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La causa di beatificazione. Chiara Corbella Petrillo, la santità della porta accanto
Il cardinale vicario di Roma ha aperto in San
Giovanni la causa di beatificazione della giovane mamma morta nel 2012
per aver rimandato le cure di un tumore, salvando il feto che portava in
grembo
La data del 21 settembre non è stata scelta a caso, perché Chiara ed Enrico avrebbero festeggiato dieci anni di matrimonio.
Videointervista. Il marito: «Dio è passato nella mia vita»
"Aprendo oggi la fase diocesana - ha detto intatti il cardinale De Donatis - auspichiamo che al termine dell'iter canonico Chiara possa divenire un modello di santità, approvato dalla Chiesa, per tutti i fedeli cristiani e soprattutto per coloro che in questa giovane donna sposata e madre di tre figli (prima di Francesco Chiara dette alla luce altri due bimbi, nati con gravi malformazioni e morti poco dopo il parto, ndr) trovino incoraggiamento e sostegno nel servizio dell'amore coniugale e alla vita".
Il porporato ha ripercorso con un breve ma denso discorso le tappe della vita della beatificanda. Soprattutto per quanto riguarda la sua storia d'amore con Enrico, conosciuto durante una vacanza in Croazia, e poi sposato nel 2008. "Una ragazza normale. Sempre allegra, positiva, autoironica. Non ha preso sul serio nemmeno la malattia - ha notato De Donatis, citando il papà Roberto -, ci scherzava sopra, fino alla fine. Le piaceva viaggiare, amava la vita, la musica, suonava il piano e il violino. Già da viva era un punto di riferimento per molti, sapeva ascoltare, stare vicino a chi aveva bisogno di aiuto". Insomma, ha concluso il cardinale, Chiara Corbella Petrillo è stata "un faro di luce, che fa quasi toccare con mano la vicinanza amorevole di Dio che è Padre e aiuta a scoprire la bellezza della Chiesa, che nella fraternità dei suoi figli e nella cura dei suoi pastori si mostra madre".
La sua vita, quasi come un testamento spirituale, si può riassumere del resto in una frase citata dal cardinale vicario: "Qualsiasi cosa farai avrà senso solo se la vedrai in funzione della vita eterna". Quella vita che Chiara ha raggiunto a soli 28 anni e che ora si prepara a mostrare come esempio a tutti gli altri.
>>> Vai al sito in memoria di Chiara Corbella
Si trattava della straordinaria vicenda di una mamma (oggi avrebbe 34 anni, essendo nata nel gennaio del 1984 a Roma ) che aveva preferito rimandare le cure di un male incurabile che la affliggeva da due anni per portare avanti la gravidanza di suo figlio, Francesco nato sano. Solo allora Chiara si affiderà alle cure, ma è ormai troppo tardi. "Nel matrimonio il Signore ha voluto donarci dei figli speciali: Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni ma ci ha chiesto di accompagnarli soltanto fino alla nascita ci ha permesso di abbracciarli, battezzarli e consegnarli nelle mani del Padre in una serenità e una gioia sconvolgente. Ora ci ha affidato questo terzo figlio, Francesco che sta bene e nascerà tra poco, ma ci ha chiesto anche di continuare a fidarci di Lui nonostante un tumore che ho scoperto poche settimane fa e che cerca di metterci paura del futuro, ma noi continuiamo a credere che Dio farà anche questa volta cose grandi" scriveva allora Chiara.
L'editto
ECCO COSA CHIARA SCRISSE DI SE'
Mi chiamo Chiara sono cresciuta in una famiglia cristiana che sin da bambina mi ha insegnato ad avvicinarmi alla fede.Quando
avevo 5 anni mia madre cominciò a frequentare una comunità del
Rinnovamento dello Spirito e così anche io e mia sorella cominciammo
questo percorso di fede che ci ha accompagnato nella crescita e mi ha
insegnato a pregare e a rivolgermi in maniera semplice a Gesù come ad un
amico a cui raccontare le mie difficoltà e i miei dubbi, ma soprattutto
mi ha insegnato a condividere la fede con i fratelli che camminavano
con me.All’età di 18 anni in un pellegrinaggio incontrai Enrico e pochi mesi dopo ci fidanzammo.Nel fidanzamento durato quasi 6 anni, il Signore ha messo a dura prova la mia fede e i valori in cui dicevo di credere.Dopo 4 anni il nostro fidanzamento ha cominciato a barcollare fino a che non ci siamo lasciati.In
quei momenti di sofferenza e di ribellione verso il Signore, perché
ritenevo non ascoltasse le mie preghiere partecipai ad un Corso
Vocazionale ad Assisi e li ritrovai la forza di credere in Lui, provai
di nuovo a frequentare Enrico e cominciammo a farci seguire da un Padre
Spirituale, ma il fidanzamento non ha funzionato fin tanto che non ho
capito che il Signore non mi stava togliendo niente ma mi stava donando
tutto e che solo Lui sapeva con chi io dovevo condividere la mia vita e
che forse io ancora non ci avevo capito niente!Finalmente libera dalle aspettative che mi ero creata ho potuto vedere con occhi nuovi quello che Dio voleva per me.Poco dopo contro ogni nostra aspettativa superate le nostre paure abbiamo deciso di sposarci.Nel
matrimonio il Signore ha voluto donarci dei figli speciali: Maria
Grazia Letizia e Davide Giovanni ma ci ha chiesto di accompagnarli
soltanto fino alla nascita ci ha permesso di abbracciarli, battezzarli e
consegnarli nelle mani del Padre in una serenità e una gioia
sconvolgente.Ora ci ha
affidato questo terzo figlio, Francesco che sta bene e nascerà tra poco,
ma ci ha chiesto anche di continuare a fidarci di Lui nonostante un
tumore che ho scoperto poche settimane fa e che cerca di metterci paura
del futuro, ma noi continuiamo a credere che Dio farà anche questa volta
cose grandi.
Chiara Corbella Petrillo, al Laboratorio della fede, Gennaio 2011.
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