Colleen Willard aveva 35 anni quando nel 2001 le venne diagnosticato un
tumore al cervello. Nel 2003 i medici hanno perso ogni speranza, ma lei
no. Cresce nella fede e dopo Rosari incessanti e l'intervento di un
padre mistico l'approdo a Medjugorie. Dove con la guarigione arriva
anche la consapevolezza che «Dio ricompensa coloro che lo cercano». Oggi
Colleen gira il mondo per testimoniare questa verità misteriosa. La Nuova BQ l'ha ascoltata.
“Tante volte pensiamo che Gesù non sia qui, che non ci ascolti, ma
non è vero”. E’ così che una donna data ormai per spacciata, paralizzata
da tre anni da un tumore al cervello inoperabile e a cui furono
diagnosticati problemi alla tiroide, la sclerosi a placche, il lupus
e una decina di altre dolorose malattie oggi gira il mondo dimostrando
con la sua vita che non c’è supplica che, richiesta con fede e abbandono
totali (come ricorda san Paolo nell’11 capitolo della Lettera agli
Ebrei), non sia ascoltata ed esaudita.
Per questo motivo l’americana Colleen Willard,
ripete a tutti uno dei messaggi dati al mondo dalla Madonna che dal 1981
appare a sei veggenti a Medjugorje: “Cari figli Dio può darvi tutto
quello che gli chiedete; ma voi lo cercate solo quando vengono malattie,
problemi, difficoltà e pensate che Dio è lontano da voi e che non vi
ascolta e non esaudisce le vostre preghiere. No cari figli, questo non è
vero! Se voi state lontani da Dio, non potete ricevere grazie perché
non lo cercate con fede ferma…” (25 gennaio 1988).
Sono queste le parole “penetrate nel mio cuore per
condurmi in questo viaggio”, che comincia nel settembre 2001, quando
Colleen, sposa da 35 anni e madre di tre figli, deve sottoporsi a una
piccola operazione chirurgica , “invece fu l’inizio di un drammatico
cambiamento della mia vita”. L’intervento ha successo ma si presentano
altri problemi. Anziché riprendersi dalla breve convalescenza, la donna
non riesce più a camminare, né a deglutire. Sottoposta a nuove analisi
si scopre la presenza del tumore cerebrale.
Decisi a non arrendersi, lei e il marito John
incontrano diversi dottori nell’area di Chicago, dove vivono, ma nessuno
di loro vuole operarla. Determinati viaggiano verso la Mayo Clinic di
Rochester (Minnesota) dove le diagnosticano le altre malattie. La
sentenza, però, è la stessa: il tumore è inoperabile. L’unica soluzione,
di fronte alla difficoltà respiratoria e motoria, ma soprattutto al
dolore cronico che non la abbandona neppure la notte, pare quella di
trasferirsi in una casa di cura.
Il figlio Christopher, di 15 anni, decide invece di
sospendere gli studi per prendersi cura della madre mentre il padre è al
lavoro. Colleen umiliata accetta, chiedendo al figlio di prendere il
crocifisso e poggiarlo ai piedi del suo letto per pregare così: “Non so
se ho il coraggio di portare questo peso, ma ho fede in Te e che Tu vedi
qualcosa che io non vedo e so che non ci dai mai un peso più grande di
quello che possiamo portare”. Poi Colleen chiede a Christopher di
aprire la Bibbia: “Finì per caso sul passo in cui san Paolo dice che
portare la croce è una gioia”. La donna è certa, la Sacra Scrittura non
può mentire: “Allora guardai il Crocifisso e sussurrai: “Non so perché,
ma abbraccio la croce e Te lo offro””. Da quel momento in poi cambiò
tutto, “anche se il mio corpo deperiva, la mia anima rinvigoriva”.
E’ il 2003 quando la situazione fisica è al limite,
tanto che i medici comunicano a Colleen che la fine è vicina. Prendendo
il Rosario che “ormai era diventato parte della mia vita, cominciai a
pregare chiedendo cosa avrei dovuto lasciare ai miei familiari, figli,
nipoti, ma specialmente a mio marito. Poi domandai a mio figlio se
pregava”. La risposta fu una lama nel cuore ancora più dolorosa della
malattia: “Mamma no, non prego più e non so nemmeno più se Dio c’è: come
può fare una cosa del genere a una persona che ha fatto solo del bene,
quando c’è chi ruba e uccide?”.
Colleen pensa a cosa avrebbe fatto la Madonna che
bussa continuamente alla porta di chi non crede pregando Dio e ottenendo
così la risposta alle sue preghiere: “In quel momento lo Spirito Santo
mi fece capire: qual è il dono più grande che puoi lasciare? È il dono
della preghiera, perché anche un singolo Padre Nostro e Ave Maria
saranno sentiti dal Padre”. Un dono che sarebbe durato per sempre.
“Pensai subito a un pellegrinaggio anche se non ero nelle condizioni di
affrontarlo”.
La fede di Colleen è letteralmente di quelle che spostano le montagne.
Comincia a pregare chiedendo che Dio onnipotente le permetta di
partire. “Nemmeno 24 ore dopo venne a trovarmi una persona che aveva
fatto molti pellegrinaggi a Medjugorje, le dissi che mi sarebbe piaciuto
andare”. La donna le risponde che è impossibile in quelle condizioni,
ma le mette al collo una medaglia con l’immagine di Maria: “Era stata
benedetta dalla Madonna durante l’apparizione”. Decisa Colleen prende di
nuovo il Rosario: “Chiesi a Maria se per favore poteva farmi partire:
“Però non posso a meno che metti questo desiderio nel cuore di John””.
Quando il marito torna la risposta è negativa, ma anziché arrendersi,
“pregai ancora il Rosario sapendo che può convertire i cuori: “Per
favore, fa venire questo desiderio a John!”.
Il giorno successivo Colleen ripete la domanda al
marito che risponde affermativamente. Ma alla famiglia mancano i soldi
per viaggiare: “Pregai ancora e nel mio cuore sentii chi dovevo
chiamare”. L’impiegato del fondo di previdenza le svela che in caso di
malattia vi si può accedere eccezionalmente : “La cifra che potevo
richiedere era esattamente quella sufficiente per due biglietti aerei
diretti in Croazia. Ma ora ci serviva un medico che firmasse
l’autorizzazione per il viaggio”. Nessun medico è disponibile, perché
“potresti non tornare”, le dicono. “Furono parole devastanti. E questa
volta cominciai a piangere: perché Dio apriva una finestra e chiudeva la
porta?”. Ma ancora la donna prova ad arrendersi alla volontà divina e
“pregai ancora di più”.
A Colleen viene in mente un sacerdote amico, padre
Agniello, che, sebbene scettico su Medjugorje, ha il dono delle
locuzioni interiori, e “pregai che Dio mi rispondesse attraverso di
lui”. Poi però “quella notte pensai a quante volte Maria aveva detto sì,
persino di fronte al figlio che andava a morire”. E si arrende di
nuovo: “Non la mia ma la tua volontà”. Subito dopo la telefonata: “Sono
padre Agniello. Stamattina ero davanti al Santissimo Sacramento mi
diceva di dirti che devi andare a Medjugorje e quando andrai salirai
sula montagna”. Colleen pensa alla morte, “ma ero serena perché avevo la
gioia di cui parlava san Paolo”. Poi il sacerdote le consiglia di
chiamare un medico polacco per l’autorizzazione a partire che otterrà.
Il 3 settembre 2003 a Medjugorje Colleen assiste
alla testimonianza della veggente Vicka. La veggente parla alla folla
delle apparizioni, di quando la Madonna la portò a vedere inferno,
purgatorio e paradiso: “Chiesi alla Madonna: “Se solo potessi toccare le
mani che ti hanno toccata sarei felice”. In quel momento Vicka smette
di parlare e facendosi largo fra i pellegrini raggiunge la donna in
carrozzina. Esterrefatta Colleen le spiega: “Non sono qui per me, ma per
tutte le persone che mi hanno chiesto di pregare e per quelli a cui ho
detto che avrei pregato. Per favore puoi chiedere alla Madonna di
rispondere a tutti? Mi disse di sì: e in quel momento fece un segno di
croce sulla mia fronte e mise le mani sulla testa. Non sentivo più nulla
intorno a me, ma solo la presenza di Dio Padre, di Dio Figlio e
dello Spirito Santo.
E provai sollievo fisico, ma questo era secondario
alla presenza divina, tanto che se mi avesse chiesto la vita subito
avrei detto di sì. Poco dopo, durante la Messa in parrocchia, nel
momento della consacrazione, Colleen sente chiaramente la voce di Maria
che le domanda: “Vuoi dare ora tutto il tuo cuore e la tua anima a mio
figlio Gesù?”. Dissi di sì. E poi mi chiese: “E vuoi darli a Nostro
Padre?” Sì. “Vuoi dare il tuo cuore e anima completamente al mio sposo,
lo Spirito Santo?” Sì. Continuò: “Adesso sei mia figlia”. Aprendo gli
occhi la donna vede il sacerdote che le porge l’eucarestia e “quando la
mise sulla mia lingua accade lo stesso di quando ero da Vicka” e “pensai
a quante volte avevo ricevuto la Comunione: Dio che si dà tutto, senza
che io gli offrissi in cambio tutto. Ora glielo avevo dato”.
In quel momento, completamente liberata dal male
cronico, Colleen si alza e rende gloria a Dio, lasciando sgomentati il
marito e i presenti. Il giorno successivo sale il monte Krizevac:
“Arrivai in cima e mi prostrai davanti alla croce, ringraziando anche
per il dono della sofferenza”. In aeroporto a Chicago Christopher
aspetta i genitori. “Mi abbracciò confessando: «Mamma credo in Dio e
credo nei miracoli»”.
Alla Mayo Clinc, effettuati i test che attestavano
la scomparsa completa di ogni malattia, i medici le spiegano che è il
terzo caso di guarigione inspiegabile dopo un viaggio a Medjugorje.
Padre Agniello invece non era affatto sorpreso: “Il Signore gli aveva
già detto che mi avrebbe guarita, ma non voleva comunicarmelo perché
fossi libera di seguiLo”. Il sacerdote, nonostante tutto, non vuole
saperne di andare a Medjugorje, finché il Signore stesso non glielo
avrebbe poi chiesto.
“Ora il padre gira il mondo con me per dare
testimonianza della potenza delle apparizioni” e per dire a tutti che
“se prendete la vostra croce e la offrirete, Lui non vi lascerà né
abbandonerà mai. Se, come la Madonna ha chiesto a me, darete tutto il
cuore e tutta l’anima a Dio sperimenterete la stessa gioia di cui san
Paolo parla nella Bibbia”. Qualunque sia la vostra croce. Senza la fede
però, come afferma l’apostolo, “è impossibile essergli graditi; chi
infatti s'accosta a Dio deve credere che egli esiste e che egli
ricompensa coloro che lo cercano”.
Fonte:http://www.lanuovabq.it/it/maria-disse-adesso-sei-mia-figlia-e-guarii
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