Questa è la storia di Milka Pavlovic sorella di Marija, la veggente che ha il compito di dare il messaggio mensile della
Madonna di Medjugorje del 25 di ogni mese . Anche lei è stata veggente
ma solo per un giorno, infatti il giorno successivo alla prima
apparizione avvenuta il 24 giugno del 1981 . Per lei quella del primo giorno è rimasta
l’unica apparizione, ma come afferma lei stessa a chi le dice che
sorte ingrata le sia toccata: Io almeno la Madonna l’ho vista anche se
solo una volta, c’è chi questa grazia non l’ha mai avuta!
Ecco il suo racconto:Ivanka e Mirjana hanno lasciato un messaggio per lei alla mamma Zlata: «Appena ti svegli, raggiungici a casa di Jakov». Il tempo è uggioso, nuvoloso. La pioggia della mattina è cessata. Le due ragazze che se ne vanno a passeggio non immaginano lontanamente le strade nuove sulle quali le porterà questa loro passeggiata.
-Ed
ecco che tornando verso il villaggio, nei pressi della casa di Vicka,
al piccolo crocevia dove la strada risale di nuovo verso le prime case
di Biakovici, avviene l’imprevisto, discretamente, sotto un cielo
grigio: l’appello di una luce sulla collina.
-Solo Ivanka ha guardato. Vede un profilo di donna, lontano, distante e sfumato, là in alto, — forse a duecento metri.
Perché questa sconcertante apparizione afferra la sua vita?
— Guarda, la Gospa! (cioè la Madonna) — mormora la ragazza.
Essa dice questo per identificare, verificare, qualcosa che la supera, più che per partecipare una buona notizia.
— Non può essere la Gospa — replica Mirjana, più intellettuale, futuro ingegnere agronomo. Non guarda nemmeno. L’ipotesi è sgradevole. Se fosse la Santa Vergine, forse non sarebbe contenta della scappatella delle sue figlie… non certo più devote di altre. Ma la Gospa, ad ogni modo, è la «Gospa». Non si fanno scherzi.
-Solo Ivanka ha guardato. Vede un profilo di donna, lontano, distante e sfumato, là in alto, — forse a duecento metri.
Perché questa sconcertante apparizione afferra la sua vita?
— Guarda, la Gospa! (cioè la Madonna) — mormora la ragazza.
Essa dice questo per identificare, verificare, qualcosa che la supera, più che per partecipare una buona notizia.
— Non può essere la Gospa — replica Mirjana, più intellettuale, futuro ingegnere agronomo. Non guarda nemmeno. L’ipotesi è sgradevole. Se fosse la Santa Vergine, forse non sarebbe contenta della scappatella delle sue figlie… non certo più devote di altre. Ma la Gospa, ad ogni modo, è la «Gospa». Non si fanno scherzi.
Con Milka, la pastorella
Nonostante
l’incomprensibile attrazione, in tutte e due prevale la paura. Tornano
sui loro passi, tutte e due, in fretta e rientrano al villaggio. Passano
a casa di Milka, 12 anni, una vicina.
Milka
è l’ultima di sei Pavlovic. I tre fratelli più grandi lavorano in
Germania. Ha anche due sorelle: Ruzica, già sposata, e Marija, 16 anni,
la penultima.
Milka è la custode del gregge.
— Venite ad aiutarmi a riportare le pecore — chiede loro.
Il
gregge sta pascolando in un magro campo, sulla strada dell’apparizione
che costeggia la base della collina, 300 metri più in là, verso Silici e
Krizevac, dopo la curva, a destra dalla parte del piano.
Tornano
quindi sulla stessa strada tutta curve di Podbrdo, scendono verso il
luogo dell’apparizione, dove non accade nulla, poi la strada sale
leggermente. Dopo la curva, Milka apre il graticcio che chiude il muro
di pietre a secco, sulla destra. Le dodici pecore si affrettano belando
sulla strada familiare del ritorno a Biakovici. Milka le segue di buon
passo, mentre le altre due rimangono indietro.
Di nuovo la Gospa
A
duecento passi da là, poco dopo la curva, in direzione del villaggio,
Ivanka si ferma. Ecco di nuovo la signora della luce. Adesso la vede
meglio di prima. Sta sempre lassù, troppo lontano perché possa
distinguere il viso. Come poco fa, è lei che ha visto per prima. Ma
questa volta, Mirjana guarda e vede anche lei. Il suo cuore sussulta.
Il
profilo giovanile grigio plana su una piccola nube vicino al suolo. Per
quanto si può vedere, porta sul braccio destro un bambino.
Le
due ragazze fanno segno a Milka che le precedeva. Essa spinge avanti il
gregge, e lo lascia poco lontano dalle prime case del villaggio. Le
pecore conoscono la strada, e non c’è pericolo che vadano altrove. Senza
correre, essa raggiunge le altre due, che sono a meno di duecento
passi. Anche lei vede il profilo lontano.
Che vuol dire tutto questo? La signora di luce fa cenno con la mano: Avvicinatevi! Ma non ne hanno il coraggio.
Esse si interrogano a vicenda e fanno qualche passo verso il villaggio, per verificare se vedranno ancora. Da questa visuale un poco diversa, la Gospa è sempre là, luminosa, sulla piccola nube che le serve da piedistallo.
Esse si interrogano a vicenda e fanno qualche passo verso il villaggio, per verificare se vedranno ancora. Da questa visuale un poco diversa, la Gospa è sempre là, luminosa, sulla piccola nube che le serve da piedistallo.
Dove Vicka perde i sandali
Ed ecco che Vicka arriva. Poco fa, la sorella Zdenka si è ricordata che le altre due erano venute a cercarla e l’ha svegliata.
— Alzati, fai tardi a scuola!
È
uno scherzo! Ma Vicka si ricorda della passeggiata. Ormai s’è ripresa.
Parte alla ricerca delle altre due, prima (secondo il messaggio) dalla
madre del piccolo Jakov (zia di Mirjana), alla fine della stradina che
va verso Medjugorje.
— Sono ripartite verso Silici…
Vicka prende anche lei la strada di Podbrdo
Vicka prende anche lei la strada di Podbrdo
Eccole. Le tre ragazze, rivolte
verso la collina, le fanno segno con la mano e quando è più vicina:— Vicka guarda lassù… la Vergine! — gridano.
— Ma che hanno? Che stanno guardando? — si chiede Vicka. Quale Vergine? È uno scherzo? O hanno visto un serpente?
Vuole
trovare tutto questo ridicolo; com’è possibile che la Gospa si prenda
la briga di venire a Biakovici? Ma la cosa la turba, dall’interno. Ne
perde i sandali:
— A piedi scalzi me ne sono scappata, correndo come una matta.
Giunta
al villaggio, si è fermata. Scoppia in singhiozzi. L’esclamazione delle
altre due: «Guarda la Vergine!» le è entrata nel cuore.
— Non sapevo né cosa fare né dove mettermi!
Perché allora tanta voglia di tornare là, proprio mentre correva a rifugiarsi in casa?
Strada facendo incontra i due Ivan:— Dragicevic (16 anni), bruno, timido, figlio di Stanko.
— Ivankovic (20 anni), slanciato e atletico, figlio maggiore del defunto Jozo.
Il primo porta delle mele in una borsa di plastica.
— Ne vuoi?
— Al diavolo le mele!
— Vieni con me! — chiede a Ivan Dragicevic che conosce meglio.
Parla attraverso le lacrime che non cessano. La presenza di questo ragazzone calmo la rassicura.
— Dicono che vedono la Vergine. Io non voglio vederla. Voglio solo essere laggiù.
Vi ritorna, infatti, e questa volta, vede! Ivan Dragicevic vede anche lui, ma viene preso dalla paura. Scavalca un recinto, dall’altra parte della strada, e lascia cadere la borsa delle mele.
— Vedi qualcosa? — gli chiede Vicka…
Ma lui è già scomparso.
— Vedi qualcosa? — ripete all’altro Ivan.
— Qualche cosa di bianco, che si muove — risponde, perplesso e turbato; prima di sparire anche lui.
— E tu Milka? — continua Vicka, comunicativa.
— Vedo la Vergine — risponde Milka radiosa.
Vicka guarda, affascinata: era il profilo di una bellissima giovane donna. Teneva sul braccio destro… un bambino, senza dubbio. Si occupava di lui. Lo copriva, poi lo scopriva… A più riprese, ci ha fatto segno con la mano.
Vicka non osa avvicinarsi. E nemmeno le altre. Sono le sei e mezzo. Il cielo cupo contrasta con il profilo luminoso.
All’apparizione quel giorno non ha detto nulla. È rimasta a distanza. Vicka ha guardato per 5 o 6 minuti. Poi la paura ha preso il sopravvento di fronte a questo mistero che permane.
— Sono scappata un’altra volta.
— Dove?
— A casa mia, sicuro! Ero felice e nello stesso tempo spaventata. Avevo paura ma ero contenta. Arrivata a casa mi gettai sul divano e non finivo più di piangere.
Le altre sono rimaste 5 o 6 minuti dopo di lei.
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