia
disposto a soffrire sulla sua pelle per amore…. Perché perdendo la sua
vita…… gli altri la possano trovare.
Quanto
ho sete di uomini santi come padre Jozo, che mi insegnino attraverso
il loro esempio a realizzare l’unica vera vocazione per cui esisto al
mondo: l’Amore.