Non decapitare la tua coscienza, è il precursore di Cristo in te.
In noi c'è una specie di Erode che ama sentir parlare delle cose di Dio, si incanta ed esclama "che bello!"... ma poi va avanti con lo stesso trasporto ad ammirare la danza dei suoi idoli. Non ci vuole una spada per decapitare la nostra coscienza, basta trascurarla! A lungo andare ci abituamo così tanto a questa voce di sottofondo, tanto da non percepirla più. Oggi fermati! onora la verità! onora veramente Giovanni il Battista! Chiediti: qual è l'Erodiade con cui convivo illecitamente? ovvero qual è la situazione che mi toglie la libertà dei figli di Dio e pian piano spegne la mia coscienza spegnendo la mia gioia? Bada che non sempre è una cosa stratosferica. Può essere una leggera dipendenza dai social o “un'amicizia” che proprio amicizia non è; può essere una scelta che sai nel tuo cuore che è ora di farla ma la sfinisce rimandandola a domani...
(Robert Cheaib)
“i peccati” che qui intende Giovanni non è un tipo di peccato, ma è la condizione generale del mondo peccatore in quanto fallimentare, è il segno dell’imperfezione, del limite, della debolezza e della corruzione dell’umanità.
Ecco l’Agnello di Dio che elimina lo stato fallimentare dell’umanità, è una presentazione interessante, originale, non chiarissima, provocatoria, profetica. La voce
che presenta Gesù non gli dà titoli particolari, non gli dà titoli già utilizzati, non dice:“Ecco il Messia”
La personalità del Battista si riassume in questi due verbi,
“crescere” e “diminuire”: a Giovanni è stato affidato da Dio il compito di preparare l'imminente arrivo del Messia ha convertito i cuori e ha predicato.
Come sapete la Madonna è apparsa qui, la prima volta, il 24 giugno 1981. La Madonna è apparsa con Gesù Bambino in braccio. Quel giorno, 24 giugno, era la festa di S.Giovanni Battista: è una data molto
significativa, perché voi sapete che S. Giovanni Battista è il
precursore, colui che ha preparato la strada a Gesù.
Così la Madonna viene qui a preparare i nostri cuori alla venuta di
Gesù. La Madonna non appare per spaventarci o per costringerci a fare qualcosa, ma appare con Gesù Bambino in braccio. Questo primo giorno è molto significativo perché la Madonna, come Madre di Dio, ci porta Gesù e
ci guida a Gesù. In un messaggio, ha detto: “Cari figli, se dovete scegliere tra la mia Apparizione e la S. Messa, andate alla Messa. Al centro, qui a Medjugorje, sono la S. Messa e la confessione: è sempre
Gesù. Non sono le Apparizioni al centro, non dobbiamo correre dietro alle Apparizioni, ma dobbiamo correre dietro a tutto quello che la Madonna ci dice.
C‘è uno stretto legame fra le due figure: Maria come
Giovanni non porta a se stessa, ma a Gesù. L’unico scopo della sua
lunga presenza in mezzo a noi, è invitarci alla conversione del cuore, condurci a suo Figlio e quindi alla Salvezza. Maria è la Regina dei Profeti,e come Giovanni ha preannunciato la venuta del Signor così Lei oggi preannuncia il Suo ritorno; Maria come Giovanni è umile, anzi Lei è la
più umile di tutte le creature, per questo Dio l’ha innalzata, l’ha fatta corredentrice dell’umanità. E’ proprio il suo farsi piccola piccola, che l’ha resa immensa. Tutti e due aprono la strada all’arrivo di Gesù. Ma lo sappiamo che la storia si ripete, e come è accaduto duemila anni fa, anche oggi, moltissimi non credono alle parole della Madre
di Gesù, rimangono sordi e ciechi di cuore; e altrettanti preferiscono cercare segni esteriori, fenomenali, piuttosto che mettersi in discussione, rimboccarsi le maniche e iniziare un lavoro su se stessi.
C’è un’altra peculiarità che li lega: solo di loro due la liturgia
ricorda la nascita terrena e la nascita in Cielo.
La Madonna come Giovanni il Battista vuole aiutare le persone a fare l’esperienza dell’amore di Dio, preparare le anime alla vita eterna, che non è fantasia, immaginazione, ma una promessa che il Signore ci ha fatto, Lui il Risorto, il figlio del Dio vivente. E l'eternità ce la giochiamo qui sulla Terra, vale per cui la pena scommetterci tutto.
San Giovanni Battista, il profeta che annunciò Cristo già nel grembo materno
È uno dei Santi più venerati nel mondo. La Chiesa lo festeggia, come la
Vergine Maria, anche nel giorno della sua nascita. La sua vocazione
profetica si manifestò ancor prima di nascere attraverso segni
messianici come "l'esultanza" davanti a Maria in visita alla cugina
Elisabetta. E Cristo stesso lo definì «il più grande tra i nati da
donna»Giovanni Battista è l’unico Santo, insieme alla Vergine Maria,
di cui si celebra il giorno della nascita terrena (24 giugno), oltre a
quello del martirio (29 agosto). Tra le due date, però, quella più usata
per la venerazione è la prima. È patrono dei monaci,
battezzò Gesù nelle acque del fiume Giordano, morì martirizzato ed è
chiamato il “Precursore” perché annunciò la venuta di Cristo. Celebre
l’episodio in cui sussultò di gioia nel grembo della madre, Elisabetta, quando ricevette la visita di Maria.
Chi era Giovanni il Battista?
È l’ultimo profeta dell’Antico Testamento
e il primo Apostolo di Gesù, perché gli rese testimonianza ancora in
vita. Nel Vangelo di Luca (1, 5) si dice che era nato in una famiglia
sacerdotale, suo padre Zaccaria era della classe di Abia e la madre
Elisabetta, discendeva da Aronne.
Artemisia Gentileschi, Nascita di San Giovanni Battista, 1635
La nascita “miracolosa” annunciata dall’angelo Gabriele
La
madre Elisabetta era sterile e ormai anziana. Un giorno, mentre il
marito Zaccaria offriva l’incenso nel Tempio, gli comparve l’arcangelo
Gabriele che gli disse: “Non temere Zaccaria, la tua preghiera è stata
esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio che chiamerai
Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua
nascita, poiché sarà grande davanti al Signore” e proseguendo nel
descrivere le sue virtù, cioè pieno di Spirito Santo, operatore di
conversioni in Israele, precursore del Signore con lo spirito e la forza
di Elia.
Dopo quella visione, Elisabetta concepì un figlio fra la meraviglia dei parenti e conoscenti;
al sesto mese della sua gravidanza, l’arcangelo Gabriele, il
“messaggero celeste”, fu mandato da Dio a Nazareth ad annunciare a Maria
la maternità del Cristo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te
stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà
dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
Vedi anche Elisabetta, tua parente, nella vecchiaia ha concepito un
figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile;
nulla è nulla è impossibile a Dio”.
Maria allora si recò dalla cugina Elisabetta per farle visita e al suo
saluto, declamò il bellissimo canto del “Magnificat”, per le meraviglie
che Dio stava operando per la salvezza dell’umanità e mentre Elisabetta
esultante la benediceva, anche il figlio che portava in grembo, sussultò
di gioia. Quando Giovanni nacque, il padre Zaccaria che all’annuncio
di Gabriele era diventato muto per la sua incredulità, riacquistò la
voce, la nascita avvenne ad Ain Karim a circa sette km ad Ovest di
Gerusalemme, città che vanta questa tradizione risalente al secolo VI,
con due santuari dedicati alla Visitazione e alla Natività.
Perché è chiamato il “precursore”?
Perché con la azione profetica e la
predicazione annuncia la venuta di Gesù. Dopo la giovinezza, Giovanni si
ritirò a condurre la dura vita dell’asceta nel deserto, portava un
vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi;
il suo cibo erano locuste e miele selvatico.
Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio (28-29 d.C.), iniziò la
sua missione lungo il fiume Giordano, con l’annuncio dell’avvento del
regno messianico ormai vicino, esortava alla conversione e predicava la
penitenza.
Da tutta la Giudea, da Gerusalemme e da tutta la regione intorno al
Giordano, accorreva ad ascoltarlo tanta gente considerandolo un profeta;
e Giovanni in segno di purificazione dai peccati e di nascita a nuova
vita, immergeva nelle acque del Giordano, coloro che accoglievano la sua
parola, cioè dava un Battesimo di pentimento per la remissione dei
peccati, da ciò il nome di Battista che gli fu dato.
Anche i soldati del re Erode Antipa, andavano da lui a chiedergli cosa
potevano fare se il loro mestiere era così disgraziato e malvisto dalla
popolazione; e lui rispondeva: “Non maltrattate e non estorcete niente a
nessuno e contentatevi delle vostre paghe” (Lc 3, 13).
Molti cominciarono a pensare che egli fosse il Messia tanto atteso, ma
Giovanni assicurava loro di essere solo il Precursore: “Io vi battezzo
con acqua per la conversione, ma colui che viene dopo di me è più
potente di me e io non sono degno neanche di sciogliere il legaccio dei
sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”.
E alla delegazione ufficiale, inviatagli dai sommi sacerdoti disse, che
egli non era affatto il Messia, il quale era già in mezzo a loro, ma
essi non lo conoscevano; aggiungendo “Io sono la voce di uno che grida
nel deserto: preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia”.
Piero della Francesca, Battesimo di Cristo, 1445
Il battesimo di Gesù nel Giordano
Anche
Gesù si presentò al Giordano per essere battezzato e Giovanni quando se
lo vide davanti disse: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il
peccato dal mondo!” e a Gesù: “Io ho bisogno di essere battezzato da te
e tu vieni da me?” e Gesù: “Lascia fare per ora, poiché conviene che
adempiamo ogni giustizia”.
Allora Giovanni acconsentì e lo battezzò e vide scendere lo Spirito
Santo su di Lui come una colomba, mentre una voce diceva: “Questo è il
mio Figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto”. Da quel momento
Giovanni confidava ai suoi discepoli “Ora la mia gioia è completa. Egli
deve crescere e io invece diminuire” (Gv 3, 29-30).
La sua missione era compiuta, perché Gesù prese ad iniziare la sua
predicazione, aveva formato il gruppo degli apostoli e discepoli ed era
seguito da una gran folla; egli aveva predicato proprio per questo,
preparare un popolo degno, che accogliesse Gesù e il suo messaggio di
Redenzione.
Il contrasto con il re d’Israele Erode Antipa
Aveva operato senza indietreggiare
davanti a niente, neanche davanti al re d’Israele Erode Antipa († 40
d.C.), che aveva preso con sé la bella Erodiade, moglie divorziata da
suo fratello; ciò non era possibile secondo la legge ebraica perché il
matrimonio era stato regolare e fecondo, tanto è vero che era nata una
figlia Salomè.
Per questo motivo un giudeo osservante e rigoroso come Giovanni, sentiva
il dovere di protestare verso il re per la sua condotta. Infuriata
Erodiade gli portava rancore, ma non era l’unica; perché il Battesimo
che Giovanni amministrava, perdonava i peccati, rendendo così inutili i
sacrifici espiatori, che in quel tempo si facevano al Tempio, e ciò non
era gradito ai sacerdoti giudaici.
Caravaggio, Decollazione di San Giovanni Battista, 1608
La decapitazione e la testa portata su un vassoio
Erode
fece arrestare e mettere in carcere Giovanni su istigazione di
Erodiade, la quale avrebbe voluto che fosse ucciso, ma Erode Antipa
temeva Giovanni, considerandolo uomo giusto e santo, preferiva vigilare
su di lui e l’ascoltava volentieri, anche se restava molto turbato.
Ma per Erodiade venne il giorno favorevole, quando il re diede un
banchetto per festeggiare il suo compleanno, invitando tutta la corte ed
i notabili della Galilea. Alla festa partecipò con una conturbante
danza anche Salomè, la figlia di Erodiade e quindi nipote di Erode
Antipa; la sua esibizione piacque molto al re ed ai commensali, per cui
disse alla ragazza: “Chiedimi qualsiasi cosa e io te la darò”; Salomé
chiese alla madre consiglio ed Erodiade prese la palla al balzo, e le
disse di chiedere la testa del Battista. A tale richiesta fattagli dalla
ragazza davanti a tutti, Erode ne rimase rattristato, ma per il
giuramento fatto pubblicamente, non volle rifiutare e ordinò alle
guardie che gli fosse portata la testa di Giovanni, che era nelle
prigioni della reggia. Il Battista fu decapitato e la sua testa fu
portata su un vassoio e data alla ragazza che la diede alla madre. I
suoi discepoli saputo del martirio, vennero a recuperare il corpo,
deponendolo in un sepolcro; l’uccisione suscitò orrore e accrebbe la
fama del Battista.
Perché si festeggia il 24 giugno?
Essendo la nascita di Gesù fissata
al 25 dicembre, quella di Giovanni doveva essere celebrata sei mesi
prima, secondo quanto annunciò l’arcangelo Gabriele a Maria.
Cosa significa il suo nome?
Giovanni
fra i nomi maschili, ma anche usato nelle derivazioni femminili
(Giovanna, Gianna) è il più diffuso nel mondo, tradotto nelle varie
lingue; e tanti altri santi, beati, venerabili della Chiesa, hanno
portato originariamente il suo nome; come del resto il quasi
contemporaneo san Giovanni l’Evangelista e apostolo, perché il nome
Giovanni, al suo tempo era già conosciuto e nell’ebraico Iehóhanan,
significava: “Dio è propizio”.
Quali chiese custodiscono le sue reliquie?
S. Giovanni Battista, tanto per
citarne alcune, è patrono di città come Torino, Firenze, Genova, Ragusa…
Per quanto riguarda le reliquie la storia è alquanto lunga e complessa.
Dopo essere stato sepolto privo del capo a Sebaste in Samaria, dove
sorsero due chiese in suo onore; nel 361-362 ai tempi dell’imperatore
Giuliano l’Apostata, il suo sepolcro venne profanato dai pagani che
bruciarono il corpo disperdendo le ceneri.
Ma a Genova nella cattedrale di S. Lorenzo, si venerano proprio quelle
ceneri, portate dall’Oriente nel 1098, al tempo delle Crociate, con
tutti i dubbi collegati.
Per la testa che si trovava a Costantinopoli, per alcuni invece ad
Emesa, purtroppo come per tante reliquie del periodo delle Crociate,
dove si faceva a gara a portare in Occidente reliquie sante e
importanti, la testa si sdoppiò, una a Roma nel XII secolo e un’altra ad
Amiens nel XIII sec.
A Roma si custodisce senza la mandibola nella chiesa di S. Silvestro in
Capite, mentre la cattedrale di S. Lorenzo di Viterbo, custodirebbe il
Sacro Mento.
Guido Reni (1575 - 1642), San Giovanni Battista nel deserto, ca. 1640
La sua figura nella storia dell'arte
Giovanni
Battista è il santo più raffigurato nell’arte di tutti i secoli; non
c’è si può dire, pala d’altare o quadro di gruppo di santi, da soli o
intorno al trono della Vergine Maria, che non sia presente questo santo,
rivestito di solito con una pelle d’animale e con in mano un bastone
terminante a forma di croce.
Senza contare le tante opere pittoriche dei più grandi artisti come
Raffaello, Leonardo, ecc. che lo raffigurano bambino, che gioca con il
piccolo Gesù, sempre rivestito con la pelle ovina e chiamato
affettuosamente “San Giovannino”.
Ciò testimonia il grande interesse, che in tutte le epoche ha suscitato
questo austero profeta, così in alto nella stessa considerazione di
Cristo, da essere da lui definito “Il più grande tra i nati da donna”.