In occasione del ventesimo anniversario di attività della Gioventù
Francescana di Medjugorje, che sarà celebrato durante la Santa Messa
serale di Domenica 31 gennaio, Zdravka Šego, presidentessa della
Gioventù Francescana di Medjugorje, e Ivana Bradvica, membra della
stessa fraternità, sono state ospiti di un programma di Radio “Mir”
Medjugorje. Zdravka ci ha detto che, per lei, l’appartenenza alla
Gioventù Francescana è ormai un modo di vivere: “La Gioventù Francescana
fa parte di me. Attualmente in essa abbiamo una sezione multimediale,
una dedicata ai media, una drammaturgica, una per le realizzazioni
pratiche ed una di canto. Ciascuna di esse opera attivamente. Io
metterei in rilievo soprattutto la sezione dedicata al canto, che ha
anche una sottosezione che si occupa di vari strumenti musicali. Quando i
suoi componenti vengono invitati da altre fraternità a suonare o
cantare durante i riti delle promesse, quelli di accoglienza o in
occasioni similari, essi cantano e suonano durante le Messe. C’è poi
anche la sezione dedicata alle realizzazioni pratiche, che si è data da
fare in modo particolare per preparare ogni cosa per il ventesimo
anniversario della Gioventù Francescana. La sezione multimediale, da
parte sua, appronterà una breve presentazione della nostra fraternità
dai suoi albori fino ad oggi”. Zdravka ha poi aggiunto che, all’inizio,
la fraternità era composta da una trentina di membri: “Col passare del
tempo, un numero sempre maggiore di giovani ha fatto il suo ingresso
nella Gioventù Francescana. Oggi siamo cresciuti e abbiamo un centinaio
di membri”. Ivana ci ha detto che i membri della fraternità di
Medjugorje si prepareranno a celebrare il suo ventesimo anniversario con
un triduo di preghiera. Dal 28 al 30 gennaio, infatti, essi pregheranno
insieme il Rosario sul Podbrdo ogni sera alle ore 20:30: “Questo sarà
un triduo in cui rifletteremo su ciò che avverrà Domenica. Esso servirà a
pacificare noi stessi e a renderci umili nella preghiera. Invitiamo
anche tutti gli ex membri della fraternità ad unirsi a noi: la loro
presenza avrebbe per noi un grande significato. Pregheremo per i giovani
del mondo intero”.
Fonte: http://www.medjugorje.hr/it/attualita/verso-il-ventesimo-anniversario-di-attivit%C3%A0-della-giovent%C3%B9-francescana-di-medjugorje,7641.html
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venerdì 29 gennaio 2016
mercoledì 27 gennaio 2016
Racconta Barry: Quella luce era Maria, la Madre di Dio, la vedevo, sapevo che era lei.
Testimonianza di Barry
Bisogna ammetterlo, Barry è un duro. Sua
moglie Patricia? Un tesoro di delicatezza e io sospetto che preghi senza
interruzione, tanta è la luce che emana. Dalla nativa Inghilterra veniva
spesso a dissetarsi alla sorgente di Medjugorje e ad affidare alla
Gospa il suo marito protestante. Che meraviglia sarebbe se un giorno
anche lui potesse scoprire la gioia di camminare con il Dio Vivente!
Benché battezzato protestante, Barry non credeva in Dio e con fierezza faceva a meno di lui. Comunque un vecchio ricordo giaceva in fondo al suo cuore: da giovane, una volta aveva rivolto a Dio una preghiera in un momento di grande sofferenza: “Mandami una buona moglie!”. In quel momento era in macchina e ha dovuto fermarsi vicino a una casa sconosciuta per un guasto. La giovane donna che ne era uscita l’ha talmente impressionato che l’ha sposata tre mesi dopo! Si era comunque dimenticato di ringraziare quel Dio sconosciuto che gli aveva concesso in fretta un matrimonio cosi felice.
C’era un solo neo: Patricia era cattolica. Barry ha fatto di tutto per distruggere la sua fede, ma ha capito subito che lì era su un terreno pericoloso. Ma, verso la quarantina, Patricia è tormentata da un isolamento spirituale molto duro, nel grembo di una Inghilterra materialista e priva di entusiasmo. E’ allora che Medjugorje l’ha salvata dalla deriva e le ha offerto quello che non osava più sognare: fare un bagno nel cuore di Dio, in un posto dove il cielo tocca la terra ogni giorno!
Conversando con lei, mi meravigliavo della sua incredibile fiducia nella Provvidenza. SAPEVA che tutti i suoi parenti si sarebbero convertiti, nell’ora decisa da Dio.
Proprio allora è scoppiata la guerra in Bosnia Erzegovina.
La sera del l° gennaio 1993, Barry e Patricia guardano la televisione e sentono l’appello lanciato dall’associazione Medjugorje Appeal: si richiedono trenta guidatori per portare tonnellate di merce in Bosnia. Senza sapere che Patricia conosceva Bernard Ellis, ebreo convertito a Medjugorje, uomo chiave di tutta l’organizzazione, Barry si lascia tentare dalla sfida dice a sua moglie che ha una gran voglia di lanciarsi in questa avventura, dato che ha la patente per i camion. Patricia non crede alle sue orecchie! Bernard aveva previsto che una parte dei camion andasse a Medjugorje e una parte a Zagabria. Due settimane dopo, accompagnato da Patricia il nostro protestante fa il suo ingresso a Medjugorje al volante di un camion!
La sua unica preoccupazione: portare soccorso ai rifugiati. La prima notte è chiamato a prestare servizio e al mattino, mentre rientra in camera sua ai piedi del Krizevac per ritrovare la moglie, ecco che Patrizia è scomparsa!
Barry esce sul terrazzo e vede la chiesa, in mezzo alla vallata.
I suoi occhi vanno alle due torri che si slanciano verso il cielo e, stranamente, sente un’attrazione irresistibile verso questa chiesa. Un pensiero gli viene prepotentemente: “Devo entrare in quella chiesa a dire una preghiera”. Barry non si riconosce più. Dire una preghiera, lui, completamente ateo?! Dire una preghiera anche se Dio non c’è e se dopo la morte c’è solo per tutti un buco nero? La testa non funziona più! Ma è più forte di lui, Barry si incammina con passo sicuro verso la chiesa. Una questione pratica si impone: che preghiera potrà dire? Ne conosce solo due: il Padre Nostro che ha imparato a scuola e l’Ave Maria che ha finito coll’imparare a furia di ascoltare sua moglie che la insegnava ai figli. Quale scegliere? Arrivato in chiesa, si accorge che è l’ora delle pulizie e si mette discretamente sul banco in fondo. Decide di dire le due preghiere e poi resta là in silenzio per cinque minuti; poi decide di andare a pulire il suo camion. Là lo vede un francescano e gli dà il suo rosario. Più tardi torna in camera sua, dove Patricia non è ancora rientrata, e decide di riposarsi un po’.
Dato che c’è molta luce, alza la coperta per coprirsi il viso, ma una luce azzurra lo acceca. Pensa che la coperta sia mal messa e la riaggiusta in modo diverso. La luce blu non fa che intensificarsi, invade tutta la camera e Barry comincia a trovarlo strano. Nel blu appare allora una macchia bianca ancor più luminosa; la macchia si avvicina a poco a poco a lui e ingrandisce a vista d’occhio. Cielo, cosa sta succedendo? “La macchia di luce bianca è diventata ben chiara” racconterà Barry, e la luce era Maria, la Madre di Dio, la vedevo, sapevo che era lei. La luce blu si è trasformata in raggi che partivano da lei. Com’era bella! Non ero affatto spaventato, la guardavo affascinato. Sapevo chi avevo davanti a me. Allora Lei ha alzato la mano e mi ha salutato con un segno. Non ha detto niente. Poi è andata via. Mi sono seduto per ispezionare la camera, un profumo di rose fluttuava nell’aria e sentivo in tutta la mia persona una pace inimmaginabile. Persino nel mio corpo! Non potevo che ripetere: “Perché a me? Perché a me? Cosa ho fatto io per meritare tutto questo, io lo zotico, il rozzo!”.
Pensavo a tutte le cattive azioni della mia vita. Malgrado tutto, Maria era apparsa a uno come me. Subito dopo Patricia è ritornata, e io gli ho raccontato tutto. Lei era fuori di se! Voleva che io diventassi cattolico in quello stesso giorno, mi invitò ad andare in chiesa insieme a lei, e io continuavo a pensare, perché a me? Quando è arrivato il momento della comunione, Patrizia mi ha suggerito di venire a prendere la benedizione dal prete. Il fatto di avere le braccia incrociate davanti al petto lasciava in chiaro che non avrei potuto prendere la comunione. Il prete, senza fare caso teneva premuta l’ostia contro la mia bocca e ho dovuto ricevere il Corpo di Cristo. Ero così sconvolto che non potevo impedire alle mie lacrime di colare. Avreste dovuto vedere il duro che piangeva come un bambino! Che giornata! Sulla strada del ritorno ho incontrato un pellegrino che mi ha detto: “Sono cattolico da sempre, vengo spesso qui, non ho mai visto né sentito niente!”.
Ma per me che venivo per la prima volta, che non mettevo mai piede in chiesa, in un giorno mi era successo di: 1) entrare in una chiesa, 2) di dire una preghiera, 3) di ricevere un rosario, 4) di vedere la Madonna, 5) di ricevere il corpo di suo Figlio Gesù!!!
Tornato in Inghilterra, ho deciso di andare a messa con Patricia e ho scoperto a poco a poco la preghiera… la preghiera sincera! Ho continuato a organizzare i convogli umanitari per la Bosnia e una volta abbiamo perfino trasportato il veggente Ivan nel tragitto Londra – Medjugorje! All’ora dell’apparizione ci mettevamo in ginocchio nel camion… Nel mio cuore avevo un vivo desiderio di rivedere la Madonna. Più tardi Bernard mi ha proposto di guidare un pullman di pellegrini. Ho barattato le derrate alimentari con un carico di fratelli e sorelle. Sulla strada ci siamo fermati in un’albergo al confine con la Slovenia. Subito dopo cena, salta la corrente! Salgo a cercare una pila elettrica in camera e, mentre ridiscendo nell’atrio, mi sento spinto a cantare un inno a Maria. Allora tutto il gruppo si mette a cantare con me e poi si lancia in una preghiera spontanea. La lode invade tutto l’albergo! Maria è di nuovo apparsa ai miei occhi proprio in quel momento, come a Medjugorje, con quell’alone blu intorno a lei. Ero il solo a vederla. Ho capito allora che non avevo ancora fatto niente per Lei, fatto niente per Dio, malgrado le tante grazie ricevute. Quando Maria vuole qualche cosa (o qualcuno!) non molla la presa! Sentivo che mi chiamava a riavvicinarmi a Lei e a suo Figlio Gesù; dovevo impegnarmi con lei. Perciò ho deciso di entrare nella Chiesa cattolica. Patricia mi ha trovato una guida meravigliosa. Per mesi ho continuato i pellegrinaggi a Medjugorje come autista e Patricia mi ha aiutato. Avevo il desiderio segreto che tra i miei “passeggeri”, alcuni potessero avere la felicità di vedere la Madonna e sono stato subito esaudito; quattro pellegrini l’hanno vista sulla collina del Podbrdo. Sono entrato a far parte della Chiesa cattolica a Pasqua del 1995. Da allora il Signore ci ha chiamati, Patricia e me, a lavorare per Lui nella nostra parrocchia e diocesi, dove c’è il Santuario di Walsingham. Maria ha cominciato a riportare a Suo Figlio tutta la parentela. I nostri due figli si sono convertiti e anche altri parenti atei. Ha già fatto riconciliare molte coppie e abbiamo buone speranze per gli altri.
Da parte mia sono impegnato in un gruppo che aiuta quelli che vogliono farsi cattolici. Sono a disposizione per tutto quello che il Signore e sua Madre vorranno da me; cresco gradualmente nel loro amore. Il mio sogno è che il mondo intero scopra la Madonna!”
Tratto dal libro:”Medjugorje:il trionfo del cuore”, di suor Emmanuel. Edizioni Shalom
Fonte:http://www.medjugorje-news.it/blog/category/testimonianze/page/2/
Benché battezzato protestante, Barry non credeva in Dio e con fierezza faceva a meno di lui. Comunque un vecchio ricordo giaceva in fondo al suo cuore: da giovane, una volta aveva rivolto a Dio una preghiera in un momento di grande sofferenza: “Mandami una buona moglie!”. In quel momento era in macchina e ha dovuto fermarsi vicino a una casa sconosciuta per un guasto. La giovane donna che ne era uscita l’ha talmente impressionato che l’ha sposata tre mesi dopo! Si era comunque dimenticato di ringraziare quel Dio sconosciuto che gli aveva concesso in fretta un matrimonio cosi felice.
C’era un solo neo: Patricia era cattolica. Barry ha fatto di tutto per distruggere la sua fede, ma ha capito subito che lì era su un terreno pericoloso. Ma, verso la quarantina, Patricia è tormentata da un isolamento spirituale molto duro, nel grembo di una Inghilterra materialista e priva di entusiasmo. E’ allora che Medjugorje l’ha salvata dalla deriva e le ha offerto quello che non osava più sognare: fare un bagno nel cuore di Dio, in un posto dove il cielo tocca la terra ogni giorno!
Conversando con lei, mi meravigliavo della sua incredibile fiducia nella Provvidenza. SAPEVA che tutti i suoi parenti si sarebbero convertiti, nell’ora decisa da Dio.
Proprio allora è scoppiata la guerra in Bosnia Erzegovina.
La sera del l° gennaio 1993, Barry e Patricia guardano la televisione e sentono l’appello lanciato dall’associazione Medjugorje Appeal: si richiedono trenta guidatori per portare tonnellate di merce in Bosnia. Senza sapere che Patricia conosceva Bernard Ellis, ebreo convertito a Medjugorje, uomo chiave di tutta l’organizzazione, Barry si lascia tentare dalla sfida dice a sua moglie che ha una gran voglia di lanciarsi in questa avventura, dato che ha la patente per i camion. Patricia non crede alle sue orecchie! Bernard aveva previsto che una parte dei camion andasse a Medjugorje e una parte a Zagabria. Due settimane dopo, accompagnato da Patricia il nostro protestante fa il suo ingresso a Medjugorje al volante di un camion!
La sua unica preoccupazione: portare soccorso ai rifugiati. La prima notte è chiamato a prestare servizio e al mattino, mentre rientra in camera sua ai piedi del Krizevac per ritrovare la moglie, ecco che Patrizia è scomparsa!
Barry esce sul terrazzo e vede la chiesa, in mezzo alla vallata.
I suoi occhi vanno alle due torri che si slanciano verso il cielo e, stranamente, sente un’attrazione irresistibile verso questa chiesa. Un pensiero gli viene prepotentemente: “Devo entrare in quella chiesa a dire una preghiera”. Barry non si riconosce più. Dire una preghiera, lui, completamente ateo?! Dire una preghiera anche se Dio non c’è e se dopo la morte c’è solo per tutti un buco nero? La testa non funziona più! Ma è più forte di lui, Barry si incammina con passo sicuro verso la chiesa. Una questione pratica si impone: che preghiera potrà dire? Ne conosce solo due: il Padre Nostro che ha imparato a scuola e l’Ave Maria che ha finito coll’imparare a furia di ascoltare sua moglie che la insegnava ai figli. Quale scegliere? Arrivato in chiesa, si accorge che è l’ora delle pulizie e si mette discretamente sul banco in fondo. Decide di dire le due preghiere e poi resta là in silenzio per cinque minuti; poi decide di andare a pulire il suo camion. Là lo vede un francescano e gli dà il suo rosario. Più tardi torna in camera sua, dove Patricia non è ancora rientrata, e decide di riposarsi un po’.
Dato che c’è molta luce, alza la coperta per coprirsi il viso, ma una luce azzurra lo acceca. Pensa che la coperta sia mal messa e la riaggiusta in modo diverso. La luce blu non fa che intensificarsi, invade tutta la camera e Barry comincia a trovarlo strano. Nel blu appare allora una macchia bianca ancor più luminosa; la macchia si avvicina a poco a poco a lui e ingrandisce a vista d’occhio. Cielo, cosa sta succedendo? “La macchia di luce bianca è diventata ben chiara” racconterà Barry, e la luce era Maria, la Madre di Dio, la vedevo, sapevo che era lei. La luce blu si è trasformata in raggi che partivano da lei. Com’era bella! Non ero affatto spaventato, la guardavo affascinato. Sapevo chi avevo davanti a me. Allora Lei ha alzato la mano e mi ha salutato con un segno. Non ha detto niente. Poi è andata via. Mi sono seduto per ispezionare la camera, un profumo di rose fluttuava nell’aria e sentivo in tutta la mia persona una pace inimmaginabile. Persino nel mio corpo! Non potevo che ripetere: “Perché a me? Perché a me? Cosa ho fatto io per meritare tutto questo, io lo zotico, il rozzo!”.
Pensavo a tutte le cattive azioni della mia vita. Malgrado tutto, Maria era apparsa a uno come me. Subito dopo Patricia è ritornata, e io gli ho raccontato tutto. Lei era fuori di se! Voleva che io diventassi cattolico in quello stesso giorno, mi invitò ad andare in chiesa insieme a lei, e io continuavo a pensare, perché a me? Quando è arrivato il momento della comunione, Patrizia mi ha suggerito di venire a prendere la benedizione dal prete. Il fatto di avere le braccia incrociate davanti al petto lasciava in chiaro che non avrei potuto prendere la comunione. Il prete, senza fare caso teneva premuta l’ostia contro la mia bocca e ho dovuto ricevere il Corpo di Cristo. Ero così sconvolto che non potevo impedire alle mie lacrime di colare. Avreste dovuto vedere il duro che piangeva come un bambino! Che giornata! Sulla strada del ritorno ho incontrato un pellegrino che mi ha detto: “Sono cattolico da sempre, vengo spesso qui, non ho mai visto né sentito niente!”.
Ma per me che venivo per la prima volta, che non mettevo mai piede in chiesa, in un giorno mi era successo di: 1) entrare in una chiesa, 2) di dire una preghiera, 3) di ricevere un rosario, 4) di vedere la Madonna, 5) di ricevere il corpo di suo Figlio Gesù!!!
Tornato in Inghilterra, ho deciso di andare a messa con Patricia e ho scoperto a poco a poco la preghiera… la preghiera sincera! Ho continuato a organizzare i convogli umanitari per la Bosnia e una volta abbiamo perfino trasportato il veggente Ivan nel tragitto Londra – Medjugorje! All’ora dell’apparizione ci mettevamo in ginocchio nel camion… Nel mio cuore avevo un vivo desiderio di rivedere la Madonna. Più tardi Bernard mi ha proposto di guidare un pullman di pellegrini. Ho barattato le derrate alimentari con un carico di fratelli e sorelle. Sulla strada ci siamo fermati in un’albergo al confine con la Slovenia. Subito dopo cena, salta la corrente! Salgo a cercare una pila elettrica in camera e, mentre ridiscendo nell’atrio, mi sento spinto a cantare un inno a Maria. Allora tutto il gruppo si mette a cantare con me e poi si lancia in una preghiera spontanea. La lode invade tutto l’albergo! Maria è di nuovo apparsa ai miei occhi proprio in quel momento, come a Medjugorje, con quell’alone blu intorno a lei. Ero il solo a vederla. Ho capito allora che non avevo ancora fatto niente per Lei, fatto niente per Dio, malgrado le tante grazie ricevute. Quando Maria vuole qualche cosa (o qualcuno!) non molla la presa! Sentivo che mi chiamava a riavvicinarmi a Lei e a suo Figlio Gesù; dovevo impegnarmi con lei. Perciò ho deciso di entrare nella Chiesa cattolica. Patricia mi ha trovato una guida meravigliosa. Per mesi ho continuato i pellegrinaggi a Medjugorje come autista e Patricia mi ha aiutato. Avevo il desiderio segreto che tra i miei “passeggeri”, alcuni potessero avere la felicità di vedere la Madonna e sono stato subito esaudito; quattro pellegrini l’hanno vista sulla collina del Podbrdo. Sono entrato a far parte della Chiesa cattolica a Pasqua del 1995. Da allora il Signore ci ha chiamati, Patricia e me, a lavorare per Lui nella nostra parrocchia e diocesi, dove c’è il Santuario di Walsingham. Maria ha cominciato a riportare a Suo Figlio tutta la parentela. I nostri due figli si sono convertiti e anche altri parenti atei. Ha già fatto riconciliare molte coppie e abbiamo buone speranze per gli altri.
Da parte mia sono impegnato in un gruppo che aiuta quelli che vogliono farsi cattolici. Sono a disposizione per tutto quello che il Signore e sua Madre vorranno da me; cresco gradualmente nel loro amore. Il mio sogno è che il mondo intero scopra la Madonna!”
Tratto dal libro:”Medjugorje:il trionfo del cuore”, di suor Emmanuel. Edizioni Shalom
Fonte:http://www.medjugorje-news.it/blog/category/testimonianze/page/2/
martedì 26 gennaio 2016
In Libano, i frutti di Medjugorje sono impressionanti
Frutti di Medjugorje nel mondo
data: 24.01.2016.
La libanese Sana Nassar ha fondato l’Associazione no profit “Amici di
Maria, Regina della pace”, il cui fine è quello di porsi al servizio dei
messaggi della Madonna di Medjugorje. Sana ha evidenziato che, in
Libano, i frutti di Medjugorje sono impressionanti: “E so che la Madonna
desidera che sia così ovunque. Lei vuole che il suo piano — far sì che
le persone conoscano suo Figlio Gesù, si innamorino di Lui e si decidano
per il Paradiso — si realizzi nel mondo intero. Lei lo sta portando
avanti in modo molto forte, sia in Libano che in ogni altro paese in cui
lo desidera”. Sana ha sottolineato che i giovani stanno rispondendo
all’invito della Madonna: “Questa è una grande prova e un grande segno
per il mondo intero che, qui a Medjugorje, la Madonna ha dato inizio a
qualcosa di veramente grande. Molti Vescovi e sacerdoti mi hanno detto
che, vedendo i giovani pregare e digiunare in questo modo, cosa che di
solito è molto difficile veder fare dai giovani, vengono colmati di
speranza. I giovani vengono e restano a pregare per ore. Sia in Libano
che da altre parti, essi frequentano incontri di preghiera ispirati a
Medjugorje e pregano in ginocchio per ore. Io la considero una grazia ed
un miracolo proveniente da Medjugorje, che fa nascere in noi la volontà
di fare ciò che la Madonna desidera e di pregare. Dobbiamo lavorare al
massimo con i giovani, perché sono loro quelli con cui lei opera
maggiormente. I giovani sono il nostro domani, sono il nostro futuro ed
il trionfo del Cuore di Maria”.
Fonte:http://www.medjugorje.hr/it/attualita/frutti-di-medjugorje-nel-mondo,7634.html
Fonte:http://www.medjugorje.hr/it/attualita/frutti-di-medjugorje-nel-mondo,7634.html
lunedì 25 gennaio 2016
Messaggio del 25 gennaio 2016
"Cari figli! Anche oggi vi invito
alla preghiera. Senza preghiera non potete vivere perché la preghiera è
la catena che vi avvicina a Dio. Perciò, figlioli, nell’umiltà del cuore
ritornate a Dio e ai Suoi comandamenti per poter dire con tutto il
cuore: come in cielo così sia fatto anche sulla terra. Figlioli, voi
siete liberi di decidervi nella libertà per Dio o contro di Lui. Vedete
come satana vuole trarvi nel peccato e nella schiavitù. Perciò,
figlioli, ritornate al Mio Cuore perché Io possa guidarvi a Mio Figlio
Gesù che è Via, Verità e Vita. Grazie per aver risposto alla mia
chiamata.”
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Our Lady's message to Marija on 25 January 2016:
“Dear children! Also today I am calling all of you to prayer. You cannot live without prayer, because prayer is a chain which brings you closer to God. Therefore, little children, in humility of heart return to God and to His commandments so that with all of your heart you are able to say: as it is in Heaven so may it be on earth. You, little children, are free to in freedom decide for God or against Him. See where Satan wants to pull you into sin and slavery. Therefore, little children, return to my heart so that I can lead you to my Son Jesus who is the Way, the Truth and the Life. Thank you for having responded to my call. ”
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Our Lady's message to Marija on 25 January 2016:
“Dear children! Also today I am calling all of you to prayer. You cannot live without prayer, because prayer is a chain which brings you closer to God. Therefore, little children, in humility of heart return to God and to His commandments so that with all of your heart you are able to say: as it is in Heaven so may it be on earth. You, little children, are free to in freedom decide for God or against Him. See where Satan wants to pull you into sin and slavery. Therefore, little children, return to my heart so that I can lead you to my Son Jesus who is the Way, the Truth and the Life. Thank you for having responded to my call. ”
domenica 24 gennaio 2016
I 403 pellegrinaggi di carita' di Alberto Bonifacio
sabato 23 gennaio 2016
5° Pellegrinaggio Internazionale a Medjugorje per persone con invalidità
Quinto Pellegrinaggio Internazionale a Medjugorje per persone con invalidità
data: 23.01.2016.
Mancano ancora alcuni mesi al Quinto Pellegrinaggio Internazionale a
Medjugorje per persone con invalidità, che si terrà dal 9 al 12 giugno
2016 ed il cui tema sarà: “Alla scuola di Maria”. L’evento sarà
coordinato da fra Marinko Šakota, parroco di Medjugorje. Anche
quest’anno i parrocchiani della parrocchia di Medjugorje offriranno
vitto e alloggio gratuito ai partecipanti al Pellegrinaggio. Sarà
possibile inviare le proprie adesioni, dal 1° al 31 maggio 2016,
all’indirizzo di posta elettronica: gospina.skola@gmail.com.
Lo spunto per l’organizzazione di questo evento è venuto dai
pluriennali pellegrinaggi guidati da suor Rastislava Ralbovsky per una
comunità di persone con invalidità di Đakovo. Riguardo agli inizi di
questi pellegrinaggi, la religiosa ha detto: “Non dobbiamo dimenticare
che non si è trattato di uno spunto venuto da me, perché è la Madonna a
venire qui a Medjugorje e a chiamare. Io ho solamente avvertito nel
cuore questa necessità ed, a partire dal 1998, ho cominciato a venire
con perseveranza. Tutto il resto è opera della Madonna. Questa è una
grande cosa resa possibile dai parrocchiani di Medjugorje, che ci
accolgono con tutto il cuore nelle loro case e ci offrono tutto
gratuitamente”.
Fonte:http://www.medjugorje.hr/it/attualita/quinto-pellegrinaggio-internazionale-a-medjugorje-per-persone-con-invalidit%C3%A0,7631.html
Fonte:http://www.medjugorje.hr/it/attualita/quinto-pellegrinaggio-internazionale-a-medjugorje-per-persone-con-invalidit%C3%A0,7631.html
giovedì 21 gennaio 2016
Nella vita, solo la fede può essere d’aiuto.- Testimonianza
I coniugi Tereza e Miroslav Ljubić: “A Medjugorje le persone ritrovano la pace e la preghiera”
data: 17.01.2016.
Non molto tempo fa si è svolto a Medjugorje un ritiro per famiglie, a cui hanno preso parte interi nuclei familiari. È interessante il fatto che, tra i circa duecento partecipanti, i bambini erano addirittura novanta. In quell’occasione sono venuti in pellegrinaggio a Medjugorje anche i coniugi Tereza e Miroslav Ljubić, che vivono a Kaštel Lukšić, e che, non potendo avere figli propri, hanno adottato due bambini. I coniugi Tereza e Miroslav hanno testimoniato la loro esperienza di abbandono a Gesù ed all’aiuto di Dio durante un programma di Radio “Mir” Medjugorje. Miroslav ha detto di essere venuto per la prima volta a Medjugorje dieci anni fa: “Allora vedevo che diverse persone venivano per una sola giornata. Io però penso che non sia possibile fare esperienza di Medjugorje in una sola giornata, ma che si debba invece restare qui per più giorni. Si vede che qui le persone ritrovano la pace e ritrovano la preghiera. Quando così tanta gente prega il Rosario, i miracoli devono avvenire per forza. Medjugorje viene sperimentata come un luogo di preghiera e posto in cui nasce un rapporto speciale con la Madonna. Ma la grazia più grande, a Medjugorje, sono i confessionali”. Tereza ha affermato che, in casa loro, si prega ogni giorno il Rosario in famiglia fin dall’inizio: “Da principio, per i bambini il Rosario era un grande peso, dal momento che non erano loro ad essere al centro dell’attenzione. Oggi ognuno di loro prega una decina. Instilliamo in loro il concetto che, nella vita, solo la fede può essere d’aiuto”.
Fonte:http://www.medjugorje.hr/it/attualita/i-coniugi-tereza-e-miroslav-ljubic-%E2%80%9Ca-medjugorje-le-persone-ritrovano-la-pace-e-la-preghiera%E2%80%9D,7619.html
lunedì 18 gennaio 2016
I cristiani ostinati nel “sempre è stato fatto così", peccano!!
Il cristiano che si nasconde dietro il «Si è sempre fatto così...»
commette peccato, divenendo idolatra e ribelle e vivendo una «vita
rattoppata, metà e metà», perché chiude il suo cuore alle «novità dello
Spirito Santo». È un invito a liberarsi dalle «abitudini», per lasciare
spazio alle «sorprese di Dio», quello che Papa Francesco ha lanciato
durante la messa celebrata lunedì mattina, 18 gennaio, nella cappella
della Casa Santa Marta.
Nella prima lettura, tratta dal primo libro di Samuele (15, 16-23), «abbiamo ascoltato — ha fatto subito notare il Papa — come il re Saul viene rigettato da Dio per non obbedire: il Signore ha detto a lui che avrebbe vinto nella battaglia, nella guerra, ma che tutto sarebbe dovuto essere votato allo sterminio». E Saul «non ha obbedito».
Così «quando il profeta gli rimprovera questo e poi lo rigetta in nome di Dio come re di Israele, lui — continua il brano — dà una spiegazione: “Ho ascoltato la voce del popolo che voleva prendere questo bestiame più buono per farne sacrificio al Signore”».
«È una cosa buona fare un sacrificio — ha spiegato Francesco — ma il Signore aveva ordinato, aveva dato il mandato di fare un’altra cosa». Ed ecco che Samuele dice a Saul: «Il Signore gradisce forse gli olocausti e i sacrifici quanto l’obbedienza alla voce del Signore?». Dunque, ha affermato il Papa, «l’obbedienza va oltre» e supera anche le parole di giustificazione di Saul: «Io ho ascoltato il popolo e il popolo mi ha detto: sempre si è fatto così! Le cose di più valore andranno al servizio del Signore, sia al tempio sia per i sacrifici. Sempre è stato fatto cosi!».
Così «il re, che doveva cambiare questo: “Sempre è stato fatto cosi...”, dice a Samuele: “Ho temuto il popolo”». Saul «ha avuto timore» e per questo «ha lasciato che la vita continuasse contro la volontà del Signore».
Lo stesso atteggiamento — ha proseguito il Papa riferendo al passo liturgico di Marco (2, 18-22) — ce lo «insegna Gesù nel Vangelo, quando i dottori della legge gli rimproverano che i discepoli non facciano digiuno: “Ma sempre è stato fatto così, perché non fanno digiuno i tuoi?” E Gesù risponde con questo principio di vita: “Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!”».
In sostanza, ha affermato Francesco, «cosa significa questo, che cambia la legge? No!». Vuol dire, piuttosto, «che la legge è al servizio dell’uomo, che è al servizio di Dio, e per questo l’uomo deve avere il cuore aperto». L’atteggiamento di chi dice: «Sempre è stato fatto così...» nasce in realtà da «un cuore chiuso». Invece «Gesù ci ha detto: “Vi invierò lo Spirito Santo e lui vi condurrà fino alla piena verità”». Dunque «se tu hai il cuore chiuso alla novità dello Spirito, mai arriverai alla piena verità». E «la tua vita cristiana sarà una vita metà e metà, una vita rattoppata, rammendata di cose nuove, ma su una struttura che non è aperta alla voce del Signore: un cuore chiuso, perché non sei capace di cambiare gli otri».
Proprio «questo — ha spiegato il Pontefice — è stato il peccato del re Saul, per il quale è stato rigettato». Ed è anche «il peccato di tanti cristiani che si aggrappano a quello che sempre è stato fatto e non lasciano cambiare gli otri». Finendo così per vivere «una vita a metà, rattoppata, rammendata, senza senso».
Ma «perché succede questo? Perché è tanto grave, perché il Signore rigetta Saul e poi sceglie un altro re?». La risposta la dà Samuele quando «spiega cosa sia un cuore chiuso, un cuore che non ascolta la voce del Signore, che non è aperto alla novità del Signore, allo Spirito che sempre ci sorprende». Chi ha un cuore così, afferma Samuele, «è un peccatore». Si legge nel passo biblico: «Sì, peccato di divinazione è la ribellione, e colpa e terafìm — cioè idolatria — l’ostinazione». Dunque, ha affermato Francesco, «i cristiani ostinati nel “sempre è stato fatto così, questo è il cammino, questa è la strada”, peccano: peccano di divinazione»: è «come se andassero dalla chiromante». Insomma, alla fine risulta «più importante quello che è stato detto e che non cambia; quello che sento io — da me e dal mio cuore chiuso — che la parola del Signore». E questo «è anche peccato di idolatria: l’ostinazione. Il cristiano che si ostina, pecca. pecca di idolatria».
Di fronte a questa verità, la domanda da porsi è: «Qual è la strada?». Francesco ha suggerito di «aprire il cuore allo Spirito Santo, discernere qual è la volontà di Dio». È vero, «sempre, dopo le battaglie, il popolo prendeva tutto per i sacrifici al Signore, anche per la propria utilità, anche i gioielli per il tempio». Ed «era abitudine, al tempo di Gesù, che i bravi israeliti digiunassero». Però, ha spiegato, «c’è un’altra realtà: c’è lo Spirito Santo che ci conduce alla verità piena». E «per questo lui ha bisogno di cuori aperti, di cuori che non siano ostinati nel peccato di idolatria di se stessi» ritenendo «più importante quello che io penso» e non «quella sorpresa dello Spirito Santo».
E «questo — ha rimarcato il Papa — è il messaggio che oggi ci dà la Chiesa; quello che Gesù dice tanto forte: “Vino nuovo in otri nuovi!”». Perché, ha ripetuto, «alle novità dello Spirito, alle sorprese di Dio anche le abitudini devono rinnovarsi». Prima di proseguire nella celebrazione, Francesco ha auspicato «che il Signore ci dia la grazia di un cuore aperto, di un cuore aperto alla voce dello Spirito, che sappia discernere quello che non deve cambiare più, perché fondamento, da quello che deve cambiare per poter ricevere la novità dello Spirito Santo».
Fonte:http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2016/documents/papa-francesco-cotidie_20160118_otri-nuovi.html
Nella prima lettura, tratta dal primo libro di Samuele (15, 16-23), «abbiamo ascoltato — ha fatto subito notare il Papa — come il re Saul viene rigettato da Dio per non obbedire: il Signore ha detto a lui che avrebbe vinto nella battaglia, nella guerra, ma che tutto sarebbe dovuto essere votato allo sterminio». E Saul «non ha obbedito».
Così «quando il profeta gli rimprovera questo e poi lo rigetta in nome di Dio come re di Israele, lui — continua il brano — dà una spiegazione: “Ho ascoltato la voce del popolo che voleva prendere questo bestiame più buono per farne sacrificio al Signore”».
«È una cosa buona fare un sacrificio — ha spiegato Francesco — ma il Signore aveva ordinato, aveva dato il mandato di fare un’altra cosa». Ed ecco che Samuele dice a Saul: «Il Signore gradisce forse gli olocausti e i sacrifici quanto l’obbedienza alla voce del Signore?». Dunque, ha affermato il Papa, «l’obbedienza va oltre» e supera anche le parole di giustificazione di Saul: «Io ho ascoltato il popolo e il popolo mi ha detto: sempre si è fatto così! Le cose di più valore andranno al servizio del Signore, sia al tempio sia per i sacrifici. Sempre è stato fatto cosi!».
Così «il re, che doveva cambiare questo: “Sempre è stato fatto cosi...”, dice a Samuele: “Ho temuto il popolo”». Saul «ha avuto timore» e per questo «ha lasciato che la vita continuasse contro la volontà del Signore».
Lo stesso atteggiamento — ha proseguito il Papa riferendo al passo liturgico di Marco (2, 18-22) — ce lo «insegna Gesù nel Vangelo, quando i dottori della legge gli rimproverano che i discepoli non facciano digiuno: “Ma sempre è stato fatto così, perché non fanno digiuno i tuoi?” E Gesù risponde con questo principio di vita: “Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!”».
In sostanza, ha affermato Francesco, «cosa significa questo, che cambia la legge? No!». Vuol dire, piuttosto, «che la legge è al servizio dell’uomo, che è al servizio di Dio, e per questo l’uomo deve avere il cuore aperto». L’atteggiamento di chi dice: «Sempre è stato fatto così...» nasce in realtà da «un cuore chiuso». Invece «Gesù ci ha detto: “Vi invierò lo Spirito Santo e lui vi condurrà fino alla piena verità”». Dunque «se tu hai il cuore chiuso alla novità dello Spirito, mai arriverai alla piena verità». E «la tua vita cristiana sarà una vita metà e metà, una vita rattoppata, rammendata di cose nuove, ma su una struttura che non è aperta alla voce del Signore: un cuore chiuso, perché non sei capace di cambiare gli otri».
Proprio «questo — ha spiegato il Pontefice — è stato il peccato del re Saul, per il quale è stato rigettato». Ed è anche «il peccato di tanti cristiani che si aggrappano a quello che sempre è stato fatto e non lasciano cambiare gli otri». Finendo così per vivere «una vita a metà, rattoppata, rammendata, senza senso».
Ma «perché succede questo? Perché è tanto grave, perché il Signore rigetta Saul e poi sceglie un altro re?». La risposta la dà Samuele quando «spiega cosa sia un cuore chiuso, un cuore che non ascolta la voce del Signore, che non è aperto alla novità del Signore, allo Spirito che sempre ci sorprende». Chi ha un cuore così, afferma Samuele, «è un peccatore». Si legge nel passo biblico: «Sì, peccato di divinazione è la ribellione, e colpa e terafìm — cioè idolatria — l’ostinazione». Dunque, ha affermato Francesco, «i cristiani ostinati nel “sempre è stato fatto così, questo è il cammino, questa è la strada”, peccano: peccano di divinazione»: è «come se andassero dalla chiromante». Insomma, alla fine risulta «più importante quello che è stato detto e che non cambia; quello che sento io — da me e dal mio cuore chiuso — che la parola del Signore». E questo «è anche peccato di idolatria: l’ostinazione. Il cristiano che si ostina, pecca. pecca di idolatria».
Di fronte a questa verità, la domanda da porsi è: «Qual è la strada?». Francesco ha suggerito di «aprire il cuore allo Spirito Santo, discernere qual è la volontà di Dio». È vero, «sempre, dopo le battaglie, il popolo prendeva tutto per i sacrifici al Signore, anche per la propria utilità, anche i gioielli per il tempio». Ed «era abitudine, al tempo di Gesù, che i bravi israeliti digiunassero». Però, ha spiegato, «c’è un’altra realtà: c’è lo Spirito Santo che ci conduce alla verità piena». E «per questo lui ha bisogno di cuori aperti, di cuori che non siano ostinati nel peccato di idolatria di se stessi» ritenendo «più importante quello che io penso» e non «quella sorpresa dello Spirito Santo».
E «questo — ha rimarcato il Papa — è il messaggio che oggi ci dà la Chiesa; quello che Gesù dice tanto forte: “Vino nuovo in otri nuovi!”». Perché, ha ripetuto, «alle novità dello Spirito, alle sorprese di Dio anche le abitudini devono rinnovarsi». Prima di proseguire nella celebrazione, Francesco ha auspicato «che il Signore ci dia la grazia di un cuore aperto, di un cuore aperto alla voce dello Spirito, che sappia discernere quello che non deve cambiare più, perché fondamento, da quello che deve cambiare per poter ricevere la novità dello Spirito Santo».
Fonte:http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2016/documents/papa-francesco-cotidie_20160118_otri-nuovi.html
domenica 17 gennaio 2016
Gennaio 2016 di suor Emmanuel
LES ENFANTS de MEDJUGORJE
Gennaio 2016 di suor Emmanuel
sito in francese www.enfantsdemedjugorje.fr; e-mail gospa.fr@gmail.comPieno di contenuti ed informazioni più che mai importanti per la nostra crescita spirituale, ancora una volta Suor Emmanuel ci arricchise, ci guida, ci consola con racconti, testimonianze e messaggi.
L’APPARIZIONE DEL 02 GENNAIO 2016
Il 2 gennaio 2016 Mirjana ha ricevuto la sua apparizione mensile alla Croce blu, circondata da una piccola folla, quella dei mesi invernali. Dopo l’apparizione, Mirjana ha trasmesso il seguente messaggio:
“Cari figli, come Madre sono felice di essere in mezzo a voi, perché desidero parlarvi nuovamente delle parole di mio Figlio e del Suo amore. Spero che mi accoglierete col cuore, perché le parole di mio Figlio ed il Suo amore sono l’unica luce e speranza nella tenebra del momento attuale.
Questa è l’unica verità e voi, che la accoglierete e la vivrete, avrete
cuori puri e umili. Mio Figlio ama i puri e gli umili. I cuori puri ed umili ridanno vita alle parole di mio Figlio: le vivono, le diffondono e fanno in modo che tutti le odano. Le parole di mio Figlio ridanno la vita a coloro che le ascoltano, le parole di mio Figlio riportano l’amore e la speranza. Perciò, miei cari apostoli, figli miei, vivete le parole di mio Figlio. Amatevi come Lui vi ha amato. Amatevi nel Suo nome e in memoria di Lui. La Chiesa progredisce e cresce grazie a coloro che ascoltano le parole di mio Figlio, grazie a coloro che amano, grazie a coloro che patiscono e soffrono in silenzio e nella speranza
della redenzione definitiva. Perciò, miei cari figli, le parole di mio
Figlio ed il suo amore siano il primo e l’ultimo pensiero della vostra
giornata. Vi ringrazio!
Come riparare? Tutti i mistici hanno insistito sulla eccellenza della preghiera di riparazione e Gesù l’ha raccomandata molte volte, descrivendo gli abbondanti frutti che ne derivano. Adesso, un evento insopportabile – anche se poco noto – ha avuto luogo nell’Italia del Nord poco dopo Natale, che rientra fra quelli che provano odio nei riguardi del Piccolo Gesù. Sappiamo già delle ondate di interdizioni o addirittura distruzioni di culle di Natale. Adesso si tratta di questo, in una chiesa, una sera, il Bambino Gesù è stato rubato. Il mattino dopo, è stato ritrovato, ma…Impiccato!
Questo atto odioso richiede riparazione! Alcuni gruppi di preghiera hanno deciso di fare una novena in tal senso. Visto però l’orrore causato, credo che molti più credenti potrebbero mobilizzarsi. In tal modo, questo male genererà dei buoni frutti, cominciando dalla conversione di quei poveri strumenti di satana (consapevoli o inconsapevoli di quello che hanno fatto). Chi può aver paura del nostro Dio neonato, se non è il nemico? Esistono molte preghiere di riparazione , ed anche delle novene al Bambino Gesù.Dagli estratti di Suor Faustina
“O
mio Gesù, voglio consolarti di tutte le ingratitudini, bestemmie,
freddezze, odii e sacrilegi degli empi… O Santissima Trinità,
indivisibile, unico Dio, sii benedetta per questo grande dono e
testamento di Misericordia! O Gesù mio, in riparazione delle bestemmie,
tacerò quando sarò rimproverata ingiustamente, per ricompensarti in
questo modo almeno in piccola parte. Innalzo a Te, nella mia anima un
inno incessante, e questo nessuno lo immagina, né lo comprende. Il canto
della mia anima è noto soltanto a Te, o mio Creatore e Signore” (Diario §81)
– Preghiera dettata da Gesù a Suor Faustina nella coroncina della Divina Misericordia: Eterno
Padre, Ti offro il Corpo ed il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo
dilettissimo Figlio, Nostro Signore Gesù Cristo, in riparazione dei
nostri peccati e di quelli del mondo intero”– Preghiera del Papa Leone XIII:
“O Gesù, mio Salvatore e mio Redentore, Figlio del Dio Vivente, prostrato ai Tuoi piedi, imploriamo il Tuo perdono e ci offriamo in riparazione per tutte le bestemmie contro il Tuo santo Nome, per tutti gli oltraggi che sono inflitti al Santissimo Sacramento dell’Eucarestia, per tutte le irriverenze commesse contro la Tua Santissima e Immacolata Madre e per tutte le calunnie e ingiurie contro la tua sposa, la Santa Chiesa cattolica. O Gesù che hai detto: “Tutto quello che domanderete a mio Padre nel Mio Nome, lo farò”, noi ti preghiamo in questo istante per i nostri fratelli la cui salvezza è in pericolo, perché li preservi dalle trappole che li condurrebbero all’apostasia ed a rinnegare la vera fede. Tu sai già quali sono coloro che stanno sul bordo dell’abisso, dai a tutti la luce per conoscere la verità. O dolcissimo Gesù, è nel tuo nome che noi lo domandiamo a Dio, Tuo Padre, con il quale, nell’unità dello Spirito Santo Tu regni nei secoli dei secoli.”
– Da Madre Teresa di Calcutta , la preghiera di riparazione al Sacro Cuore
– Dal Papa Pio XI, Atto di riparazione al Sacro Cuore di Gesù
– Dal Papa Pio XII, Preghiera di riparazione “Alla Santissima augusta Trinità…”
Il vostro seminarista cinese?
Come sapete, le famiglie in Cina non hanno diritto che ad un solo figlio, al massimo due in certi casi. Se il figlio unico sente una vocazione sacerdotale, la situazione rappresenta un grande sacrificio per i genitori, sia sul piano affettivo che sul piano economico. Molto spesso, i genitori lo accettano volentieri, tanto grande è la loro fede, e riconoscono nella vocazione la benedizione di Dio sulla loro famiglia. Il costo di un anno di seminario è di circa 800 euro. Poiché le diocesi sono molto povere, affrontano delle grandi difficoltà, malgrado la sobrietà se non la precarietà dell’alloggio e dell’alimentazione dei seminaristi. L’ho visto con i miei occhi.
Sono sicura che fra di voi, alcuni avranno a cuore di diventare padrini di uno o diversi seminaristi. E’ un investimento eccellente per il cielo dove la banca non fallirà mai, ed anche per la terra, poiché vi attirerà delle benedizioni divine. Il futuro prete non vi dimenticherà all’altare! Vi metteremo in contatto diretto con il sacerdote
incaricato del Seminario. Ovviamente, se lo desiderate potete “seguire
il vostro seminarista” per posta e fotografie, cose che renderanno la
vostra iniziativa più personalizzata. E’ necessario impegnarsi per almeno un anno,
che può essere rinnovato. Ringrazio tutti coloro che tenderanno la mano
a questi giovani della profonda Cina, così coraggiosi nella loro fede. Chissà che un giorno non vengano ad evangelizzarci?Afferrare la benedizione!
In gennaio, i francescani passano di casa in casa i vi fanno scendere la benedizione di Dio; anche per la famiglia è l’occasione per un contatto personale con i loro sacerdoti e di parlare di Dio. La Gospa ha insistito sulla necessità di tornare all’abitudine dell’acqua benedetta. Se non si è in grado di far intervenire un sacerdote, allora il padre o la madre possono diffondere l’acqua benedetta ed esorcizzata in casa ed in tutta la proprietà, pregando.
La Vergine ha anche domandato che fossimo
diffusori di benedizione gli uni per gli altrui. Una suora tedesca mi ha
fatto avere questa bella testimonianza:
“Lo scorso settembre, mia madre aveva bisogno di un pedicure. Ho
cercato sull’elenco telefonico un indirizzo vicino casa. Ho accompagnato
mia madre da questa signora perché volevo incontrarla di persona. Il
luogo ci è piaciuto, ed abbiamo parlato un po’ con la pedicure. Le ho detto che ero consacrata, che vivevo all’estero in missione e che quindi non abitavo presso mia madre in Germania. Al momento di partire, la ho salutato dicendo: “Arrivederci! Che Dio la benedica!” E
l’ho benedetta di cuore. Tornata a casa, mia madre mi ha detto quanto
era stata contenta di questa visita e che avrebbe voluto ringraziare.
“Al mio passaggio da casa successivo, il 21 dicembre, sono quindi
tornata dalla pedicure con un piccolo regalo in mano ed i miei auguri di
Natale. Ero appena arrivata che lei mi salutò con una grande gioia. Mi invitò a sedermi perché aveva qualcosa da dirmi. “Quando siete venuta in settembre, mi disse, ero
in una situazione molto difficile. Non ero in grado di pagare l’affitto
e mi ero ridotta a chiedere aiuto alla Caritas. In pratica ero per
strada! Ero disperata. Ma quando mi avete detto “che Dio vi benedica”, la
disperazione mi ha lasciato immediatamente. In tutta la mia vita,
nessuna persona mi aveva mai detto queste parole! La sera stessa, mi è
successo qualcosa (non le ho domandato cosa) , e
ciò mi ha permesso di pagare l’affitto del mio appartamento. Adesso ,
sono contenta, e per ringraziarvi, desidero farvi una offerta per la
vostra missione” ,“Per me, disse la suora, è stato un grande incoraggiamento per benedire le persone come suggerisce di fare la Madonna a Medjugorje.
Non vediamo quasi mai l’effetto della benedizione che trasmettiamo (a voce alta o silenziosamente), ma, grazie a questa testimonianza,
Gesù mi invita a credere molto di più nella potenza della benedizione.
Allora aiutiamo Maria Santissima, non perdiamo tempo lungo la strada, ma
benediciamo tutti quelli che incontriamo!
Esiste una benedizione speciale per ogni cosa:
oggetti religiosi, case, campi, bestiame, nutrimento, luogo di lavoro,
viaggi, salute, vestiti e principalmente per le famiglie, le comunità, i
malati, i fidanzati, le scuole, le persone in pericolo, ecc. Una nuova benedizione è quella per i bambini ancora nel seno materno.
Conosco bene questa suora, vive una profonda unione con Cristo, ciò è sicuramente servito per permettere alla grazia di passare. La benedizione è un dono del Cielo, qualcosa di divino che fuoriesce dal cuore di Dio
per raggiungere le profondità della nostra anima, senza tuttavia
attraversare né la nostra intelligenza né i nostri sensi, le zone più
periferiche del nostro essere. Per questo che, salvo eccezioni, non
sentiamo nulla al momento nel quale riceviamo una benedizione. E’ come un missile di luce e d’amore che Dio invia ad un’anima attraverso colui che benedice, per arricchire quell’anima di una grazia particolare. Più colui che trasmette la benedizione è vicino a Dio, più è trasparente, quindi più suscettibile a far passare la grazia. Se il donatore della benedizione è un sacerdote, allora attraverso di lui è Gesù stesso che benedice! “Se i preti sapessero cosa danno quando benedicono, dice la Madonna, benedirebbero giorno e notte!”Un giorno abbiamo filmato una rappresentazione in inglese sul digiuno con Padre Slavko, poco prima che morisse. Subito dopo le riprese, le macchine non funzionavano più e potevamo solo dispiacerci della perdita del nostro lavoro. Allora abbiamo domandato a Padre Slavko di benedire le macchine, cosa che ha fatto con grande semplicità. Subito le macchine si sono rimesse in moto… In questo giubileo della misericordia moltiplichiamo le benedizioni!
Sr Emmanuel sarà in Italia in Febbraio!
Venite a pregare ed ascoltare! Portate i vostri amici!– A Palermo, 12, 13 e 14 febbraio, Venerdi 12, a Margifaraci ore 21 con la comunità dell’Amen. Sabato 13 a Santa Cristina Gela. Sta messa alle 17.30 seguita dalla catechesi di Sr Emmanuel. Tel: Don Porfilio 339-5875772 Domenica 14, a Margifaraci, per il Festival della Gioia. tutto il giorno dalle 9 alla sera, Ore 10.30 catechesi di Sr Emmanuel: ‘Maria, Madre di misericordia.’ Ore 16.30, Sta Messa. Tel Agostino 328-6170144.
– A Terni,
Venerdi 26 febbraio, ore 21.10, Basilica di San Valentino, Santo
Rosario per la pace e Adorazione Eucaristica guidati da Sr Emmanuel. Tel
Liafranca 074 427 9616 o Sergio 340 491 1673 www.medjugorjeterni.it
– Ad Assisi, 26, 27 e 28
febbraio, Convegno Nazionale sulla Misericordia a Santa Maria degli
Angeli. Catechesi di Sr Emmanuel: sabato 27. Tel 334-7695226 o
06-8084150
Cara
Gospa Tu sei benedetta fra le donne! Fino a che dura questo tempo di
grazia durante il quale Gesù Ti manda tra noi, noi apriamo i nostri
cuori nell’ora della Tua venuta (17.40) perché la Tua benedizione di
pace materna scenda su di noi
Suor Emmanuel +Tradotto dal francese
La nostra casa di Medjugorje ha ricevuto come Santo dell’anno: San Luigi Grignon de Monfort. E qual è il tuo Santo per quest’anno? Vi aspetta! Scrivetemi e vi manderò la lista dei Santi, da tirare a sorte dopo aver pregato ed invocato lo Spirito Santo. (oppure vedi http://blog.studenti.it/biscobreak/2014/01/il-santo-dellanno/ )
La Vergine ama ricevere la posta! Lei risponde nei cuori durante la preghiera. Inviate la vostra lettera a “Reine de la Paix”, BP 2157, Nice cedex , 06103 Francia. Consegneremo la lettera ad un veggente
Fonte:http://blog.studenti.it/biscobreak/2016/01/les-enfants-de-medjugorje-37/
sabato 16 gennaio 2016
Dopo questo mio 38° pellegrinaggio a Medjugorje sento il bisogno di dire....
Arrivato al 38° pellegrinaggio il mio cuore sente
di dover dire a tutti quanti e pure a me stesso che dobbiamo seriamente
convertirci. Che assolutamente non DOBBIAMO PERDERE IL NOSTRO TEMPO,
NELLE COSE VANE E FUTILI DI QUESTO MONDO MALATO E LONTANO DA DIO. MARIA,
ci esorta piu' che mai a donarci completamente al SIGNORE, come mai
prima. La Gospa, inoltre ci ha detto il 2 Novembre del 1983,
che molti morendo vanno in Purgatorio, all'Inferno e che pochi vanno
direttamente in Paradiso. Cari amici miei, prendiamo seriamente questi
messaggi e preghiamo incessantemente per le anime del Purgatorio. Maria
gia' nella prima apparizione a Fatima, il 13 maggio del 1917, ammoni'
gli uomini, dicendo la realta' terribile del Purgatorio, invitando
seriamente a pregare per loro. La Gospa ci ha pure detto a Medjugorje,
il 2 novembre 1982, che manchiamo di responsabilita' e di amore nei
confronti delle anime del purgatorio, pregando pochissimo per loro.
Riflettiamo pure il messaggio dato alla veggente Marija Pavlovic' del 6
novembre 1986, "Cari Figli, oggi desidero invitarvi a pregare ogni
giorno per le anime del Purgatorio. A ogni anima sono necessarie la
preghiera e la grazia per giungere a DIO e all'amore di DIO. Con questo
anche voi, cari figli, ricevete nuovi intercessori che nella vita vi
aiuteranno a capire che le cose della terra non sono importanti per voi,
che solo il Cielo e' la meta a cui tendere. Cari figli, pregate senza
sosta perche' possiate aiutare voi stessi e anche gli altri ai quali le
preghiere porterano la gioia. Dunque concludendo cari amici, non
perdiamo il nostro tempo, in cose inutili, ma aiutiamo NOSTRA MADRE a
pregare incessantemente per le anime del Purgatorio e a pregare per la
pace nel mondo, ricordando sempre a tutti quanti che siamo qui sulla
terra solo per una breve passeggiata e che la nostra META E' SOLO IL
CIELO. Cosi facendo, rafforzeremo la NOSTRA FEDE, il nostro amore con
DIO PADRE. Concludo dicendovi pure dalla mia esperienza personale,piu'
ci avviciamo a DIO, in preghiera, anche la morte terrena di un nostro
caro diventa GIOIA. Gioia di averlo avuto qui con NOI sulla terra, ma
grande gioia di averlo ridato con immenso amore, al SIGNORE, perche' e
SOLO LUI CHE L'HA DONATO A NOI. Capendo tutto questo, la nostra vita di
fede sara' piu' forte e piu' vera, perche' cari fratelli nessuno muore,
ma la vita continua per l'eternita' con GESU' E MARIA, E CON I NOSTRI
CARI.CON IMMENSO AMORE PER OGNUNO DI VOI, sempre vostro MARCO RIPAMONTI.
Buon cammino di fede, con GESU' E MARIA, REGINA DELLA PACE.
Marco Ripamonti.
Marco Ripamonti.
Oggi sono felice, ho ritrovato la pace, ho ripreso a correre.
GRAZIE PER AVERMI CHIAMATO
E pensare che non sapevo neppure dove fosse Medjugorje! Una fede col contagocce, una continua ricerca della felicità, un amore per lo
sport, che diventa un'alibi per andare alla ricerca dell'isola che non c'è. Lo sport fin da piccolo, ma all'improvviso il giocattolo si rompe. Il dolore e la sofferenza a due anche "malconce" non concede sconti di pena; come se non bastasse, il problema fisico si ripercuote sulla psiche di un essere umano, che si ritrova, d'improvviso, catapultato nelle tenebre dell'Inferno. Non ci sono vie d'uscita all'orizzonte, non c'è una luce in fondo a quel tunnel maledetto. La Regina della Pace compie il primo passo, con tutto lo scetticismo iniziale di chi stenta a credere. Devo andare a Medjugorje, perché la chiamata è fin troppo evidente. Un pellegrinaggio indimenticabile. Succede di tutto di più. Il piazzale antistante la chiesa di San Giacomo regala stati d'animo indimenticabili. Al mattino torna il dolore alle anche, e ritorna concreta l'ipotesi dell'inserimento delle protesi; alla sera l'ingranaggio si rimette a posto, si azzerano i cattivi pensieri, trionfa la grazia di Dio! Oggi sono felice, ho ritrovato la pace, ho ripreso a correre, ho voglia di amare ed essere amato! "GRAZIE PER AVERMI CHIAMATO - Così la Madonna di Medjugorje mi ha preso per mano" è il titolo del mio libro, in distribuzione su tutto il territorio nazionale, IL CUI RICAVATO ANDRÀ IN BENEFICENZA. (lo trovate negli store on-line, nelle librerie religiose, nel sito dell'editore, su richiesta dal proprio libraio di fiducia) Il libro è la sintesi di mille giorni di vita, un'autobiografia attenta nei dettagli, che tenta di spiegare un clamoroso rovescio della medaglia, quando meno te lo aspetti. Oggi sono qui a ringraziare Dio per la croce ricevuta, perché senza di essa non sarei mai tornato indietro, e non avrei cambiato strada. Ringrazio Maria per avermi accompagnato davanti a Suo Figlio, portandomi in salvo. La preghiera al primo posto! Non ci stanchiamo mai di pregare, non ci stanchiamo mai di dire "Grazie", con il Rosario tra le mani. Quando la mente si apre, il regno dei cieli pare vicino; quando anche il cuore si apre, il regno dei cieli è vicino!
Mauro Braganti
E pensare che non sapevo neppure dove fosse Medjugorje! Una fede col contagocce, una continua ricerca della felicità, un amore per lo
sport, che diventa un'alibi per andare alla ricerca dell'isola che non c'è. Lo sport fin da piccolo, ma all'improvviso il giocattolo si rompe. Il dolore e la sofferenza a due anche "malconce" non concede sconti di pena; come se non bastasse, il problema fisico si ripercuote sulla psiche di un essere umano, che si ritrova, d'improvviso, catapultato nelle tenebre dell'Inferno. Non ci sono vie d'uscita all'orizzonte, non c'è una luce in fondo a quel tunnel maledetto. La Regina della Pace compie il primo passo, con tutto lo scetticismo iniziale di chi stenta a credere. Devo andare a Medjugorje, perché la chiamata è fin troppo evidente. Un pellegrinaggio indimenticabile. Succede di tutto di più. Il piazzale antistante la chiesa di San Giacomo regala stati d'animo indimenticabili. Al mattino torna il dolore alle anche, e ritorna concreta l'ipotesi dell'inserimento delle protesi; alla sera l'ingranaggio si rimette a posto, si azzerano i cattivi pensieri, trionfa la grazia di Dio! Oggi sono felice, ho ritrovato la pace, ho ripreso a correre, ho voglia di amare ed essere amato! "GRAZIE PER AVERMI CHIAMATO - Così la Madonna di Medjugorje mi ha preso per mano" è il titolo del mio libro, in distribuzione su tutto il territorio nazionale, IL CUI RICAVATO ANDRÀ IN BENEFICENZA. (lo trovate negli store on-line, nelle librerie religiose, nel sito dell'editore, su richiesta dal proprio libraio di fiducia) Il libro è la sintesi di mille giorni di vita, un'autobiografia attenta nei dettagli, che tenta di spiegare un clamoroso rovescio della medaglia, quando meno te lo aspetti. Oggi sono qui a ringraziare Dio per la croce ricevuta, perché senza di essa non sarei mai tornato indietro, e non avrei cambiato strada. Ringrazio Maria per avermi accompagnato davanti a Suo Figlio, portandomi in salvo. La preghiera al primo posto! Non ci stanchiamo mai di pregare, non ci stanchiamo mai di dire "Grazie", con il Rosario tra le mani. Quando la mente si apre, il regno dei cieli pare vicino; quando anche il cuore si apre, il regno dei cieli è vicino!
Mauro Braganti
venerdì 15 gennaio 2016
Guarita da tumore dal liquido che fuoriesce dal Cristo Risorto di Medjugorje
Ulie Quintana da Los Angeles aveva recentemente scoperto un cancro al seno quando si recòa Medjugorje
nel mese di giugno. Quando ha posto un fazzoletto intriso di acqua che
trasuda dalla scultura Cristo Risorto sentì un forte calore nel suo
petto. Tornando a casa la sua prossima biopsia riivelò che la sua salute
era perfetta.
Per dieci anni a partire
dal 2001, la scultura in bronzo del Cristo Risorto alto dietro la
chiesa di San Giacomo aMedjugorje ha trasudato. Considerata una reliquia
dai pellegrini raccolgono le gocce su fazzoletti.Nel giugno di
quest’anno ha svolto un ruolo significativo in ciò che sembra aver dato
la guarigioneistantanea da un tumore al seno per Julie Quintana di Los
Angeles, racconta:
“Il mercoledì prima del mio viaggio a Medjugorje,
ho avuto una biopsia al seno. Ho anche ricevuto i risultati dei test che
anno rivelato un polipo nel mio utero e cellule pre-tumorali.
Non ho potuto vedere uno specialista e avrei dovuto
aspettare fino al mio ritorno dal pellegrinaggio. Dunque sono andata a
Medjugorje in uno stato di torpore ero stordita, chiedendomi come mai avevo
intenzione di affrontare un viaggio in un momento del genere” Julie
Quintana racconta. “Uno dei tanti bei doni di Medjugorje, in piedi a
pochi metri dietro a Chiesa di San Giacomo, è una statua di Cristo
crocifisso, che trasuda dal suo ginocchio destro, continuamente per
molti anni. Molte sono Le guarigioni che
sono state attribuite a questo tipo di acqua, così la mia compagno di
viaggio Sue Larson si fermò in fila con altri pellegrini a raccogliere
alcune gocce di questo liquido.
Lei non ha deciso di benedire i suoi gli occhi con le gocce del liquido, poichè aveva avuto un intervento di chirurgia oculare in passato, e ha preferito farlo fare a me.
“Ho toccato il liquido con le dita, fatto il segno
della croce, e l’ho messo su fazzoletti da donare ; poi ho messo una
goccia di olio al centro del mio seno destro, appena oltre dove c’era un
grappolo di calcificazioni nelle condotte, dove la biopsia era stata
fatta” dice Julie Quintana .
”
Ai piedi del crocifisso, mentre eravamo fermi qualcuno ha esclamato: “i
miei occhi stanno bruciando con calore!” è stata una sensazione intensa
sensazione di calore nel tessuto dei suoi occhi, dall’alto delle sue
palpebre fino agli zigomi.”
“Dopo
aver detto questo, mi sono fermatoa riflettere . Anch’io, avevo avuto
una sensazione forte calore dove il liquido ha toccato il mio corpo, sia
sulla mia mano e nel punto esatto sul mio seno destro, tre volte che ho
confrontato lo spazio del seno destro, rispetto al sinistro. Ogni volta la sinistra era fredda, mentre la parte destra era molto calda, non solo esternamente, ma anche internamente Julie Quintana” racconta.
“Siamo
tornati per una biopsia mercoledì il 15 di Giugno, e dopo una
settimana, ho ricevuto una relazione che il mio seno era benigno. Poi ho
visto gli specialisti, “Non c’è niente”, hanno detto, “assolutamente
nulla. Non c’è polipo, e le cellule precancerose sono completamente
sparite.”
“Ho voluto sapere come egli si spiegasse quest’evento, ed egli ha detto “Bene, e a volte il corpo guarisce se stesso.”
“Bene, sono appena stata ad un pellegrinaggio, gli ho detto.” e lui ha risposto con un sorriso, “potrebbe essere che….”
Non so se prego con la bocca o col cuore...
Punti fermi sul Rosario perché sia preghiera del cuore
P. Andrea Gasparino di Cuneo, un noto maestro di preghiera, nelle sue tante istruzioni si dichiara sempre nemico della preghiera "parolaia". Il Rosario con la ripetizione continua di formule potrebbe facilmente diventare una preghiera "parolaia". Ecco come il padre risponde con estrema chiarezza alla questione posta da alcuni ascoltatori di Radio Maria (16.06.99).
Se non c'è contemplazione dei misteri il Rosario è cadavere senza vita
D. Ogni giorno faccio la preghiera del Rosario, ma non so se prego con la bocca o col cuore, perché a volte la mia preghiera è arida e vuota.
R. Tu devi fare la rivoluzione della preghiera, perché quando pregherai veramente, come desidera la Madonna, la tua vita cambierà. A cominciare dal Rosario ecco cosa ti dico: Il Rosario è una preghiera tipicamente parolaia se non ti dai da fare. Allora cosa devi fare? Paolo VI nell'enciclica "Marialis Cultus" (n.47) ha detto: "Se non è preghiera contemplativa è un cadavere senza anima", un corpo senza anima. Il tuo Rosario vale poco se non è preghiera contemplativa. Allora devi prendere questo proposito: quando reciti il Rosario fermati sul mistero e vedi se si può decidere qualcosa di pratico; chiedi alla Madonna, "in questo mistero cosa devo decidere?" e Lei ti illuminerà di sicuro. Per esempio leggi il mistero sul Vangelo, perché semplicemente enunciarlo ti dice ben poco.
Se tu invece prendi la pagina del Vangelo che parla del mistero è un'altra cosa. Sii un po' più lunga a meditare il Rosario, poi ferma l'attenzione su una parola dell'Ave Maria, ne basta una. Quando dici "prega per noi peccatori, adesso" fermati sulla parola "adesso" e capirai che nel momento in cui preghi, forse devi perdonare, forse devi allinearti con la volontà di Dio, devi correggere qualcosa in te. Ecco, ferma l'attenzione su una parola e vedrai come i Rosari ti convertono veramente; piuttosto di dire tanti Rosari, dinne uno più breve, ma come lo desidera la Madonna e comunica veramente con Lei. Capiterà che a metà Rosario non avrai ancora comunicato con la Madonna e il tuo pensiero sarà lontanissimo. Ti sveglierai e dirai. "No, voglio comunicare con la Madonna"; allora ti fermerai ad alcune parole perché questo è il Rosario vero.
La preghiera dell'ascolto deve cambiarci
D. Prego spesso, ma non riesco a raggiungere la vera comunione con Dio: tendo a parlare con Dio, quindi non faccio la preghiera del silenzio.
R. E' più facile parlare con Dio che ascoltarlo, ma ricordati che non è più importante quello che dici tu a Dio perché Lui lo sa; al contrario è importante quello che Lui ha da dirti. Ogni volta che preghi; fa' una pausa di silenzio prolungata per metterti alla presenza di Dio. Pensalo presente in te nella SS. Trinità e chiediGli: "Signore cosa hai da dirmi oggi?" Aiutati molto con la parola di Dio, il Vangelo. Chiedi ad esempio: "Cosa hai da dirmi oggi sulla mia carità, sui miei doveri o sul mio modo di accostarmi alla S. Eucaristia?" Se non hai la risposta subito, ricorda che il Signore parla sempre con un piccolo velo perché noi abbiamo bisogno di attesa, di fede, di umiltà. Non allarmarti se non senti risposta subitanea alle tua insistenza; la tua domanda deve essere schietta; poi la risposta ti verrà magari in piena giornata. Fai esercizio di ascolto.
D. Appartengo a un gruppo del Rinnovamento, ma la preghiera che viene fatta è prolungata, confusa e con gesti. Cosa ne pensa?
R. La preghiera deve essere contatto con Dio. Prova a chiederti dopo quelle mezz'ore, ore di preghiera se hai comunicato con Dio: anima-anima, cuore-cuore con Dio. Difficilmente l'hai fatto perché occorre un ambiente per farlo. Quindi quando vi trovate tutti insieme è bello che partecipiate alla preghiera comune, ma ricordatevi che prima dovreste aver comunicato nell'intimo con Dio.
Tu devi scendere nella coscienza e ascoltare bene cosa vuole Dio da te e questo lo puoi fare solo con la preghiera del silenzio. Solo con la preghiera personale, partecipando a questi gruppi il tuo partecipare sarà molto sincero e vero. Senza preghiera personale, anche la liturgia è vanificata. Parla molto nel gruppo di questa preghiera silenziosa.
D. Prego molto, ma ho l'abitudine di raccomandare le persone a Dio nominandole una ad una con i loro problemi. E' giusto?
R. Non preoccuparti di questo perché Dio non ha bisogno di informazioni, ma è bello che tu ti concentri ad implorare lo Spirito Santo sulle singole persone perché Lui possa agire in loro e portarle là dove van portate. E' utile che quando preghi per una persona in particolare, vada al pratico: "Fammi capire cosa posso fare io per quella persona". Ecco che la preghiera diventa costruttiva perché ti rimbocchi le maniche e aiuti quella persona. E' facile aiutare qualcuno con le parole, ma non con i fatti o col comportamento.
Fonte:http://medjugorje.altervista.org/doc/altri_doc_preghiera//14-rosario.php
P. Andrea Gasparino di Cuneo, un noto maestro di preghiera, nelle sue tante istruzioni si dichiara sempre nemico della preghiera "parolaia". Il Rosario con la ripetizione continua di formule potrebbe facilmente diventare una preghiera "parolaia". Ecco come il padre risponde con estrema chiarezza alla questione posta da alcuni ascoltatori di Radio Maria (16.06.99).
Se non c'è contemplazione dei misteri il Rosario è cadavere senza vita
D. Ogni giorno faccio la preghiera del Rosario, ma non so se prego con la bocca o col cuore, perché a volte la mia preghiera è arida e vuota.
R. Tu devi fare la rivoluzione della preghiera, perché quando pregherai veramente, come desidera la Madonna, la tua vita cambierà. A cominciare dal Rosario ecco cosa ti dico: Il Rosario è una preghiera tipicamente parolaia se non ti dai da fare. Allora cosa devi fare? Paolo VI nell'enciclica "Marialis Cultus" (n.47) ha detto: "Se non è preghiera contemplativa è un cadavere senza anima", un corpo senza anima. Il tuo Rosario vale poco se non è preghiera contemplativa. Allora devi prendere questo proposito: quando reciti il Rosario fermati sul mistero e vedi se si può decidere qualcosa di pratico; chiedi alla Madonna, "in questo mistero cosa devo decidere?" e Lei ti illuminerà di sicuro. Per esempio leggi il mistero sul Vangelo, perché semplicemente enunciarlo ti dice ben poco.
Se tu invece prendi la pagina del Vangelo che parla del mistero è un'altra cosa. Sii un po' più lunga a meditare il Rosario, poi ferma l'attenzione su una parola dell'Ave Maria, ne basta una. Quando dici "prega per noi peccatori, adesso" fermati sulla parola "adesso" e capirai che nel momento in cui preghi, forse devi perdonare, forse devi allinearti con la volontà di Dio, devi correggere qualcosa in te. Ecco, ferma l'attenzione su una parola e vedrai come i Rosari ti convertono veramente; piuttosto di dire tanti Rosari, dinne uno più breve, ma come lo desidera la Madonna e comunica veramente con Lei. Capiterà che a metà Rosario non avrai ancora comunicato con la Madonna e il tuo pensiero sarà lontanissimo. Ti sveglierai e dirai. "No, voglio comunicare con la Madonna"; allora ti fermerai ad alcune parole perché questo è il Rosario vero.
La preghiera dell'ascolto deve cambiarci
D. Prego spesso, ma non riesco a raggiungere la vera comunione con Dio: tendo a parlare con Dio, quindi non faccio la preghiera del silenzio.
R. E' più facile parlare con Dio che ascoltarlo, ma ricordati che non è più importante quello che dici tu a Dio perché Lui lo sa; al contrario è importante quello che Lui ha da dirti. Ogni volta che preghi; fa' una pausa di silenzio prolungata per metterti alla presenza di Dio. Pensalo presente in te nella SS. Trinità e chiediGli: "Signore cosa hai da dirmi oggi?" Aiutati molto con la parola di Dio, il Vangelo. Chiedi ad esempio: "Cosa hai da dirmi oggi sulla mia carità, sui miei doveri o sul mio modo di accostarmi alla S. Eucaristia?" Se non hai la risposta subito, ricorda che il Signore parla sempre con un piccolo velo perché noi abbiamo bisogno di attesa, di fede, di umiltà. Non allarmarti se non senti risposta subitanea alle tua insistenza; la tua domanda deve essere schietta; poi la risposta ti verrà magari in piena giornata. Fai esercizio di ascolto.
D. Appartengo a un gruppo del Rinnovamento, ma la preghiera che viene fatta è prolungata, confusa e con gesti. Cosa ne pensa?
R. La preghiera deve essere contatto con Dio. Prova a chiederti dopo quelle mezz'ore, ore di preghiera se hai comunicato con Dio: anima-anima, cuore-cuore con Dio. Difficilmente l'hai fatto perché occorre un ambiente per farlo. Quindi quando vi trovate tutti insieme è bello che partecipiate alla preghiera comune, ma ricordatevi che prima dovreste aver comunicato nell'intimo con Dio.
Tu devi scendere nella coscienza e ascoltare bene cosa vuole Dio da te e questo lo puoi fare solo con la preghiera del silenzio. Solo con la preghiera personale, partecipando a questi gruppi il tuo partecipare sarà molto sincero e vero. Senza preghiera personale, anche la liturgia è vanificata. Parla molto nel gruppo di questa preghiera silenziosa.
D. Prego molto, ma ho l'abitudine di raccomandare le persone a Dio nominandole una ad una con i loro problemi. E' giusto?
R. Non preoccuparti di questo perché Dio non ha bisogno di informazioni, ma è bello che tu ti concentri ad implorare lo Spirito Santo sulle singole persone perché Lui possa agire in loro e portarle là dove van portate. E' utile che quando preghi per una persona in particolare, vada al pratico: "Fammi capire cosa posso fare io per quella persona". Ecco che la preghiera diventa costruttiva perché ti rimbocchi le maniche e aiuti quella persona. E' facile aiutare qualcuno con le parole, ma non con i fatti o col comportamento.
Fonte:http://medjugorje.altervista.org/doc/altri_doc_preghiera//14-rosario.php
mercoledì 13 gennaio 2016
In questi giorni di gennaio, a Medjugorje....
Esperienze di pellegrini di Medjugorje
data: 13.01.2016.
In questi giorni di gennaio, a Medjugorje regna un’atmosfera più
tranquilla: infatti si trovano qui soltanto alcuni piccoli gruppi di
pellegrini provenienti dalla Corea, dagli USA, dall’Italia e dalla
Germania. Non molto tempo fa è venuta in pellegrinaggio a Medjugorje
Maria, una ragazza bavarese di ventidue anni. Ci ha detto che quella era
la sua quinta venuta qui: “A Medjugorje prevale la sensazione che,
indipendentemente dalla provenienza di ciascuno, facciamo parte di
un’unica Chiesa, che è un’unica comunità, il Corpo di Cristo riunito in
un’atmosfera di pace che viene dal cielo. Penso che i messaggi che
stiamo ascoltando siano certamente molto importanti per noi, giovani di
oggi. Leggo anche da sola i messaggi che la Regina della pace ci dà. A
volte i messaggi della Madonna possono sembrarci difficili ma, per
quello che mi riguarda, sto progredendo relativamente bene, perché sono
cresciuta in quella fede che i miei genitori mi hanno trasmesso fin da
quando ero in fasce. La Confessione mensile e la lettura della Bibbia
richiedono sempre una vittoria su noi stessi, ossia un sacrificio ma,
una volta che ci si abitua, farlo diventa una bella cosa”.
Fonte:http://www.medjugorje.hr/it/attualita/esperienze-di-pellegrini-di-medjugorje,7615.html
Fonte:http://www.medjugorje.hr/it/attualita/esperienze-di-pellegrini-di-medjugorje,7615.html
47° anniversario della dedicazione della chiesa parrocchiale di Medjugorje.
Anniversario della dedicazione della chiesa parrocchiale di Medjugorje
data: 12.01.2016.
Ricorre quest’anno il quarantasettesimo anniversario della dedicazione
della chiesa parrocchiale di San Giacomo a Medjugorje. Dopo
l’istituzione della parrocchia, avvenuta nel 1892, una prima chiesa
parrocchiale, grande e bella per quei tempi, venne ultimata nel 1897. A
causa del terreno franoso su cui era stata edificata, le sue mura
cominciarono però a creparsi molto velocemente e tutto il complesso
iniziò a sprofondare. Perciò, subito dopo la Prima Guerra Mondiale, si
cominciò a pensare alla costruzione di una nuova chiesa, i cui lavori si
sono protratti dal 1934 al 19 gennaio del 1969, giorno della sua
dedicazione. Oggi la chiesa di San Giacomo è il centro della vita
sacramentale e di preghiera non soltanto dei parrocchiani di Medjugorje,
ma anche dei pellegrini provenienti da tutto il mondo.
Fonte:http://www.medjugorje.hr/it/attualita/anniversario-della-dedicazione-della-chiesa-parrocchiale-di-medjugorje,7611.html
Fonte:http://www.medjugorje.hr/it/attualita/anniversario-della-dedicazione-della-chiesa-parrocchiale-di-medjugorje,7611.html
lunedì 11 gennaio 2016
ATTENZIONE AI MANTELLI ROSSI CHE SI AGGIRANO A MEDJUGORJE
Virgilio Baroni
A Medjugorje si aggirano dei gruppi di persone con i mantelli rossi e una immagine di Cristo Re stampata sugli stessi, che offrono immagini, santini, reliquie, rosari… Attenzione: evitiamo di prendere questi oggetti in quanto si tratta dei così detti Cavalieri di Gesù Cristo Re, fondati da un sacerdote di nome don Piotr Natanek, sospeso a divinis in quanto, secondo le parole dell’arcivescovo di Cracovia: “… i suoi insegnamenti che sono in contrasto con gli
insegnamenti della Chiesa in materia di vedute della regalità di Gesù Cristo. Egli si basa per questi insegnamenti su rivelazioni private e l’insegnamento all’estero ispirato delle dottrine della Chiesa di sette escatologiche. Padre Peter Natanek distorce in questo modo non solo la dottrina consolidata dell’efficacia della salvezza nella Chiesa, ma anche la devozione alla Madre di Dio, degli angeli e dei santi mescolati con nozioni magiche di fede, che porta a ridicolizzare la religione della Chiesa. Nel suo messaggio, distribuito da media elettronici, mina l’autorità dei vescovi e dei sacerdoti, accusandoli di incredulità e di interagire con i nemici della Chiesa. In risposta alle critiche dei suoi colleghi pastori e sacerdoti tenta di creare proprie strutture, scoraggiando i suoi seguaci a far parte della comunione della Chiesa universale e così li espone a grandi danni spirituali e morali. …” Vorrei cogliere l’occasione per ricordare a tutti i pellegrini di evitare di prendere omaggi di dubbia provenienza anche se riportano immagini sacre e di evitare di fare attenzione anche a ciò che potete trovare in terra. Invito le guide a non accompagnare i pellegrini in quella “Cappella” recentemente restaurata ai piedi della Croce blu. E’ di proprietà privata e non sotto il controllo dei frati della Parrocchia. Questo è uno dei tanti motivi per cui i sacerdoti, come ha più volte suggerito lo stesso Cardinal Schonborn, non dovrebbero rifiutarsi di accompagnare i pellegrini a Medjugorje. Preghiamo per tutti questi sacerdoti, sempre, come ci suggerisce Maria e attraverso digiuni e preghiere di certo anche i più contrari potranno cambiare idea se i fedeli per primi ci crederanno.
A Medjugorje si aggirano dei gruppi di persone con i mantelli rossi e una immagine di Cristo Re stampata sugli stessi, che offrono immagini, santini, reliquie, rosari… Attenzione: evitiamo di prendere questi oggetti in quanto si tratta dei così detti Cavalieri di Gesù Cristo Re, fondati da un sacerdote di nome don Piotr Natanek, sospeso a divinis in quanto, secondo le parole dell’arcivescovo di Cracovia: “… i suoi insegnamenti che sono in contrasto con gli
insegnamenti della Chiesa in materia di vedute della regalità di Gesù Cristo. Egli si basa per questi insegnamenti su rivelazioni private e l’insegnamento all’estero ispirato delle dottrine della Chiesa di sette escatologiche. Padre Peter Natanek distorce in questo modo non solo la dottrina consolidata dell’efficacia della salvezza nella Chiesa, ma anche la devozione alla Madre di Dio, degli angeli e dei santi mescolati con nozioni magiche di fede, che porta a ridicolizzare la religione della Chiesa. Nel suo messaggio, distribuito da media elettronici, mina l’autorità dei vescovi e dei sacerdoti, accusandoli di incredulità e di interagire con i nemici della Chiesa. In risposta alle critiche dei suoi colleghi pastori e sacerdoti tenta di creare proprie strutture, scoraggiando i suoi seguaci a far parte della comunione della Chiesa universale e così li espone a grandi danni spirituali e morali. …” Vorrei cogliere l’occasione per ricordare a tutti i pellegrini di evitare di prendere omaggi di dubbia provenienza anche se riportano immagini sacre e di evitare di fare attenzione anche a ciò che potete trovare in terra. Invito le guide a non accompagnare i pellegrini in quella “Cappella” recentemente restaurata ai piedi della Croce blu. E’ di proprietà privata e non sotto il controllo dei frati della Parrocchia. Questo è uno dei tanti motivi per cui i sacerdoti, come ha più volte suggerito lo stesso Cardinal Schonborn, non dovrebbero rifiutarsi di accompagnare i pellegrini a Medjugorje. Preghiamo per tutti questi sacerdoti, sempre, come ci suggerisce Maria e attraverso digiuni e preghiere di certo anche i più contrari potranno cambiare idea se i fedeli per primi ci crederanno.
domenica 10 gennaio 2016
Quando ti rechi in pellegrinaggio a Medjugorje:
Quando ritorni a casa…
– padre Slavko Barbaric
Caro
pellegrino, cercatore di Dio! Quando ti rechi in pellegrinaggio a
Medjugorje, sei invitato a pregare in chiesa, a partecipare alla Santa
Messa, a confessarti, a metterti in adorazione davanti a Gesù
Sacramentato, a salire sul Krizevac (il monte che ci richiama alla mente
la passione di Cristo, la nostra sofferenza e la nostra croce) e a
pregare sul Podbrdo, la Collina delle Apparizioni. Credo che hai fatto
tutto questo, che hai rinnovato la tua fede, il tuo amore e la tua
speranza, e che ti sei convinto quanto Dio ti è vicino. È questo il
motivo dei tuo viaggio a Medjugorje.
E in
verità, qui Dio è vicino a tutti coloro che Lo cercano. Si fa sentire,
si fa amare. Egli ci dà la forza di consacrarci a Lui. Qui Dio ha fatto
sgorgare la sorgente della Pace per mezzo della Regina della Pace.
Sono
convinto che adesso ti sorge spontanea una domanda, che del resto molti
altri pellegrini si pongono: Qui è tutto bello, qui è tutto facile,
tutti pregano, tutti cercano Dio Ma che sarà una volta tornato a casa?
Che cosa potrò fare perché la mia pace cresca, il mio amore si sviluppi,
la fiducia prenda il posto della sfiducia, lo spirito della
riconciliazione sia più forte di quello della discordia? La domanda è
decisamente importante.
Medjugorje è per i pellegrini quello che è stato il Tabor per i
discepoli: bisogna convincersi che è possibile vivere l’amore e
sperimentare la gloria di Dio; ma bisogna tornare a casa, ognuno nella
sua Gerusalemme, nel quotidiano, al lavoro, allo studio, in mezzo a
tante persone che non hanno le stesse convinzioni.
Si, bisogna tornare a casa!
Nella chiesa di Medjugorje hai pregato a lungo. Non ti è stato difficile
salire sul Krizevac, indipendentemente dal buono o cattivo tempo. Hai
trovato il tempo per salire anche sul Podbrdo, e sei stato felice.
Adesso metti da parte Medjugorje, come comunità parrocchiale, e torna a
casa portando con te, nella tua mente e nel tuo cuore i luoghi e gli
eventi di Medjugorje. Siamo certi che a casa troverai il tuo Krizevac e
la tua croce. A casa ritroverai la sofferenza che vi avevi lasciata.
Essa ti aspetta. Ma non temere! Il Krizevac di Medjugorje non è affatto
più facile del tuo Krizevac, anche se, per molti, esso è diventato più
comprensibile e più accettabile, da quando, per volontà di Dio, il monte
più piccolo, cioè la Collina delle Apparizioni è diventata luogo
d’incontri più intensi con Dio per mezzo di Maria. Perciò anche se a
casa ti attende il tuo Krizevac, fatto il più delle volte di sofferenze e
di afflizioni, di cui non sei personalmente colpevole e responsabile,
erigi subito accanto ad esso un monte più piccolo, la tua Collina delle
Apparizioni, il tuo Tabor! Allora anche il Krizevac acquisterà una nuova
colorazione, sarà avvolto da nuova pace e da nuova speranza.
Costruisci la Collina delle Apparizioni in un angolo del tuo
appartamento o della tua casa. Sopra ci metterai una Croce più piccola,
un lume, la Bibbia e il rosario! Li capirai il tuo Krizevac, il tuo
passaggio e il tuo tramonto. Accanto alla Collina delle Apparizioni, il
Krizevac diventa il luogo della risurrezione, poiché nessun Krizevac
esiste per distruggerti e rovinarti, ma per aiutarti a giungere alla
salvezza.
Ricordatelo bene! La Madonna ha preso sul serio le parole di Cristo.
Essa viene con Te sul tuo Krizevac, sul tuo Calvario, come del resto ha detto espressamente nel Messaggio di Natale deI 1986:
“Cari figli! Anche oggi ringrazio il Signore per tutto quello che mi sta
facendo, in modo particolare per il dono di poter stare anche oggi con
voi, cari figli, questi sono giorni in cui il Padre offre grazie
particolari a tutti coloro che gli aprono il cuore. Io vi benedico e
desidero che anche voi, cari figli, conosciate le grazie e tutto
mettiate a disposizione di Dio, perché Lui sia glorificato attraverso
voi Il mio cuore segue attentamente i vostri passi.
Grazie per avere risposto alla mia chiamata !”.
Questo messaggio è valido non soltanto per chi sta a Medjugorje, né soltanto per i veggenti. Esso è stato rivolto a me e a te.
Ritorna a casa, benedetto per sempre da Chi è benedetto in eterno!
E
costruisci l’altare su cui comincerai a offrire Ogni giorno le tue croci
e le tue sofferenze, le tue amarezze e le tue afflizioni, la speranza e
la gioia, l’amore e la fede! Cosi avrai anche tu la tua chiesa, il tuo
Krizevac e il tuo Podbrdo. Se farai cosi, Dio sarà con te e Maria SS.
seguirà attentamente i tuoi passi.
Va in pace. Porta a tutti la pace e la benedizione.
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