Resistenza a satana
Mezzi.
Nella lotta corporale si adoperano mezzi materiali: la spada, il
fucile, ecc. Nella lotta contro il demonio non valgono le armi
materiali. È necessario ricorrere a mezzi spirituali. Tali
sono la preghiera e la penitenza.
La calma.
Nelle tentazioni impure la prima cosa da farsi è il
mantenere la perfetta calma di mente. Il demonio cerca di portare il
turbamento per far cadere più facilmente. Bisogna mantenersi
nella serenità, pensando che finché la volontà è
contraria alla tentazione, non si commette peccato; giova pensare
pure che il demonio è come un cane attaccato alla catena, il
quale può abbaiare ma non mordere.
Il fermarsi a
contemplare la tentazione o preoccuparsi, non fa altro che rendere
peggiore la situazione. Distrarsi subito, occuparsi di qualche cosa,
cantare qualche lode sacra. Questo mezzo d'ordinario è
sufficiente a smorzare la tentazione e mettere in fuga il demonio.
La preghiera.
Con
l'invocazione dell'aiuto di Dio aumenta la forza della volontà
e facilmente si resiste al demonio.
Suggerisco qualche
invocazione: Dallo spirito di fornicazione, liberami, o Signore! -
Dalle insidie del diavolo, liberami, o Signore! - O Gesù, mi
chiudo nel tuo Cuore! Maria Santissima, mi metto sotto il tuo manto!
Angelo mio Custode, aiutami nella lotta!
L'Acqua Benedetta è
mezzo potente per mettere in fuga il demonio. Perciò nella
tentazione è utile fare il segno della croce con l'Acqua
Benedetta.
Le pie riflessioni giovano a certe anime per superare
la mala tentazione: Dio mi vede! Potrò morire subito! Questo
mio corpo andrà a marcire sotto terra! Questo peccato, se lo
faccio, apparirà al Giudizio Universale davanti a tutta la
umanità!
La penitenza.
Alle volte non basta la sola preghiera; ci vuole altro e cioè
la mortificazione o penitenza.
- Se non farete penitenza, dice
Gesù, vi dannerete tutti! - Penitenza significa imporsi dei
sacrifici, delle rinunzie volontarie, soffrire qualche cosa, per
tenere a freno le passioni corporali.
Il demonio impuro fugge
davanti alla penitenza. Perciò chi è fortemente
tentato, faccia qualche penitenza speciale. Non si creda che la
penitenza accorci la vita o guasti la salute; invece è il
vizio impuro che logora l'organismo. I Santi più penitenti
sono vissuti più a lungo. I vantaggi della penitenza sono
diversi: l'anima resta inondata di gioia pura, sconta i peccati,
attira gli sguardi misericordiosi di Dio e mette in fuga il
demonio.
Può sembrare un'esagerazione darsi alla dura
penitenza; ma per certe anime è un assoluto bisogno.
- È
meglio, dice Gesù, andare in Paradiso con un occhio, con una
mano, con un solo piede, cioè sottoporsi a grandi sacrifici,
anziché andare all'inferno con tutti e due gli occhi, con le
due mani ed i due piedi. -
Una tentazione.
A proposito di tentazione e di penitenza riporto un esempio di
Santa Gemma Galgani. Ecco la narrazione da lei stessa fatta: Una
notte mi sentii presa da una forte tentazione. Uscii di camera e
andai dove nessuno potesse vedermi o sentirmi; presi la corda, che
ogni giorno porto sino a mezzogiorno; la riempii tutta di chiodi e
poi me la legai tanto strettamente ai fianchi, che alcuni chiodi mi
entrarono nella carne. Il dolore fu così forte, che non potei
resistere e caddi a terra. Trascorso un po' di tempo, mi apparve
Gesù. Oh, com'era contento Gesù! Mi sollevò da
terra, mi allentò la corda, però me la lasciò
... Poi gli dissi: Gesù mio, dove eri tu, quando mi sentivo
tentata in quel modo? - E Gesù rispose: Figlia mia, ero con
te, e molto vicino. - Ma dove? - Nel tuo cuore! - Oh, Gesù
mio, se tu fossi stato con me, non avrei avuto simili tentazioni! Chi
sa, Dio mio, quanto ti avrò offeso? - Forse tu ne avevi
piacere? - Dolore immenso invece ne avevo. - Consolati, figlia mia,
non mi hai offeso per niente! - L'esempio dei Santi sia di sprone a
tutti a fare penitenza.
La Confessione.
Se grande è la strage che mena Satana nel campo della
purezza, non è molto inferiore quella che compie nel far
profanare il Sacramento della misericordia di Dio, cioè la
Confessione. Sa il demonio che, commesso un grave peccato, non resta
altra strada di salvezza che la Confessione. Perciò si
affatica affinché l'anima peccatrice non vada a confessarsi,
oppure affinché nella Confessione taccia qualche peccato
mortale, oppure affinché, pur confessandosi, non abbia il vero
dolore, unito al proponimento di fuggire le occasioni gravi di
peccato.
Fonte:http://medjugorje.altervista.org/doc/inferno//32-resistenza.php
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