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lunedì 25 luglio 2016
Messaggio, 25 luglio 2016
Messaggio, 25 luglio 2016
"Cari figli! Vi guardo e vi vedo persi, e non avete ne la preghiera ne la gioia nel cuore. Ritornate, figlioli, alla preghiera e mettete Dio al primo posto e non l'uomo. Non perdete la speranza che vi porto. Figlioli, questo tempo sia per voi ogni giorno cercare Dio sempre più nel silenzio del vostro cuore e pregate, pregate, pregate fino a che la preghiera diventi gioia per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
La Statua della Vergine Maria in Honduras,lacrima.
Statua della Vergine Maria nella cappella presso l'Università Cattolica
nella città di Danli in Honduras, ha lasciato le lacrime.
Le lacrime sul volto della statua della Madonna sono apparse la scorsa settimana.I media locali, tra cui il quotidiano La Tribuna è ancora alla ricerca di spiegazioni del fatto per capire se si tratta della condensazione o è un fatto inspiegabile.- Eravamo alla ricerca di una spiegazione logica, ma non l'abbiamo trovato.
Non riusciamo a capire per come delle lacrime sul viso della Madonna - ha detto Ivis Romero, coordinatore del centro pastorale dell'Università Cattolica, per La Tribune.Lui era con diverse persone che sono state tra i primi a vedere lo strano fenomeno. Poi la notizia si è diffusa in tutto il paese.Famoso cardinale Maradiaga ha detto che la Madre di Dio piange perché i suoi figli si uccidono a vicenda. E 'interessante il fatto che la statua si trova nella cosiddetta "piccolo Medjugorje."In particolare, in Danli è stato costruito "Medjugorje in piccolo "ispirato da questa famosa parrocchia dell'Erzegovina.Come si apprende da una pellegrina di Medjugorje, che risiedeva a Danli, là si trova la chiesa di san Giacomo come a Medjugorje, hanno fatto la Croce alta 25 metri e Podbrdo con 20 stazioni del rosario e la Croce Blu.Proprio nella chiesa di San Giacomo che è stata costruita sul modello di Medjugorje, si sono notate le lacrime sulla statua della Madonna. Questa parrocchia San Giacomo in Danli è stata dichiarata dall'arcivescovo locale come il santuario e l'iniziatore della costruzione del santuario è stato il Dott. Elio Alvarenga, rettore dell'Università Cattolica Honudrasa "Nostra Signora Regina della Pace".E 'interessante notare che in Danli si svolge il festival della gioventù organizzato sul modello di Medjugorje.
VIDEO: http://www.vecernji.hr/zanimljivosti/proplakao-kip-gospe-u-malom-medugorju-u-hondurasu-1101291
Le lacrime sul volto della statua della Madonna sono apparse la scorsa settimana.I media locali, tra cui il quotidiano La Tribuna è ancora alla ricerca di spiegazioni del fatto per capire se si tratta della condensazione o è un fatto inspiegabile.- Eravamo alla ricerca di una spiegazione logica, ma non l'abbiamo trovato.
Non riusciamo a capire per come delle lacrime sul viso della Madonna - ha detto Ivis Romero, coordinatore del centro pastorale dell'Università Cattolica, per La Tribune.Lui era con diverse persone che sono state tra i primi a vedere lo strano fenomeno. Poi la notizia si è diffusa in tutto il paese.Famoso cardinale Maradiaga ha detto che la Madre di Dio piange perché i suoi figli si uccidono a vicenda. E 'interessante il fatto che la statua si trova nella cosiddetta "piccolo Medjugorje."In particolare, in Danli è stato costruito "Medjugorje in piccolo "ispirato da questa famosa parrocchia dell'Erzegovina.Come si apprende da una pellegrina di Medjugorje, che risiedeva a Danli, là si trova la chiesa di san Giacomo come a Medjugorje, hanno fatto la Croce alta 25 metri e Podbrdo con 20 stazioni del rosario e la Croce Blu.Proprio nella chiesa di San Giacomo che è stata costruita sul modello di Medjugorje, si sono notate le lacrime sulla statua della Madonna. Questa parrocchia San Giacomo in Danli è stata dichiarata dall'arcivescovo locale come il santuario e l'iniziatore della costruzione del santuario è stato il Dott. Elio Alvarenga, rettore dell'Università Cattolica Honudrasa "Nostra Signora Regina della Pace".E 'interessante notare che in Danli si svolge il festival della gioventù organizzato sul modello di Medjugorje.
VIDEO: http://www.vecernji.hr/zanimljivosti/proplakao-kip-gospe-u-malom-medugorju-u-hondurasu-1101291
mercoledì 6 luglio 2016
E' iniziato il 21° Seminario Internazionale per i sacerdoti a Medjugorje
Con il programma liturgico di preghiera serale di lunedì 4 luglio 2016,
svoltosi presso l’Altare esterno della chiesa di San Giacomo, ha preso
avvio a Medjugorje il Ventunesimo Seminario Internazionale per
sacerdoti, che conta quest’anno circa trecento partecipanti e si
concluderà il prossimo 9 luglio. Il Rosario della sera inaugurale è
stato guidato da fra Karlo Lovrić, mentre la Solenne Concelebrazione
Eucaristica di apertura è stata presieduta dal parroco di Medjugorje fra
Marinko Šakota che, con fra Damir Pavić, parroco di Brestovsko, guiderà
il Seminario.
Fra Marinko ha dato il suo benvenuto a tutti i partecipanti, dicendo:
“Cari fratelli sacerdoti, benvenuti dalla Madre della pace all’inizio di
questo Ventunesimo Seminario Internazionale per sacerdoti, di questi
esercizi spirituali. Che questo sia per noi un tempo in cui aprirci alla
misericordia e all’amore di Dio. Grazie anche a tutti i parrocchiani
che hanno accolto gratuitamente i sacerdoti”. Il tema del Seminario di
quest’anno, come di tutti quelli che si svolgono in quest’Anno della
Misericordia, è: “Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre
vostro” (Lc 6, 36). “Alla scuola della Madonna”.
Oltre alla partecipazione al programma di preghiera serale e alla
salita sui monti di Medjugorje, il programma prevede conferenze e
momenti di preghiera comunitaria. Gli Incontri Internazionali per
sacerdoti a Medjugorje, iniziati nel 1996 in risposta alle richieste dei
sacerdoti stessi, sono cresciuti nel tempo fino a divenire dei raduni
sacerdotali regolari.
lunedì 4 luglio 2016
4 luglio- si festeggiano 34 anni del Gruppo di Preghiera del veggente Ivan!
GRUPPI DI PREGHIERA NEL MOVIMENTO SPIRITUALE MARIANO
fra Slavko BarbaricI.
E' un fatto inderogabile che nel mondo siano nati numerosi gruppi di preghiera fondati dai pellegrini di Medjugorje. Questo è successo, e succede tutt'ora, per il desiderio espresso della Madonna di formare gruppi di preghiera. E' difficile saperne il numero esatto, di certo se ne contano migliaia (cfr. Rene Laurenten, Eight years, 1989, Milford, Ohio, the Riehle Foundation, pag. 56).Il primo gruppo di preghiera è stato formato il 4 luglio 1982, un anno dopo l'inizio delle apparizioni della Madonna. Questo gruppo è ancora attivo e bisogna sottolineare che si tratta di un gruppo particolare. Secondo la testimonianza di Ivan il veggente, la Madonna aveva infatti chiesto a coloro che lo desideravano di radunarsi e pregare insieme, aggiungendo che Lei stessa sarebbe stata con loro in modo speciale.
La Vergine aveva anche chiesto di formare dei gruppi di preghiera in tutte le comunità parrocchiali, per aiutarLa con la preghiera a realizzare i piani che il Signore Le ha affidato. All'inizio il gruppo si radunava tre volte alla settimana sul Podbrdo: il lunedi, il mercoledi e il venerdi. Durante la preghiera la Madonna appare dando dei brevi messaggi. Ivan, Marija e Vicka la vedono, però soltanto Ivan può parlare con la Madonna e sentire i Suoi messaggi. Quando Ivan non può essere presente, è sostituito da Marija e quando lei è assente, la sostituisce Vicka. A volte gl'incontri sono riservati soltanto al gruppo formato da una quarantina di persone, a volte sono aperti a tutti. Ultimamente gl'incontri si svolgevano due volte alla settimana, il lunedi e il venerdi e da poco tempo il martedi e il venerdi.
Questi sono molto semplici; preghiera del Rosario, canti, lettura della Sacra Scrittura e del messaggio. Solitamente si svolgono all'aperto, sul Podbrdo o sul monte Krizevac, indipendemente delle condizioni del tempo.
Quest'incontri sono significativi per i progetti che il Signore ha affidato alla sua umile serva Maria, ma anche per la crescita spirituale di ogni singolo membro del gruppo di preghiera.
Alla domanda: "Che cosa significa per te partecipare al gruppo di preghiera?", Ivan il veggente ha risposto: "Partecipare al gruppo di preghiera in questi tempi, è molto importante per me... Imparo a pregare nel gruppo e non posso immaginare la mia crescita spirituale senza di esso".
II.
Un secondo gruppo di preghiera è stato fondato da Jelena Vasilj nel marzo del 1983. A quel tempo era una ragazzina di dieci anni che faceva l'esperienza di sentire la voce interiore, come d'altra parte sente anche adesso. Secondo la sua testimonianza, la Madonna le parla e le insegna. Questo gruppo si radunava nella canonica dopo la Santa Messa serale ed era sotto la guida di p. Tomislav Vlasic' e, ogni tanto, degli altri sacerdoti. Durante l'incontro, che era organizzato con della semplice preghiera e dei canti, la Madonna dava dei messaggi al gruppo attraverso Jelena stessa, insegnando a pregare. Uno dei due incontri di preghiera era per il vescovo locale. Il terzo incontro serviva per parlare delle esperienze vissute.Il gruppo è stato attivo fino al 1987. Chi voleva parteciparvi doveva impegnarsi a non prendere nessuna decisione per la propria vita per quattro anni e, quando una parte del gruppo è andata in Italia con p. Tomislav Vlasic, gli altri componenti si sono ritrovati ancora per qualche tempo. Attualmente si sta formando una comunità guidata d p. Tomislav, chiamata "Regina della Pace - completamente Tuoi - tramite Maria a Gesù" che in Italia è accettata come esperimento da un Vescovo. Ci sono i candidati, i postulanti, i novizi, coloro che hanno già fatto i voti ed anche un folto gruppo di collaboratori esterni, di fraternità organizzate e di gruppi di preghiera. All'inizio Jelena ha trasmesso il seguente messaggio:
"La Madonna dice: desidero avere qui un gruppo di preghiera. Io guiderò il gruppo e darò le regole di consacrazione per esso. Con queste regole tutti gli altri nel mondo possono consacrarsi. Contemplate per un mese ma trasmettete le condizioni che io dò.
Prima di tutto bisogna rinunciare a tutto e mettersi completamente nelle mani di Dio. Tutti devono rinunciare ad ogni paura perché se siete abbandonati a Dio non c'é spazio per nessuna paura. Tutte le difficoltà che troverete saranno per la vostra crescita spirituale e per la gloria di Dio. Io invito i giovani perché gli sposati hanno i loro impegni. Tutti quelli che però desiderano partecipare a questo programma possono seguirlo almeno parzialmente. Io guiderò il gruppo."
Oltre agli incontri durante la settimana, la Madonna ha chiesto al gruppo l'adorazione notturna una volta al mese, cosa che il gruppo faceva solitamente la notte del primo sabato del mese, terminando con la Santa Messa mattutina della domenica.
III.
Dopo un breve riassunto dei fatti proviamo a rispondere ad una semplice domanda: Che cos'è il gruppo di preghiera?Il gruppo di preghiera è comunione di fedeli che si radunano in preghiera una volta o più durante la settimana o durante il mese. E' un gruppo di amici che pregano insieme il Rosario, leggono la Sacra Scrittura, celebrano la Messa, che s'incontrano e si scambiano le proprie esperienze spirituali. E' sempre stato consigliato che il gruppo sia sotto la guida di un sacerdote e se questo non fosse possibile, si consiglia d'organizzare gl'incontri di preghiera nella semplicità.
I veggenti sempre sottolineano che il primo ed il più importante gruppo di preghiera deve essere la famiglia e che soltanto allora si può parlare di una vera educazione spirituale che ha la sua continuazione nel gruppo di preghiera. Il gruppo richiede che ogni suo membro sia attivo e che dia il proprio contributo spirituale. Soltanto così il gruppo può vivere e crescere.
IV.
Le fondamenta bibliche e teologiche del gruppo di preghiera si trovano, tra l'altro, nella parola di Cristo: "E ancora vi assicuro che se due di voi, in terra, si troveranno d'accordo su quel che devono fare e chiederanno aiuto nella preghiera, il Padre mio che è in cielo glielo concederà. Perché se due o tre si riuniscono per invocare il Mio nome, io sono in mezzo a loro" (Matteo, 18, 19-20).In effetti il primo gruppo di preghiera è nato durante la prima novena dopo l'Ascensione di Cristo, quando la Madonna ha pregato con i discepoli attendendo, sempre in preghiera, che il Signore Risorto adempisse la Sua promessa e mandasse lo Spirito Santo, come è successo il giorno di Pentecoste (Atti 2, 1-5). Anche la prima Chiesa si comportava similarmente, come ci dice San Luca negli Atti degli Apostoli: "Essi ascoltavano con assiduità l'insegnamento degli apostoli, vivevano insieme fraternamente, partecipavano alla cena del Signore e pregavano insieme" (2, 42) e "Tutti i credenti vivevano insieme e mettevano in comune tutto quello che possedevano. Vendevano le loro proprietà e i loro beni e distribuivano i soldi fra tutti, secondo le necessità di ciascuno. Ogni giorno, tutti insieme, frequantavano il tempio. Spezzavano il pane nelle loro case e mangiavano con gioia e semplicità di cuore. Lodavano Dio, ed erano ben visti da tutta la gente. Di giorno in giorno il Signore faceva crescere il numero di quelli che giungevano alla salvezza" (2, 44-47).
V.
Esiste sicuramente anche un motivo sociologico per spiegare l'esistenza dei gruppi di preghiera. Ogni individuo deve curare la propria crescita spirituale e la comunione è insostituibile per questa crescita, a causa della struttura psicofisica della persona umana. E' importante soprattutto oggi perché l'individuo si perde facilmente nel ritmo dei nostri giorni. Il gruppo aiuta la crescita spirituale, la coregge e la sprona. L'esperienza di uno arricchisce ed illumina l'esperienza dell'altro. Chi rimane da solo si trova nel pericolo di crescere senza nessun controllo. Tutte le difficoltà si superano più facilmente nel gruppo e si trasformano in ricche esperienze spirituali. Il gruppo aiuta a curare ed indirizzare i carismi.VI.
I gruppi di preghiera mariani si possono riconoscere facilmente, grazie al loro comportamento nei confronti della comunità parrocchiale. E' chiaro che il gruppo di preghiera non è il supervisore liturgico-pastorale delle attività parrocchiali. E' una grande tentazione per i gruppi che trovano difficoltà nell'entrare in comunicazione con chi lavora nella parrocchia e con i sacerdoti, caso non raro. C'é infatti una resistenza da parte di molti preti che non acccettano i gruppi di preghiera in genere e, soprattutto, quelli nati come frutto di Medjugorje. Se non si sta ben attenti, nei gruppi si sviluppa uno spirito negativo e pieno di critica verso tutto ciò che il parroco fa e, di conseguenza, si provoca un distacco e un essere ai margini dove esiste il pericolo di essere persino esclusi dalla comunità parrocchiale. Qui non voglio entrare nella problematica del rapporto tra la comunità parrocchiale ed il gruppo di preghiera, ma certamente desidero sottolineare che il gruppo di preghiera di spiritualità mariana, assolutamente non deve lasciarsi provocare da nulla e non deve lasciarsi spingere ai margini, con il rischio di perdere la sua identità o di avvicinarsi alle sette, diventando alla fine dannoso sia alla comunità parrocchiale sia al gruppo stesso.Il secondo pericolo che s'incontra spesso nei gruppi di preghiera mariani, è che in essi regna un'atmosfera apocalittica e catastrofica. Si verifica che chi partecipa sappia tutto sugli avvenimenti futuri, sulle catastrofi, sui cataclismi e di conseguenza diffonda lo spirito di paura e d'angoscia. Questa loro "conoscenza" viene sempre alimentata da una ricerca affannosa di quelle persone che trasmettono messaggi di questo genere. Succede facilmente, che questi stessi gruppi sappiano molto di più di quello che Gesù ci ha detto nel Vangelo a proposito degli avvenimenti futuri. L'esistenza di "segreti" che vengono trasformati con la fantasia, spesso malata, in notizie sicure sul futuro, contribuisce ad alimentare questo spirito apocalittico e catastrofico.
Né il primo né il secondo caso che abbiamo descritto, qualora il gruppo si lasciasse coinvolgere, si addice allo spirito mariano. Maria è Madre e una madre non diffonde mai la paura e l'angoscia tra i figli; al contrario Lei educa per la pace e per la fiducia.
Il gruppo di preghiera deve essere il cuore e l'anima di ogni comunità parrocchiale, oltre che a essere legato al parroco ed alle persone che collaborano in parrocchia. I gruppi mariani sono i "nuclei materni" di ogni comunità parrocchiale i quali, vivendo una vita di preghiera, sviluppano l'attività materna nella parrocchia. Da questi "nuclei materni" nascono nuovi fedeli convinti, le famiglie si rinnovano e proteggono i figli, la gioventù si educa, le vocazioni spirituali sono coltivate, le attività sia liturgico-pastorale sia di assistenza agli anziani, inabili, emarginati, carcerati si sviluppano in ogni senso. Tutto si può esprimere con le parole che il Papa Giovanni Paolo II ha scritto nell'Enciclica "Vangelo della vita"; ogni vita deve essere "rispettata, difesa, amata e ogni vita deve essere servita" (cfr. Vangelo della vita, 1995, n. 5). I gruppi mariani, in quanto nuclei materni nella parrocchia, operano secondo i criteri che Gesù ha espresso e che San Matteo ha scritto nel brano 25, 31-46 dove è chiara una cosa sola, cioé che tutte le preghiere, i digiuni, le messe e le confessioni devono servire a sviluppare l'amore verso ogni uomo e a sviluppare il coraggio di servire tutti. Lo spirito ed il cuore materno conoscono le neccessità dei propri figli e reagiscono senza stancarsi e senza sosta a queste necessità, che sono al di là di ogni legge e di ogni disposizione. Questi gruppi, senza dubbio, porteranno alla Chiesa d'oggi un vero rinnovamento della vita cristiana e ne mostreranno il vero volto che rischia di essere trasfigurato.
VII.
Se facciamo un riassunto di ciò che sappiamo che la Madonna ha chiesto ai gruppi di preghiera, si può dire che la prima cosa è il decidersi radicalmente per la preghiera quotidiana, il partecipare alla Santa Messa, il confessarsi ogni mese, il diventare un vero testimone e l'essere attivi nella parrocchia. Prima di un Natale la Vergine ha chiesto al gruppo di fare un'opera di bene. Allora i giovani hanno aiutato i vecchi, sono andati a trovare gli ammalati e gl'infermi, hanno aiutato a riparare le case delle famiglie povere, hanno preparato la legna per l'inverno e così via.A livello spirituale, oltre agli incontri di preghiera durante la settimana, la Madonna ha chiesto di organizzare gli esercizi spirituali di uno o più giorni, di andare nella natura per svolgere dei temi di spiritualità.
Ecco le regole per i gruppi di preghiera di Medjugorje che possono essere tratte dai messaggi:
- rinunciare a tutto e abbandonarsi completamente a Dio, credendo che tutto ciò che accade si trasformi in bene;
- invitare i giovani a partecipare ai gruppi di preghiera;
- rinnunciare ad ogni paura ed angoscia perché essendo abbandonati a Dio, non c'é più posto per nessuna paura;
- amare i nemici e cacciar fuori del cuore ogni odio, amarezza e condanna;
- digiunare due volte allla settimana;
- partecipare al gruppo almeno una volta alla settimana;
- decidersi di pregare tre ore al giorno, le preghiere del mattino e della sera comprese, partecipare alla Santa Messa, ricevere la comunione, fare adorazione e mantenere lo spirito di preghiera durante i lavori quotidiani;
- pregare per i vescovi e per tutti coloro che hanno delle responsabilità nella Chiesa;
- decidersi di rimanere nel gruppo di preghiera per quattro anni, usufruendo di questo tempo per la maturazione personale e non prendere nessuna nuova e basilare decisione per la propria vita;
- ogni gruppo deve avere un sacredote.
"Dì ai miei figli e figlie che il mio cuore arde per loro. Io chiedo soltanto conversione, soltanto conversione".
VIII.
Nella relazione sul proprio gruppo di preghiera a Lima, Perù, Cecilia Batlle de Zavala scrive- che ogni martedi si radunano per la preghiera del Rosario, per la lettura dei messaggi, per l'insegnamento e per le testimonianze e che una volta al mese viene la guida spirituale, Rev. Angelo Costa, per indirizzare spiritualmente il gruppo;
- che hanno un gruppo di donne, il cui numero aumenta continuamente, che si sono dedicate all'assistenza dei carcerati: pregano con loro, portano loro dei libri, parlano con le loro famiglie e le aiutano;
- che un gruppo va negli ospedali a trovare gli ammalati più abbandonati per aiutarli spiritualmente e materialmente;
- che un gruppo va nelle case di riposo con lo stesso scopo - per aiutare spiritualmente e materialmente;
- che organizzano gli esercizi spirituali per le famiglie e per i giovani;
- che durante il conflitto tra Perù ed Ecuador hanno organizzato l'"Azione del Rosario per i militari". Dopo averne informato tutti i centri militari, hanno ricevuto tante lettere molto commoventi da ufficiali e da militari. (Relazione estesa al VI incontro dei Centri Mariani - Kraljica Mira a Quito, Ecuador, nel ottobre 1995)
IX.
Per finire, desidero concludere con il messaggio che la Madonna ci ha dato:Messaggio del 25 novembre 1994
"Cari figli!
Oggi v'invito alla preghiera. Io sono con voi e vi amo tutti. Io sono vostra madre e desidero che i vostri cuori siano simili al mio cuore. Figlioli, senza preghiera non potete vivere ne dire che siete miei. La preghiera è gioia. La preghiera è ciò che il cuore umano desidera. Perciò, avvicinatevi, figlioli, al mio Cuore Immacolato e scoprirete Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!"
Fonte :http://www.medjugorje.hr/it/fenomeno-di-medjugorje/guida/gruppi-di-preghiera/
E' solo una " ipotesi ".... ma non è stata ancora presa una decisione sul Santuario di Medjugorje
P. Lombardi: ancora nessuna decisione su Santuario di Medjugorje
“Negli ultimi giorni – ha affermato padre
Federico Lombardi, rispondendo ai giornalisti – sono girate voci circa
la possibile nomina di un Amministratore Apostolico per il Santuario di
Medjugorje, che lo governi riferendo direttamente alla Santa Sede”. Si
tratta, ha affermato il direttore della Sala Stampa Vaticana, “di una
ipotesi oggetto di studio fra altre, ma non vi è stata ancora alcuna
decisione in merito. E’ quindi prematuro parlarne come di un
orientamento già preso o come di una decisione imminente”.
Fonte Radio Vaticana :http://it.radiovaticana.va/news/2016/07/04/lombardi_ancora_nessuna_decisione_su_santuario_medjugorje/1241910
Ecco la "notizia"che ha circolato:
Questa notizia è presa da un articolo pubblicato su una rivista croata. Non è una notizia proveniente dalla Chiesa.
TRADUZIONE TRAMITE GOOGLE:
http://www.vecernjak.net/papa-odlucio-vatikan-ce-upravljat…/
IL PAPA HA DECISO CHE IL VATICANO GESTIRA' MEDJUGORJE ????
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Il progetto vaticano: via Medjugorje dalla diocesi di Mostar di Guido Villa
Secondo quanto riferisce il quotidiano di Zagabria Ve?ernji List in un articolo firmato da Darko Pavicic, esperto di questioni religiose del quotidiano zagabrese, la Santa Sede sarebbe prossima a prendere una decisione definitiva sulla gestione del cosiddetto “fenomeno Medjugorje”, villaggio dell’Erzegovina croata dove dal 25 giugno 1981 avverrebbero, secondo la testimonianza di sei veggenti, apparizioni quotidiane della Vergine Maria Regina della Pace.
È noto come la Commissione d’indagine istituita dalla Santa Sede su questi avvenimenti abbia concluso da più di un anno i suoi lavori, e abbia consegnato i risultati della propria indagine alla Congregazione per la Dottrina della Fede nell’attesa di un pronunciamento definitivo di papa Francesco.
Secondo il quotidiano di Zagabria, la decisione del Papa, peraltro già anticipata dalla prassi quotidiana di questi ultimi anni, sarebbe quella di riconoscere alla parrocchia di Medjugorje lo status di luogo di preghiera, di togliere la giurisdizione su di essa al vescovo di Mostar-Duvno, mons. Ratko Peric, e di affidarne la gestione, se non altro con riferimento alle attività collegate al flusso di pellegrini provenienti da tutto il mondo, a un amministratore apostolico nominato dalla Santa Sede e ad essa direttamente sottomesso. Per il resto, continuerebbe a essere applicato ciò che era stato deciso dalla Commissione d’inchiesta vaticana e già in atto da circa un anno, cioè la riduzione al silenzio dei veggenti, cui è stato imposto di non incontrare pellegrini, l’obbligo imposto ai veggenti di cessare determinate attività commerciali e imprenditoriali che potrebbero mettere a rischio la loro credibilità, nonché una maggiore riservatezza pubblica della parrocchia e dei suoi organi d’informazione sul fenomeno delle apparizioni.
Si pone a questo punto la domanda se tale decisione, se confermata, rappresenti un’approvazione o una bocciatura del ‘fenomeno Medjugorje’ da parte della Santa Sede.
Secondo una nostra fonte vaticana che desidera rimanere nell’anonimato, pur non prendendo alcuna decisione definitiva, in quanto i fatti oggetto dell’indagine sono ancora in corso, la Commissione vaticana si sarebbe espressa in modo complessivamente positivo sul fenomeno di Medjugorje, pur con qualche perplessità sul comportamento di alcuni veggenti in questi ultimi anni. La riduzione al silenzio dei veggenti rappresenterebbe una prassi consolidata della Chiesa in casi come questi, e lo stesso varrebbe per il divieto di organizzare in ambienti ecclesiali incontri collegati ad apparizioni non ancora riconosciute.
Il ritardo nel prendere la decisione, annunciata come imminente da papa Francesco lo scorso anno in occasione del viaggio di ritorno dalla sua visita a Sarajevo, sarebbe stato provocato dalle difficoltà di attuare il provvedimento pensato in Vaticano per togliere al vescovo di Mostar-Duvno la giurisdizione sulla parrocchia di Medjugorje, vale a dire la creazione (o meglio la rifondazione) della Diocesi di Trebinje-Mrkan, attualmente amministrata dall’ordinario di Mostar, cui avrebbe dovuto appartenere la parrocchia di Medjugorje. Fino ad ora, infatti, è stato impossibile trovare un sacerdote o vescovo croato disposto a trasferirsi in una regione, quella dell’Erzegovina orientale, a stragrande maggioranza serba e appartenente al territorio della Republika Srpska.
La chiave per comprendere questa decisione consiste quindi nell’avere tolto al vescovo di Mostar, notoriamente contrarissimo alla veridicità delle apparizioni, la giurisdizione sulla parrocchia di Medjugorje, il che rappresenta evidentemente un oggettivo biasimo nei suoi confronti per il suo modo di gestire la questione. Del resto, l’ira di mons. Peric – testimoniata dalla nostra fonte – nell’apprendere la notizia delle intenzioni della Santa Sede, rappresenta un’ulteriore conferma che nel capoluogo dell’Erzegovina il messaggio del Vaticano sia giunto forte e chiaro.
Agli effetti pratici non cambierà nulla, poiché al di là delle misure restrittive nei confronti dei veggenti, la decisione ricalca, di massima, quella già presa dalla Commissione ad hoc dei vescovi dell’ex-Jugoslavia e messa nero su bianco con la cosiddetta Dichiarazione di Zara del 1991. In essa, senza prendere alcuna posizione sulla veridicità degli avvenimenti, si vietavano i pellegrinaggi ufficiali guidati da istituzioni ecclesiastiche, ma non quelli privati, e si invitavano i sacerdoti cattolici a guidare spiritualmente i gruppi che si recavano a Medjugorje per permettere una devozione mariana sempre più profondamente legata alla dottrina della Chiesa.
Chi conosce a fondo la realtà di Medjugorje, e desidera che questo luogo continui a essere una fonte di grazia e di conversione – che difficilmente porterebbe questi frutti se non fosse all’opera il dito di Dio – non potrà che gioire per questa decisione, qualora venisse confermata. Anche le restrizioni nei confronti dei veggenti sono un’indubbia benedizione: è chiaro a tutti, infatti, che negli ultimi anni alcuni di loro abbiano imboccato strade alquanto avventurose. Inoltre i pellegrini potranno concentrarsi esclusivamente sulla preghiera e su tutto ciò che è spirituale, senza intermezzi che spingono più che altro a soddisfare il desiderio di curiosità.
La presenza di un rappresentante diretto della Santa Sede rafforzerà il legame, irrinunciabile per ogni fedele cattolico, tra i pellegrini e l’autorità della Chiesa.
Del resto, apparendo per la prima volta proprio il 24 giugno 1981 – in quella occasione i ragazzi che avevano assistito al fatto erano fuggiti - la Regina della Pace ha mandato un chiarissimo segnale che la pace doveva regnare anche e soprattutto nei cuori degli uomini di Chiesa di questa regione, premessa indispensabile per testimoniare Cristo agli increduli. Esattamente cento anni prima, infatti, il 24 giugno 1881, un professore di teologia dell’Arcidiocesi di Zagabria, Josip Stadler, del quale oggi è in corso la causa di beatificazione, riceveva a Vienna dall’imperatore austro-ungarico Francesco Giuseppe la comunicazione che egli sarebbe stato il primo arcivescovo di Vrhbosna, con sede a Sarajevo, dopo che a seguito dell’occupazione della Bosnia-Erzegovina da parte dell’Austria-Ungheria era stata ristabilita la regolare gerarchia ecclesiastica, che al tempo del dominio ottomano non era più esistita. La nomina di Stadler ad arcivescovo di Vrhbosna avrebbe scatenato durissimi conflitti tra lo stesso Stadler e i francescani di Bosnia, fino ad allora unico clero presente nella regione, a causa della redistribuzione delle parrocchie francescane al nuovo clero secolare. Tali conflitti si sarebbero poi estesi coinvolgendo tutti i vescovi della regione, ed erano ancora vivissimi al momento delle prime apparizioni di Medjugorje.
Apparendo in una parrocchia francescana proprio il giorno del centesimo anniversario di quella nomina, chiaramente la Madonna ha da una parte riconosciuto l’altissimo prezzo di sangue pagato dai francescani nella difesa delle fede, sia durante l’occupazione ottomana, sia al tempo della Seconda Guerra Mondiale e dell’immediato dopoguerra, e dall’altra riaffermato la necessità dell’obbedienza all’autorità ecclesiastica rappresentata dai successori degli apostoli. Un messaggio che pare essere stato compreso, giacché negli ultimissimi anni, a parte qualche situazione isolata, i rapporti tra l’ordine francescano e gli ordinari locali in Bosnia-Erzegovina sono notevolmente migliorati.
Fonte: http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-progetto-vaticano-via-medjugorje-dalla-diocesi-di-mostar-16673.htm#.V3oQkYvhr08.facebook
Fonte Radio Vaticana :http://it.radiovaticana.va/news/2016/07/04/lombardi_ancora_nessuna_decisione_su_santuario_medjugorje/1241910
Ecco la "notizia"che ha circolato:
Questa notizia è presa da un articolo pubblicato su una rivista croata. Non è una notizia proveniente dalla Chiesa.
TRADUZIONE TRAMITE GOOGLE:
http://www.vecernjak.net/papa-odlucio-vatikan-ce-upravljat…/
IL PAPA HA DECISO CHE IL VATICANO GESTIRA' MEDJUGORJE ????
"Il Papa ha deciso che il Vaticano gestirà Medjugorje??? ", scrive
l'edizione di Zagabria del "Vecernji list" affermando che la parrocchia
riceve lo status di santuario, e che l' "amministratore del Vaticano
sarà una garanzia che non ci sarà nessuna deviazione."
Papa Francesco ha detto nel testo del Vecernji list, che presto nominerà un amministratore speciale (manager) della Santa Sede per Medjugorje.
Tuttavia, secondo il giornale, si presume che questo significherebbe "che otterrà lo status di Medjugorje santuario gestito dal responsabile del papa, ma che la parrocchia di Medjugorje e di attività pastorali, come prima, essere responsabile francescani Provincia Francescana di Erzegovina".
Papa Francesco ha detto nel testo del Vecernji list, che presto nominerà un amministratore speciale (manager) della Santa Sede per Medjugorje.
Tuttavia, secondo il giornale, si presume che questo significherebbe "che otterrà lo status di Medjugorje santuario gestito dal responsabile del papa, ma che la parrocchia di Medjugorje e di attività pastorali, come prima, essere responsabile francescani Provincia Francescana di Erzegovina".
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Il progetto vaticano: via Medjugorje dalla diocesi di Mostar di Guido Villa
Secondo quanto riferisce il quotidiano di Zagabria Ve?ernji List in un articolo firmato da Darko Pavicic, esperto di questioni religiose del quotidiano zagabrese, la Santa Sede sarebbe prossima a prendere una decisione definitiva sulla gestione del cosiddetto “fenomeno Medjugorje”, villaggio dell’Erzegovina croata dove dal 25 giugno 1981 avverrebbero, secondo la testimonianza di sei veggenti, apparizioni quotidiane della Vergine Maria Regina della Pace.
È noto come la Commissione d’indagine istituita dalla Santa Sede su questi avvenimenti abbia concluso da più di un anno i suoi lavori, e abbia consegnato i risultati della propria indagine alla Congregazione per la Dottrina della Fede nell’attesa di un pronunciamento definitivo di papa Francesco.
Secondo il quotidiano di Zagabria, la decisione del Papa, peraltro già anticipata dalla prassi quotidiana di questi ultimi anni, sarebbe quella di riconoscere alla parrocchia di Medjugorje lo status di luogo di preghiera, di togliere la giurisdizione su di essa al vescovo di Mostar-Duvno, mons. Ratko Peric, e di affidarne la gestione, se non altro con riferimento alle attività collegate al flusso di pellegrini provenienti da tutto il mondo, a un amministratore apostolico nominato dalla Santa Sede e ad essa direttamente sottomesso. Per il resto, continuerebbe a essere applicato ciò che era stato deciso dalla Commissione d’inchiesta vaticana e già in atto da circa un anno, cioè la riduzione al silenzio dei veggenti, cui è stato imposto di non incontrare pellegrini, l’obbligo imposto ai veggenti di cessare determinate attività commerciali e imprenditoriali che potrebbero mettere a rischio la loro credibilità, nonché una maggiore riservatezza pubblica della parrocchia e dei suoi organi d’informazione sul fenomeno delle apparizioni.
Si pone a questo punto la domanda se tale decisione, se confermata, rappresenti un’approvazione o una bocciatura del ‘fenomeno Medjugorje’ da parte della Santa Sede.
Secondo una nostra fonte vaticana che desidera rimanere nell’anonimato, pur non prendendo alcuna decisione definitiva, in quanto i fatti oggetto dell’indagine sono ancora in corso, la Commissione vaticana si sarebbe espressa in modo complessivamente positivo sul fenomeno di Medjugorje, pur con qualche perplessità sul comportamento di alcuni veggenti in questi ultimi anni. La riduzione al silenzio dei veggenti rappresenterebbe una prassi consolidata della Chiesa in casi come questi, e lo stesso varrebbe per il divieto di organizzare in ambienti ecclesiali incontri collegati ad apparizioni non ancora riconosciute.
Il ritardo nel prendere la decisione, annunciata come imminente da papa Francesco lo scorso anno in occasione del viaggio di ritorno dalla sua visita a Sarajevo, sarebbe stato provocato dalle difficoltà di attuare il provvedimento pensato in Vaticano per togliere al vescovo di Mostar-Duvno la giurisdizione sulla parrocchia di Medjugorje, vale a dire la creazione (o meglio la rifondazione) della Diocesi di Trebinje-Mrkan, attualmente amministrata dall’ordinario di Mostar, cui avrebbe dovuto appartenere la parrocchia di Medjugorje. Fino ad ora, infatti, è stato impossibile trovare un sacerdote o vescovo croato disposto a trasferirsi in una regione, quella dell’Erzegovina orientale, a stragrande maggioranza serba e appartenente al territorio della Republika Srpska.
La chiave per comprendere questa decisione consiste quindi nell’avere tolto al vescovo di Mostar, notoriamente contrarissimo alla veridicità delle apparizioni, la giurisdizione sulla parrocchia di Medjugorje, il che rappresenta evidentemente un oggettivo biasimo nei suoi confronti per il suo modo di gestire la questione. Del resto, l’ira di mons. Peric – testimoniata dalla nostra fonte – nell’apprendere la notizia delle intenzioni della Santa Sede, rappresenta un’ulteriore conferma che nel capoluogo dell’Erzegovina il messaggio del Vaticano sia giunto forte e chiaro.
Agli effetti pratici non cambierà nulla, poiché al di là delle misure restrittive nei confronti dei veggenti, la decisione ricalca, di massima, quella già presa dalla Commissione ad hoc dei vescovi dell’ex-Jugoslavia e messa nero su bianco con la cosiddetta Dichiarazione di Zara del 1991. In essa, senza prendere alcuna posizione sulla veridicità degli avvenimenti, si vietavano i pellegrinaggi ufficiali guidati da istituzioni ecclesiastiche, ma non quelli privati, e si invitavano i sacerdoti cattolici a guidare spiritualmente i gruppi che si recavano a Medjugorje per permettere una devozione mariana sempre più profondamente legata alla dottrina della Chiesa.
Chi conosce a fondo la realtà di Medjugorje, e desidera che questo luogo continui a essere una fonte di grazia e di conversione – che difficilmente porterebbe questi frutti se non fosse all’opera il dito di Dio – non potrà che gioire per questa decisione, qualora venisse confermata. Anche le restrizioni nei confronti dei veggenti sono un’indubbia benedizione: è chiaro a tutti, infatti, che negli ultimi anni alcuni di loro abbiano imboccato strade alquanto avventurose. Inoltre i pellegrini potranno concentrarsi esclusivamente sulla preghiera e su tutto ciò che è spirituale, senza intermezzi che spingono più che altro a soddisfare il desiderio di curiosità.
La presenza di un rappresentante diretto della Santa Sede rafforzerà il legame, irrinunciabile per ogni fedele cattolico, tra i pellegrini e l’autorità della Chiesa.
Del resto, apparendo per la prima volta proprio il 24 giugno 1981 – in quella occasione i ragazzi che avevano assistito al fatto erano fuggiti - la Regina della Pace ha mandato un chiarissimo segnale che la pace doveva regnare anche e soprattutto nei cuori degli uomini di Chiesa di questa regione, premessa indispensabile per testimoniare Cristo agli increduli. Esattamente cento anni prima, infatti, il 24 giugno 1881, un professore di teologia dell’Arcidiocesi di Zagabria, Josip Stadler, del quale oggi è in corso la causa di beatificazione, riceveva a Vienna dall’imperatore austro-ungarico Francesco Giuseppe la comunicazione che egli sarebbe stato il primo arcivescovo di Vrhbosna, con sede a Sarajevo, dopo che a seguito dell’occupazione della Bosnia-Erzegovina da parte dell’Austria-Ungheria era stata ristabilita la regolare gerarchia ecclesiastica, che al tempo del dominio ottomano non era più esistita. La nomina di Stadler ad arcivescovo di Vrhbosna avrebbe scatenato durissimi conflitti tra lo stesso Stadler e i francescani di Bosnia, fino ad allora unico clero presente nella regione, a causa della redistribuzione delle parrocchie francescane al nuovo clero secolare. Tali conflitti si sarebbero poi estesi coinvolgendo tutti i vescovi della regione, ed erano ancora vivissimi al momento delle prime apparizioni di Medjugorje.
Apparendo in una parrocchia francescana proprio il giorno del centesimo anniversario di quella nomina, chiaramente la Madonna ha da una parte riconosciuto l’altissimo prezzo di sangue pagato dai francescani nella difesa delle fede, sia durante l’occupazione ottomana, sia al tempo della Seconda Guerra Mondiale e dell’immediato dopoguerra, e dall’altra riaffermato la necessità dell’obbedienza all’autorità ecclesiastica rappresentata dai successori degli apostoli. Un messaggio che pare essere stato compreso, giacché negli ultimissimi anni, a parte qualche situazione isolata, i rapporti tra l’ordine francescano e gli ordinari locali in Bosnia-Erzegovina sono notevolmente migliorati.
Fonte: http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-progetto-vaticano-via-medjugorje-dalla-diocesi-di-mostar-16673.htm#.V3oQkYvhr08.facebook
sabato 2 luglio 2016
Messaggio del 2 luglio 2016 dato a Mirjana dalla Regina della Pace
................per chi ancora non ha conosciuto l'amore di Dio:
“Cari figli, la mia presenza reale e vivente in mezzo a voi deve rendervi felici, perché questo è il grande amore di mio Figlio. Egli mi manda in mezzo a voi affinché, con materno amore, io vi dia sicurezza; affinché comprendiate che dolore e gioia, sofferenza e amore fanno sì che la vostra anima viva intensamente; affinché vi inviti nuovamente a celebrare il Cuore di Gesù, il cuore della fede: l’Eucaristia. Mio Figlio, di giorno in giorno, nei secoli ritorna vivente in mezzo a voi: ritorna a voi, anche se non vi ha mai abbandonato. Quando uno di voi, miei figli, ritorna a lui, il mio Cuore materno sussulta di felicità. Perciò, figli miei, ritornate all’Eucaristia, a mio Figlio. La strada verso mio Figlio è difficile e piena di rinunce ma, alla fine, c’è sempre la luce. Io capisco i vostri dolori e le vostre sofferenze e, con materno amore, asciugo le vostre lacrime. Confidate in mio Figlio, poiché Egli farà per voi quello che non sapreste nemmeno chiedere. Voi, figli miei, voi dovete preoccuparvi soltanto per la vostra anima, perché essa è l’unica cosa che vi appartiene sulla terra. Sudicia o pura, la porterete davanti al Padre Celeste. Ricordate: la fede nell’amore di mio Figlio viene sempre ricompensata. Vi chiedo di pregare in modo particolare per coloro che mio Figlio ha chiamato a vivere secondo lui e ad amare il loro gregge. Vi ringrazio”.
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