"Ho riscoperto i segni della fede nel mio pellegrinaggio a Medjugorje"
22 aprile 2013
Andare a
pregare la Madonna sul Krizevac e fare esperienza della persona di Gesù,
lungo il sentiero difficile. La testimonianza di una pellegrina che ha
raccolto la sfida della fede nella vita di ogni giorno, anche quando è
al lavoro dietro al bancone del bar.di Monica Comi
Sono persuasa di quello slogan che recita: “Non siamo soli - la nostra vita è piena di segni… segni celesti”. Ogni uomo e donna, a mio avviso, deve saper riconoscere i segni grandiosi che il Signore ogni giorno dà.Io ho riconosciuto dei grandi segni e ritengo un grande dono, questa mia nuova sensibilità nel riconoscerli, sapevo che il Signore mi è sempre stato accanto e sono consapevole di far parte di un suo disegno meraviglioso, ma tutto questo l’ho riscoperto con maturità e consapevolezza diverse soprattutto dopo queste mie esperienze vissute a Medjugorje, proprio in quest’anno che è stato proclamato Anno della Fede, indetto dal santo Padre Benedetto XVI e che ha avuto inizio l’11ottobre 2012 e terminerà il 24 novembre 2013.
A settembre sono tornata con tutta la mia famiglia a Medjugorje e il 2 settembre abbiamo assistito all’apparizione della Gospa a Mjriana, e appreso lo stupendo messaggio, quasi una continuazione e un completamento di quello del 2 giugno, abbiamo partecipato alla santa Messa, all’Adorazione eucaristica e ci siamo accostati alla confessione. Il 3 settembre siamo saliti sul monte Krizevac. È stata dura salire il Krizevac. È , i sassi erano aguzzi ma grazie alla preghiera recitata lungo la via Crucis siamo arrivati in cima.
Abbiamo sperimentato il calvario di Gesù e una volta arrivati alla Croce Bianca eravamo felici, mi sembrava di essere in “Paradiso”. Mentre pregavo, guardavo il cielo, era pieno di nuvole bianche, non mi sembrava vero, il cuore mi batteva a mille…le nuvole formavano la figura di san Pio, come era successo il 2 giugno 2012. Ero felicissima. Pregavo e dopo l’ennesima “Ave Maria” i miei occhi si sono riempiti di lacrime, ero senza parole, non erano nuvole che vedevo, vedevo la Mamma Celeste che mi ha sorriso. Le lacrime mi scendevano in un pianto a dirotto, ed ero così felice!
E dentro di me sentivo una gran gioia, una felicità, una Pace indescrivibile. Dal mio primo viaggio a Medjugorje il 3 giugno 2012, ero tornata a casa con il rimorso di non aver fatto la salita del monte Krizevac e mi ero ripromessa di ritornarvi al più presto, quasi una seconda chiamata, un presentimento… Sentivo che l’avrei rivista e lei mi ha fatto il grande dono di aspettarmi proprio là, alla Croce Bianca. Sono tornata da Medjugorje con una sempre più forte e convinta voglia di testimoniare, far conoscere e far vivere i messaggi della Regina della Pace, dell’amore che lei ha per tutti noi e per far conoscere suo Figlio. Tutti i suoi messaggi sono orientati a offrirci questa pienezza di Dio e a spingerci a diventare portatori del cielo sulla terra.
Il desiderio della Madonna è che i nostri cuori divengano un’oasi di pace. Nel vangelo Gesù ci ha parlato della pace, ma soprattutto ci ha dato la pace. Questa pace è frutto della sua Passione e della sua Risurrezione, è il dono che ci dà chi ha vinto le tenebre del peccato e della morte. Mi sono spesso chiesta per quali meriti sia stata destinataria di un così grande privilegio, quello della conversione del cuore, proprio io!
È difficile dare a questa curiosità una risposta, perché ognuno di noi possiede un talento, una dote da custodire e coltivare. Il Signore ci concede doni e talenti secondo la sua volontà. Non dobbiamo mai paragonarci agli altri, sia nel bene, sia nel male, ognuno di noi ha ciò di cui ha bisogno, ognuno di noi è unico. Sento una forza che mi spinge a testimoniare quello che ho vissuto, che è qualcosa di prodigioso, non per vanagloria o esibizionismo, ma per far compartecipi gli altri di queste gioie.
Quest’anno sarà un’occasione propizia perché tutti i fedeli comprendano più profondamente che il fondamento della fede cristiana è “ l’incontro con un avvenimento, con una persona che dà alla vita un nuovo orizzonte indirizzandola verso una precisa direzione”. Tutti noi siamo chiamati a essere testimoni credibili e gioiosi del Signore Risorto nel mondo di oggi, capaci di indicare a tante persone che cercano la “porta della Fede”.
Riflettendo sulle mie esperienze, che cerco di alimentare costantemente con la preghiera, ho dedotto che si può giungere a dare un senso alla vita partendo dall’Amore e dal perdono. La Gospa, San Pio e Medjugorje sono gli strumenti salvifici di cui l’amore di Dio si è servito, nei miei confronti, utilizzando anche le sensazioni empiriche, per portarmi a una revisione della vita, a una ricognizione dei valori per i quali valga la pena di vivere.
Sono consapevole che la grazia ricevuta, vada coltivata e costantemente alimentata con la volontà e l’impegno, con la preghiera che è il combustibile della vita cristiana. Preghiera per ringraziare, non solo per chiedere! Per conoscere la felicità, bisogna prima aver conosciuto la sofferenza. Sono sicura che anche il tumore di mio marito, sia stato un segno per me e per tutta la mia famiglia perché ci ha fatto aggrappare fortemente alla figura di San Pio, al quale attribuiamo la guarigione non solo del corpo ma soprattutto dello Spirito.
Sono sicura che in ognuno di noi, ci sia un disegno misterioso in cui l’Amore di Dio è sempre presente. L’amore è l’unica cosa che conta veramente. Sono tornata da Medjugorje con una pace interiore e negli occhi una gioia indescrivibile…ho riscoperto il gusto della preghiera e dell’ Eucarestia. La preghiera è il nostro dialogo con Dio. A volte mi capita, come a tutti, di vivere momenti di preoccupazione, di ansia, di agitazione e tristezza, per svariati motivi: lavoro, scuola, malattia; ebbene, con la preghiera del Rosario mi torna la pace, la serenità, la forza per far fronte anche alle situazioni più difficili. Il Rosario è una preghiera che mi sento di consigliare a tutti per recuperare equilibrio. Io mi sintonizzo sul canale di tv 2000 alle 18,00 oppure su quello di tele padre Pio alle 17,30 e lo faccio ogni giorno anche mentre faccio le faccende domestiche, mentre stiro o cucino. Anche il lavoro può diventare la nostra preghiera quotidiana. Mentre mi dirigo al lavoro, in macchina, ascolto e recito un paio di decine del Rosario che trasmettono su Radio Maria alle 7,30. Nel mio lavoro, al bar, cerco di portare il Signore dentro di me e offrirlo al cuore delle persone che incontro attraverso un sorriso, una parola, un gesto. Mi piace moltissimo la frase del Beato Giovanni Paolo II: “Aprite le porte a Cristo”, “Non abbiate paura di affidarvi a Lui”.
La mia prima testimonianza ha dato forza anche zia Maria, che ha lottato per sei mesi un male incurabile. Io per lei ero un angelo in terra, pregavo e la sostenevo, lei mi ha creduto e ha lottato fino in fondo. Il 6 gennaio è rinata in cielo ed io la immagino serena e sorridente con la Gospa, san Pio e tutti i santi. Ora è lei un altro mio angelo in cielo.
Dopo Medjugorje, ho sentito che dovevo in qualche modo essere di aiuto, ho sentito una chiamata che mi ha indicato che dovevo specializzarmi nella lettura della Parola ed ho frequentato un corso per “ministro della Parola”. Dopo l’esperienza luttuosa della zia, ho sentito un ulteriore il bisogno di seguire la formazione base dei “ministri della Consolazione”, altro compito molto umile e delicato per noi laici. Gesù e Maria sono i nostri migliori compagni di viaggio, nel buio della notte con il loro esempio ci indicano la strada. Se ci lasciamo abbracciare da Dio, oltre al buio troveremo sempre la Luce. La Luce, un altro bel segno che ho scoperto ed è per questo che a casa davanti alle mie statue di san Pio e della Gospa, accendo sempre un cero.
Gesù è la nostra Luce, Verità e Vita. Immagino la Fede cristiana come un immenso sole, come quello che ho visto a Medjugorje, con al centro Gesù, l’essenza di tutto che brilla in eterno e dal quale si diparte un’innumerevole schiera di raggi luminosi che rappresentano la strada che ogni cristiano dovrebbe intraprendere con serietà serenità e coscienza per arrivare a Lui. Possa, ognuno di noi essere un raggio luminoso in cammino verso di Lui, Cristo Luce del mondo! Sono felice di aver nuovamente risposto alla Sua chiamata , ringrazio e prego per tutti voi! La Chiesa non si è ancora espressa sui “fatti” di Medjugorje ma ad oggi è il luogo nel mondo in cui avvengono più confessioni e più conversioni. Il Vangelo dice” dai frutti si riconosce la pianta”. Pregate, pregate, pregate! Insiste la Regina della Pace in molti dei suoi messaggi.
Fonte:http://www.medjugorje-web.it/testimonianze.php?codtest=7
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