Nella basilica dedicata alla patrona della Toscana una galleria ex-voto famosa in tutta Europa. Chiamato uno degli esperti della commissione medica di Lourdes
LIVORNO – Di miracoli la collina di Montenero, che guarda Livorno e ospita il Santuario della Madonna delle Grazie, patrona della Toscana, ne ha vissuti innumerevoli nei secoli dei secoli. Da quelli più sublimi degli ex voto, custoditi nel complesso della basilica e tra i più ricchi e importanti d’Europa, a quelli più prosaici e goderecci del boom economico-edilizio e della nascita di ville e villone che dominano il mare. I primi continuano a testimoniare la religiosità oltre ogni confine e ideologia (ai tempo del Pci non c’era comunista livornese che almeno una volta avesse pregato la “madonnina di Montenero), le seconde (le ville) da ostentazione dell’opulenza si sono trasformate a volte in pericolo idrogeologico, perché lì su quella collina, troppo si è costruito, dicono gli esperti, ci sono gravissimi problemi di frane e smottamenti e se non si fa qualcosa solo un miracolo della Madonna può rendere immune la collina da un disastro.
Miracolo
Già, un miracolo. Che adesso torna d’attualità da quando il vescovo di Livorno, l’architetto pisano Simone Giusti, durante un’omelia, ha detto davanti ai fedeli queste parole: «A Montenero è avvenuto qualcosa d’inspiegabile con i parametri che usiamo abitualmente per misurare la realtà: guarigioni fuori dall’ordinario». La frase è stata riportata sulla cronaca livornese del Tirreno e ha avuto un effetto mediatico di un certo rilievo. Perché sotto Natale e in un periodo storico-politico assai deprimente, i miracoli sembrano candele accese nel buio più nero. «Ma non chiamateli miracoli», precisa la Curia. Un’esortazione alla prudenza inevitabile: solo il Vaticano può decidere, con indagini severissime e lunghissime, se il prodigio da qualche parte del mondo si è davvero realizzato. Il vescovo Giusti, anche se non lo dice, è convinto che il mantello della Madonna di Montenero negli ultimi tempi abbia protetto uomini, donne e bambini. E che guarigioni inspiegabile, e dunque “miracolose”, ci siano state davvero. Non è un caso che recentemente a Livorno era arrivato Franco Balzaretti, componente della Commissione medica internazionale già consulente del Santuario di Lourdes. Balzaretti aveva partecipato a un incontro su “Felice coincidente o miracoli”, insieme a medici e religiosi tra i quali Costanza Galli, una suora-medico oncologo, primario del reparto Cure Palliative dell’ospedale di Livorno.Guarigioni
Durante
quell’incontro si parlò di malati, ai quali la medicina ufficiale aveva
dato poco tempo di vita, guariti all’improvviso. Ma anche di
statistiche che in alcuni casi (come in un particolare tumore al
cervello) nei quali le guarigioni grazie alle che sfioravano il 95% dei
casi. Scientia potentia est,
ripeteva continuamente Francis Bacon. Eppure su quel colle, che nel
medioevo faceva paura ai pochi livornesi che vivevano in un villaggio,
il profumo di miracoli si respira davvero. E non solo la suggestione di
quella straordinaria galleria di ex voto. La Madonna di Montenero, detta
la Madonnina, è venerata da tutti i livornesi. Proprio tutti. E non
esiste un livornese degno di questo nome, se pur eretico e mangiapreti,
bestemmiatore e infedele, che non l’abbia pregata almeno una volta nella
sua vita. A far penitenza d’agosto, salendo la terribile salita che da
piazza delle Carrozze arriva sino al santuario, si sono presentate
generazioni di labronici. Tra loro anche trinariciuti patentati, più
ottusi di Peppone. In tasca tenevano un sunto del Capitale di Marx e del Libretto rosso di Mao e come segnalibro usavano un santino della Vergine. Tenuto miracolosamente nascosto, ovviamente.
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