Una festa della donna davvero diversa con "La Costola Rosa" - Pellegrinaggio a Medjugorje
Festa della donna 2016 pellegrinaggio Medjugorje :: Blog su Today
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Una festa della donna davvero diversa? Il pellegrinaggio a Medjugorje tutto al femminile de "La Costola Rosa"
Ecco come nasce "La Costola Rosa"
Miracoli di conversione Medjugorje Simona Amabene La Costola Rosa :: Blog su Today
„Dalla discoteca dei vip alla collina delle apparizioni. Dal mondo dello spettacolo a quello della fede. In queste poche parole si può racchiudere il cammino di conversione di Simona Amabene,
che lavorava come pr al Twiga, famoso locale della Versilia, prima di
essere toccata dalla Madonna. La Vergine, in questo Suo straordinario
disegno di conversione, è entrata piano piano nel suo cuore facendosi
largo tra le pagine della sua agenda fitta di impegni, per non uscirne
più. Siamo alla fine degli anni ’90. Simona è una ragazza come
tante con la testa sulle spalle ma abbagliata da un sogno che da
giovanissimi un po’ tutti coltiviamo: lavorare nel mondo dello
spettacolo fatto di soldi, notorietà, viaggi, divertimento.
Apparentemente tutto quello che serve, insomma, per godersi questa vita
sulla Terra. E quasi per caso è stata catapultata, nel mondo vip, è
bastato iscriversi a un corso di taglio e cucito: “Inaspettatamente al
corso ho
conosciuto Sarah, una modella americana che mi ha introdotta
nel mondo degli eventi e dello spettacolo. Ho iniziato come
ragazza immagine in Aprilia per il motomondiale, allora esordiva
nell'azienda motociclistica di Noale un giovanissimo Valentino
Rossi…facevo il lavoro che desideravo, viaggiavo e conoscevo gente
“importante”. Poi ho sempre avuto il pallino di organizzare
eventi e ci sono riuscita, cominciando a collaborare con diverse
agenzie, teatri, festival soprattutto in Toscana: La Versiliana, Il
Pucciniano, Giorgio Gaber…”. All’inizio del 2008, poi, una
nuova occasione: “Un mio amico, Maurizio Bendinelli, divenne direttore
nel famoso beach club Twiga di Forte dei Marmi, frequentato da
personaggi famosi, mi volle tra i suoi collaboratori. Accettai subito.
Pensavo di essere gratificata così, facevo quello che volevo ma in realtà non ero mai contenta. Dentro di me mancava sempre qualcosa. In estate andai a trovare mamma in Liguria e lì ci fu uno dei primi segni: mi diede una foto della Madonna di Medjugorje
che una sua cliente le aveva portato al rientro da un pellegrinaggio.
La guardai e pensai: ’Medjugorje..come suona dolce questa parola. Avevo
un ricordo vago riguardo alle apparizioni in quel paesino, ma non sapevo
neppure dove si trovava’. Misi la foto nella mia camera e ripresi la
mia vita di sempre.
Nel 2009, la svolta: sento anch’io parlare del cambiamento di Paolo
Brosio, socio del Twiga insieme a Briatore, Marcello Lippi e la
Santanchè.
Ci conoscevamo superficialmente ma devo dire che, dopo la sua
conversione, avevo notato in lui un viso più sereno. Ho pensato ‘Cavolo
che bella cosa è capitata a quest’uomo’. Mi ha colpita. Ritorno di
nuovo dai miei genitori in Liguria, era aprile, e mi concedo una
passeggiata ai piedi di un colle vicino casa dove c’è anche un santuario
mariano della "Beata Vergine di Roverano". Sentivo la natura, sentivo
la pace. Sono entrata nella chiesetta. Premetto che non era nelle mie
abitudini la Messa, andavo solo nelle ricorrenze importanti, Natale,
Pasqua….e l’ultima mia confessione risaliva alla Cresima. Ho
pregato la Madonna e le ho chiesto di aiutarmi a mettere ordine nella
mia vita perché da un po’ di tempo era come se mi sentissi un pesce fuor
d’acqua a lavorare in quell’ambiente mondano, tutto iniziavo a starmi
molto stretto”. E, incredibile, dopo quattro
giorni arriva proprio la “chiamata” della Madonna che la vuole accanto a
sé. Il suo tramite è stato, neanche a dirlo, Paolo Brosio:
“Dopo quella preghiera mi telefona il direttore e mi dice che Brosio
vuole il mio numero: ‘Vorrà parlarti della Madonna’ mi dice”. E infatti
così è stato: “Paolo al cellulare: ‘Simona ti ho notata sei una mosca
bianca in quel mondo, vorrei che mi aiutassi a organizzare pellegrinaggi
nella Bosnia- Erzegovina’. Tra tutte le proposte, questa era la più
inaspettata e originale. E ho accettato ”.
Da lì è
cominciata l’avventura: partenza per Medjugorje e il Twiga pian piano
diventa il ricordo di una vita che non è più. Per Simona adesso c’è la
messa quotidiana, l’Adorazione Eucaristica. “Il vuoto che avevo, Gesù
l’ha riempito. Niente e nessuno mi gratificava mai abbastanza,
con Gesù tutto ha iniziato ad avere un senso”. Dopo l’intensa
collaborazione tra pellegrinaggi, eventi di preghiera e beneficenza,
libri e programmi tv con Brosio, Simona ha capito, nel silenzio della
preghiera e nella serenità del Podbrdo, che la sua “missione” sarebbe
stata quella di occuparsi delle donne.
E’ nata così la "Costola Rosa" che guarda all’esempio di
Maria, la donna per eccellenza, coraggiosa, accogliente, delicata che ha
creduto, sperato e amato, soprattutto nei momenti più difficili.
L’iniziativa ha dato frutto: un ritiro a Medjugorje nel mese di marzo per sole donne
che “è un’occasione per prenderci cura della nostra vita spirituale,
per rinnovarci e, per portare poi a casa il bene che abbiamo ricevuto,
per essere mogli, mamme, figlie, lavoratrici migliori"; una
rubrica rosa sulla rivista “La PRESENZA di MARIA”, tutti i mesi in
edicola, che racconta le straordinarie esperienze di vita e di fede di
figure femminili provate da grandi dolori ma capaci di aprire il loro
cuore a Dio e di rialzarsi più forti di prima: “Il primo
articolo, senza volerlo, è stato pubblicato il 15 giugno 2014, in
coincidenza con l’inizio della Novena alla Madonna Regina della Pace, e
ho potuto toccare con mano gli effetti positivi della rubrica: Ausilio,
un padre distrutto dalla tragica morte del figlio, “per caso” mi ha
raccontato che grazie a una di queste storie ha deciso di andare a
Medjugorje e lì ha ha ritrovato la fede e la speranza"; tra i frutti i “Cenacoli con Maria”, una sorta di flash mob mensile per riscoprire una sana abitudine: la preghiera in famiglia.
E ha già dato i suoi frutti: una riappacificazione tra Luigia e Cesare,
moglie e marito, separati da tempo. La Costola Rosa è anche una pagina
Facebook, gestita con l’amica Isabella, che vuole diffondere i valori
cristiani, e dare ossigeno a chi è schiacciato dalle tante fatiche
quotidiane.
Una serie di progetti che fanno di Simona una testimone vivente e appassionata dei messaggi della Gospa.“Cerco
di mettere in pratica quello che la Madonna ci chiede: Gesù al primo
posto, vivere il Vangelo, il digiuno. E’ impegnativo, talvolta faticoso
ma affascinate e appagante, del resto sono le cose più difficili a darci
maggiore soddisfazione. E così è camminare col Signore. Poi, pregare,
pregare, pregare, perché l’amore cresca in noi, prima verso Dio, poi
verso noi stessi, e infine verso gli altri. Maria ha esaudito il mio
desiderio di “mettere ordine” tra le mie cose, e m’insegna che nel
cammino di fede è fondamentale essere ordinati”. “
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