sabato 17 ottobre 2015

Vorrei coinvolgere più persone possibile nei pellegrinaggi.

Andrea Bianco: “Desidero che quante più persone possibile sentano la gioia e le grazie che ho ricevuto a Medjugorje”

data: 16.10.2015.
Nei giorni scorsi è stato a Medjugorje Andrea Bianco, un pellegrino quarantacinquenne di Bolzano, una città del Nord Italia. Egli è stato ospite di un programma di Radio “Mir” Medjugorje ed ha condiviso con noi la storia della sua vita. A ventunanni ha subito un grave incidente stradale, a causa del quale ha perso la vista. Lui crede di essere sopravvissuto per grazia di Dio. Dopo quell’evento, la sua vita è cambiata. Lui però non è caduto nella disperazione, ha invece interpretato l’accaduto come una grande grazia. Ci ha detto che colui che più l’ha aiutato nel cammino spirituale è stato un religioso carmelitano, che gli diceva: “Come sei fortunato tu, che hai la croce!”. In quei momenti, Andrea pensava che avrebbe fatto volentieri cambio con lui. Tuttavia, con l’andar del tempo, ha capito perché quel religioso gli diceva quella frase. Andrea è sposato, ha quattro figli ed opera attivamente in diverse organizzazioni per non vedenti ed ipovedenti, oltre a realizzare sculture in marmo, legno e ceramica. La sua prima venuta a Medjugorje risale al 1998. Ci ha testimoniato di aver avuto allora per molto tempo un dubbio sul venire qui o meno, perché aveva sentito pareri differenti. Ad oggi però è venuto una quarantina di volte. Oltre a venire con la sua famiglia, egli porta a Medjugorje anche gruppi di pellegrini. “Quando sono venuto a Medjugorje per la prima volta ero indifferente, ma in seguito ho raccolto i frutti di Medjugorje. Ho capito che qui le persone pregano con grande devozione ed ho iniziato ad apprezzare il silenzio. Ho poi cominciato ad andare a Messa ogni giorno, dando così inizio ad un nuovo cammino. Proprio per questo vorrei coinvolgere più persone possibile nei pellegrinaggi. Li faccio perché desidero che quante più persone possibile sentano la gioia e le grazie che ho ricevuto qui. Ogni volta che posso, mentre sono qui, registro omelie, preghiere e testimonianze, che poi trascrivo e metto su internet, in modo che anche le persone che non possono venire a Medjugorje possano sentirle, leggerle e viverle, anche se in modo diverso. I luoghi di Medjugorje a me più cari sono la chiesa parrocchiale e la cappella dell’adorazione, perché vi posso incontrare Gesù vivo”.   

Fonte:http://www.medjugorje.hr/it/attualita/andrea-bianco-%E2%80%9Cdesidero-che-quante-pi%C3%B9-persone-possibile-sentano-la-gioia-e-le-grazie-che-ho-ricevuto-a-medjugorje%E2%80%9D,7350.html

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