MEDJUGORJE - Continua il diario del mio viaggio
di Tiziana Oberti
martedì, 18 agosto 2015
La vedo arrivare nel ‘boschetto’ dove normalmente incontra i pellegrini con in mano il microfono e la cassa per far si che il centinaio di persone presente possa ascoltarla bene. Sembra piccola, fragile e timida, rivolge a tutti un sorriso. Si siede su una sedia sopra una specie di muretto inizia a dare qualche istruzione ai pellegrini e la sua voce è decisa a tratti severa: “Spegnete i cellulari; non fate fotografie; sedetevi più vicino; non occupate il corridoio centrale”. Alcuni pellegrini si guardano, un po’ sorpresi e a me subito viene in mente il ruolo dell’insegnante. Poi inizia a pregare e la dolcezza, la serenità si appropriano del suo viso, della sua voce. L’incontro sul Rosario dura un po’ più di un’ora siamo d’accordo per una veloce chiacchierata alla fine “quando i pellegrini saranno andati via” ma la fila per salutarla, per chi vuole ringraziarla, per chi si affida alle sue preghiere è costante per quasi un’ora, ogni tanto mi guarda e mi dice: “Puoi aspettare? Arrivo”. E poi mi viene incontro con quel sorriso che rasserena, la guardo così decisa, forte in un corpo che si perde sotto il vestito. Si presta a spostarsi per trovare un posto dove la luce sia buona, mi guarda sorridendo e iniziamo a parlare e dalle sue parole sgorga l’amore, e la voglia di raccontare come l’incontro con Dio possa cambiare la vita, non solo la sua, ma anche dei tantissimi giovani e meno giovani che in questi anni ha visto passare da questo paesino. E’ un fiume in piena quando descrive le ferite e le sofferenze dei giovani di oggi e ha la gioia sul volto quando racconta dei frutti meravigliosi che si possono vedere a Medjugorje e io non posso che pensare che chi, come lei, ha visto la sua vita rivoluzionata, non può che essere un testimone gioioso e grato, che ha voglia di gridare a tutti quanto la vita possa cambiare e trasformarsi proprio quando tutto sembra essere perduto.
Di seguito la trascrizione letterale dell’intervista.
Suor Emmanuel è a Medjugorje da 25 anni chi meglio di lei ci può raccontare i frutti di questo paesino della Bosnia Erzegovina soprattutto nei giovani visto che siamo qui per questo XXVI Festival dei Giovani?
Allora è una cosa meravigliosa questo Festival dei Giovani, è iniziato molto piccolo, mi ricordo con padre Slavko durante la guerra eravamo 15 “gatti” nella rotonda, ma padre Slavko è stato molto fedele, perseverante per radunare tutti questi giovani e adesso vedi sono 50 mila persone che vengono, è una cosa incredibile. Perché? Le persone non sono stupide quando ci sono i frutti vengono, questo è. Posso dire che da 25 anni che sono qui ho visto dei frutti meravigliosi dai giovani. I giovani oggi sono un po’ persi, perché non hanno una direzione che vale la pena perché il mondo materialistico, il mondo del modernismo che ci parla solo della terra, delle cose che fanno qualche volta male e sono bombardati da questi messaggi: bisogna avere, comprare, possedere, tutte cose materiali per il benessere umano e dunque sono molto velocemente disperati, perché la prima volta che hanno una sofferenza grande nel cuore non hanno nessun aiuto. Invece qui quando vengono trovano la radice della loro vita che è Dio il Creatore e trovano lo scopo della loro vita, che è il cielo, e dunque si mettono a posto e trovano la speranza, un motivo di vivere, trovano la guarigione interiore delle loro ferite e questo è oro per loro.
Un giovane di 20 anni oggi ha tante ferite, tante volte la famiglia non c’è più, sono divisi, sono delle prove veramente gravi per loro e dunque sono un po’ persi con tutte queste offerte del mondo e qui le ferite si possono esporre davanti al Santissimo, davanti a Dio e alla Madonna e con il sole dell’amore di Dio guariscono. Qui vediamo delle persone distrutte con la droga, l’alcol, il sesso sbagliato e tutte queste cose che possono fare ed ecco trovare qui la luce vera, la pace vera che viene solo da Dio e vedi questo giovane dopo un anno totalmente trasformato. Come abbiamo visto dalla testimonianza di ieri sera questo che era nella droga, nell’alcol, tutte cose sbagliate anche nelle pratiche nere adesso è un sacerdote luminoso che ha fatto applaudire tutta la gente, 50 mila persone perché è talmente bella adesso la sua vita come sacerdote che attrae, attira le pecore perse a Dio come lui era perso prima. Mamma mia, una cosa! Lei la Madonna qui ri-costruisce le famiglie. Lei ha un grande dolore nel vedere le nostre famiglie di oggi che come sai sono tanto divise, tanti problemi, conflitti, delle cose impossibili e Lei sogna di darci, a tutti noi, una vera e bella famiglia, dove regna l’amore, la pace, la gioia di essere insieme, di ritrovarci la sera.
La Madonna ricostruisce la famiglia, lei dà delle istruzioni molto chiare, molto pratiche come una mamma dà l’esempio ad esempio pregate in famiglia, questo è il mezzo numero uno per ristrutturare la famiglia e ridare l’unità della famiglia, per fare durare la famiglia, non rompersi dopo due o tre anni di matrimonio, come purtroppo succede tante volte, e rimette l’uomo e la donna al posto giusto nel piano di Dio e dà la speranza che, anche se oggi sembra che Satana ha il controllo del mondo, ci dà un discorso totalmente diverso, non ci fa paura invece dice che chiunque prega non ha paura del futuro, chiunque digiuna non ha paura di Satana. Se viviamo le sue istruzioni materne, dunque dei suoi messaggi, siamo a posto e anche ci sono le prove, come la malattia che può succedere a tutti, ma quando soffriamo con Gesù è diverso di soffrire senza Gesù e lei ci mette Gesù al cuore, ci mette Gesù al primo posto nella vita e con Gesù tutto cambia, quando abbiamo Gesù abbiamo tutto, è così. Lei ci fa camminare su questo cammino di gioia e non abbiamo paura del mondo, non abbiamo paura del futuro perché siamo nella barca di Gesù: ci sono le onde, c’è l’acqua che viene dentro però siccome c’è Gesù tutto bene, c’è la vittoria! La Madonna ci mette nella barca di Gesù, Gesù al centro, Gesù al primo posto, Gesù il Salvatore. Non buttare Gesù, non buttare la Croce, non buttare la Bibbia, non buttare via il Vangelo sono parole d’oro, di vita, noi vogliamo la vita non la morte.
CHI E’ – Suor Emmanuel Maillard è nata in Francia nel 1947. Ha conseguito la laurea in letteratura e storia dell’arte alla Sorbona nel 1971. Membro della Comunità delle Beatitudini dal 1976, vive a Medjugorje dal 1989 e viaggia in tutto il mondo per evangelizzare. Nel 1990 fonda l'associazione Children of Medjugorje e invia due volte al mese un notiziario che viene tradotto nelle principali lingue del mondo. E' stata ricevuta dal Santo Padre Giovanni Paolo II che l'ha incoraggiata e benedetta. Nel 1997 è stata invitata a parlare davanti al Congresso degli Stati Uniti.
Fonte:http://www.primocanale.it/notizie/suor-emmanuel-cos-ho-visto-giovani-feriti-e-persi-ritrovarsi-a-medjugorje--159240.html
Nessun commento:
Posta un commento