Mons. Bruno Tommasi, Arcivescovo Emerito
dell’Arcidiocesi di Lucca (Italia) è venuto, per la seconda volta in
pellegrinaggio privato a Medjugorje nel Settembre 2005, in occasione
della Festa della Natività di Maria. Mons. Tommasi è stato ordinato
Sacerdote nel 1958 e Vescovo nel 1983. E’ stato responsabile delle
Diocesi di Pontremoli, Apuania, Massa Carrara-Pontremoli e Lucca. E’
divenuto emerito nel Gennaio 2005, all’età di 75 anni.
“Molti anni fa ho conosciuto un Sacerdote e
alcuni laici che erano stati a Medjugorje e che si erano trasformati
interiormente, convertiti. Questo mi ha colpito. Se un luogo è in
grado di trasformare, convertire le persone, significa che è un
luogo di grazia. L’anno scorso ho avuto la possibilità di venire qui
insieme a due Sacerdoti che mi hanno accompagnato anche quest’anno.
Allora ho avuto l’occasione di conoscere Marija e quest’anno ho
incontrato Vicka.
Anche se per adesso non c’è una posizione
ufficiale dell’Autorità sull’autenticità di queste apparizioni,
grazie all’incontro con queste persone, sono convinto che non
mentono, sono sincere, ed hanno una vera esperienza di grazia.
Le apparizioni durano già da 24 anni. Credo
che questo sia un evento eccezionale. Ricordo che una volta è stata
posta alla Gospa una domanda riguardo a ciò. Lei ha risposto: “Vi
siete già stancati?”. Queste apparizioni sono diverse da quelle di
Lourdes, di Fatima o altrove. Vedremo alla fine…
Alle persone che mi pongono domande riguardo
a Medjugorje dico che questo è un luogo di preghiera, un luogo in
cui le persone si convertono. Per il resto attendiamo che l’Autorità
Ecclesiastica responsabile emetta il suo giudizio. Penso che per il
momento Medjugorje è diventato Santuario. Quindi non vedo nessun
comportamento o riflessione che possa essere in contrasto con la
fede. Questa è un percorso di fede, di preghiera, di penitenza. La
scelta della Santissima Vergine di apparire qui, nel contesto e nel
periodo comunista, è un avvenimento speciale. E’ davvero opportuno
che sia apparsa qui e non altrove dove regna la libertà.
Penso che di Medjugorje si possa parlare
come di uno stimolo per il rinnovamento della Chiesa. Un
rinnovamento che viene dal basso, attraverso il cambiamento delle
persone.
Credo che il fatto che tanti qui si
confessino sia molto positivo. Nei paesi occidentali molti si
comunicano, ma molto pochi si confessano. Si potrebbe dire che si è
perso il sentimento del peccato e quindi anche il bisogno di andare
a confessarsi.
Dobbiamo accogliere con fede i messaggi
della Gospa”.
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