Il monsignore e la pierre sua protetta
In manette monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, spagnolo, e Francesca Immacolata Chaouqui,poi rilasciata perché ha collaborato con i magistrati
Francesca Immacolata Chaouqui, 33 anni e Lucio Angel Vallejo Balda, 54 anni
Arresti
in Vaticano per la fuga di documenti riservati della Santa Sede. A
finire in manette, monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, spagnolo, 54
anni, già segretario della prefettura degli Affari economici e della
Commissione di studio sulle attività economiche e amministrative della
Santa Sede (Cosea), istituita dal Papa nel luglio 2013 e successivamente
sciolta dopo il compimento del suo mandato: passare al vaglio le carte e
i conti del Vaticano e formulare proposte per una gestione efficace.
Arrestata anche la lobbista italiana Francesca Immacolata Chaouqui,
32 anni, componente della Cosea, dove era stata assunta proprio su
segnalazione di Vallejo Balda. Ad annunciarlo è stato il portavoce
vaticano, padre Federico Lombardi. Sarebbero loro, secondo l'inchiesta
condotta dalla magistratura vaticana, i presunti «corvi» che avrebbero
fornito materiale per la stesura di due libri non ancora usciti - «Via
Crucis» di Gianluigi Nuzzi (di cui Chiarelettere conferma l’uscita il 5
novembre) e «Avarizia» di Emiliano Fittipaldi.
In cella
Francesca
Chaouqui è stata rimessa subito in libertà per la collaborazione
prestata alle indagini e perché «non sono più state ravvisate esigenze
cautelari». Monsignor Vallejo Balda rimane invece rinchiuso in cella in
Vaticano, nella stessa del Palazzo della Gendarmeria dove tre anni e
mezzo fa era stato recluso Paolo Gabriele, l'ex maggiordomo papale
accusato di aver trafugato e diffuso le carte segrete di Benedetto XVI
nel precedente scandalo Vatileaks.
Le indagini
Lombardi
ha spiegato che «nel quadro di indagini di polizia giudiziaria svolte
dalla Gendarmeria vaticana e avviate da alcuni mesi a proposito di
sottrazione e divulgazione di notizie e documenti riservati, sabato e
domenica scorsi sono state convocate due persone per essere interrogate
sulla base degli elementi raccolti e delle evidenze raggiunte».
Il Papa «informato»
Papa
Francesco è stato informato dei provvedimenti dalla giustizia vaticana
in merito alla fuga di documenti riservati e ha dato la sua
approvazione.
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I due arrestati per lo scandalo Vatilea
Arresti
Il
comunicato della Sala Stampa della Santa Sede precisa che gli arresti
erano avvenuti, uno sabato e l'altro domenica, «in seguito alle
risultanze degli interrogatori» e «in vista del proseguimento delle
indagini». Nella giornata odierna l’ufficio del promotore di giustizia,
nelle persone dell’avvocato Gian Piero Milano, promotore di giustizia, e
dell’avvocato Roberto Zannotti, promotore di giustizia aggiunto, ha
convalidato l’arresto dei due, provvedendo a rimettere in stato di
libertà Chaouqui, nei confronti della quale non sono più state ravvisate
esigenze cautelari, anche a motivo della sua collaborazione alle
indagini».
«Libri frutto di tradimento della fiducia del Papa»
Lombardi
ha ricordato che la divulgazione di notizie e documenti riservati è un
reato previsto dalla legge n. IX dello Stato della Città del Vaticano
(13 luglio 2013) art. 10 (art. 116 bis c.p.). Quanto ai libri annunciati
per i prossimi giorni - si legge nella nota vaticana - va detto
chiaramente che anche questa volta, come già in passato, sono frutto di
un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa e, per quanto
riguarda gli autori, di un'operazione per trarre vantaggio da un atto
gravemente illecito di consegna di documentazione riservata, operazione i
cui risvolti giuridici ed eventualmente penali sono oggetto di
riflessione da parte dell'ufficio del promotore in vista di eventuali
ulteriori provvedimenti, ricorrendo, se del caso, alla cooperazione
internazionale. Pubblicazioni di questo genere non concorrono in alcun
modo a stabilire chiarezza e verità, ma piuttosto a generare confusione e
interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna assolutamente evitare
l'equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del
Papa».
Le reazioni
«Sorpresa
e dolore» per la notizia dell’arresto di monsignor Balda sono espresse
dalla Prelatura Opus Dei che tuttavia tiene a chiarire che il sacerdote
spagnolo non è un membro del proprio clero ma «appartiene alla Società?
Sacerdotale della Santa Croce, associazione di presbiteri
intrinsecamente unita all’Opus Dei, che non ha il diritto di intervenire
nel ministero pastorale né nel lavoro che i suoi soci svolgono nelle
loro diocesi o nella Santa Sede». «La missione dell’associazione è
l’accompagnamento spirituale dei suoi membri» dice la nota che spiega
dunque che la Prelatura non ha avuto un ruolo sulla sua nomina e gli
unici superiori di Vallejo Balda sono quelli della Santa Sede e il
vescovo della diocesi dove è incardinato, che è quella di Astorga.
«Grave tradimento della fiducia del Papa»: con questo titolo,
l’Osservatore Romano pubblica la nota della Santa Sede, divulgata da
padre Federico Lombardi portavoce del Vaticano, relativa agli arresti.
2 novembre 2015 (modifica il 2 novembre 2015 | 18:40)
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