Mi chiamo don Roberto. Sono Toscano, di Pisa. Vi racconto un po’ di
quello che è successo nella mia vita, perché non ero sacerdote prima.
Sono diventato prete solo tre anni fa.
Non credevo in Dio e, come toscano, purtroppo bestemmiavo molto.
Bestemmiavo per anni contro la Madonna , contro Dio. Presto ho
cominciato a fumare le sigarette, di nascosto dai miei genitori; è
chiaro. Frequentando ragazzi più grandi di me ho iniziato a bere
superalcolici e andavo a ballare, sempre di nascosto dai miei genitori. A
14 anni: discoteche vicino a casa mia, superalcolici, sigarette,
trasgressione. Gli adolescenti, sappiamo, amano trasgredire le leggi.
Anche i grandi, non solamente gli adolescenti. Quando c’è una legge, una
regola, la nostra natura umana tende a ribellarsi e a fare quello che è
vietato. Questo è il nostro pericolo ogni volta: stare attenti a questa
cosa. Mi piaceva trasgredire; mi piaceva divertirmi in questo modo:
alcol, superalcolici, sigarette. Poi piano, piano crescevo. Le canne. Ho
iniziato a fumare gli spinelli, sempre con questi amici più grandi di
me. E non mi confessavo più. Avevo smesso di andare alla Messa dopo che
avevo fatto la Cresima. Ho ricevuto il sacramento “del congedo”, lo
chiamo io. Perché poi avevo chiuso la saracinesca: chiuso per
divertimento. Tra me e Dio non ci doveva essere più niente. Non mi
interessava più. I sacerdoti, per me, avevano perso la loro vita, il
loro tempo. Le suore lo stesso. Non credevo né in loro né in Dio né
nella Chiesa. Non avevo mai letto la Bibbia. Al catechismo, da
ragazzino, mi buttavano fuori, perché facevo troppa confusione,
disturbavo. E non pregavo più. Non mi ricordavo neppure l’Ave Maria e il
Padre Nostro. Quindi mi stavo affacciando al mondo delle droghe, della
trasgressione. “Faccio quello che mi pare”. La libertà non è questo,
però. Uno pensa che la libertà sia fare quello che gli pare, ma non è
così. Poi diventi schiavo delle sostanze oppure delle brutte abitudini.
Anche se uno non usa alcol o droghe può diventare schiavo della
sessodipendenza, del successo, dei beni terreni o di Facebook. Tante
persone stanno anche 4 o 5 ore al giorno su Facebook. Quella è una
schiavitù. Se uno non sta attento come usare il computer. Quindi uno
pensa di essere libero e poi si trova con le mani e i piedi legati.
Ma tornando un passo in dietro. Che cosa facevo? Avevo iniziato anche ad
usare le pasticche: extasy, trip, lsd. A venderle. A 17, 18, 19 anni…
Ho fatto il militare a Verona. Li ho fatto un massiccio uso di droghe,
fino alla cocaina. Non ho mai usato l’eroina, fortunatamente, perché
volevo stare lontano da quelle droghe. Vendevo queste droghe in tante
discoteche d’Italia, dove mi trovavo a ballare sui cubi. Ballavo sui
cubi di tante discoteche; avevo i capelli lunghi, il tatuaggio su una
spalla di una discoteca famosa d’Italia, l’Insonnia. Ballavo a Torino,
Verona, Brescia, Bergamo, Riccione, Bologna… Tante discoteche del centro
Italia e tutte quelle della Toscana.
Non credevo in Dio. Come vi ripeto purtroppo bestemmiavo molto. Una
volta, mi ricordo, sono entrato in chiesa la notte di Natale con la
gonna scozzese. Lanciavo delle mode. Era il 24 dicembre del 93. Gonna
scozzese, capelli lunghi; avevo fumato delle canne. Era mezzanotte e
mezzo e i miei amici e compagni non erano ancora pronti, erano alla
Messa. Io non ci andavo, neanche a Natale e Pasqua. Per 9 anni non mi
sono mai confessato e andato alla Messa. Ed era un vanto per me, perché
proprio non ci credevo. Insomma, ero pronto con questo giacchetto nero
di pelle lungo, magliettina bianca trasparente, tutta di pizzo,
stravagante, gonna scozzese, anfibi. Flashatissimo. Orecchini tutti
stravaganti. Entro in fondo alla chiesa e sbatto la porta. Era quasi
l’una di notte. I miei amici erano li. Io gli aspettavo al bar, era
tardi. Dovevamo andare a ballare in un posto a quasi un’ora di distanza
con la macchina. Mi sono lamentato: “Quando finisce questa Messa? Dai,
dobbiamo andare!” Quelli degli ultimi banchi mi hanno guardato, mi hanno
riconosciuto: “Che tipo che è questo”. Le stesse persone mi vedono
adesso celebrare la Messa in quella chiesa, perché era la mia
parrocchia.
Non volevo il Crocifisso in camera, perché non ci credevo. Non portavo
con me un santino, un’immaginetta, un Crocifisso: non ci credevo. Non lo
volevo. La mia nonna ha fatto un pellegrinaggio alla Madonna patrona
della Toscana, La Madonna di Montenero, chiedendo proprio una grazia: la
mia conversione. Poi ha messo un Crocifisso in camera. A forza, perché
proprio non lo volevo. La mia mamma ha pregato tanti anni; la mia nonna,
la mia zia. Anche lei mi faceva tanti discorsi sul futuro: “Ma che
futuro hai? Cosa vuoi dalla vita?” Non mi interessava niente della vita.
Molte volte bestemmiavo in faccia alla mia mamma e alla mia nonna
quando mi dicevano che mi stavo rovinando con le mie mani. Il venerdì,
il sabato, la domenica… Sempre fuori. Discoteche, tante ragazze, soldi,
droghe… Non mi interessava di morire. Glielo dicevo proprio in casa che
non mi interessava di morire in qualche incidente stradale. Non davo
valore alla vita. Non mi interessava niente. Non credendo in Dio, volevo
solamente godere delle cose materiali, divertirmi, anzi, in alcuni
casi, lo dico adesso, ho regalato delle droghe a ragazzi e ragazze per
la prima volta per farli divertire. Ero proprio stupido. Pensavo che il
male fosse il bene e il bene, lo stare con Gesù, fosse una perdita di
tempo. Fosse niente, il vuoto, perché non credevo in niente. Hanno
pregato tanti anni la mia mamma, la mia nonna, la mia zia, perché
tornassi in me. Non pregavano perché diventassi prete, ma perché
tornasse un po’ di luce, un po’ di sale in testa. E che succede in tutti
questi anni di trasgressione, di buio, di pericoli? Tre volte sono
andato vicino ad essere arrestato. Mi hanno beccato con la droga nelle
discoteche. Una volta a Verona, una volta a Torino, una volta in
Toscana. Poi, però, non mi hanno mai arrestato, fortunatamente. Ho
portato all’ospedale più di una persona a cui avevo dato io le droghe.
Pensavo di averle uccise. Poi si sono salvate, fortunatamente. In
ambulanza con queste persone per portarle a fare la lavanda gastrica.
Ero sotto effetto di droga: pensavo di averle uccise. Anch’io più volte
mi sono sentito male. Dicevo a me stesso di smetterla, ma poi cadevo
ancora nella dipendenza da queste cose. Poi facevamo i mix: tre o
quattro tipi di droghe diverse.
Inizio a leggere il Vangelo quando avevo vent’anni, grazie ad una
ragazza di Bologna, la quale era diventata la mia ragazza. L’avevo
incontrata sul treno. Ci siamo scambiati il numero di telefono, ci siamo
innamorati, inizia la storia. Per circa 2 anni sono stato con questa
ragazza di Bologna. Nell’arco di questi 2 anni, tra i miei 20 e i 22,
Gesù mi ha modellato. C’è una parola di Dio molto bella. Geremia,
capitolo 18, dal versetto 1 all’undicesimo. Parla proprio che Dio è il
vasaio e noi siamo la creta nelle mani di Dio. Quando la creta o il vaso
viene male, Dio lo modella secondo il Suo gusto. E’ Lui che decide il
colore e il modello del vaso. E’ Lui che decide cosa fare con questo
vaso. Noi siamo solamente la creta nelle mani di Dio. Questo è un po’
difficile capirlo. E se lo si capisce è difficile farsi plasmare, perché
fa male. Quanti di noi lo esperimentano: la Volontà di Dio che fa male.
“Ma io voglio andare di qua; voglio fare quello che mi passa per la
testa!” Ma Dio, dove lo mettiamo? Quando chiediamo se è Volontà di Dio?
Lo chiediamo o no? Nel Padre Nostro lo chiediamo: “Sia fatta la Tua
Volontà ”… Fra parentesi: “Però voglio fare come dico io”. Questa è la
nostra preghiera, molte volte. O no? Questo è un errore. Lo faccio
anch’io, non è che lo fate solo voi. Dobbiamo sforzarci di rimanere
nelle mani di Dio, nella Sua Volontà; lasciarci plasmare come creta
nelle mani del vasaio che è Dio. “Sia fatta la Tua Volontà !” E qui mi
sono lasciato guidare. In soffitta di casa mia avevo trovato il libro
Pregate, pregate, pregate, il libro di Medjugorje. Non sapevo niente di
Medjugorje. Io avevo 21 anni circa. Adesso ne ho 37, compiuti il 20 di
agosto. E quindi ho iniziato a sfogliare questo libro e ho riiniziato a
pregare. Non mi ricordavo l’Ave Maria, il Padre Nostro, la Salve Regina ,
il Credo. Non sapevo niente. Nove anni che non pregavo, che non mi
confessavo, che non parlavo con un prete. Non volevo parlare coi preti.
Un mio amico ogni tanto mi parlava di andare con lui alla Messa, ma non
mi fregava niente. Attraverso l’amore che io davo a questa ragazza mi si
è aperto il cuore a Dio. Ho riiniziato a pregare con questo libro. In
casa ho trovato il Vangelo. Quel librettino piccolo. Quello blu con il
sole arancione con scritto: “Vangelo e Atti degli apostoli”. Era sopra
ad una libreria di casa mia. C’erano tutti i libri in questa libreria
molto alta. Questo era il libro più piccolo. Quindi non entrava. Questo
piccolo librettino era stato messo sopra agli altri libri. E’ rimasto li
per circa un anno. Tutte le sere mi chiamava. Una voce: “Prendi questo
librettino”. Per andare a dormire, la mia casa ha tre piani, passavo
davanti a questa libreria. Salivo le scale e vedevo sempre questo
librettino che dominava tutti gli altri libri e mi chiamava: “Roberto,
prendi questo librettino”. Mi serviva la sedia per prenderlo, perché non
ci arrivavo. Non ne avevo voglia. Circa un anno questa storia.
“Roberto, prendi questo librettino. Roberto, prendi questo librettino”.
Una volta, senza che nessuno mi vedesse, ho messo la sedia, ho preso
questo librettino e melo sono portato in camera. Di nascosto. Tanto
nessuno si era accorto che mancava questo librettino. Melo sono iniziato
a leggere. Leggendo la Parola di Dio, che è presenza di Dio, la mia
vita è cambiata. Vi parlo degli anni 95, 96. Ho iniziato a leggere il
Vangelo. Con questa ragazza, con cui stavo assieme, andavo alla Messa e
ho riiniziato a confessarmi, perché lei mi dava l’esempio. Tanto non mi
conosceva nessuno a Bologna. Non dovevo farmi vedere. Il Roberto che
portava la droga i giovani o che organizzava le feste… Non era facile
per me parlare di Gesù, far sapere agli amici e ai miei genitori che
andavo a Messa. Non lo volevo far sapere. Per me prima era una cosa da
bambini o da vecchietti andare a Messa e pregare. Non ci avevo capito
niente. Quindi di nascosto leggevo il Vangelo, andavo a Messa, mi
confessavo, avevo riiniziato a fare la Comunione. Quella è stata la
forza per poi manifestare la mia fede ai miei genitori. E’ stato un
cammino lento. I sacramenti cambiano la vita se ci credi. Ci sono troppe
persone che fanno la Comunione anche ogni giorno e non cambia niente.
Io mi domando: “Perché?” Forse perché abbiamo poca fede. Non lo so. Mi
domando io. Forse no. Ci sono alcuni casi che Dio permette, per una
grande prova, quando uno ha una elevazione spirituale che può sostenere
questa prova. Per quello non cambia niente. Questo è un caso che Dio
permette una certa aridità per una maggiore santità di quella persona e
intorno a quella persona. Un altro caso, invece, è per chi non ha fede.
Non cambia niente, perché non capisci chi, non cosa, stai ricevendo
nell’Eucarestia o che cosa stai leggendo nella Bibbia. Io non capivo
niente di quello che leggevo, ma la mia forza di volontà di leggere il
Vangelo mi ha portato ad amarlo, ad essere illuminato. Capite: fare
quella cosa li anche se non capisco bene il motivo; dire il Rosario ogni
giorno, anche se non ne avevo voglia; leggere il Vangelo ogni giorno,
anche se non ne avevo voglia. Capite la forza di volontà e il
combattimento interiore? Tra la droga e Gesù Cristo. Tutti siamo
chiamati a combattere. I Cristiani sono dei combattenti, dei Cavalieri
della luce.
E’ stato questo l’inizio della mia conversione nel 96: La Confessione ;
riiniziare a fare la Comunione ; la Parola di Dio; iniziare a dire il
Rosario. Da bambino andavo al Rosario per strada con le mie zie, melo
ricordo. Ascoltavo le Ave Marie in campagna dove vivevo presso la
nicchia della Madonna. Ero bambino, poi sono cresciuto… A 22 anni ho
detto il mio primo Rosario e lentamente c’è stato questo cambiamento. Ho
sentito la chiamata a diventare prete. Avevo 22 anni. Ma con questa
ragazza parlavo di matrimonio, volevamo sposarci. E che succede? Che
Gesù chiama a diventare sacerdote. Tantissima paura! Non volevo. Perché
proprio io che avevo anche rubato in chiesa l’elemosina? Da ragazzino,
eh… A 13 anni. Quando vai per fare il Presepe. Gli altri erano fuori,
cera la cassettina per le candele; era rotta dietro e io lo sapevo.
Prendevo gli spiccioli. Si fa così; per stupidità; per trasgredire.
Perché proprio io prete che non sapevo niente di cosa vuol dire frati,
diocesani, ordini religiosi. Non sapevo niente. Perché proprio io? Che
c’entro io? Insomma: lasciandoti plasmare da Dio poi vedi che veramente
può far sorgere dalle pietre dei figli di Abramo. Dio dice questo, no?
Dio può far sorgere dal deserto dei fiori splendenti che non hai neanche
mai visto, perché c’è una grande bellezza in te. Io ci credo. L’ho
sperimentato. Io ci credo che in ognuno di noi ci sono tanti fiori
colorati che non hai neanche mai visto da quanto sono belli. Il problema
è che siamo pessimisti, troppo pessimisti. La tv ci insegna questo: il
pessimismo. Non tutta la tv… La maggior parte. Il telegiornale: sangue,
morte, distruzioni. Messaggi di morte. Messaggi negativi. Quindi abbiamo
il pessimismo in testa, invece di essere ottimisti. Eh, perché è
difficile vedere le cose positive. Ma io sono così sicuro, perché lo
dice la Bibbia che in ognuno di noi ci sono veramente tanti fiori
colorati. Isaia, capitolo 43, versetto 9: “Tu sei un prodigio. Ti ho
fatto come un prodigio. Sei degno di stima ed Io ti amo”. Questo è Dio
che te lo dice. Quindi, se credi in Dio, credi nella Sua Parola e credi
in questa realtà. Perché è realtà, non è una storiella! “Sei come un
prodigio. Sei prezioso ai Miei occhi e Io ti amo”. Nonostante siamo
peccatori Dio ti ama. Con la confessione non c’è peccato, grande che
sia, che Dio non perdoni. Sei tu che devi perdonare te stesso, perché
alcune volte viviamo con i sensi di colpa che ci ostacolano la gioia.
Quindi: via i sensi di colpa; sì all’Amore di Dio; sì alla Misericordia
di Dio che è senza limiti; credo in Dio che mi ama; credo che sono
prezioso agli occhi di Dio; devo avere autostima, perché melo dice Dio.
Io sto terminando la testimonianza. Poi ho lasciato la ragazza, la
famiglia ; ho lasciato tutto. Sono venuto a Medjugorje nel 96 per la
prima volta. Qui c’è stata la conferma della mia vocazione a diventare
prete. Sento fortissimo la conferma di diventare sacerdote, quindi mollo
tutto ed inizio il cammino. Avevo lasciato gli studi in terza media.
Avevo promesso a me stesso, melo ricordo benissimo, che non avrei mai
studiato, per nessuna ragione. Ho riiniziato a studiare per diventare
prete. A 22 anni. Liceo pedagogico. Poi ho preso il diploma per
dirigente di comunità. Poi ho studiato 7 anni di università di teologia
per diventare prete. Io non sapevo che bisognava studiare così tanto per
diventare prete. 60 esami di teologia. Scoppiavo, non ce la facevo più.
Però lo facevo per Dio e per voi, perché il sacerdote è per gli altri.
Il prete non lo fa per sé; lo fa per gli altri. Il cibo spirituale, il
pane e il vino che diventano Corpo e Sangue di Cristo, è per voi, per
tutti. Pregate per i sacerdoti, che siano più illuminati dallo Spirito
Santo; che ci siano sacerdoti santi, che ascoltino la Voce di Dio, che
mettano in pratica la Sua Parola , invece di criticarli. Pregate per
loro che siano illuminati. Che si convertano, perché tanti sacerdoti
hanno bisogno di conversione. Sono persone umane, no? Si convertano
all’azione dello Spirito Santo.
Quindi, concludendo, posso dire con lo sforzo di volontà, mettendo in
pratica la Parola di Dio la mia vita è cambiata. Attraverso la Parola di
Dio, che è vita, attraverso il Rosario, l’Eucaristia, grazie a
Medjugorje nel 96 e poi tutto il cammino che c’è stato dopo in
seminario. Nuovi orizzonti: vivo in comunità da 8 anni. Ho conosciuto la
fondatrice leggendo dei libri. Mi occupo dell’evangelizzazione di
strada già da molti anni, soprattutto a Roma, ma, bene o male, in quasi
tutte le strade d’Italia. Facciamo tante testimonianze nelle scuole, nei
palazzetti dello sport, in giro per le strade, alla stazione Termini e
presso le altre stazioni d’Italia, sulle spiagge. …Parlando per le
strade; leggendo il Vangelo per le strade; pregando per le strade.
Organizziamo missioni di tre giorni, il fine settimana, oppure anche di 8
o 9 giorni, in giro dove ci chiamano i Vescovi, i sacerdoti o anche le
persone. Organizziamo la missione con una tabella, andando nei punti
dove ci sono gli spacciatori o dove si riuniscono i giovani.
Credo che mi possa fermare qua, altrimenti mi dilungo troppo. Ringrazio
Dio che mi ha fatto sentire la vocazione di diventare prete. Ringrazio
Dio e la Madonna che mi hanno dato la grazia, la forza di rispondere. La
conversione, però, è ogni giorno. Non è che ho detto “Sì” nel 96 e
stop. Ogni giorno è da rinnovare quel “sì”. Vi leggo solo due righe del
messaggio che ha dato la Madonna , non ve lo leggo tutto. E’ quello del
25 di agosto. “Oggi vi invito a pregare e a digiunare per le Mie
intenzioni, perché Satana vuole distruggere il Mio piano”. Questa è la
prima riga. L’ultima riga dice così: “Perciò voi, che avete pronunciato
il sì, siate forti e decisi”. Questa per me è la sintesi del messaggio
del 25 di agosto. “Vi invito a pregare a digiunare per le Mie
intenzioni”, dice la Madonna , preghiera e digiuno, “perché Satana vuole
distruggere il Mio piano”.. Lultima riga: “Perciò voi, che avete detto
sì, siate forti e decisi”.
Perciò mettiamo in pratica i 5 sassi che ci da la Madonna a Medjugorje:
il Rosario ogni giorno; leggere il Vangelo ogni giorno; digiuno a pane e
acqua il mercoledì e il venerdì – se non ce la fai a fare il digiuno a
pane e acqua fallo dai dolci, dalle sigarette, dal caffè… Però noi siamo
così sciocchi che non rinunciamo a niente. “Non ce la faccio a fare
pane e acqua, quindi non digiuno per niente”. Questo è un errore.
Digiuna da qualcosa il mercoledì e il venerdì! Confessione almeno una
volta al mese, sempre secondo i 5 sassi, e l’Eucaristia, Corpo di
Cristo, almeno la domenica.
Grazie.
Fonte:http://medjugorje.altervista.org/doc/testimonianze//259-catechesi-don-roberto-nuovi-orizzonti.php
GLORIA A DIO.
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