Bruno : Medjugorje, il ritorno alla sorgente
Ho
ricevuto i sacramenti dell'iniziazione cristiana, ed ho partecipato
alla santa Messa fino all'età di 14 anni. In seguito mi sono allontanato
dalla frequenza dei sacramenti.
A
49 anni, in seguito ad un periodo difficile della mia vita, ho voluto
ritrovare il dialogo con Dio. Ho così ripreso a frequentare la
parrocchia e mi sono dedicato all'animazione del post-cresima,
instaurando un bellissimo rapporto con i "miei ragazzi". Allo stesso
tempo ho sentito il desiderio di iniziare a recitare il rosario, ed in
particolare ho iniziato ad andare ogni giovedì notte, alle 23:30, a
recitare il rosario al santuario degli Obici.
Qui
ho incontrato Mirco, un amico di scuola, che mi ha proposto di
seguirlo, andando a Medjugorje, per curare la manutenzione di una casa
per pellegrini. Premetto: non sapevo assolutamente niente di Medjugorje.
Immediatamente ho risposto di no, dando più importanza al mio lavoro
quotidiano. Ma mia sorella, che era presente, mi ha fatto notare che "io
ero stato scelto". Dopo un giorno di riflessione ho deciso di accettare
l'invito. Siamo andati a Medjugorje in tredici persone, tra le quali,
con mio grande stupore, il mio collega di lavoro che per anni aveva
cercato invano di farmi riflettere sulla fede.
Arrivato
a Medjugorje ho sentito immediatamente il desiderio di inginocchiarmi
davanti ad una statua di Maria, per pregare. La paura di essere
"giudicato" era tanta, ma dopo un po' di tempo ha vinto il desiderio di
inginocchiarmi.
Al
sabato pomeriggio abbiamo partecipato alla santa Messa in parrocchia.
Durante la cerimonia ho visto di fronte a me un giovane, vestito in modo
"strano", con i tratti somatici simili a quelli di Gesù! Prima del
termine della Messa è scomparso improvvisamente, e non sono più riuscito
a vederlo.
Sono
rimasto colpito dalla quantità di fedeli presenti alla preghiera.
Durante il viaggio di ritorno ho perfino proposto di pregare il rosario!
Medjugorje mi ha dato tanta forza, tanta gioia di continuare nella speranza di migliorare la mia vita.
Da
allora sono tornato a Medjugorje una decina di volte. In particolare
nel 2014 ho fatto ben quattro pellegrinaggi. In uno di questi ho
accompagnato anche i miei familiari, cosa ritenuta impossibile fino a
poco tempo fa. Ed ho realizzato un grande sogno: andare a Medjugorje con
la mia moto, compagna di tante belle avventure!
Andrea : "Medjugorje ti sorprende sempre!"
Sono
cresciuto in una famiglia cattolica e "praticante", che mi ha sempre
insegnato la centralità della parrocchia, e la non necessità di fare
pellegrinaggi o altre esperienze simili. Per questo, pur sentendo
parlare tante volte di Medjugorje, non sentivo nessuna necessità di
andarci.
Ho
accettato di partecipare ad un pellegrinaggio unicamente per mia
moglie, che essendo già stata a Medjugorje voleva assolutamente
condividere con me questa esperienza.
Durante
i primi giorni ero come "prevenuto", ma poi ho iniziato a cercare la
mia Medjugorje, a cercare di capire quale potesse essere la grazia che
Dio voleva darmi... Quasi al termine del pellegrinaggio ho capito: per
me Medjugorje è stata la confessione! Mi sono liberato, alleggerito di
tante cose che mi "portavo dentro".
Sono tornato cambiato, un uomo nuovo, col desiderio di testimoniare.Testimoniare non solo a parole, ma con la vita.
Mi
ricordo anche che suor Cornelia, durante la sua testimonianza disse:
"Un digiuno può fermare la guerra". Queste parole mi sono rimaste nel
cuore, le ho fatte mie, e così ho scoperto il valore del digiuno.
Sono stato a Medjugorje altre due volte, e sempre la Gospa mi ha donato qualche cosa di nuovo. Medjugorje ti sorprende sempre !
Serena : A Medjugorje, il rosario fondamento della vita e della famiglia
Per anni non mi sono mai interessata a Medjugorje, pur sentendone parlare.
Un
giorno ho sentito il desiderio di incontrare Maria in un modo più
personale, anche per affidare a lei le mie preoccupazioni di madre.
Proprio in quei giorni, mia sorella mi ha proposto di andare in
pellegrinaggio a Medjugorje con lei ed alcune famiglie.
Medjugorje
mi è piaciuto molto. Ho trovato quel silenzio che cercavo. Ho sentito
una presenza particolare della Madonna, e ho capito che lei mi avrebbe
aiutato per tutto! Sono tornata a casa molto più tranquilla, consapevole
che la Madonna era entrata nella mia famiglia.
Medjugorje
mi ha insegnato l'importanza e la bellezza del rosario! Da allora il
rosario è diventato parte della mia vita. Successivamente sono stata a
Medjugorje con mio marito, e così il rosario è diventato anche parte
della mia famiglia. Abbiamo iniziato a pregare il rosario insieme,
aprendo il nostro cuore l'uno all'altro, condividendo le nostre
intenzioni di preghiera.
Alcuni
mesi dopo il terremoto sono tornata a Medjugorje insieme ad un gruppo
di 60 persone, tra le quali i miei genitori ed i miei figli. Un
ulteriore grande grazia della Gospa!
SANDRA : LA CHIAMATA A MEDJUGORJE E IL SOGNO DI PROGETTO D'AMORE
La
mia chiamata per Medjugorje è arrivata alla fine del 2010, quando ho
cominciato a sentir parlare di quella località in maniera incessante.
Vedevo manifesti di pellegrinaggi ovunque, ne sentivo parlare
dappertutto, mi incrociavo spessissimo con immagini di Maria, mi
svegliavo la notte e pensavo a come poter andare. Un'amica mi disse: "È
la chiamata di Maria, devi andare". Facile a dirsi, ma quando si
lavora... difficile combinare le ferie.
Sono
partita per Medjugorje un freddo pomeriggio del 6 gennaio 2011, in auto
con mio marito Stefano e due carissime amiche: Monica e Patti. Arrivati
alla frontiera con la Slovenia, Monica si accorge di aver dimenticato a
casa la carta di identità, telefona al marito che si precipita a
Trieste e per noi comincia l'attesa del suo arrivo, in un parcheggio a
consolare Monica che disperata si sente in colpa per l'accaduto. La
recita del Santo Rosario ci aiuta a trascorrere il tempo e a darci la
serenità durante l'attesa. Siamo partiti da Trieste alle 21 con un tempo
infame, un freddo polare, ma la gioia nel cuore. Dopo quattro ore di
viaggio, tra nebbia, pioggia e neve, Stefano comincia a dare segni di
stanchezza, ma dove fermarsi? Era l'una di notte e non sapevamo bene
dove fossimo, anche perché la nebbia fittissima ci impediva di leggere i
cartelli stradali, per un attimo abbiamo anche avuto paura. Ma ecco che
invocando: "Maria aiutaci", compare un hotel dove finalmente riusciamo a
fermarci e a riposare per alcune ore. Si riparte sotto una pioggia
massacrante alle 6 del mattino. Maria ci chiama e il suo grido è sempre
più forte e in noi sempre più grande il desiderio di arrivare a
Medjugorje.
Arriviamo
alle 10.25, con il cuore che ci batte fortissimo, in perfetto orario
per la Santa Messa in italiano, nella sala gialla: è splendida! Il mio
incontro con Maria in fondo alla chiesa è “amore a prima vista”, lacrime
che scendono senza motivo, e una grande serenità nel cuore. I due
giorni che abbiamo a disposizione, tra il Podbordo e il Krizevac,
trascorrono in fretta. E si torna a casa, con dentro al cuore la parole
di un sacerdote che ci ha detto: "Il vero pellegrinaggio non è questo,
ma quello che porterete a casa, qui è facile pregare, venire a Messa,
ricevere l'Eucarestia, ma a casa, che farete?"
Mi
chiedo: Che farò nella vita di tutti i giorni? Come potrà cambiare la
mia vita, io sono sempre quella? Ma in verità la vera preghiera mi è
entrata nel cuore. Ho imparato a pregare affidandomi solo a Lui e ad
accettare sempre e solo la Sua volontà. Anche se a volte è difficile e
non la capisco. Inoltre, dopo quel viaggio, con un gruppo di amici
innamorati di Medjugorje e di Maria ci siamo ritrovati per due anni a
pregare il rosario per la realizzazione di un sogno che ora si chiama Progetto d' Amore:
insegna ai giovani come attraverso il canto, la danza, la recitazione,
la messa in scena di musical a contenuti spirituali e religiosi, possano
testimoniare i valori universali dell'amicizia, della solidarietà e
dell'amore per la vita che vengono da Dio. La "Mamma" che ci guida e ci
sostiene in questo percorso è Maria e ogni tanto amiamo ritrovarci a
Medjugorje per ringraziare e ricaricare le batterie.
ALESSANDRA : "TU SEI GUARITA, NON DUBITARE"
Dopo aver frequentato la parrocchia da bambina, nell'adolescenza mi sono allontanata dalla pratica cristiana.
Dopo
alcuni anni di vita "spensierata" è iniziato per me un tempo di
sofferenza. Per alcuni anni ho cercato aiuto in tante "pratiche
alternative" lontane dalla fede, senza alcun frutto. Fino a quando ho
incontrato un sacerdote che mi ha spiegato l'esistenza del male,
aiutandomi a capire ed accettare quello che stavo vivendo. Così ho
iniziato a pregare il rosario quotidianamente, a partecipare
all'Eucarestia, ad affidarmi alla Madonna. Sono seguiti vari anni di
"combattimento" tra la vita cristiana e la presenza del male, che
rimaneva ancora forte.
Nel
2010, in seguito a varie testimonianze di pellegrini, ho deciso di fare
un pellegrinaggio a Medjugorje. Ho vissuto un'esperienza bellissima.
Nel mio cuore ho sentito una grande pace! Un senso di fiducia e
abbandono in Gesù mi ha guidato alla confessione.
Tornata
da Medjugorje mi sono sentita "trasportata" al Santuario degli Obici.
In particolare al "Rosario del giovedì notte" (23:30), ed al gruppo di
preghiera "Divina misericordia".
Sono tornata a Medjugorje due volte, in poco tempo, sempre andando alla "Casa San Giuseppe"
come volontaria, e ricevendo vari "regali" dal cielo. Continuando a
frequentare il Santuario degli Obici, ho incontrato una signora (che non
conoscevo) che mi ha offerto la partecipazione a un ritiro spirituale a
Medjugorje con padre Roy. Durante la Santa Messa ho scelto e chiesto di
guarire, e durante la seguente imposizione delle mani, padre Roy mi ha
esortato più volte a rivolgermi a un esorcista. Grazie a Maria e alla
divina Provvidenza, tornata a Finale Emilia ho incontrato padre Paul
Marie, priore della Comunità San Giovanni degli Obici ed esorcista, che
per lungo tempo mi ha accompagnata nel cammino verso la guarigione.
Nel
frattempo sono tornata a Medjugorje una decina di volte e ho
partecipato ad altri "ministeri di guarigione" guidati da padre Roy.
Nell'ultimo incontro personale mi ha detto: "La Madonna mi dice che tu
sei guarita, non dubitare".
Ringrazio
Gesù e tutti i suoi strumenti, ovvero le persone che, in questi lunghi
anni, mi hanno sostenuta nella preghiera e in qualunque altro modo.
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