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martedì 30 gennaio 2018

Alcune domande, con risposta, su Medjugorje .....

Alcune domande su Medjugorje





1. Perché tanti uomini di Chiesa sono contrari ad ogni fenomeno soprannaturale?

Anzitutto è spiegabile e necessaria la prudenza in questi fatti, dove è tanto facile l’inganno diabolico. I pastori devono esercitare il loro discernimento, senza preconcetti. Inoltre essi si premurano giustamente di riportare i fedeli, prima di ogni cosa, alla fonte della fede che è la Parola di Dio insegnata dalla Chiesa e ai Suoi mezzi di salvezza. Molti fedeli, troppo semplici o zelanti o esaltati che siano, se ne dimenticano e danno valore assoluto ed esclusivo a manifestazioni, che sono sì forti richiami e avvertimenti salutari, ma che ci devono ricondurre alla fonte principale della salvezza.


Detto questo, c’è anche chi vuol chiudere gli occhi, anche se ha visto, per non compromettersi, quando sarebbe possibile, con opportuni e oculati interventi, condurre fedeli e manifestazioni nell’alveo giusto, cioè nella Chiesa, questo specialmente dove è iniziata una grande corrente di preghiera e di grazia. Ma certuni non si sentono aprioristicamente di uscire da un comportamento di comodo, condiviso dall’opinione pubblica, hanno paura della verità: temono lo scandalo della croce che, come dice il Papa, accompagna sempre i segni autentici di Dio (Ut unum sint, n.1). Come potete credere voi che prendete la gloria degli uomini e non cercate la gloria che viene da Dio solo (Giov 5,44)? I segni dei tempi sono così chiari, da essere conoscibili da tutti, anche senza attendere le sentenze dell’autorità, se Gesù ha detto: E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto (Lc 12,57)? Ma per conoscere le cose di Dio occorre un cuore libero.

2. Perché certi fratelli sono guardati male nelle proprie comunità?

Molti fratelli e sorelle hanno ricevuto a Medjugorje la grazia di un totale cambiamento di vita e l’hanno portata nelle loro comunità e gruppi. Eppure, nonostante le loro buone ragioni, sono segnati a dito, talvolta vengono considerati fautori di sètte e disgregatori dell’ordine comune e, come tali, emarginati. Senza dubbio Dio permette questo perché essi affermino sempre meno se stessi per sparire nella Chiesa, partecipando pienamente alla vita di essa, fino a soffrire e morire per essa, diventando magari grano caduto in terra che porterà frutto e lievito di vita. Da parte loro devono usare molta attenzione nel liberarsi umilmente da elementi particolaristici o strani, da chiusure che sanno di ghetto, da devozioni o pratiche singolari anche se ispirate, ma non accettate, nella sottomissione umile ai pastori. Accettando l’obbedienza alla linea ecclesiale devono portare la loro croce e non pretendere di vincere, di meritare riconoscimenti, o peggio di avere l’esclusiva della verità. Questa croce che li attende non è ingiustizia, ma purificazione che porterà tanti frutti e la risurrezione delle anime. Alla fine l’umiltà e la carità pagano.

3. Perché la Madonna non fa cessare la violenza nella terra dove appare?

Questo ci chiede Suor C. di BS, facendo eco a tanta gente che si chiede con semplicità perché Maria non interviene in tanto orrore. Anche a Fatima -potremmo risponderela Madonna aveva previsto i tanti mali che la Russia avrebbe diffuso nel mondo e la terza guerra mondiale, se non si fosse ascoltato il suo messaggio e se non si fosse consacrato il mondo al suo Cuore Immacolato (il che avvenne molto tardi, a causa delle resistenze dei vescovi, ad opera di Giovanni Paolo II nel 1984). E sappiamo purtroppo cos’è avvenuto. Pure a Kibeho Maria aveva preannunciato 10 anni prima la carneficina, che poi è avvenuta in Ruanda lo scorso anno, ma non l’avevano presa sul serio.
Ed anche a Medjugorje, in mezzo a popoli così divisi, la Regina della Pace agli inizi (1981) era apparsa in lutto invocando: Pace, Pace, Pace; e in seguito aveva detto: Con la preghiera e il digiuno si possono arrestare anche le guerre. E’ stata riconosciuta? L’abbiamo ascoltata? La Madonna non può costringere le volontà degli uomini, e nemmeno Dio lo può. O pretendiamo, come i giudei, di vedere miracoli dal cielo per credere: Scendi giù dalla croce e ti crederemo?
“Non è ancora troppo tardi per i nostri Vescovi” - “Intorno a Medjugorje non ho dubbi già dagli inizi del 1981. E’ un gran danno che la nostra Chiesa abbia così scarsamente risposto ai messaggi di conversione della Madonna. Gesù dice che finiremo male tutti se non ci convertiamo. E’ vero che i nostri Vescovi ed i nostri sacerdoti invitano senza sosta alla conversione. Ma se Gesù ha mandato Sua Madre a Medjugorje è chiaro che agli inviti di Lei ha legato grandi grazie di conversione, che si ricevono appunto lì. Proprio con queste grazie, distribuite attraverso Sua Madre Regina della Pace a Medjugorje, Gesù voleva portare la pace al nostro popolo.
Penso per questo che si caricano d’una grossa responsabilità quelli che ostacolano una risposta alla Regina della Pace: Lei appare a Medjugorje e ci invita alla conversione. Ma non è troppo tardi perché i nostri Vescovi invitino la gente a Medjugorje, perché questi inviti e messaggi della Madonna continuano ancora. (Mons. Frane Franic’, arcivescovo emerito di Spalato - da Nasa Ognista, marzo’95).

4. A Medjugorje non si dà importanza alla Parola di Dio?


Così Suor Paolina di Cosenza, riportando un’osservazione del suo ambiente. I messaggi di Medjugorje fanno espresso riferimento alle Sacre Scritture e fanno della lettura della Bibbia uno dei primi impegni del popolo di Dio. Oggi vi invito a leggere ogni giorno la Scrittura nelle vostre case: collocatela in un luogo ben visibile, in modo che sempre vi stimoli a leggerla e a pregarla (18.10.84). In un messaggio successivo ripete con maggior forza l’invito: Ogni famiglia deve pregare unita e leggere la Bibbia (14.02.85), ciò che si è fatto e si fa ogni mattina in molte famiglie, oltre che nella liturgia serale. Pregate e leggete la Scrittura perché in essa, attraverso la mia venuta, possiate trovare il messaggio che è per voi.
(25.06.91). Leggete la scrittura, vivetela e pregate per potere capire i segni di questo tempo (25.08.93).
Come si vede sopra, il 14.02.’85 è l’unica volta che la Madonna in un messaggio usa il verbo “morati”, ossia “dovere”, invece del solito “invitare”. “Agli inizi, negli incontri del gruppo di Jelena, vedevo io stesso leggere la Bibbia e, dopo un po’ di silenzio, i membri esprimevano ciò che sentivano” -dice Mons. Kurt Knotzinger in un esauriente articolo su questo tema (Medjugorje un invito alla preghiera, n.1, 1995 - Tocco da Casauria, PE). Così è ormai costume nei vari gruppi di preghiera. Possiamo dire che i messaggi di Medjugorje contengono solo la Parola di Dio, in una veste facilmente accessibile, e sono un invito pressante ad attuarla perché il popolo di Dio l’ha dimenticata: questo viene ripetuto anche oggi a Medjugorje.
Fonte: Eco di Maria nr.123

“Le cinque guarigioni” che si possono ricevere in ogni S. Messa...

Nel Messaggio dell’11 Settembre 1986 la Regina della Pace ha detto: “Cari figli, per questi giorni mentre festeggiate la croce, desidero che anche per voi la croce sia gioia. In modo particolare, cari figli, pregate per poter accettare la malattia e le sofferenze con l’amore come Gesù le ha accettate. Soltanto così potrò con la gioia darvi le grazie di guarigione che Gesù mi permette. Io non posso guarire, solo Dio può guarire. Grazie perché avete risposto alla mia chiamata”.

Non è veramente possibile sottovalutare la straordinaria potenza di intercessione che gode Maria Santissima presso Dio. Sono molti i malati che vengono a chiedere l’aiuto della Madonna a Medjugorje per ottenere da Dio la guarigione: alcuni l’hanno ottenuta, altri hanno invece ottenuto il dono di sopportare con gioia le loro sofferenze e di offrirle a Dio.

Le guarigioni avvenute a Medjugorje sono tantissime, stando alle testimonianze spontanee dei guariti o dei loro familiari, sono viceversa meno numerose per coloro che, giustamente, pretendono una rigorosissima documentazione medica per avallarle. Presso l’ufficio per le constatazioni delle guarigioni straordinarie aperto dalla stessa A.R.PA. a Medjugorje sono stati registrati oltre 500 casi. Una equipe plurispecialistica coordinata da alcuni medici tra cui il dott. Antonacci, il dott. Frigerio e dal dott. Mattalia, hanno selezionato da questi circa 50 casi, in accordo con il severo protocollo del Bureau Medical de Lourdes, i quali avevano i caratteri della immediatezza, della totalità e della irreversibilità oltre ad essere patologie incurabili per la scienza medica ufficiale. Guarigioni famose sono quelle di Lola Falona, malata di sclerosi multipla, di Diana Basile malata di sclerosi multipla, di Emanuela N.G., medico, guarita da un tumore al cervello, del Dr. Antonio Longo, pediatra, che da tempo soffriva di tumore al colon. (cfr. www.Miracoli e Guarigioni a Medjugorje). Vorrei ricordare qui anche il Messaggio dell’8 Settembre 1986 che così diceva: “Molti ammalati, molti bisognosi hanno cominciato a pregare per la propria guarigione qui a Medjugorje. Ma, ritornati a casa, hanno presto tralasciato la preghiera, perdendo così la possibilità di ricevere la grazia che attendono.”

Quando, quali e come possiamo ricevere guarigioni anche qui?

Certo, ci sono tempi e luoghi nei quali il Signore, per l’intercessione di Maria o dei Santi, concede grazie e guarigioni, ma in ogni tempo e in ogni luogo Egli può donare le sue grazie.

Ricordo brevemente i Sacramenti della guarigione dell’anima e del corpo:

1- La Confessione, intesa non solo come lavaggio interiore, ma, secondo le molteplici richieste della Regina della Pace, come cammino di conversione che impegna tutta la vita... , e quindi regolare e periodica.

2- L’unzione degli Infermi, che non è solo “Estrema Unzione”, ma l’Unzione per la guarigione dei malati (anche l’età avanzata è una malattia da cui non si guarisce più..). E quante volte la temiamo e la trascuriamo per noi o per i nostri famigliari ammalati!

3- La preghiera davanti alla Croce. E vorrei qui ricordare il Messaggio del 25 Marzo 1997 che diceva: “Cari figli! Oggi vi invito in modo speciale a prendere la croce nelle mani e a meditare sulle piaghe di Gesù. Chiedete a Gesù di guarire le vostre ferite, che voi, cari figli, avete ricevuto durante la vostra vita a causa dei vostri peccati o a causa dei peccati dei vostri genitori. Solo così capirete, cari figli, che al mondo è necessaria la guarigione della fede in Dio creatore. Attraverso la passione e la morte di Gesù in croce, capirete che solo con la preghiera potete diventare anche voi veri apostoli della fede, vivendo, nella semplicità e nella preghiera, la fede che è un dono. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

4- Le preghiere di guarigione... Sappiamo che quasi ogni sera si fa a Medjugorje dopo la Messa la preghiera di guarigione dell’anima e del corpo, mentre c’è chi va e chi viene e anche chi resta in preghiera. Ricordiamo il Messaggio del 25 Ottobre 2002: “Cari figli, vi invito anche oggi alla preghiera. Figlioli, credete che con la preghiera semplice si possono fare dei miracoli. Attraverso la vostra preghiera, voi aprite il vostro cuore a Dio e Lui opera miracoli nella vostra vita. Guardando i frutti, il vostro cuore si riempie di gioia e di gratitudine verso Dio per tutto quello che fa nella vostra vita e, attraverso voi, per gli altri. Pregate e credete, figlioli, Dio vi da delle grazie e voi non le vedete. Pregate e le vedrete. Che la vostra giornata sia riempita di preghiera e ringraziamento per tutto quello che Dio vi da. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

5- L’Eucaristia: Ricordiamo come tante guarigioni avvengono a Lourdes nelle Processioni Eucaristiche, davanti all’Eucaristia. Per questo vorrei qui sviluppare questo punto brevemente, secondo uno studio già conosciuto: “Le cinque guarigioni” che si possono ricevere in ogni S. Messa...

+) La guarigione dell’anima: Avviene dall’inizio della celebrazione fino all’Orazione del giorno o Colletta. E’ la guarigione dell’anima dal peccato, soprattutto da quelli abituali, dai peccati dei quali non si capisce la causa o la radice. Per i peccati gravi è necessario confessarsi prima, ma qui possiamo ringraziare il Signore per esserne stati liberati o per i perdoni ricevuti... Prima di guarire i corpi Gesù guarisce le anime. (cfr. Mc. 2,5). Il peccato è la fonte di ogni male e della morte. Il peccato è la radice di ogni male!

+) La guarigione della mente: Avviene dalla Prima Lettura fino alla Preghiera dei fedeli compresa. Qui possono avvenire tutte le guarigioni dai “secondo me”, dalle idee errate, dai ricordi che lavorano ancora negativamente dentro di noi, da tutta l’attività di una mente disturbata o sviata da idee ossessive e da ossessioni, come anche da malattie psichiche... Una sola parola può guarirci!... (cfr. Mt. 8, 8). Tutto il bene ma anche il male partono dalla mente. Il bene e il male sono concepiti nella mente prima di essere messi in opera!

+) La guarigione del cuore: Avviene dall’Offertorio fino all’Orazione sulle Offerte compresa. Qui guariamo il nostro egoismo. Qui offriamo la nostra vita con tutte le gioie e sofferenze, con tutte le speranze e delusioni, con tutte le cose buone e meno buone presenti in noi e attorno a noi. Sappiamo donare!

+) La guarigione della nostra preghiera: Avviene dal Prefazio alla Dossologia Eucaristica (“Per Cristo, con Cristo e in Cristo...), che è l’apice del nostro rendimento di grazie. Qui impariamo a pregare, a stare in preghiera con Gesù davanti al Padre, ricordando i principali motivi della nostra preghiera. Già il “Santo, santo, santo” ci rende partecipi delle Liturgie Celesti, ma ci sono vari momenti celebrativi: il memoriale, le intenzioni particolari per le quali si offre il Sacrificio di Lode..., e il tutto si conclude con la Dossologia Cristocentrica, con un “Amen” che deve riempire non solo le arcate delle nostre chiese, ma tutto il nostro essere. La preghiera ci collega alla fonte della nostra vita spirituale che è Dio, riconosciuto, accolto, amato, lodato e testimoniato!

+) La guarigione fisica: Avviene dal Padre Nostro fino all’ultima Orazione della Santa Messa. E’ bene ricordare che non tocchiamo solo il lembo del mantello di Gesù come l’Emoroissa (cfr. Mc. 5, 25 ss.), ma proprio Lui! E’ bene ricordare che preghiamo non solo per qualche malattia precisa, ma anche per le condizioni che sono necessarie per la nostra vita terrena: la Pace intesa come pienezza dei doni (Shalom), la difesa e la liberazione dal male, da ogni male. Dio ci ha creati sani e ci vuole sani. “La gloria di Dio è l’uomo vivente.” (Titolo del Salmo 144 + S. Ireneo).

Il segno di una guarigione è il calore che possiamo avvertire nella parte malata o in altra parte del corpo. Quando si avverte freddo o brividi di freddo significa che c’è una lotta che impedisce la guarigione.

La guarigione fisica può essere istantanea o progressiva, definitiva o temporale, totale o parziale. A Medjugorje è spesso progressiva dopo un cammino...

+) Infine tutto è suggellato dalle Benedizioni finali e dal canto di lode finale, senza fughe precipitose fuori chiesa, ma anche senza atmosfere di mercato in chiesa, ma di silenzio e di profonda presa di coscienza di quello che il Signore ha operato in noi e in mezzo a noi. Fuori o in altra occasione ne renderemo testimonianza, ci scambieremo domande e informazioni. Ricordiamoci piuttosto di ringraziare di tutto il Signore!

Ci rendiamo conto di quello che perdiamo quando trascuriamo o viviamo male o in peccato questi momenti di grazia? Per chi non può accostarsi all’Eucaristia, o nei giorni feriali, quando abbiamo altri impegni inderogabili, resta sempre di grande attualità e importanza la Comunione Spirituale. Pensate che Gesù non si manifesti a chi lo cerca e a chi lo ama? (Gv. 15, 21). Chi di noi non è interessato alla salute fisica o spirituale? Chi non ha problemi di salute fisica o spirituale? Ricordiamoci allora dove possiamo trovare risposte e insegniamole anche ai nostri figli o famigliari!..

Termino con questo Messaggio del 25 Febbraio 2000: “Cari figli, svegliatevi dal sonno dell’incredulità e del peccato, perché questo è un dono di grazia che Dio vi dà. Utilizzate questo e cercate da Dio la grazia della guarigione del vostro cuore, affinché possiate guardare col cuore Dio e gli uomini. Pregate in modo particolare per coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio, e testimoniate con la vostra vita, perché anche loro possano conoscere il Suo incommensurabile amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Vi benedico. 


Fonte:http://medjugorje.altervista.org/index.php/archivio/articolo/altri-documenti-su-medjugorje/1679/guarigioni-a-medjugorje

venerdì 26 gennaio 2018

Oggi la veggente Vicka e Mario festeggiano il loro 16° anniversario-Voglio dire ai giovani: non abbiate paura di impegnarvi nel matrimonio

Vicka, una sposa radiosa

Era sorridente, serena, radiosa, con quel sorriso noto a tutti i pellegrini che da vent'anni le si accostano per ascoltare l'ennesima testimonianza dei suoi incontri con la Vergine. Ma questa volta il sorriso era destinato principalmente al suo sposo, a quell'uomo che la Gospa le ha donato in modo quasi in atteso e che da oggi in poi le sarà compagno nella vita e sostegno nella sua missione al servizio dei messaggi di Maria. E' il 26 gennaio, un sabato, il giorno che la veggente Vicka ha sposato, nella parrocchia di S. Giacomo, Marijo Mijatovic, originario di Sarajevo. Il matrimonio, iniziato alle 14:00, è stato benedetto dal parroco, fra Branko Rados. Tra i concelebranti: fra Jozo Zovko, fra Ivan Landeka e una ventina di sacerdoti da tutto il mondo. Grandissimo il numero di parrocchiani, amici, parenti raccolti intorno ai due sposi, compresi Jakov, Ivanka e Mirjana, presenti con le loro famiglie. Il parroco nella sua omelia ha riflettuto sull'essere il sale della terra e la luce del mondo.

Vicka Ivankovic and Mario Mijatovic - Profile Photo taken in the St. James Church 
Vicka, al servizio dei messaggi della Gospa e Marijo, collaboratore del "Maicino selo" (Villaggio della Madre - l'opera fondata da fra Slavko e che raccoglie gli orfani di guerra), hanno finora portato a molti la luce e il sale cristiano che dà molto sapore alla vita. D'ora in poi essi lo faranno insieme, con la croce in mano e con Gesù che è il legame più forte del loro amore. E per questo, dopo aver ricevuto l'eucaristia, i due giovani si sono recati davanti alla statua della Madonna, collocata alla destra dell'altare, per affidare a lei la loro unione matrimoniale. La cerimonia è stata animata dai canti dei ragazzi della Comunità Cenacolo, ai quali, alla fine, si è unita anche suor Elvira. La modestia e la serenità di Vicka e Marijo hanno suscitato una grande gioia che si rendeva manifesta sul viso di tutti. Tuttavia gli sposi non si sono lasciati distrarre dai tanti flashes e dai movimenti di quanti desideravano immortalare questo momento solenne: con un dignitoso e devoto raccoglimento hanno seguito ogni istante del rito nuziale. I festeggiamenti sono ripresi in un ristorante alle 19:00 quando 1300 invitati hanno continuato a circondare di affetto i due ragazzi con canti e giochi, nel divertimento generale, fino a tarda notte. La coppia andrà a vivere in un piccolo paese non lontano da Medjugorje, ma Vicka continuerà ad accogliere i pellegrini sugli scalini della sua vecchia casa di Bijakovic, come sempre.

Intervista a Vicka Ivankovic, Gennaio 2002


Sr. Emanuel prima delle nozze era andata a trovarla. Tra le tante domante le ha chiesto:

Domanda: Vicka, come vedi questo cammino del matrimonio che hai scelto?
Vicka: Guarda! Ogni volta che Dio ci chiama, dobbiamo essere pronti nel profondo del cuore a rispondere a questa chiamata. Ho provato a rispondere alla chiamata di Dio trasmettendo i messaggi in questi ultimi 20 anni. L’ho fatto per Dio, per la Madonna. In questi 20 anni l’ho fatto da sola, ed ora non cambierà niente se non che adesso lo farò attraverso una famiglia. Dio mi chiama a cominciare una famiglia, una famiglia santa, una famiglia per Dio. Sai, io ho una grande responsabilità di fronte alle persone. Loro cercano dei modelli, degli esempi da seguire. Allora voglio dire ai giovani: non abbiate paura di impegnarvi nel matrimonio, di scegliere questo cammino del matrimonio! Ma, per essere sicuri del proprio cammino, che sia questo o un altro, la cosa più importante è mettere Dio al primo posto nella vostra vita, mettere la preghiera al primo posto, cominciare la giornata con la preghiera e finirla con la preghiera. Un matrimonio in cui non c’è la preghiera, è un matrimonio vuoto, che sicuramente non durerà. Là dove c’è l’amore c’è tutto. Ma bisogna sottolineare una cosa: l’amore, si. Ma quale amore? Prima l’amore per Dio, e poi l’amore verso la persona con la quale vivrete. E poi, lungo il cammino della vita, non bisogna aspettarsi dal matrimonio che sia tutto rose e fiori, che sia tutto facile…No! Quando arrivano i sacrifici e le piccole penitenze, bisogna sempre offrirle al Signore con tutto il cuore; ogni giorno ringraziate il Signore per tutto ciò che è successo durante la giornata. Per questo dico: cari giovani, care nuove coppie, non abbiate paura! Fate di Dio la persona più importante della vostra famiglia, il Re della vostra famiglia, mettetelo al primo posto, e allora Egli vi benedirà – non soltanto voi, ma anche tutti quelli attorno a voi.


D.: Dopo il tuo matrimonio abiterai ancora a Medjugorje?
Vicka: Abiterò a pochi chilometri da qui, ma credo proprio che quasi ogni mattina, ritroverò il mio posto! (ovvero la scalinata della casa azzurra). Non devo cambiare la mia missione, so bene qual è il mio posto! Il mio matrimonio non cambierà questo.

D.: Cosa puoi dirci di Marijo (pronuncia: Mario), l’uomo che sposerai il 26 gennaio?
Vicka: È difficile per me parlarne. Ma tra di noi c’è una cosa sicura: la preghiera. È un uomo di preghiera. È un uomo buono, bravo. È un uomo profondo, e questo è molto bello. E poi, stiamo molto bene insieme. C’è veramente amore tra noi; così poi, poco a poco, costruiremo su questo.

D.: Vicka, come può una ragazza sapere quale uomo sposare?

Vicka Ivankovic Mario Mijatovic Wedding Church 
Vicka: Sai, con la preghiera di sicuro, il Signore e la Madonna sono pronti a risponderti. Se chiedi nella preghiera qual è la tua vocazione, certo il Signore ti risponderà. Devi avere buona volontà. Ma non bisogna essere precipitosi. Non devi andare troppo veloce e dire guardando il primo ragazzo che incontri: “Questo è il ragazzo per me”. No, non devi fare così! Bisogna andare piano, pregare e aspettare il momento di Dio. Il momento giusto. Bisogna essere pazienti e aspettare che sia Lui, Dio, a mandarti la persona giusta. La pazienza è molto importante. Noi tutti tendiamo a perdere la pazienza, ci affrettiamo troppo e dopo, quando abbiamo fatto un errore, diciamo: “Ma perché, Signore? Quest’uomo non era veramente per me”. È vero, non era per te, ma dovevi essere paziente. Senza pazienza e senza preghiera, niente può andar bene. Oggi dobbiamo essere molto più pazienti, più aperti, per rispondere a ciò che il Signore vuole.
Se l’uno o l’altro ha paura di cambiare vita e dice a se stesso: “Oh, ma sono più tranquillo così da solo”, egli in realtà guarda in sé una paura. No! Bisogna prima liberarci da tutto ciò che ci turba dentro, e solo dopo potremo fare la volontà di Dio. Non possiamo chiedere una grazia e dire: “Signore, dammi questa grazia” quando abbiamo un grande blocco lì dentro; questa grazia non ci arriverà mai perché dentro di noi non siamo ancora pronti a riceverla. Il Signore ci ha dato la libertà, ci ha dato anche una buona volontà, e allora dobbiamo liberarci dei nostri blocchi interiori. Poi dipende da noi essere liberi o no. Tutti sono pronti a dire: “Dio qui, Dio là, fai questo, fai quello”…Dio agisce, è sicuro! Ma anch’io devo cooperare con Lui e averne la volontà. Devo dire: “Lo voglio, quindi lo faccio”.

D.: Vicka, hai chiesto alla Madonna il suo parere sul tuo matrimonio?

Vicka Ivankovic and Mario Mijatovic in the St. James Church (detail) 
Vicka: Ma vedi, io sono come tutti gli altri, il Signore mi ha dato la possibilità di scegliere. Io devo scegliere con tutto il mio cuore. Sarebbe troppo comodo che la Madonna ci dicesse: "Fai questo, fai quello”. No, Lei non fa così! A noi tutti Dio ha fatto grandi doni perché potessimo comprendere interiormente ciò che Egli ha preparato per noi (Vicka non ha posto domande alla Madonna riguardo al suo matrimonio perché “Non le faccio mai domande per me stessa”, dice).

D.: Vicka, per molte persone consacrate nel celibato, tu rappresentavi un po’ il loro “modello” a Medjugorje. Ora essi ti vedono sposarti, hai qualcosa da dire loro?

Vicka: Vedi, durante questi 20 anni, Dio mi ha chiamata ad essere uno strumento nelle sue mani in questo modo (nel celibato). Se rappresentavo un “modello” per queste persone, oggi non cambia niente! Non vedo la differenza! Se si prende qualcuno come esempio da seguire, bisogna anche lasciarlo rispondere alla chiamata di Dio. Se Dio ora vuole chiamarmi ad una vita di famiglia, di famiglia santa, è che Dio vuole questo esempio, ed io devo rispondere ad esso. Per la nostra vita, non dobbiamo guardare quello che fanno gli altri, ma guardare in noi stessi e trovare in noi stessi ciò a cui Dio ci chiama. Egli mi ha chiamata a vivere 20 anni in questa maniera, adesso mi chiama ad un’altra cosa ed io devo ringraziarlo. Bisogna che io gli risponda anche per quest’altra parte della mia vita. Oggi Dio ha bisogno di esempi di buone famiglie, ed io credo che la Madonna voglia fare di me un esempio di questo tipo di vita, ora. L’esempio, la testimonianza che il Signore si aspetta che diamo, non la troveremo guardando agli altri, ma ascoltando, ciascuno per quanto lo riguarda, la chiamata personale di Dio. Ecco la testimonianza che possiamo dare! Non dobbiamo cercare la nostra soddisfazione personale, né fare ciò di cui abbiamo voglia. No, bisogna veramente fare ciò che Dio vuole che facciamo. Talvolta siamo troppo attaccati a ciò che ci piace e guardiamo troppo poco ciò che invece piace a Dio. In tal modo possiamo vivere tutta una vita, lasciar passare il tempo ed accorgerci soltanto all’ultimo momento che abbiamo fatto un grande sbaglio. Il tempo è passato e non abbiamo concluso niente. Ma è oggi che Dio ti dona occhi nel tuo cuore, occhi nella tua anima per poter vedere e non perdere il tempo che ti è dato. Questo tempo è un tempo di grazia, si! Ma è un tempo in cui bisogna scegliere ed essere ogni giorno più decisi sul cammino che abbiamo scelto.

Fonte:http://www.medjugorje.ws/it/articles/vicka-ivankovic-mario-mijatovic-wedding/

Il sole incominciò a girare velocemente in senso orario e a pulsare come avesse un cuore. - Testimonianza

Non a caso, nel febbraio del 2008, io e Patrizia abbiamo visto nella chiesa di Sant’Anna di Arco un piccolo manifesto con la scritta: dal 3 al 7 giugno partenza per Medjugorje. Ancora la stessa sera ci siamo iscritte per il viaggio, senza pensare alle emozioni che questo pellegrinaggio ci avrebbe potuto dare. Durante il viaggio, devo dire che mi sono affezionata agli accompagnatori Maurizio e Mario. L’autista, di poche parole, andava a velocità sostenuta ma sempre molto attento alla guida. Con noi, c’era pure padre Fabrizio del Convento dei Cappuccini di Arco. All’arrivo, dopo sedici ore di viaggio, non per nulla stanca,mi assaporavo con gli occhi quel posto, felicissima di essere arrivata. Mario, con tono altisonante disse: “Guardate la chiesa quanto è bella!”. Tutti ci voltammo ad osservare. L’albergo, grazioso e confortevole, ci ospitò con un’ottima cena, e subito dopo, padre Fabrizio celebrò la Santa Messa. Il giorno seguente, mercoledì, al mattino avemmo un incontro con Vicka nel suo giardino.Nel vedere quella persona attorniata da una moltitudine di gente che faceva ressa attorno a lei mentre stava pregando in assoluto raccoglimento, ebbi un forte impatto e le lacrime mi rigarono il volto, testimoniando la grande emozione che in quel momento mi saliva dal cuore. Più tardi ci siamo diretti all’Oasi della Pace (una piccola chiesetta gestita da monache che curano l’andirivieni dei pellegrini). Varcata la soglia mi trovai di fronte ad un Cristo in Croce dal volto molto sofferente. D’istinto m’inginocchiai. Sembrava dicesse: “prega peccatrice …!”. Ancora una volta l’emozione mi sopraffece. Nel pomeriggio siamo partiti per Vionica a far visita ai bambini ospiti di un orfanotrofio. Mi facevano molta tenerezza … me li sarei stretti a me uno ad uno. Ripreso il viaggio, dopo circa dieci minuti, ci siamo fermati presso una comunità di ex tossico dipendenti che vivono esclusivamente di “Provvidenza”, sotto la direzione di suor Elvira Petrozzi della comunità denominata “Cenacolo”. Nessuno li obbliga a rimanere, ma tutti devono lavorare e contribuire all’andamento della comunità. La sera verso le 20.00 ho partecipato all’Adorazione Eucaristica. La chiesa era gremita di gente, perfino sul sagrato. A stento si poteva trovare un posto. All’interno, sull’altare, un grande Ostensorio raccoglieva l’Ostia Consacrata. Ai lati e di fronte molta gente si assiepava. La commozione era enorme. Il suono di un violino e di una chitarra accompagnavano un piccolo coro che cantava: Gesù confido in Te … Gesù Ti adoro … L’emozione che provai fu intensa, mi rendevo conto che per me era un momento particolare. Guardavo intensamente l’Ostia Consacrata e dall’Ostensorio sembrava che venisse un dolcissimo profumo che avvolgendomi mi arrivava fino al cuore. Il giovedì mattina, salendo sulla vetta del Podbrdo con il rosario in mano, senza fatica mi avviai su per la collina. Ho visto gente camminare a piedi nudi, gente ansimante per la fatica e gente in contemplazione che nonostante il tragitto impervio, proseguiva verso la meta senza mai lamentarsi. Arrivata in cima al monte (sul luogo dell’apparizione) mi trovai di fronte ad una statua gigantesca della Madonna tutta in bianco. Una moltitudine di gente la circondava venerandola. Volgendo casualmente lo sguardo incrociai a poca distanza dal luogo dell’apparizione un grande crocefisso dal volto molto sofferente ai piedi del quale nessuno vi sostava. Lasciata la moltitudine che circondava la Madonna mi avvicinai al crocefisso e rivolgendomi sommessamente a Lui e a sua madre pregai per la pace della mia famiglia e per quella dei miei figli non tralasciando la mia comunità (Shalom). Lasciai il crocefisso con questa supplica: “Ti adoro Gesù, confido in Te. Ti prego non mi abbandonare mai. Ho bisogno di Te. Tornata alla statua della Vergine vidi Patrizia inginocchiata presso di Lei in grande raccoglimento. Non volli infastidirla; in quel momento cercai di fare altrettanto. Mi inginocchiai accanto a Lei invocando l’intercessione della Vergine Maria presso Gesùm per le preghiere che poc’anzi gli avevo rivolto. Di ritorno dal monte Podbrdo, verso le 18.40, ora dell’apparizione della Madonna, Patrizia ed io sedemmo su un muretto. Qualcuno ci disse di osservare il sole; avremmo potuto assistere ad un fenomeno che non a tutti riesce di vedere. Improvvisamente sembrava che il sole si fosse trasformato in un’ostia bianchissima incominciando a girare velocemente in senso orario e pulsare come avesse un cuore. L’emozione fu grande. A cena raccontammo ciò che vedemmo nel pomeriggio inoltrato e qualcuno ammise di aver assistito allo stesso fenomeno mentre altri ammisero di non aver notato nulla. Di li a poco una signora ci accompagnò dietro la chiesa dove si trovava un grande crocefisso in bronzo dalla gamba destra del quale sgorgano in continuazione delle gocce dalla consistenza incerta. Molta gente avvicinandosi, cercava di inumidire il proprio fazzoletto in quelle gocce che al contatto non lasciavano traccia. Anche noi provammo, avvicinandoci, a carpire una di quelle gocce che scendevano in continuazione dalla gamba, ma al contatto, molto breve, sul fazzoletto non restava più alcuna traccia. Nella tarda serata il nostro gruppo si diresse verso il crocefisso descritto poc’anzi; seduti, sottovoce recitammo il rosario intonando dei canti, accmpagnati dalla chitarra del nostro responsabile Maurizio e dalla voce di Mario. Il giorno seguente, venerdì, siamo saliti sul monte Krizevac sul quale apparve la Madonna. Prima di avviarci verso la cima seguendo un tragitto formato dalle quindici stazioni della Via Crucis, Maurizio spiegò a tutti noi che, chi avrebbe voluto, si doveva munire di un carico costituito da sassi di vario peso oppure dei sacchi di sabbia. Raccolto un sasso abbastanza pesante mi sono avviata. A poca distanza da me saliva in silenzioso raccoglimento Anna Maria, una signora del nostro gruppo. Essendo la salita abbastanza impervia e costellata da innumerevoli sassi, mi preoccupavo un tantino che nulla potesse accadere. Arrivati di fronte alla raffigurazione della Resurrezione, ebbi come una visione: Gesù stava nel mezzo di un campo di girasoli. Con dolcezza ne accarezzava le corolle tutte protese verso di Lui. Pensai che quei girasoli fossimo tutti noi. Improvvisamente nel mio cuore esplose una gioia immensa. Ero veramente felice. Arrivati alla croce, Patrizia ed io distanziate l’una dall’altra, sedemmo sul muretto. Immediatamente Patrizia si assorse in preghiera. Qualche istante dopo arrivò la signora Anna Maria che, protentendo le mani verso la croce, iruppe in un pianto. Patrizia alzando lo sguardo verso di lei per un attimo stette in osservazione, quindi scendendo dal muretto le si avvicinò cominciando ad accarezzarle il capo e nel contempo continuando a pregare mentre la signora Anna Maria accasciandosi, ma sostenuta da Patrizia, entrava nel “Riposo dello Spirito”. Immobile sul muretto ammutolita e molto emozionata potei seguire la scena. Ad un tratto Patrizia volse lo sguardo verso di me. I nostri sguardi si incrociarono. Il suo volto appariva molto dolce e disteso mentre continuava a tenere tra le braccia la signora. Poco discosto, Padre Fabrizio assisteva alla scena senza muoversi dal suo posto di osservazione. Di li a poco, la signora Anna Maria riprendendosi dallo stato nel quale si trovava, guardandosi attorno chiese a Patrizia che cosa fosse accaduto. Patrizia sorridendo le rispose: “Eri nel Riposo dello Spirito”. Ciò che le accadde venne confermato in serata anche da Padre Fabrizio. Sulla via del ritorno mi accostai ad Anna Maria iniziando un dialogo che fino ad allora non mi era stato possibile attuare. “Quanto sei stata fortunata” – le dissi – “magari fosse successo a me!”. Per tutta risposta Anna Maria cominciò a parlare confidandomi i suoi stati d’animo. Arrivate al pullman ci ripromettemmo di risentirci una volta tornate a casa, con l’intenzione di aumentare, attraverso la preghiera, il nostro rapporto di fede con Gesù. Eravamo molto felici e pieni di gioia e con l’animo sereno. In quel momento, senza volerlo, stavo riandando alla parabolo del seminatore … Gesù mio ti ringrazio. Al pomeriggio ci siamo recati al santuario di Tihalina, dove avremmo potuto ammirare una bellissima statua della Madonna dal viso molto dolce. Mario ci fece osservare che quel volto così ben riuscito all’artista italiano, era l’unico al mondo, in quanto il calco per lo stampo venne immediatamente distrutto. Come tutte le belle cose anche questo nostro viaggio volge al termine. Arrivati presso Trieste Patrizia mi disse: “Prova se ti riesce di osservare il sole rotante”. Presi gli occhiali da sole, volsi lo sguardo dal finestrino del pullman verso il sole senza notare nulla. Distogliendo lo sguardo chiusi gli occhi. Una piccola croce bianca mi apparve ed immediatamente dopo si trasformò in una colomba bianca che volando verso di me batteva le ali. Poi più nulla! Aprii gli occhi e la forte emozione mi accompagnò per tutto il viaggio di ritorno e per molto tempo ancora. L’esperienza che Patrizia ed io abbiamo provato è indescrivibile. Personalmente solo io so cosa ho realmente vissuto e provato, non ci sono parole per descriverlo. Per tutto questo posso ringraziare Mario e Maurizio che senza il loro apporto non avrei mai potuto vivere questo magnifico e straordinario pellegrinaggio alla Madonna di Medjugorje.
                            Norma
 
Fonte:https://www.medjugorje-italia.com/testimonianza-di-norma-bontadi/

La purificazione, subito, non domani perché il male mette le radici. Dobbiamo subito offrirlo al Signore- (P. Slavko Barbaric - 7 dicembre 1986)

« Cari figli, anche oggi vi invito a preparare i vostri cuori per questi giorni in cui il Signore desidera in modo particolare purificarvi da tutti i peccati del vostro passato. Voi, cari figli, non potete farlo da soli perciò ci sono qua io ad aiutarvi. Pregate, cari figli, solo così potrete conoscere tutto il male che sta in voi ed offrirlo al Signore in modo che il Signore possa purificare del tutto i vostri cuori. Perciò, cari figli, pregate senza sosta e preparate i vostri cuori nella penitenza e nel digiuno ».

Io vorrei analizzare un po' alcune parole della Madonna e mostrarvi il loro significato, pensando alla pace.

La Madonna dice: « Il Signore desidera purificare i vostri cuori da tutti i vostri peccati, dai peccati del vostro passato ».

Domandiamoci perché la Madonna dice proprio in questa settimana queste parole. Per me ci sono alcune ragioni. Noi abbiamo cominciato il tempo della rinascita. Questo tempo  è sempre una speciale preparazione per la venuta di Gesù. Potrei dire che la Madonna vive coscientemente la sua maternità che ha dato vita a Gesù e la sua maternità per quanto riguarda noi. Con questi messaggi vuole prepararci come una mamma prepara suo figlio per la nascita di un altro figlio. Se non siamo preparati che cosa può succedere? Gelosia: non siamo preparati e non c'è gioia, non c'è pace, non c'è vita. Così allora la Madonna dice: preparatevi, che i vostri cuori siano purificati. Allora, la prima ragione è la preparazione alla nuova vita. Un'altra ragione è questa: domani è la festa dell'Immacolata e la Madonna vuole che siamo preparati per questa festa. Per questa ragione il Signore desidera purificarci. Qui opera lo stesso Signore che ha preservato la Madonna dal peccato.

La Madonna parla dalla sua esperienza e dice: «Il Signore vuole purificarvi ». Da che cosa? Dal peccato, da tutti i peccati del vostro passato. Perché è importante essere purificati dal peccato? Noi vogliamo la pace, l'amore, la riconciliazione e la fratellanza nel mondo. Tutti i giornali, tutti i discorsi nei parlamenti parlano sempre della giustizia, della pace, ma perché non avvengono queste realtà? Perché non si pensa a ciò di cui parla la Madonna: per poter avere la pace, per poter amare, dobbiamo essere purificati dai peccati. Il peccato è sempre una realtà in noi che rompe il nostro cuore. La Madonna ha detto in un messaggio che l'odio distrugge, non vede nessuno e non vede niente, l'odio distrugge gli occhi e la vista del cuore. Allora possiamo dire grandi parole sulla pace, ma se non facciamo questo passo di cui parla la Madonna, se non vogliamo purificarci, lasciarci purificare dalle conseguenze del peccato, la pace non è possibile.

I conflitti, l'odio e tutto quello ché distrugge le famiglie non vengono perché non sappiamo che cosa dobbiamo fare, ma vengono perché restiamo solo sul livello teorico, non entriamo nel nostro cuore, non ci lasciamo purificare, e un cuore non purificato non può mai dare i frutti della pace. Il peccato, le ferite che vengono dal peccato, sono la fonte di tutti i mali del mondo. Ecco, purificarsi, lasciarsi purificare. Questo è un invito, prima di tutto alla confessione, perché la confessione è il primo passo della riconciliazione, della purificazione dove il Padre dà la grazia a tutti noi. Gesù è morto per noi e non domanda che cosa hai fatto di male, domanda solo se tu vuoi e se la risposta è: « Sì, tento, non voglio più peccare, voglio restare con te », il Padre dà la grazia in abbondanza. Quando si riceve questa grazia della riconciliazione nella confessione, quando - come dice la Madonna - si riceve ogni mese la pace, sarà possibile la riconciliazione perché la purificazione continua. Questa purificazione è anche un invito alla santità. Perché? Cosa significa essere santo? La prima dimensione del santo non è far pratiche straordinarie nel deserto, ma lasciarsi guarire dal peccato e diventare sano nel proprio cuore. Il peccato distrugge, la grazia guarisce. La Madonna invitandoci alla purificazione, ci invita alla santità, a lasciarci guarire. E quando un cuore è guarito dalle conseguenze del peccato, dall'odio, dopo tutto diventa possibile. Per esempio molti dicono: « Non posso perdonare, la ferita è molto profonda », ma quando un cuore è puro, cioè quando un cuore è umile, si può perdonare ogni ferita.

Se diciamo che non possiamo perdonare e ci domandiamo perché, dovremmo dire: « Sono orgoglioso e non voglio perdonare ».

Le guerre e tutti i conflitti vengono solo perché siamo orgogliosi, perché siamo egoisti. La purificazione significa quindi un duro lavoro. Per questa ragione o una delle ragioni del perché digiunare è proprio questa: digiunando si vede la propria verità e ci si distacca anche da se stessi, come la Madonna era distaccata da sé.

Qualche giorno fa, meditando un po' sull'amore della Madonna, una mamma ha detto: « Quando io penso che cosa hanno fatto alla Madonna io non posso immaginarmi come poteva perdonare. Era vicino alla Croce, sapeva che suo Figlio non aveva fatto niente di male e davanti ai suoi occhi lo hanno crocifisso. E la Madonna perdona. Io mi immagino, ha detto, se avessero fatto così a mio figlio, che cosa io avrei fatto ». Perché la Madonna poteva perdonare? Non perché non era offesa, ma perché era umile e forte nell'amore. Allora la purificazione dal peccato, dalle conseguenze del peccato, significa una via, un cammino verso la pace. Se vogliamo la pace, e la vogliamo sicuramente, dovremo lasciarci purificare.

Ma come fare per essere purificato? La Madonna ha detto: « Voi, cari figli, non potete farlo da soli perciò ci sono qua io ad aiutarvi ». Naturalmente quando si invita qualcuno ad un lavoro duro e continuo, ci si deve domandare come si possa fare. La Madonna lo sa. Per questa ragione dice: « Ecco, io sono con voi, voglio aiutarvi ». Molte volte nei messaggi ha ripetuto: « Io sono con voi da tanto tempo per aiutarvi a mettere in pratica tutti i messaggi ». Allora, se ci domandiamo come possiamo, perché la mia vita è complicata, è dura, non sono stato amato, molti mi hanno offeso - ognuno di noi ha la sua storia, sicuramente non sempre facile - la Madonna dice: « Adesso di nuovo io sono con voi ». Questo è un messaggio molto importante: la Madonna è con noi. Chi è la Madonna? La Madonna è la nostra Madre e vive la sua maternità coscientemente. E per me, io lo ripeto sempre, il segreto di Medjugorje - cioè perché molti hanno fatto un cammino proprio meraviglioso, perché molti hanno cominciato a~pregare, a digiunare, a confessarsi - non è perché per la prima volta hanno sentito il desiderio di riconciliarsi, ma perché la Madre che è presente qui, ha parlato. Allora la situazione che è stata creata per la presenza speciale della Madonna è una atmosfera nella quale il cuore del figlio, della figlia, sente più diretto l'invito. Spero che anche in questi giorni tutti noi, come ho detto prima, sentiamo di nuovo la sua presenza, la sua voce, il suo invito e capiamo anche la sua intenzione.

E ascoltate adesso l'invito: « Pregate, cari figli ». Pregare. Senza la preghiera non è possibile niente. La Madonna nei messaggi ha invitato alla preghiera più di ottanta volte. In questo messaggio ha detto due volte: « Perciò, cari figli, pregate ».

Vi ho già detto che la Madonna chiede di cominciare a pregare e dopo la preghiera si sviluppa e diventa la preghiera del cuore, cioè la preghiera continua, costante, il contatto continuo con il Signore. Se vi domandate: come pregare? Come si deve pregare? Io posso dire brevemente: « Cominciate, continuate come sapete in questo momento, come avete capito il messaggio della Madonna ». Anche se non sapete niente altro che il Credo e 7 Padre Nostro, Ave, Gloria, cominciate. Alla sera tutta la famiglia in ginocchio a pregare.

Un pellegrino mi ha detto: « Io prego più facilmente mentalmente, leggo un brano del Vangelo e medito per molto tempo ». Mi ha chiesto: « Devo pregare il Rosario? ». Gli ho risposto: « Guarda, tu non devi quando sei solo e preghi di più, perché la Madonna non chiede centocinquanta Ave Maria per dirle ed essere contento di averle dette. La Madonna domanda un incontro con il Signore durante la preghiera ». In questo si cresce. La preghiera è una lingua che ha la sua grammatica, le sue parole, la sua sintassi, è proprio come una lingua. Quando non la si parla, anche se la si sapeva una volta, non si può parlarla. Se non si prende il tempo per la preghiera, se non si prova ogni giorno, non esiste la lingua della preghiera. Se la si parla sempre ogni giorno, diventa più facile.

Molti cristiani forse fanno un segno di croce al giorno e qualche volta quando vedono un gatto nero fanno un segno di croce per essere salvati da qualche disgrazia, e dopo dicono: « Non so pregare ». Come puoi saperlo? La preghiera è una lingua e se vuoi cominciare, comincia come sai, ma ogni giorno, regolarmente al mattino e alla sera, il tempo c'è. Non è vero che non abbiamo tempo. Il problema è che cosa pensiamo della preghiera.

Mi sembra che per la prima volta nei messaggi la Madonna ha detto perché pregare: « Solo così potrete conoscere tutto il male che. sta in voi ed offrirlo al Signore, in modo che il Signore possa purificare del tutto i vostri cuori ». Allora pregate per essere in contatto con il Signore. La preghiera è una condizione per conoscere il proprio male, il proprio egoismo, il proprio orgoglio.

Per il Signore il nostro peccato non è un problema. Anche voi conoscete la parola del profeta: « Anche se i vostri peccati sono rossi il Signore può farli bianchi », cioè annientarli. Qual è il problema? Il problema è la nostra convinzione che non abbiamo il peccato.

Non voglio adesso farvi un complesso del peccato, ma ricordatevi delle vostre parole quando parlate degli altri. Nei conflitti è sempre l'altro che ha fatto del male, noi, no, mai. Questo è il problema: non vediamo il nostro male, che cosa produce il nostro male nell'altro.

In un messaggio la Madonna ha detto: « Cari figli, io vi invito: pregate e distruggete il male nella vita degli altri », e poi: « Pregate e conoscerete il vostro male ».

Tante volte i genitori si arrabbiano con i figli per questa o quest'altra cosa, ma se vogliono bene analizzare la situazione devono domandarsi: i figli da chi hanno imparato queste cose? Forse proprio in famiglia. O da chi non hanno imparato le cose che dovevano imparare? La pace, la guerra incominciano nelle famiglie e se molti oggi sono aggressivi, se molti oggi sono pronti a lottare, a fare i conflitti, hanno cominciato nelle famiglie.

La Madonna qui vi dice che il male dovete conoscerlo, che dovete pregare per conoscere il male e subito offrirlo al Signore, perché, se noi ci teniamo il male nel nostro cuore, il male è sempre attivo e subito si sentono, si vedono i suoi frutti.

Allora, la purificazione, subito, non domani. Non si può dire domani o dopodomani, ma subito. Perché il male, se sta in noi, si fortifica, mette le radici. Dobbiamo subito offrirlo al Signore e il Signore ci purificherà.

Nell'ultima frase ha detto: « Cari figli, pregate senza sosta e preparate i vostri cuori nella penitenza e nel digiuno ».

Questo è il nostro lavoro: pregare, conoscere, vedere e riconoscere la nostra verità, accettarla nell'umiltà; offrirla al Signore.

Se facciamo così ci prepariamo bene per la festa dell'Immacolata e per la festa della pace, quando un giorno verrà.

La Madonna dice: digiuno e penitenza. Io sono molto contento che abbia detto così, perché il digiuno non è la penitenza. Sono due cose molto diverse.

Cosa è il digiuno? Un invito a vivere con il pane. Questo non è penitenza, questa è una chance per noi di essere purificati, di essere liberi nel proprio cuore per l'amore, per la riconciliazione, per la pace.

Il digiuno è come la preghiera. Assolutamente non si può sostituire. Dopo, quando cominciamo a digiunare, a pregare, possono venire la penitenza ed i sacrifici.

Forse devo spiegarmi ancora un po'. Per esempio quando uno dice: « Io non posso digiunare, ma qualche volta non guardo la televisione », il non guardare la televisione e il non digiunare sono due cose diverse. Non posso dire: « Non guardo la televisione e allora non devo digiunare ». Dobbiamo tutti digiunare, tutti quelli che possono, cioè un organismo normale può digiunare.

Gli ammalati, naturalmente, a loro modo. Allora si deve digiunare e dopo si vedono le cose alle quali dobbiamo rinunciare, che dobbiamo cambiare. Per esempio se uno comincia a digiunare può vedere che perde molto tempo davanti alla televisione, che certi film sono pieni di aggressione. Una pellegrina mi diceva: « Adesso vedo che queste cose sono proprio bruttissime, prima non vedevo che erano brutali ». Quando si comincia a digiunare si diventa più liberi e si vede. Qualche volta i genitori sono obbligati per coscienza a non guardare la televisione. Se si guardano, per esempio, tante brutalità, tante guerre, tante uccisioni, poi ci si abitua e queste cose diventano normali.

Sia un ricco che un povero devono digiunare. Per il ricco sarà penitenza lasciare le cose che ha, per il povero sarà penitenza, sacrificio, rinunciare con il cuore alle cose che non ha e se non rinuncia è sempre aggressivo. Vedete allora che il digiuno non è la penitenza.

Se qualcuno dice: « È difficile », è normale. Noi ci lamentiamo se dobbiamo vivere due giorni con il pane: molti nostri fratelli sarebbero felicissimi se potessero vivere come noi possiamo digiunare. Noi abbiamo dimenticato questa verità e dopo ci domandiamo come mai la Madonna può chiederci queste cose.

Molti muoiono perché non hanno il pane: questa è una dimensione sociale del digiuno, perché quando digiuniamo possiamo più facilmente vedere che cosa abbiamo da condividere con gli altri.

(P. Slavko Barbaric - 7 dicembre 1986)

giovedì 25 gennaio 2018

Messaggio del 25 gennaio 2018 - Medjugorje

Messaggio dato alla veggente Marija il 25 gennaio 2018 dalla Regina della Pace

"Cari figli! Questo tempo sia per voi il tempo della preghiera affinché lo Spirito Santo, attraverso la preghiera, discenda su di voi e vi doni la conversione. Aprite i vostri cuori e leggete la Sacra Scrittura affinché, attraverso le testimonianze, anche voi possiate essere più vicini a Dio. Figlioli, cercate soprattutto Dio e le cose di Dio e  lasciate alla terra quelle della terra, perché Satana vi attira alla polvere e al peccato. Voi siete invitati alla santità e siete creati per il Cielo. Cercate, perciò, il Cielo e le cose celesti. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Gospina poruka od 25. siječnja 2018. 
„Draga djeco! Ovo vrijeme nek bude za vas vrijeme molitve da bi Duh Sveti preko molitve sišao na vas i dao vam obraćenje. Otvorite vaša srca i čitajte Sveto pismo da biste po svjedočanstvima i vi bili bliže Bogu. Tražite, dječice, iznad svega Boga i Božje stvari a ostavite zemlji zemaljske, jer sotona vas privlači prašini i grijehu. Vi ste pozvani na svetost i stvoreni za nebo. Zato, tražite nebo i nebeske stvari. Hvala vam što ste se odazvali mome pozivu."

"Non so neanche io da dove uscivano tutte quelle lacrime, proprio sono rinato"- Testimonianza

Ciao sono Antonio ho 32 anni ,  sono andata a Medjugorje nel lontano 97 perché mia madre e mio padre volevano andarci; però casualmente mio padre non è potuto andare per un imprevisto. Mia madre, senza costringermi , mi ha chiesto se volevo  andarci, giusto per non perdere i soldi della caparra.
 E le dissi: Ok vengo!
Prima non si parlava così tanto di Medjugorje, non sapevo   di questo posto qua; 
 -Va bè... io vengo, ma mi faccio i fatti miei. 
Siamo andati e sul pulman lì pregavano, ma io mi  sentivo, alla radiolina, musica da discoteca, non mi interessava. Poi arrivati là, c'era il  Festival, ho visto questi giovani che pregavano. Mai visti tanti giovani tutti insieme pregare... e già sta cosa mi aveva colpito!!  E mi dicevo:
-Però tanti giovani ... questo posto avrà qualcosa di particolare. Va bè ..seguiamo il gruppo, se è una cosa che può interessare senò faccio altro!!
 Allora ho deciso di seguire quello che facevano. Ho visto  cose molto interessanti: la Croce Azzurra, la collina, il monte, siamo andati pure alla messa  alle 5 di mattina. 
E così giorno per giorno, sentivo dentro di me, crescere un' amore... un' amore particolare; era un'amore di quelli inspiegabile. Vedevo le persone in modo diverso. Sentivo questo amore che entrava, giorno per giorno. 
Poi una  sera ,siamo andati  all'Adorazione, e io  decisi di confessarmi; in quel confessionale   ci sono stato un'ora. Ero come un fiume , mi uscivano tante parole, senza  rendermene conto; anche il prete non mi sembrava un prete... una cosa inspiegabile!!
Mentre parlavo, vedevo questo prete che mi ascoltava con amore.
 Finita  la confessione sono stato bene, bene,bene... avevo gli occhi pieni di gioia !!
L'unica cosa che mi mancava.. il pianto . Mia madre mi disse: anche quello ti arriverà.
 E così il tempo passava e sentivo che qualcosa  cresceva.
 Stava crescendo l' amore ...e se ne rendevano conto anche quelli che erano intorno a me.
 La sera prima di partire, ci siamo radunati tutti dove c'è la statua della Madonnina bianca, davanti alla chiesa di San Giacomo, per  ringraziarla della settimana che ci ha fatto trascorrere, tutti insieme, e c'è stato  lì un momento particolare...decisivo della mia conversione. Quando abbiamo finito, è venuto il prete ( quello che mi aveva  confessato) e mi ha detto : 
-la vedi tua madre.. vai lì a darle, un bacio sulla guancia. 
In quel  momento lì  mi sono avvicinato a lei ... e niente.. sono scoppiato in lacrime. 
Se volete credermi o no ho fatto 24 ore... tutto il viaggio, a piangere. Non so neanche io da dove uscivano tutte quelle lacrime, proprio sono rinato dentro è stata una conversione totale, una vita nuova!! Tra l'altro quando sono tornata a casa, mi sentivo spaesato.. dicevo: Ma dove mi trovo? 
 Io proprio in quel momento, che ho dato il bacio a mia madre, ho capito le parole che dice la Madonna:" Se sapeste quanto vi amo piangereste di gioia !! Lì ho capito quanto ci ama e di quanta gioia ci dà, se restiamo  uniti a lei .
E questa è stata la mia conversione, totale, che vivo tutti giorni . Vedete di  pregare perché è l'unica cosa che ci  aiuta ad andare avanti soprattutto noi giovani  che siamo lontani dalla preghiera. Ci facciamo troppo coinvolgere dalle cose materiali di questo mondo , lasciamole  andare e andiamo verso Gesù e la Madonna perché  sono  l'unica forza  che ci aiutano ad   andare avanti .
 Lode e gloria a Dio....ringrazio la Madonna

ANTONIO



 Fonte:http://www.guardacon.me

mercoledì 24 gennaio 2018

Quando la Madonna ci chiama a Medjugorje, ci chiama perché ha visto il nostro bisogno di essere cambiati- Testimonianza

Tutto è iniziato 10 anni fa, quando i miei genitori, dopo tanti rifiuti, hanno seguito la chiamata di un amico di visitare  Medjugorje,e hanno accolto il suo consiglio ad andare in pellegrinaggio. In  quel periodo della nostra vita pensavamo di non aver bisogno di niente nemmeno della Fede perché sembrava che ce l'avessimo già; andavamo sempre a messa la domenica e il mese di maggio  tutti i giorni recitavamo il rosario. Ci consideravamo santi, facevamo tanto e molto di più degli altri   e allora ci domandavamo perché questo pellegrinaggio?
  I miei genitori si sono trovati  con un gruppo che pregava e cantava, sentivano il desiderio di scappare da tutto. Proprio un inizio brillante!!Volevano tornare a casa  il prima  possibile, perché tutto era difficile in quel momento, c'era come un  muro, un rifiuto .

Poi è arrivata la grazia,  come un raggio che ha ammorbidito il cuore di mia mamma.  Ascoltava la guida del gruppo, il quale parlando del messaggio della Madonna, ha invitato tutti ad aprire il proprio cuore alla Madonna e di affidarsi a Lei.
Con le lacrime negli occhi mia madre, nel proprio cuore ha detto: Madonna ti do' il mio cuore, ma anche la vita delle mie figlie, sono tue, fà per loro tutto quello che vuoi.
La Madonna è venuta nel mio cuore dopo.
 Avevo allora 14 anni; i  miei genitori mi  ci hanno portato  a Medjugorje, e non  ero certa per niente, perché poco prima ero ritornata da un  rinnovamento spirituale in Sicilia che era tanto noioso. Dopo tanti dubbi mi sono decisa di partire per Medjugorje perché il mio amico Diacono mi ha detto che Medjugorje  è molto di più . Fino alla fine non riuscivo a comprendere perché mi volessero portare proprio a Medjugorje se esistevano già Lourdes, Fatima e altri luoghi di apparizioni!!
Finalmente sono entrata nel pullman (questo era il pellegrinaggio nell' occasione del venticinquesimo anniversario delle apparizioni, il 25 luglio del 2006).
 Appena ho toccato la terra di Medjugorje, nello stesso momento ho sentito la grazia che si respira qui, e la Madonna ha conquistato il mio cuore. Ho sentito subito il desiderio incredibile di riminare in questa terra che sentivo mia. Ho sentito "casa" nella quale vorrei vivere per sempre. 
Tornata in Sicilia riflettei  su questo. Ho chiesto al capogruppo: quando è il primo pellegrinaggio? E lui mi ha detto: ad agosto per il Festival dei Giovani. E così sono ritornata a Medjugorje ad agosto, poi per Capodanno, perché pensavo che sarebbe stato bello iniziare l'anno con la Madonna, poi sono venuta per Pasqua di nuovo, a giugno per l'anniversario. E così venivamo a Medjugorje almeno tre volte all'anno.   A Medjugorje cambia tutto!! Tante cose che ritenevo  necessarie, sono diventate inutili e vuote. Non potevo più accettare quelle amicizie che avevo, tanto superficiali;ho capito che il tempo è prezioso e bisogna usarlo meglio, usarlo per: Dio, Gesù e Maria. Quanta nostalgia per Medjugorje mentre ero ad Agrigento!!
 Dopo il ritorno da Medjugorje non è possibile non raccontare,  e così io parlavo alle mie compagne di scuola, e loro mi ascoltavano, anche se alcune di loro  sembrava  si annoiassero,  ma anche lì la Madonna ha posato la sua mano.
 Dopo un po' di tempo alcune amiche hanno cominciato a dimostrare l'interesse e  volevano saperne di più su Medjugorje, sulle apparizioni, sui messaggi della Madonna, sulle preghiere. Poi mi hanno chiesto di venire  con me a Medjugorje per il Festival dei Giovani. Devo dire che la grazia ha raggiunto ciascuno di loro, perché pian piano hanno capito ciò che prima non hanno visto e non hanno compreso. Il bene e il male sono diventati più chiari e hanno riconosciuto gli errori, si intuitiva!! 
Dopo essere tornata da Medjugorje  quando mancava qualche professore o nell'ora libera, noi pregavamo il rosario  ed eravamo felici a causa della preghiera e  mettavamo tutto nelle mani di Dio. Diventavamo sempre di  più  e anche a casa mia abbiamo creato un gruppo di preghiera dei bambini e dei giovani dai 4 a 20 anni e ci radunava ogni settimana per pregare il  Rosario, per  cantare e  per riflettere  sulla parola di Dio, per leggere i messaggi della Madonna, che  cercavamo di mettere in pratica. Non ci siamo nemmeno accorti che eravamo " nella scuola della Madonna" .
Dopo c'era  bisogno di qualcuno che suonasse la chitarra, per animare la preghiera con i canti; così ho deciso di imparare , ma il problema era che nella mia famiglia nessuno aveva il talento per la musica, nessuno sapeva né cantare e ne suonare qualsiasi strumento a casa. Avevamo la chitarra perché mia madre da  giovane ha provato ad  imparare. Ha frequentato le ore di musica finché il maestro ormai stanco,  le ha consigliato di rinunciarci; quella chitarra aspettava me!!
 Ho detto alla Madonna che avrei  imparare a suonare soltanto se lei mi mandasse gli angeli per insegnarmi.  E fu così veramente!! E' venuto un angelo da me, un'amica molto paziente che in modo spontaneo e con tanta gioia si è offerta ad aiutarmi. Così ha cominciato ad insegnarmi gli accordi di  Dragon Crisis Mira Gospa, Majka moja, canzoni del Festival, e poi tutte le canzoni del Rosario e le canzoni che accompagnano l'Adorazione. Che  gioia, un nuovo dono! Era una sorpresa per me ...in una chiesa della mia città!! Ogni sabato con  il gruppo di giovani lodavamo il Signore durante l'Adorazione notturna. Ringraziando e lodando Gesù nel nostro cuore, abbiamo sentito come cresceva il nostro amore per Lui. Agli occhi degli altri, chiaramente, eravamo degli  extraterrestri che il sabato sera non andavano in discoteca ma in chiesa, con padre Giuseppe. 
Trascorsi 5 anni felici, ma per lontananza a  Medjugorje, anni difficili (anni di liceo). Non mancavano le lacrime nei miei occhi. Mia madre mi ripeteva:" Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia"; e la gioia è veramente arrivata. Terminato il liceo è arrivato il momento di scegliere l'università. Sono stata sempre   bravissima a scuola e tutti pensavano che io avessi scelto o meccanica o medicina o chissà che cosa.. ma tra tutto questo non mi interessava nulla, il mio cuore voleva Medjugorje, è solo Medjugorje! Da tanto volevo trascorrere a Medjugorje un periodo più lungo, ma non volevo andare da sola volevo  mia sorella minore, Carla; ma lei doveva terminare ancora due anni del liceo; e mi venne una bellissima idea: se mia sorella Carla riuscisse a finire gli ultimi anni  e poi partisse  con me a Medjugorje per  consacrarci e dedicare un anno a Medjugorje?? Carla accettatò la mia  idea e così poi abbiamo trascorso un po' di tempo per comprendere cosa Dio volesse per noi. Questo era tempo  benedetto, il tempo di grazia il tempo che ci ha donato i frutti anche dopo un anno. Siamo diventate studentesse della scuola per i traduttori a Roma e quest'anno eravamo a Spalato per lo scambio Erasmus, scambio degli studenti per migliorare la nostra conoscenza del croato, che ho amato subito. Non sappiamo dove il Signore ci guiderà ancora, ma ci fidiamo di Lui, lo seguiamo con amore e gioia. Questa è la mia esperienza semplice. Quando la Madonna ci chiama a Medjugorje, ci chiama perché ha visto il nostro bisogno  di essere cambiati, bisogna donare la nostra mano a Lei. Sul nostro cammino, una volta cresciuti e rafforzati ci invita di essere le sue mani estense agli altri; è bellissimo il progetto della Madonna soprattutto per i giovani e per ciascuno di noi; progetto di Dio, attraverso il quale lei desidera guidarci perché veramente possiamo essere felici, dobbiamo dire soltanto: siamo qui , ti doniamo la nostra vita e Lui  sa come aiutarci  e ci dona la gioia e la pace che cerchiamo.  Un altro passo importante è cercare qui a Medjugorje il dono della preghiera, perché senza di essa non si può rimanere fedele a Dio, l'unica fonte vera del senso e della felicità. In questi giorni cercatelo qui, cercatelo con insistenza, perché qui nostra Madre abbraccia ogni desiderio buono e subito lo fa passare a Gesù in un messaggio. La Madonna dice: pregate, figlioli  con la preghiera semplice si possono fare i miracoli. Attraverso la vostra preghiera, aprite  il vostro cuore a Dio e lui farà miracoli nella vostra vita. In un altro messaggio la Madonna dice: cari figli anche oggi sono con voi e con la gioia vi invito tutti: pregate e credete nella forza della preghiera. 
Io ho avuto   la grazia di credere subito nella forza della preghiera, non potevo senza preghiera!! Lo auguro a tutti voi, ma desidero terminare con le parole del grande Papa San Giovanni Paolo II che  ha rivolto ai giovani :
In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. E' Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna.

Carissimi giovani, in questi nobili compiti non siete soli. Con voi ci sono le vostre famiglie, ci sono le vostre comunità, ci sono i vostri sacerdoti ed educatori, ci sono tanti di voi che nel nascondimento non si stancano di amare Cristo e di credere in Lui. Nella lotta contro il peccato non siete soli: tanti come voi lottano e con la grazia del Signore vincono!
Viva Gesù... Viva la Madonna, vi ringrazio!!
Silvia Costa


 testimonianza mladifest 2015-medjugorje
Fonte:https://www.youtube.com/watch?v=bYS3oI9WXD0

La dottoressa mi disse: "Non abbiamo più bisogno di operare. L’osso si è saldato" - Testimonianza Medjugorje

Facevo sempre lo stesso sogno da troppo... Sognavo di trovarmi davanti alla chiesa di San Giacomo e non appena entravo sentivo una pressione sulle spalle e dovevo inginocchiarmi per forza, ma non mi faceva male... e pregavo perché la chiesa era buia e solo una luce illuminava tutto: era il Santissimo.
  Era tanto tempo che volevo fare un viaggio a Medjugorie perché ne avevo sempre sentito parlare e perché era tempo che non facevo un viaggio di preghiera, così mi sono informata su quale gruppo si sarebbe diretto lí e in poco tempo scopri che anche il gruppo della mia comunità parrocchiale sarebbe andato nel periodo estivo. Mi dissi “perfetto! Prendo le ferie e vado” e invece purtroppo la maggior parte dei colleghi si era prenotato per quel periodo ed io non potevo chiedere le ferie ... rimasi male... anche perché avevo già pagato un anticipo, avevo già dato la disponibilità e sarei davvero voluta andare, ma ho dovuto disdire. Qualche settimana prima di quella che sarebbe dovuta essere la partenza verso Medjugorie, ho avuto un incidente, niente di grave mi sono solo rotta un polso in un punto così fastidioso che la dottoressa mi disse che avrei dovuto operarlo al 90%. Io però non facevo che pensare „ perfetto! Posso andare a Medjugorie adesso!“ Chiamai il gruppo parrocchiale nella speranza che ci fosse almeno un posto ancora libero e invece ce ne stavano addirittura 2! E pensai a mia madre che avrebbe potuto accompagnarmi visto che avevo il braccio destro ingessato. 3 settimane dopo eravamo in viaggio ed io avevo un gesso Rosa Sgargiante! Divenni la Mascotte del viaggio! Andare lì é stato bellissimo ed arrivata al cortile quello dietro la chiesa dove si celebra la messa, durante il Rosario, mi sono inginocchiata, ma sulle pietre, e non me ne sn accorta.
Non avevo dolore, avevo come la sensazione di cuscini, non so spiegare, sarei stata in ginocchio sempre davanti a quell‘altare. Gli ultimi giorni pregavo addirittura l‘Ave Maria (Zdravo Marijo) in serbo-croato e quasi non me ne rendevo conto. Ho pregato così tanto... non mi stancavo mai di fare il Rosario! Anche la notte dormivo con il Rosario tra le mani. Ovviamente siamo stati ovunque, ma per me le esperienze più toccanti sono state 2: la via Crucis e la visita da Madre Elvira. Da Madre Elvira poi, quando a chiusura l’abbiamo salutata tutti, io le chiesi una preghiera perché a gennaio volevo iniziare una cura ormonale per restare incinta. Lei mi strinse le mani e disse "Dio sa, lascia fare a lui!" Quando siamo rientrati sono quasi caduta in depressione. La pace, l’amore, la calma, che si respira a Medjugorie non si trova da nessuna parte. Una settimana dopo il rientro avevo il controllo per il braccio: la dottoressa era senza parole...mi dice, io non so spiegarlo, ma ... non abbiamo più bisogno di operare. L’osso si è saldato alla perfezione, come mai rotto“ ed io non avevo più dolore. Feci un paio di settimane di riabilitazione e tutto é tornato come prima, come mai avessi avuto quell‘incidente. A novembre sono andata in vacanza ( quelle non fatte in estate) con il mio fidanzato. Siamo partiti in due, siamo tornati in tre e ad Aprile ci sposiamo. Ancora mi piace sentire sulla rete internet il Rosario in tutte le lingue recitato tutti i giorni a Medjugorie e quando non sono in servizio al pronto soccorso lo seguo sempre. Tornerò a Medjugorie, perché devo rendere grazie di questi piccoli gradi Miracoli ricevuti. Tornerò con la gioia nel cuore e la sensazione di cuscini sotto le ginocchia per pregare Maria e per pregare per il Mondo.
Pace e Bene.

 Bianca De Cristofaro

martedì 23 gennaio 2018

Papa Francesco il 17 marzo andrà da San Pio per il suo 50° anniversario di morte


Sabato 17 marzo 2018 papa Francesco sì recherà in visita pastorale a Pietrelcina, nella diocesi di Benevento, nel centenario dell'apparizione delle stimmate di san Pio da Pietrelcina, e a San Giovanni Rotondo, nella diocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, nel cinquantesimo anniversario della morte di Padre Pio. Lo ha riferito il direttore della Sala stampa vaticana Greg Burke.
Sarà il terzo Papa a recarsi a San Giovanni Rotondo dopo san Giovanni Paolo II il 23 maggio 1987 e Benedetto XVI il 21 giugno 2009.

Papa Francesco a Pietrelcina «il più bel regalo di Natale»

"Il più bel regalo di Natale che potevamo avere". L’arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca, definisce così la visita che papa Francesco farà sabato 17 marzo 2018 a Pietrelcina per il centenario dell’apparizione delle stimmate di San Pio e a San Giovanni Rotondo, nel 50° anniversario della morte di san Pio. “Due luoghi cari a San Pio da Pietrelcina”, sottolinea monsignor Accrocca. Dalla visita del Papa “trarremo tutti grande beneficio spirituale”. “Speriamo di prepararci a questo dono nel modo migliore, con iniziative di preghiera e di formazione – conclude l’arcivescovo -, cercando di capire anche quello che è il nostro rapporto con il Successore di Pietro: Benevento è città pontificia, è stata parte dello Stato della Chiesa fino al 1860, quindi il nostro legame con la Chiesa di Roma è tutto particolare”.

Il programma di papa Francesco a Pietrelcina

Secondo il programma comunicato dalla Sala stampa vaticana, il 17 marzo 2018 papa Francesco decollerà da Roma alle 7 per arrivare a Pietrelcina alle 8. Qui sarà accolto dall'arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca, e dal sindaco di Pietrelcina, Domenico Masone. Papa Francesco sosterà in preghiera alla Cappella delle Stimmate. Sul piazzale della Chiesa ci sarà l'incontro con i fedeli, poi il Papa incontrerà la comunità dei Cappuccini di Pietrelcina.

Il programma della visita del Papa San Giovanni Rotondo

Alle 9 l'elicottero del Papa decollerà verso San Giovanni Rotondo dove il Papa arriverà alle 9.30. Qui papa Francesco sarà accolto dall'arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Michele Castoro e dal sindaco di San Giovanni Rotondo, Costanzo Cascavilla. Quindi papa Bergoglio visiterà il reparto di pediatria oncologica.
La Messa verrà celebrata alle 11. Dopo aver salutato la comunità dei Cappuccini di San Giovanni Rotondo, papa Francesco lascerà San Giovanni Rotondo alle 12.45 per atterrare all'eliporto del Vaticano alle 13.45.
Fonte:https://www.avvenire.it/papa/pagine/papa-a-pietrelcina-san-giovanni-rotondo-17-marzo

lunedì 22 gennaio 2018

Da punk a un cammino “all’antica”. Ora il loro "sballo" è cantare per Dio - I REALE

Reale musica: christian rock band nuovo album storia conversione Medjugorje :: Blog su Today
Il loro è un sogno diventato “Reale”: dal baratro all’amore, dal nulla al matrimonio e alla famiglia. Fino alla realizzazione personale grazie alla musica. E’ la storia di Reale musica: christian rock band nuovo album storia conversione Medjugorje :: Blog su Today
Alessandro Gallo e Francesca Cadorin
in arte, appunto, i Reale
, che in tre parole potremmo definire una christian rock band nata...in grazia di Dio.

GLI ANNI BUI. L’anima del gruppo sono certamente loro due, marito e moglie, che prima di mettersi al servizio della fede e diventare “mezzo divino di comunicazione di massa” erano solo due ragazzi che avevano imboccato la via del male. Sono stati schiavi della droga fin da giovanissimi da quando, cioè, erano ancora praticamente bambini ma già il mondo sembrava una croce troppo grande da sopportare. Per Alessandro cresciuto in una famiglia fortemente credente, era un modo di ribellarsi; per Francesca, il disperato tentativo di cucire delle ferite adolescenziali. Dal provare lo sballo a diventarne dipendenti c’è voluto pochissimo. Sono seguiti anni travagliati, di sofferenza, alla continua ricerca del piacere effimero e di sé stessi, un percorso che li stava portando dritti all’inferno. Ma non avevano fatto i conti con il Signore e la Sua infinita misericordia. Come spesso accade in questi casi sono stati i genitori, in particolare le mamme, a fare “da tramite” ed a convincere i propri figli che un mondo migliore era possibile.

LA COMUNITA’ CENACOLO DI SUOR ELVIRA. E così su due binari diversi, l'uno da Padova, l’altra da Castelnuovo Don Bosco (Asti), sono approdati alla comunità cenacolo fondata da suor Elvira che ha dato la sua vita pur di salvare tanti giovani smarriti. Alessandro aveva 17 anni, Francesca 19. Ritrovarsi in un luogo che metteva Dio al centro della vita, il sacrificio e il lavoro al centro della giornata, non è stato facile ma piano piano è stato un tornare alla felicità. Racconta Alessandro: “L’inizio è stato uno shock: io all’epoca suonavo punk e ricordo come prima cosa che mi tolsero la mia fedele compagna, la chitarra, per imparare a dedicarmi agli altri e a maturare l’amore. Ricordo anche che il mio ‘angelo custode’ Marco, a cui ero stato affidato per il mio cammino di riabilitazione, solo dopo circa un anno me la fece riprendere in mano, per suonare in chiesa. Non sapevo fosse possibile: avevo scoperto il mio modo di parlare con Gesù. Questa cosa mi sconvolse e mi convertì”. Francesca ricorda che la comunità è stata il “primo tocco di Dio”: “La Sua mano mi ha presa e mi ha ‘scaraventata’ lì.  Per me quell’esperienza, durata sei anni, è stato come un rinascere”.
L’AMORE. Poi, dopo la riscoperta di sé stessi, la scoperta del vero amore: “Non ci conoscevamo, ci siamo incontrati in comunità – racconta emozionata Francesca – grazie a madre Elvira che ci “ha messo insieme” e ci ha fatto rivivere la nostra comune passione per la musica. Non avevo intenzione di impegnarmi, ma con lui subito c’è stato un feeling diverso. Ci siamo fidanzati ma, grazie sempre agli insegnamenti di suor Elvira, con un cammino “all’antica”, in un modo che ci ha fatti sempre più innamorare. Niente telefoni, incontri sempre casti. In questo modo abbiamo assaporato l’amore autentico e lo abbiamo vissuto con una semplicità diversa che non avevo mai provato e che ci ha fatto sentire il bisogno di sposarci”. Dopo l’uscita dalla comunità Alessandro e Francesca sono tornati a scontrarsi con la durezza della vita nonostante la nascita dei loro due figli, Samuele e Gioia. “Abbiamo passato momenti duri, niente lavoro e conseguenti difficoltà economiche. Il curriculum con gli anni bui impressi sopra, contava molto di più di quello che avevamo da dare”, rivela Francesca.
LA MUSICA E I REALE.  Sembrava tutto in salita ma è bastato riscoprire la preghiera e affidarsi di nuovo al Signore: “La vita non mi bastava più forse perché siamo nel mondo ma non siamo del mondo” confessa Alessandro. “Con mia moglie abbiamo deciso di riprendere a pregare e di lì a poco tutto è cambiato. Abbiamo sentito di voler dare il mondo a Dio e così sono nati i Reale”. Gli fa eco Francesca: “Abbiamo rimesso insieme quattro cose che avevamo, poi la Divina Provvidenza ha fatto il resto. Davvero! Ci hanno regalato prima un mixer, poi i cavi e piano piano siamo ripartiti. Ogni sera restavamo fedeli, ci inginocchiavamo e dicevamo il nostro sì”. Un po’ per gioco e un po’ per davvero, trascinati dalla fede, è nato il loro entusiasmante progetto di vita. In pochi anni dal cd fai-da-te sono passati ai concerti nelle parrocchie e poi nelle piazze fino ad aprire la mini Giornata mondiale della Gioventù 2015 a Torino. Un progetto bellissimo che nei live propone una musica cristiana di qualità unita, laddove è possibile, a momenti di preghiera come l’Adorazione: “Il centro del nostro concerto non vogliamo essere noi ma Dio. Credo sia il nostro carisma, accompagnare le persone, i giovani all’Eucaristia. Togli l’Io e metti Dio” ci rivela Francesca che si lascia scappare anche una dedica per Alessandro: “Credo scriva in modo fantastico. Tocca le corde giuste, ho creduto in lui”. Per i ragazzi, appena tornati da un live a Medjugorje, dopo gli album “Come nessun’altro” del 2010, “Kairòs” del 2014 e il travolgente singolo “Sono figlio di un Re” del 2015, adesso è quasi pronto il terzo disco che conterrà 14 canzoni, un lavoro che ha già dato i suoi frutti su Musicraiser piattaforma dove è possibile sostenere la band in infiniti modi. Per informazioni e dettagli basta cliccare sul loro sito internetwww.realemusica.it seguire il gruppo sulle loro pagine social. Infine, siccome le grazie per chi si affida col cuore a Dio sono sempre molteplici, notizia di questi giorni, la canzone “Alla porta del Cielo“ è stata scelta come inno ufficiale della marcia francescana di Assisi 2016. Una benedizione ulteriore per un gruppo che sta pian piano raccogliendo quanto seminato con passione e dedizione, e che, come dimostrano gli ultimi risultati, non teme nessuno nemmeno la musica più commerciale. Del resto a giudicare dai frutti del panorama musicale cristiano pare proprio che al Cielo piaccia la buona musica: con un alleato così in Alto, niente è impossibile.




Fonte:http://www.today.it/blog/nel-nome-del-padre/conversioni-medjugorje-reale-gruppo-musica-nuovo-album.html



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