Digiuno è abbracciare la croce
lo sento che non esiste una croce senza valore. (26 maggio 1988)
La Madonna vi ha chiamato, ti ha chiamato a Medjugorje e desidera che tu
pensi nel tuo intimo: io non sono qui per caso, la mia presenza qui ha
un grande scopo.
Allora è importante che vi chiediate: cosa vuole la Madonna da me? Dovete sapere che lei vi chiama, lei vi parla.
Ecco, io vi dico che la Madonna a Medjugorje parla, lei è presente e
abita a Medjugorje e qui, ora, tu puoi credere da prete, da uomo, da
donna, da giovane.
Credere significa seguire e vivere la chiamata senza paure, come hanno
fatto i 72 frati che il 7 febbraio 1945 presso un santuario qui vicino
in un'ora sono stati uccisi e hanno testimoniato la loro scelta e la
loro fede.
La Madonna a Medjugorje ha avvicinato il mondo: coloro che vengono qui
si sentono una sola famiglia. Ognuno dice: la mia mamma è qui, dinanzi a
me sono i frutti della sua presenza.
Lei, in questo posto povero e umile, è riuscita a riunire il mondo intero e tutti ci sentiamo bene, ci sentiamo a casa.
Bene, non è possibile scrivere in un solo libro e neanche in tanti tanti
libri ciò che la Madonna ha fatto e ha detto a Meljugorje in sette
anni, così come diceva san Giovanni di Gesù.
Lei parla ad ognuno che giunge qui, e ognuno può diventare messaggio,
veggente, testimone. Chi ama veramente può tornare a casa veggente.
Ma cosa vuole la Madonna da te? Lei vuole distruggere la tua maschera,
liberarti dalla tua vita superficiale per darti un cuore nuovo che ama,
che è cristiano.
Per questo ci invita a fare il digiuno.
Digiunare non ci porta via qualcosa, ma libera la tua persona, libera il tuo amore, libera in te la pace, ti libera dalla paura.
Ricordo ancora la sorpresa dei primi giorni quando la Madonna diceva:
«Digiunate perché satana è in voi e nelle vostre famiglie» ". Lo scopo
della Madonna è quello di distruggere il nostro egoismo.
Il Vangelo non è una cosa privata, ma un dono per te e per tutta la
chiesa. Un santo non vive per sé, non è santo per se stesso soltanto.
Anche una mela è un frutto e il suo fine è di essere mangiata,
consumata.
La chiesa c'è per la resurrezione e la Madonna desidera realizzare ciò;
per questo ha detto: «Digiuna e satana sarà allontanato da Medjugorje».
Molti dicono con varie scuse: «Non me la sento di fare il digiuno».
In realtà la pubblicità invita al consumismo anche le famiglie cristiane e così il digiuno passa in second'ordine.
Il primo mercoledì di luglio, dopo le apparizioni, tutta la gente di
Medjgorje convocata in chiesa ha detto di sì con la gioia alla richiesta
della Madonna di digiunare per quattro giorni a pane e acqua. Il
digiuno non distrugge ma edifica la gioia, edifica ciò che è divino in
noi.
Una famiglia veramente cristiana non si lascia condizionare dalla
pubblicità e dal consumismo: sa quale macchina serve, qual è il vestito
giusto, il pranzo giusto. La Madonna ha detto: «Leggi la Bibbia e tu sai
tutto».
Allora ecco che si fa digiuno con i pensieri, si fa il digiuno della
propria volontà e dei propri progetti, perché si è attenti a scoprire la
volontà e il progetto di Dio, giungendo a negare la mia volontà per
affermare la volontà di Dio.
Fare digiuno significa dire di no alla propria torre di Babele.
Dio e la Madonna non possono aiutarti a costruire la tua torre di
Babele, quella dei tuoi progetti. Ti aiutano se chiedi di fare la
volontà del Padre. Pietro che consiglia Gesù di non andare a morire non
ama Gesù. Digiuno significa rinnegare se stessi ogni giorno, vedere nel
volto degli altri il volto di Gesù, guardare il mondo col cuore, da veri
cristiani.
Si digiuna cambiando le lenti dei propri occhi; si digiuna con le parole
tenute a freno, non con la critica, perché noi cristiani siamo chiamati
ad edificare; si digiuna con il vestito; a tavola con il cibo; con il
comportamento; in tutti i campi di attività della vita. Digiuno non è
distruggere la mia vita, ma liberare la mia persona nella dimensione
della pace e dell'amore, liberarmi dall'odio e dalla paura.
Sbaglia chi ritiene che digiunare significhi solo non mangiare; il vero
digiuno è mettersi nella disposizione di servire gli altri.
La Madonna nei messaggi ci chiede di abbracciare e di portare la croce.
Ognuno di noi ha la sua croce. L'evoluzione della società ci porta ad
occultare e a dimenticare la croce, eppure non esiste vita cristiana
senza la croce; non c'è, non esiste la storia della salvezza senza la
croce. Essa è il centro, la radice della fede e della chiesa.
Quando Gesù ha abbracciato la sua croce, questa non è più stata
condanna, ma è diventata la salvezza, la pace, la luce, la forza che
attira a sé l'uomo. Gesù dice nel vangelo di Giovanni: «Ed io, quando
sarò innalzato da terra, trarrò a me tutti gli uomini». Così noi
dobbiamo innalzare la nostra sofferenza: la tua debolezza, la tua
sofferenza, il tuo dissidio familiare non vanno scartati, ma innalzati.
Anche la Madonna ci dice: abbraccia la croce.
Eppure sempre più spesso non sappiamo portare la croce. Ecco, noi tutti
siamo venuti a Medjugorje per riabbracciare la croce, perché venire a
Medjugorje significa mettere Gesù al primo posto nel nostro cuore,
seguire e amare Gesù.
Non possiamo seguire due padroni ma uno solo, dice il Vangelo. Allora
buttate tutto, le mentalità e le pratiche che non servono, che non sono
giuste. Lasciate tutti i vostri idoli qui e seguite la strada di Gesù.
Lasciate tutto e come la Madonna pronunciate il vostro "fiat".
Gesù non può agire in noi senza la chiesa che ci ha lasciato: lui ha sposato la chiesa e non desidera divorziare da lei.
Noi siamo importanti per lui e ci ha detto cosa dobbiamo fare; ce lo
ripete da sette anni attraverso la Madonna a Medjugorje: pregare con il
cuore, digiunare, leggere la Bibbia, confessarsi ogni mese, vivere la
Messa.
Agire così vuol dire abbracciare la chiesa, in modo da portare i frutti
della pace, della gioia, dell'amore, della santità e della vita
cristiana. Noi siamo grandi se siamo obbedienti a Gesù, davanti al quale
ora ci mettiamo in silenzio, per ascoltarlo con il cuore.
Padre Jozo Zovko
Medjugorje
Una testimonianza
Catechesi di padre Jozo Zovko dal 1983 al 1989
Edizioni Villadiseriane
Fonte: http://medjugorje.altervista.org/doc/pjozo//56-digiuno-croce.php
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