MEDJUGORJE, COLPO DI SCENA: DOCUMENTI SCHOCK ACCUSANO ZANIC E PERIC (VESCOVI DI MOSTAR) DI AVER COLLABORATO CON IL REGIME COMUNISTA PER ANNIENTARE LE APPARIZIONI DELLA “GOSPA” E I FRATI. LA DIOCESI: “E’ TUTTO FALSO. VI QUERELIAMO”. MA UN GENERALE, EX KGB, RACCONTA…
Non c’è pace tra gli ulivi e il
“fenomeno Medjugorje” riaccende il braccio di ferro tra la Diocesi di
Mostar (i due vescovi Zanic – deceduto nel 2000 – e l’attuale Peric sono
i principali avversari delle apparizioni) e i fedelissimi della Gospa.
A riaccendere la polemica è un
video/documentario uscito qualche giorno fa (con sottotitoli in inglese)
realizzato da una casa di produzione americana e israeliana (forse il
Mossad è interessato a tutto questo?).
“Da Fatima a Medjugorje” – il regista è Ami Drozd – (qui si può vedere: https://youtu.be/ZLZsp_1FPKo)
è una storia sul centesimo anniversario dell’apparizione della Madonna a
Lourdes e Fatima. Ma la parte più interessante del film riguarda i
(presunti?) documenti segreti del KGB (servizi segreti dell’Unione
Sovietica) e dell’UDBA (la polizia segreta della Repubblica Federale
Socialista di Jugoslavia) relativi a Medjugorje. Per la prima volta –
assicura la casa di produzione Nazareth – il pubblico sarà in
grado di vedere documenti che mostrano come i due servizi segreti si
sono attivati per distorcere e distruggere Medjugorje.
“Il regime percepiva – spiegano – che
Medjugorje rappresentava una minaccia diretta al modo di governare
comunista, e siccome ciò avrebbe dovuto essere immediatamente distrutto,
i francescani dell’Erzegovina dovevano essere avvertiti e
imprigionati”.
Quale ruolo svolgono i due vescovi di Mostar (Zanic e Peric) in questo scenario?
Principale testimone d’accusa dei due
prelati che vengono accusati di collaborazionismo con il regime è un
personaggio inquietante (su internet non si trova niente su di lui):
tale generale Maksimov, ex agente del KGB. Secondo la sua testimonianza i
due monsignori avrebbero eseguito ordini dall’Unione Sovietica per
stroncare il “fenomeno Medjugorje”
Accuse del genere contro Zanic e Peric – per dirla tutta – erano già note. Ma solo oggi sono così circostanziate.
La diocesi di Mostar, per bocca del suo vicario (qui puoi leggere il comunicato http://www.md-tm.ba/clanci/calumnies-film)
replica in modo durissimo: Il generale Maksimov non esiste e se è una
persona reale chiediamo un confronto pubblico. I documenti citati dal
film sono falsati e screditano tutta la Chiesa. Per questo la diocesi di
Mostar assicura querela.
VECCHIO ARTICOLO:
Con un video, in italiano, con le dichiarazioni di Mons. Pavao Zanic (clicca sull’immagine):
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Redazione
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Come anticipato nell’articolo di Pucci Cipriani “Le false apparizioni di Medjugorje”,
pubblicato ieri, proponiamo ora la lettura dell’intervento a Medjugorje
del 25 luglio 1987 dell’allora vescovo di Mostar, S.E. Mons. Pavao
Zanic, in occasione delle Cresime in quella parrocchia, e dell’omelia
dell’attuale vescovo di Mostar, S.E. Mons.Ratko Peric, tenuta il 15
giugno 2006 in occasione della festività del Corpus Domini.
Come la sintesi del saggio di Frère
Michele de la Sainte Trinité su “Apparizioni a Medjugorje”, pubblicata
ieri nell’articolo sopra linkato, anche queste testimonianze sono tratte
dal sito “Crisi nella Chiesa”.
Domani, venerdì 3 luglio, pubblicheremo,
infine, “Come discernere le vere dalle false apparizioni”, traduzione
di un estratto (pagg.1-15) del saggio : “Des apparitions en general et
de Medjugorje en particulier” a cura di Antonio Casazza.
Vi ricordiamo che questi importanti approfondimenti su Medjugorje sono iniziati con la pubblicazione, a cura di Pucci Cipriani, del carteggio tra il defunto amico don Mario Faggi e S. E. Mons Pavao Zanic, Arcivescovo di Mostar
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DICHIARAZIONE DI MONS. ZANIC
DICHIARAZIONE DI MONS. ZANIC
VESCOVO, DI MOSTAR SUI FATTI DI MEDJUGORJE
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Il 25 luglio 1987, Mons. Pavao Zanic (1918-2000),
Vescovo della Diocesi di Mostar dal 1980 al 1993, si è recato a
Medjugorje per amministrare le Cresime. Al termine dell’omelia, il
Prelato ha pronunciato queste illuminanti parole 49:
«Cari fratelli, oggi, qui, in questo
giorno di Cresime a Medjugorje, può darsi che Vi attendiate che io dica
qualche parola in merito agli avvenimenti di cui parla tutto il mondo.
La Chiesa deve prenderli in considerazione, ed è perciò che, nella
misura che le compete, essa ne ha affidato l’esame ad alcune persone e a
determinate Commissioni. Gioverà il fatto che voi sappiate che,
attualmente, una Commissione nominata dalla Conferenza Episcopale
Iugoslava si sta occupando di tale questione. In effetti, la Chiesa non
può rischiare di incrinare la propria credibilità davanti al mondo del
XX secolo, sempre pronto a criticarla e a ridicolizzarla a proposito di
questo o di quello… per poi prendersela con Gesù Cristo».
– «Ho cercato la verità nella preghiera e attraverso un‘indagine approfondita»
«Posso dirvi che, nel corso di
questi sei anni, ho pregato, ho studiato e ho taciuto. Anche molte altre
persone hanno pregato, e di ciò le ringrazio vivamente. Nel corso di
ogni Santa Messa, Medjugorje è sempre stata presente nelle mie
intenzioni. Ho pregato ogni giorno la Vergine Maria recitando il mio
rosario, affinché Ella mi ottenesse la luce da Dio. Ho pregato anche lo
Spirito Santo. Queste preghiere mi hanno fortemente aiutato nel formarmi
la convinzione forte e certa a riguardo di tutto quello che ho sentito,
letto e visto. Certamente, qui si è pregato e si è digiunato parecchio,
ma tutto questo è stato fatto nella certezza che tutti gli avvenimenti
accaduti in questo luogo fossero veramente di origine soprannaturale.
Ebbene! Predicare al popolo e ai fedeli delle cose che non sono affatto vere, nei riguardi di Dio, di Gesù Cristo o della Vergine Maria, è meritevole del profondo dell‘inferno!
In tutto il mio lavoro, nella mia preghiera e nel mio studio, non ho
avuto che un unico scopo: scoprire la verità! A tal fine, fin dal 1982,
ho formato una Commissione composta da quattro membri, che più tardi,
con l’aiuto di qualche Vescovo e di alcuni Superiori di Ordini
religiosi, ho ampliato portando il numero dei membri da quattro a
quindici. Essi provenivano da nove Facoltà di teologia, da sette Diocesi
e da quattro Provincie religiose, e due di loro erano degli eminenti
psichiatri. I membri di tale Commissione erano liberi di consultare
altri colleghi all’esterno. La Commissione ha lavorato indefessamente
per ben tre anni. La Santa Sede è stata regolarmente informata dei
lavori, come pure lo è stata degli avvenimenti. Attualmente, la
Commissione costituita dalla Conferenza Episcopale Iugoslava sta ancora
occupandosi di questa delicata faccenda».
– Diverse istanze ecclesiastiche hanno tentato di far cessare i pellegrinaggi
«Tuttavia, in questi ultimi tempi,
con grande precipitazione alcuni hanno superato e anticipato il giudizio
ufficiale della Chiesa; essi hanno proclamato al mondo intero che qui
si sono verificati dei miracoli e dei fatti soprannaturali, e hanno
predicato queste rivelazioni private anche dall’altare, cosa che non è
permessa fintantoché la Chiesa non ha riconosciuto tali rivelazioni come
autentiche. Ed è perciò che alcune istanze hanno richiesto di non
organizzare pellegrinaggi ufficiali, in attesa del giudizio ufficiale
della Chiesa. La Commissione per Medjugorje ha fatto la prima di queste
istanze il 24 marzo 1984, sfortunatamente senza ottenere risultati.
In seguito ad essa, nell’ottobre dello stesso anno, la nostra Conferenza Episcopale rese noto che non era più permesso organizzare pellegrinaggi pubblici a Medjugorje;
e per “pubblici” si intendevano tutti i pellegrinaggi formati da fedeli
che partono e arrivano insieme e compiono in questo luogo delle
pratiche in comune. Ma anche questa azione non diede nessun risultato.
Poi, il 23 maggio 1985, la Congregazione per la Dottrina della Fede
indirizzò una lettera alla Conferenza Episcopale Italiana per chiederle
di dissuadere l’organizzazione di pellegrinaggi e di cessare ogni forma
di propaganda. Ma anche quest’ultima azione era destinata a fallire.
Infine, allorché venne costituita la seconda Commissione, il Cardinal Franjo Kuharic e
io stesso, a nome della Conferenza Episcopale Iugoslava, il 9 gennaio
1987, abbiamo rilasciato questa dichiarazione: “Di conseguenza, non è permesso organizzare pellegrinaggi o
altre manifestazioni motivate dal carattere soprannaturale attribuito
agli avvenimenti di Medjugorje”. Si tratta della più autorevole istanza
della Chiesa Iugoslava, e non può, né dev’essere trascurata, quasi si
trattasse di un nulla di fatto».
– I lavori della Commissione Diocesana sono approdati ad un esito negativo
«Da quando sono giunte le prime
notizie che annunciavano degli avvenimenti straordinari in questa
parrocchia, la cattedra episcopale ha seguito gli eventi con attenzione,
raccogliendo tutto ciò che poteva essere utile nella ricerca della
verità. Ho lasciato piena libertà ai “veggenti” e ai pastori incaricati
del ministero nella parrocchia, e li ho difesi dagli attacchi della
stampa e dei circoli politici. Abbiamo registrato su cassette tutte le
conversazioni, raccolto le cronache, i diari, le lettere e i documenti.
Nel corso di tre anni, la Commissione formata dai nostri professori in
Teologia e dai medici ha esaminato tutto questo materiale. Tale lavoro
ha dato il seguente risultato: “Due membri della Commissione hanno
espresso un parere favorevole; uno di loro si è astenuto; un altro ha
affermato che “poteva darsi che all’inizio ci fosse stato qualcosa di
autentico, ma che poi…”.
I rimanenti undici membri hanno espresso parere negativo: “Non constat de supernaturalitate“, il che in parole povere significa che non ci sono state apparizioni.
Sono profondamente convinto che tutti i membri della Commissione hanno
lavorato con coscienza, esaminando tutto ciò che poteva servire per
scoprire la verità. La Chiesa non può mettere in gioco la sua
credibilità, e spesso in fatti analoghi, dopo aver esaminato gli
avvenimenti con la più grande attenzione, essa ha allontanato le folle
numerose che si raccoglievano in quei luoghi dove si era constatato che i
fatti avvenuti non erano di origine soprannaturale. Pensiamo, ad
esempio, a Garabandal, in Spagna, a San Damiano, in Italia, e ad una
dozzina di altri posti. A Garabandal, i “veggenti” dicevano che la
Vergine Maria aveva promesso un grande segno per tutto il mondo; da
allora sono trascorsi venticinque anni e non si è visto alcun segno. Lo
stesso sta accadendo anche qui».
– «O Santa Vergine, cos‘hanno fatto di Voi»?
«Secondo i “veggenti”, la Vergine
Maria ha cominciato ad apparire sul Podbrdo, sulla collina Crnica;
quando la Polizia ha proibito le riunioni in quel luogo, Ella è scesa
nelle case, nei giardini, nei campi, nelle vigne, nelle piantagioni di
tabacco, in chiesa, sull’altare, in sacrestia, nel coro, sul tetto, sul
campanile, nelle vie, sulla strada di Cerno, in macchina, in autobus, a
scuola, in certi punti di Mostar, a Sarajevo, in alcuni conventi a
Zagabria, a Varazdin, in Svizzera, in Italia, di nuovo sul Podbrdo, sul
monte Krizevac, in parrocchia, nel presbiterio, ecc… Certamente questa
lista non comprende la metà dei luoghi dove sono avvenute le presunte
“apparizioni”. Tutte le persone oneste che venerano la Madre di Dio
devono dunque esclamare: “O Vergine Santa, cos’hanno fatto di Voi”»?
– «Proibisco ai sacerdoti pellegrini a Medjugorje di celebrare la Santa Messa nella mia Diocesi»
«In questa Diocesi, io sono, per
diritto divino, il pastore, il maestro della fede e il giudice delle
controversie concernenti la fede. Giacché i fatti di Medjugorje hanno
creato tensione e divisione all’interno della Chiesa – alcuni ci
credono, altri no – e che tutto questo è sfuggito di mano al controllo
della Chiesa, poiché tutte le decisioni e raccomandazioni testé citate
delle istanze summenzionate (Commissione, Conferenza Episcopale
Iugoslava e Congregazione per la Dottrina della Fede) sono rimaste senza
effetto, io, Vescovo di Mostar, responsabile davanti a Dio della
disciplina della mia Diocesi, ricordo e ratifico le precedenti decisioni
e istanze ecclesiastiche, e a tutti i sacerdoti che organizzano
pellegrinaggi e vengono qui attribuendo a questi fatti un carattere
soprannaturale, io proibisco di celebrare la Messa nella mia Diocesi
fino a quando la Conferenza Episcopale non avrà terminato i suoi
lavori»!
– Il segno incontestabile della non–autenticità delle «apparizioni» di Medjugorje
«Mi rivolgo a Voi, o Vergine
Immacolata e Madre di Dio e della Chiesa, Madre di questo popolo che Vi
cerca, che Vi prega e che Vi ama. Mi rivolgo a Voi, io Vostro umile
servitore, Vescovo di Mostar, e in faccia al mondo professo la mia
profonda e incrollabile fede nella Vostra intercessione che fà di Voi la
Mediatrice presso Dio Onnipotente per tutti i bisogni dei Vostri figli
in questa valle di lacrime. Io professo la mia profonda e incrollabile
fede nel Vostro amore verso noi peccatori, in quell’amore che Voi avete
manifestato nelle Vostre apparizioni e nei soccorsi che ci avete
accordato. Io stesso, in passato, ho guidato dei pellegrinaggi a
Lourdes.
È con la forza datami da questa fede
che io, Vostro servitore, Vescovo di Mostar, davanti a tutte le folle
che Vi hanno invocato, scopro e accetto il Vostro grande segno divenuto
certo ed evidente al termine di questi sei anni. Di un segno speciale,
io stesso non ne avevo bisogno; è stato tuttavia necessario per tutti
coloro che hanno creduto in cose che non erano affatto vere. Questo
segno consiste nel fatto che, dopo sei anni, Voi siete rimasta
silenziosa, nonostante l’annuncio ripetuto secondo il quale stavate per
darci un segno.
Già nel 1981, i “veggenti” dicevano:
“Ci sarà un segno visibile e durevole sulle colline delle apparizioni;
questo segno sta venendo, lo si vedrà fra un po’ di tempo; attendete
ancora un po’; ancora un po’ di pazienza”. E ancora: “Il segno avrà
luogo per la Festa dell’Immacolata Concezione del 1981, per Natale, per
Capodanno, ecc…”. Io Vi ringrazio, o Maria, d’aver dimostrato a
sufficienza, con il Vostro silenzio durato sei anni, se Voi avete
parlato o meno, se siete veramente apparsa, se avete confidato dei
messaggi o dei segreti, se avete promesso o meno un segno particolare».
– «O Vergine Santa, degnatevi di far sì che la si smetta di diffondere dei messaggi che non sono vostri»
«Vergine SS.ma, Madre di Gesù Cristo
e Madre nostra, degnateVi di intercedere affinché scenda la pace su
questa turbolenta Provincia ecclesiastica, in questa Diocesi di Mostar.
Intervenite specialmente in favore di questo paese e di questa
parrocchia dove un’infinità di volte ci si è serviti del Vostro santo
Nome per diffondere messaggi presentandoli come se provenissero da Voi.
O Vergine SS.ma, degnateVi infine di accettare, in riparazione, le preghiere sincere delle anime devote che vivono lontane dal fanatismo e dalla disubbidienza alla Chiesa.
Accordate a noi tutti di ritrovare l’autentica verità. O Vergine
diletta, umile ed obbediente ancella del Signore, degnateVi di far sì
che la nostra Medjugorje cammini con passo sicuro dietro il Pastore di
questa Chiesa locale, e che tutti noi possiamo glorificarVi e pregarVi
nella verità e nell’amore. Amen».
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DICHIARAZIONE DI MONS. RATKO PERIC,
VESCOVO DI MOSTAR, A MEDJUGORJE
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Il 15 giugno 2006, Mons. Ratko Peric, Vescovo della Diocesi di Mostar-Duvno, in occasione della Solennità del Corpus Domini, si è recato a Medjugorje. Ecco un estratto della sua omelia 50:
«Innanzitutto, il fatto che qualcuno
si confessa sinceramente e riceve devotamente la santa comunione in
questa chiesa parrocchiale e che tale persona nella sua anima sente la
gioia, grazie al perdono di Dio, lo saluterà ogni fedele e lo attribuirà
a Dio, fonte di ogni grazia. Ma sarà attento a non passare, in maniera
illogica e inconseguente, da tale fatto di grazia alla conclusione: “Io
mi sono confessato, mi sento bene, ora sono convertito, dunque la
Madonna appare a Medjugorje”! Tale fedele e penitente è comunque
obbligato a confessarsi, frequentare gli altri sacramenti, osservare
tutti i comandamenti al di là del fatto se le apparizioni private siano
riconosciute o meno.
Secondo, io non sarei un ministro
responsabile del Mistero del Corpo e del Sangue di Cristo se non
avvertissi, anche oggi pubblicamente, anche da questo luogo e in questa
occasione, tutto il mondo interessato che in questa Chiesa locale di Mostar–Duvno esiste qualcosa come uno scisma:
un gruppo di sacerdoti, dimessi dal Governo generale dei Frati minori
dall’Ordine francescano a causa della loro disobbedienza al Santo Padre,
già da anni mantiene in maniera violenta più chiese parrocchiali e
uffici con l’inventario ecclesiastico. In tali parrocchie essi operano
non solo illegalmente, ma amministrano i sacramenti sacrilegamente, e
alcuni anche invalidamente, come sono la confessione e la cresima oppure
assistono ai matrimoni invalidi. Tale prassi antiecclesiastica deve
essere scioccante per tutti noi.
Ugualmente, tale scandalo del
sacrilegio dei sacramenti, specialmente del Santissimo Corpo di Gesù,
dovrebbe essere scioccante anche per i fedeli che si confessano
invalidamente davanti a tali sacerdoti e assistono alle Messe
sacrileghe. Preghiamo il Signore di togliere quanto prima di mezzo di
noi questo scandalo e scisma. Terzo, sono grato alla Santa Sede che ha
sempre rispettato la posizione dei Vescovi di Mostar-Duvno, sia del
defunto che dell’attuale, riguardo alle presunte “apparizioni” e
“messaggi” di Medjugorje, restando sempre fermo il pieno diritto al
Sommo Pontefice di pronunciarne l’ultimo verdetto. E questa posizione
dei Vescovi, dopo tutte le indagini canoniche, si può riassumere in
queste frasi:
– Medjugorje è una parrocchia
cattolica nella quale si realizza la vita liturgica e pastorale come
nelle altre parrocchie di questa Diocesi di Mostar-Duvno. E nessuno è autorizzato ad attribuire il titolo ufficiale di “santuario” a questo luogo, eccetto la Chiesa;
– In base alle indagini
ecclesiastiche sugli avvenimenti di Medjugorje non si può affermare che
si tratti delle apparizioni o rivelazioni soprannaturali. Questo
significa che la Chiesa finora non ha accettato nessuna apparizione né come soprannaturale né come mariana;
– Nessun sacerdote che opera
canonicamente in questa parrocchia di Medjugorje o che sia di passaggio è
autorizzato a presentare la sua opinione privata, contraria alla
posizione ufficiale della Chiesa sulle “apparizioni e messaggi”, né in
occasione delle celebrazioni dei sacramenti, né durante gli atti di
pietà soliti, né nei mezzi di comunicazione cattolici;
– I fedeli cattolici non sono solo liberi dall’obbligo di credere nella veridicità delle “apparizioni”, ma devono sapere che non sono permessi i pellegrinaggi ecclesiastici, né ufficiali né privati, né personali né comuni,
dalle altre parrocchie, se presuppongono l’autenticità delle
“apparizioni” o se con ciò autenticassero tali “apparizioni”. Chi fà e
insegna diversamente, non agisce e non insegna secondo lo spirito della
Chiesa;
– In base alle indagini e
prassi finora avute, come Vescovo locale ritengo che riguardo agli
avvenimenti di Medjugorje per tutti questi venticinque anni non è stata accertata, a livello ecclesiastico, nessuna “apparizione“ della Madonna come autentica.
Il fatto che nel corso di questi venticinque anni si parla di decine di
migliaia delle “apparizioni”, non attribuisce nessuna autenticità a
tali eventi, secondo le parole dell’attuale Santo Padre, udite durante
l’udienza concessami il 24 febbraio 2006, alla Congregazione per la
Dottrina della Fede hanno sempre suscitato la domanda come possano essere credibili per un credente cattolico.
Soprattutto non ci appaiono come autentiche se già si sa in anticipo che le presunte “apparizioni” avverranno:
– ad una persona ogni anno il 18
marzo, ma avrà anche le “apparizioni” ogni 2 del mese, con i “messaggi”
che puoi anche tu aspettare, secondo la procedura abituale;
– ad un’altra avverrà ogni giorno
dell’anno, ma – come se questo non fosse sufficiente – e perciò di
aggiunta ogni 25 del mese un'”apparizione” particolare e anche una
specie di comunicato al pubblico che anche tu puoi prevedere e
aspettare;
– ad una terza apparirà ogni 25 di dicembre, per il Natale, anche con il comunicato simile ai già menzionati;
– ad una quarta persona “apparirà” ogni anno il 25 giugno, e ciò con un certo comunicato;
– agli altri due ogni giorno con i “messaggi” che si possono prevedere perché sono varianti dei simili contenuti.
Tale fatto e alluvione delle
presunte “apparizioni”, “messaggi”, “segreti” e “segni” non confermano
la fede, ma ci convincono ancor di più che in tutto questo non è
accertato niente di autentico e di veritiero. Perciò responsabilmente
invito quelli che dicono di sé di essere “veggenti” come anche quelli
che formulano i “messaggi” a mostrare l’obbedienza ecclesiastica e a
cessare con tali pubbliche comparse e comunicati in questa parrocchia.
Con ciò manifesteranno loro dovuto senso ecclesiale non mettendo le
“apparizioni” private e le comunicazioni private sopra la posizione
ufficiale della Chiesa. La fede è una cosa seria e responsabile.
La Chiesa è un’istituzione seria e
responsabile. Per l’intercessione della Beata Vergine Maria, la più
grande portatrice dei doni dello Spirito di Dio e la quale per opera
dello Spirito Santo nel suo grembo ha concepito e ha dato al mondo la
Seconda Persona Divina, Cristo Gesù, il quale ci dà il suo Santissimo
Corpo e Sangue per la vita eterna, voglia Lui – Via Verità e Vita –
aiutarci affinché la verità sulla Madonna, Madre sua e Madre della
Chiesa, Sede della Sapienza e Specchio della Giustizia, risplenda in
tutto il suo splendore in questa nostra parrocchia e Diocesi, senza alcuna mescolanza di cose non degne di fede, e tutto in conformità all’immutabile dottrina e prassi della Chiesa. Amen».
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