Il "miracolo del sole": 13 ottobre 1917, l'ultima apparizione di Fatima
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Il "miracolo del sole": 13 ottobre 1917, l'ultima apparizione di Fatima
Il 13 ottobre di 98 anni fa la Vergine apparve per l’ultima volta ai
tre pastorelli di Fatima. Ma quell’ultima visione fu caratterizzata da
uno straordinario segno celeste, passato alla storia come il “miracolo
del sole”. Con l’ausilio di cronache dell’epoca, Alessandro De Carolis
rievoca nel suo servizio gli istanti che precedettero e poi diedero
forma a quell’evento, consumatosi davanti a una grande folla:00:04:33:38
La storia famosa per i tanto citati tre “segreti” conserva fra le sue
pagine quasi centenarie un episodio che, per paradosso, è la
quintessenza della collettività. È il 31 ottobre 1917 e la piccola città
portoghese di Fatima è da cinque mesi epicentro di un sommovimento
sociale ed ecclesiale, di fede e ragione, che supera per eco perfino il
non lontano rombo dei cannoni del primo conflitto mondiale. Dal 13
maggio precedente, il piccolo mondo antico delle autorità dell’epoca ha
stretto in una morsa inquisitoria una ragazzina e suoi i due cuginetti,
passati in un lampo dall’essere sconosciuti pastori a pietre dello
scandalo, santi o bugiardi a seconda di chi ha scelto di credere o
rigettare ciò che vanno raccontando: di quel lampo visto fra gli alberi e
della Signora vestita di bianco con il Rosario tra le mani, del mare di
fiamme che avviluppa sagome umane e della preghiera che sola salverà il
mondo. Cinque mesi di visioni e vessazioni, per arrivare a quel 13
ottobre, data in cui la stessa Signora ha promesso un segno
straordinario.
Proprio perché anticipato, l’evento possiede degli accattivanti
connotati mediatici. Così, mischiati alle decine di migliaia di persone
ammassate quel giorno tra l’erba e il fango della Cova d’Iria – una
cifra che oscilla tra le 20 e le 80 mila – vi sono diversi giornalisti e
perfino un inviato del New York Times. Tra la folla serpeggia un senso
d’attesa così intenso da sembrare “solido” man mano che ci si avvicina a
mezzogiorno, l’ora delle apparizioni. Ma di un giorno destinato a
diventare storia può essere interessante riascoltarne la cronaca, quella
che Avelino de Almeida, giornalista de “O Século” di Lisbona, fece di
quella mattina, poi al centro di mille citazioni:
“Il sole sorge, ma l'aspetto del cielo minaccia temporale. Nuvole nere
si ammassano sulla folla di Fatima. [...] Alle dieci il cielo si oscura
totalmente e non tarda a cadere una forte pioggia. [...] I fanciulli
affermano che la Signora aveva parlato loro ancora una volta, e il
cielo, prima caliginoso, comincia subito a schiarirsi in alto; la
pioggia cessa e si presenta il sole che inonda di luce il paesaggio…”.
Mezzogiorno sta per scoccare e con esso l’ora di una verità troppo
grande, come lo sono quelle dello spirito, che in tanti vorrebbero
tangibilmente confermata dalla materia. Nasi all’aria, occhi a scrutare
il sole che si libera dalle ultime filacce di nubi e si staglia nitido
allo zenit, finché – per dirla con le parole del cronista – “si assiste a
uno spettacolo unico e incredibile per chi non fu testimone di esso”:
“L'astro sembra un disco di argento scuro ed è possibile fissarlo senza
il minimo sforzo. Non brucia, non acceca. Si direbbe realizzarsi
un'eclissi. Ma ecco che un grido colossale si alza, e dagli spettatori
che si trovano più vicini si ode gridare: 'Miracolo, Miracolo!
Meraviglia, meraviglia!'. Agli occhi sbalorditi di quella folla […] il
sole tremò ed ebbe mai visti movimenti bruschi fuori da tutte le leggi
cosmiche, il sole 'ballò', secondo la tipica espressione dei
contadini”.
Il sole che “danza” contro la volta celeste, che cambia colore e può
essere fissato senza bruciarsi gli occhi è il sigillo della Signora
vestita di bianco che non apparirà più, ma che ha lasciato una strada di
luce per il mondo travolto da una distruzione globale e presto alla
soglie di un’altra catastrofe bellica. Tuttavia, quel giorno memorabile
riceverà più tardi un’altra eccezionale conferma a distanza. È Pio XII
in persona, poco tempo prima di morire, a scrivere cosa gli accadde di
vedere il 30 ottobre 1950, durante una passeggiata nei Giardini
Vaticani.
Mentre Papa Pacelli sta per giungere all’altezza del piazzale della
Madonna di Lourdes, ubicato sulla collinetta alle spalle della Basilica
vaticana, solleva gli occhi da fogli che sta leggendo e viene colpito,
come scrisse, da “un fenomeno, mai fino allora da me veduto. Il sole,
che era ancora abbastanza alto, appariva come un globo opaco
giallognolo, circondato tutto intorno da un cerchio luminoso” visibile
tuttavia “senza riceverne la minima molestia”. “Il globo opaco –
prosegue Pio XII – si muoveva all'esterno leggermente, sia girando, sia
spostandosi da sinistra a destra e viceversa. Ma nell'interno del globo
si vedevano con tutta chiarezza e senza interruzione fortissimi
movimenti”. Papa Pacelli affermerà di aver assistito allo stesso
fenomeno il giorno seguente, 31 ottobre, e il primo novembre, ovvero il
giorno in cui Pio XII ha fissato la solenne proclamazione del dogma
dell’Immacolata Concezione. Un altro sigillo del cielo (avvistato ancora
una volta l'8 novembre 1950) a quella che Benedetto XVI nel 2007
definirà “la più profetica delle apparizioni moderne”.
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