mercoledì 24 dicembre 2014

Nel 2012 a Natale Gesù Bambino parlò per la prima volta alla veggente Marija

                                        Medjugorje, 25 dicembre 2012









La Madonna è venuta con Gesù bambino tra le braccia e non ha dato messaggio,  ma Gesù bambino ha iniziato a parlare  e ha detto:

 

"Io sono la vostra pace, vivete i miei comandamenti."

 

La Madonna e Gesù bambino, insieme, ci hanno benedetto con il segno della croce.


Commento al messaggio del 25 dicembre di Padre Livio di Radio Maria


Questo messaggio della Madonna a Marja è un po’ particolare, la novità consiste nel fatto che la Madonna non ha dato il messaggio, ma ha parlato il bambino Gesù in braccio. Con grande autorità il bambino ha dato il messaggio dicendo: “Io sono la pace, vivete i miei comandamenti”.
Si tratta dunque di un fatto nuovo, particolarissimo. Dobbiamo dire intanto che la Madonna è apparsa fin dal primo giorno il 24 giugno 1981 col Bambino in braccio.
Lo scopo della Madonna è quello di portarci Gesù e di farceLo scoprire.
Poi in tutti i Natali la Madonna è apparsa col Bambino in braccio, in un’occasione nei primi tempi quando i veggenti erano perseguitati e si erano lamentati, è apparsa con vicino Gesù nella figura dell’Ecce homo, cioè coronato di spine, flagellato, sofferente, grondante di sangue, e la Madonna ha detto: ”Ecco Gesù, ha sofferto tanto per voi, anche voi soffrite un po’ per Lui.
Ma Gesù non ha mai parlato in 31 anni di apparizioni, ha sempre parlato la Madre. Quindi il fatto che il Bambino abbia parlato è un fatto assolutamente nuovo, ancora tutto da comprendere, ha detto Marja, molto scioccata da questo evento.
Il mio giudizio, personalissimo, è che si tratti di un fatto nuovo, ma altamente significativo e a mio parere il messaggio è straordinario, ma tuttavia non è un fatto nuovo nelle altre apparizioni; Gesù ha parlato a Lucia di Fatima nel 1925, in monastero, e anche nell’apparizione a Rue du Bac a Parigi.
Ho chiesto a Marja se la voce fosse di bambino o di uomo adulto e Marja ha risposto che la voce era di bambino, ma estremamente autorevole. Gesù ha sintetizzato in queste sue due affermazioni tutta la fede e la morale cristiana.
Infatti Gesù dicendo: “Io sono” indica se stesso come Dio, cioè si appropria del nome divino. Quando Mosè si trovava davanti al roveto ardente dovendo dire a nome di chi veniva, il Signore disse: ”Io sono è colui che mi manda”. “Io sono” è il nome divino, l’essere per eccellenza, l’assoluto, l’essere che non è causato da nessuno e che è la causa di tutto, quel nome che è al di sopra di ogni altro nome.
Questo nome Gesù l’ha attribuito a se stesso più volte nel Vangelo: “Prima che Abramo fosse, Io sono” o nel Getsemani, circondato dai soldati, Gesù domanda: ”Chi cercate?”-“Gesù di Nazareth” e risponde: ”Io sono”. Rispondendo così, i soldati stramazzano a terra atterriti. Gesù, indicando se stesso come Dio, indica il cuore del Cristianesimo che è credere che Gesù è Dio.
Vivete i miei comandamenti”, che sono quelli che Dio ha dato a Mosè e che   Gesù ha riproposto nella loro purezza originaria e che ha perfezionato con il comandamento dell’amore. Gesù inoltre non ha detto “osservate”, ma “vivete” i miei comandamenti, è qualcosa di più profondo.
In “Io sono” c’è tutta la fede cristiana, in “vivete i miei comandamenti” c’è tutta la morale cristiana coronata dall’amore che è sopra tutti.
Vivere i comandamenti significa convertirsi, metter in pratica la parola di Dio, passare dalle parole ai fatti, da un Cristianesimo devozionale a un cristianesimo vivo, fatto di santità di vita, pensieri, sentimenti, cioè vivere in grazia di Dio. La Madonna diceva in un messaggio che i comandamenti sono “indicatori di strada sulla via della salvezza” e fonte di pace.
Il dono più importante di Medjugorje è la pace, frutto della conversione, si ottiene attraverso quella decisione radicale di vita con cui, aderendo a Cristo, si mette in pratica nella propria vita la sua Parola. 
La Madre ci ha condotto al Figlio e il Figlio ci ha detto che se vogliamo la pace, la pace nel cuore, la pace nelle famiglie, la pace nel mondo, dobbiamo accoglierLo.
La Madonna e Gesù Bambino insieme ci hanno benedetto con il segno della croce.
È un lungo e accorato messaggio quello che la Madonna ha dato a Jakov. La Madonna guarda e vede anche quello che noi non vediamo neanche in noi stessi, ciò che trafigge il suo Cuore e quello di suo Figlio: “Tanti dei vostri cuori sono stati assorbiti (presi) dal peccato e vivete nel buio. Perciò, figli miei, dite no al peccato e donate il vostro cuore a mio Figlio.
La Madonna ha messo il dito sulla piaga, la vita di peccato in cui molti vivono,  l’abisso dell’inferno, dal quale vuole salvarci, la via larga della seduzione, della vita libertina, della schiavitù delle passioni, delle seduzioni di satana, il quale ci distrugge con quello che ci offre, e quelli che la percorrono non si accorgono di percorrere, perché sono nel buio, accecati, assorbiti dal peccato.
La Madonna non cede e invita a liberarsi dalle catene che ci tengono schiavi del demonio e dice “Coraggio, non aspettate, prendete una decisione: rinunciate al peccato!” Se sono sulla via della perdizione, mi fermo, faccio una curva a “u” e prendo la via della salvezza, decido di cambiare strada, dalla via della rovina mi incammino sulla via della salvezza. Allora sperimentiamo la Misericordia di Gesù e con Maria rinasciamo alla vita di Grazia, torniamo membra vive del corpo mistico.
Quando la Madonna ci dice che ci ama immensamente, quando dice che Gesù ci ama, non lo dice solo per i Santi, ma anche per i più grandi peccatori; non c’è peccato che sia più grande della divina Misericordia. Dio vuole tutti salvi.
Allora “non aspettate”, mai rimandare la conversione. Se rimandi a domani il diavolo ha tutto il tempo a disposizione per disarmarti, fiaccarti, rimandare all’ennesima volta. Solo nel cuore di chi dice no al peccato può nascere Suo Figlio. Quindi non aspettiamo, se questo non è avvenuto, dobbiamo farlo, siamo ancora in tempo, facciamo nostro l’appello di Maria.
Decidersi per la conversione significa sudare sangue, perché siamo incatenati, non abbiamo la forza di farlo, però possiamo sempre invocare la Grazia e con la Grazia deciderci per la vita nuova
Fonte:http://www.medjugorjeliguria.it/Ljubo,%2025.12.2012.internet.htm

giovedì 18 dicembre 2014

La Madonna guarisce prodigiosamente un bambino dalla setticemia


Lunedi 29 giugno

Nel comune di Čitluk la tensione per gli avvenimenti accaduti a Bijakovići è alta. Il fatto che alcuni ragazzi affermino di vedere la Madonna è assolutamente inaccettabile ed inimmaginabile nel sistema comunista ateo dove è assolutamente vietata ogni manifestazione religiosa nei luoghi pubblici. Il 29 giugno i ragazzi sono prelevati dalla polizia e condotti all’ospedale di Mostar per una visita medica nel reparto di psichiatria alla fine della quale vengono dichiarati sani e normali. La dottoressa responsabile, di nome Mulija Džudža, musulmana, dichiara: “Matti non sono i ragazzi, ma quelli che li hanno portati qui”. E conferma il loro equilibrio psichico. In seguito relazionerà di essere stata particolarmente colpita, lei, di fede musulmana, dal coraggio dimostrato dal piccolo Jakov; riferirà in proposito: “Jakov si sente protetto dalla apparizione in cui rimette tutta la sua fiducia, la sua vita. Più io l’investivo e lo accusavo di aver inscenato una menzogna, più lui si dimostrava sicuro delle sue convinzioni, per le quali sarebbe anche morto. Quel che è certo, e inspiegabile in un bambino di dieci anni, è che noi non siamo riusciti minimamente a spaventarlo. E così gli altri. Se c’è una manipolazione in loro, io non ho potuto smascherarla”. 
A proposito di questo episodio, padre Jozo ricorda: “Sin dai primi giorni i comunisti hanno iniziato ad interrogare i veggenti, gli abitanti del villaggio e poi anche me, convocandoci sia di giorno che di notte . Il 29 giugno, giorno dei Santi Pietro e Paolo, hanno portato i veggenti all’ospedale psichiatrico di Mostar. Per cercare di spaventarli, i veggenti sono stati lasciati per un po’ di tempo da soli in un corridoio: da una parte i matti che passeggiavano nel cortile, dall'altra, l'obitorio aperto con cadaveri che emanavano cattivo odore. Quando poi una dottoressa li ha accusati di mentire per cercare di distruggere il regime comunista, Jakov, che aveva solo 9 anni, ha serrato il pugno e lo ha sbattuto sul tavolo dicendo: ‘Noi non mentiamo! Io sono pronto a dare la mia vita per la Madonna!’. Era presente anche il Dott. Ante Bosnjak, direttore dell’ospedale di Čitluk, e quel comportamento è stato per lui una forte conferma che i veggenti dicevano la verità. Attraverso la testimonianza del piccolo Jakov in particolare, egli ha ricevuto la grazia ed il dono della fede”.
Quel giorno sul monte delle apparizioni la folla è più numerosa che mai. Quando i ragazzi giungono al solito luogo ed iniziano a pregare, la Vergine appare loro immediatamente. In quella occasione ella invita tutti a credere: “Non c’è che un solo Dio e una sola fede. Credete fermamente e non abbiate timore di nulla!”. 
Ma durante quella apparizione i veggenti hanno anche una visione particolare. Ricorda la veggente Marija: “Nel corso degli anni la Madonna ci ha mostrato Gesù sofferente diverse volte, specialmente in occasione del venerdì santo. Ma prima volta è stato il giorno in cui i comunisti hanno portato noi veggenti all’ospedale psichiatrico di Mostar dopo pochi giorni dall'inizio delle apparizioni. Ci hanno maltrattato e spaventato minacciandoci che saremmo rimasti lì nel manicomio. È stato molto duro per noi. Alla sera, durante l’apparizione, abbiamo protestato dicendo alla Madonna: ‘Non ce la facciamo più! Perché tutti questi sacrifici e queste sofferenze?’. Allora la Madonna ci ha mostrato Gesù sofferente, tutto insanguinato, con la corona di spine e col volto sfigurato, e ci ha detto: ‘Come ha fatto lui, così offritevi anche voi!’. Da quel momento non abbiamo mai più protestato ma abbiamo sempre offerto a Dio con amore ogni sacrificio e sofferenza pensando a quanto Gesù ha sofferto per noi, per la nostra salvezza”.
Quello stesso giorno anche una dottoressa atea, di nome Jadranka, che aveva seguito i ragazzi e li aveva osservati al momento dell’apparizione sente il desiderio di toccare la Madonna e quando con l’aiuto di Vicka che le sorregge la mano sfiora la veste della Madonna, avverte come un forte brivido. Quello stesso giorno la Madonna guarisce prodigiosamente un bambino, Danijel Šetka, che i suoi genitori avevano condotto lì chiedendo che venisse guarito dalla setticemia, male terribile di cui il piccolo soffre da tempo e che tutti giudicavano inesorabile. Non parla, può camminare solo se sorretto e spesso cade. I suoi genitori supplicano. I veggenti intercedono. La Vergine, attraverso di loro, incoraggia i presenti e in particolare il papà e la mamma a pregare per la guarigione. Che in effetti avverrà presto: durante quella stessa estate, infatti, Danijel ritornerà a Medjugorje, camminando e parlando. Ecco qualche ulteriore dettaglio di quell’episodio nel ricordo di padre Jozo: “Verso la fine del mese di giugno del 1981 sono arrivati a Medjugorje dalla Germania due genitori con il loro figlio Danijel, ammalato perché a tre anni gli avevano fatto una iniezione sbagliata e perciò non si sviluppava più. Il marito in Germania gestiva un ristorante. Cercavano dalla Madonna la grazia della guarigione del figlio e perciò hanno chiesto a un veggente cosa dovevano fare per ottenerla. Attraverso quel veggente la Madonna ha risposto: ‘Che i genitori credano fermamente, preghino e facciano digiuno’. Ma il papà del bambino si è rifiutato di mettere in pratica l’invito della Madonna. Il giorno dopo hanno rivolto la stessa domanda ad un altro veggente e la risposta è stata la stessa. Il padre non ha creduto. La madre invece ha sentito nel cuore questa voce: ‘Perché tu pensi di non poter fare digiuno per la guarigione di tuo figlio?’. E così ha cominciato a fare digiuno. Sorpreso dal coraggio della moglie, anche il marito ne ha seguito l’esempio. Dopo tre giorni sono venuti da me e hanno detto: ‘Abbiamo fatto digiuno’. Ho benedetto tutti i malati ma a Danijel non è successo niente. La mamma non ha voluto andare via. È entrata nella cucina e abbiamo pregato insieme. All’improvviso, la mamma ha sentito la grazia e ha lasciato il figlio, che sosteneva dicendogli: ‘Su, Danijel, cammina!’. E subito il bambino ha cominciato a fare i primi passi. Adesso è grande, va a scuola, gioca a pallone, è un ragazzo normale. Questi genitori, oggi, nel loro ristorante consigliano ai clienti di fare digiuno mercoledì e venerdì”. 

giovedì 11 dicembre 2014

Sul Krizevac, vicino alla croce, spesso appariva la Madonna - intervista fatta a Vicka


  LA MADONNA SUL MONTE KRIZEVAC.


Janko: Sappiamo che sul Krizevac, vicino alla croce, spesso appariva una luce misteriosa. 
  Vicka: Non era una luce, ma la Madonna. Janko: D'accordo, diciamo che era la Madonna. Vicka: Sicuro che era la Madonna. Noi l'abbiamo vista alcune volte con molta chiarezza. Una volta è apparsa lassù anche a tutti i nostri vicini. È stato verso le undici di mattina. Tutti sono usciti dalle case e hanno guardato. Janko: Che cosa hanno detto di vedere? Vicka: Tutti dicevano che era la Madonna. Non hanno visto tutti ugualmente, ma hanno incominciato a pregare e a invocare la Madonna. Janko: E voi veggenti? Vicka: Noi l'abbiamo vista chiaramente. Janko: Come chiaramente? Vicka: Come se fosse stata vicino a noi. Janko: Quanto tempo è durato tutto questo? Vicka: Di sicuro non lo so; almeno una ventina di minuti. Janko: Va bene per quella volta. Ma ti ricordi di qualche altra occasione? Vicka: Sì. Però perché fai l'indiano? Anche tu l'hai vista! Anzi, tu me l'hai raccontato, e oltre a me, l'hai raccontato e hai fatto una dichiarazione al riguardo a P. Ljudevit [P. Rupèic', autore del primo libro su Medjugorje]. Janko: Sì, Vicka. L'ho vista molto bene; anzi l'ho osservata col binocolo. Era il 22 ottobre 1982, circa alle 17. E non sono stato il solo a vederla, ma eravamo una settantina di persone, in ginocchio a pregare, tra la canonica e la chiesa. Vicka, non per caso è successo in momento. Il popolo era un po' scarso, insicuro e ci voleva qualcosa per incoraggiarlo. Ma non ho intenzione di parlare di questo. Per quanto so, voi subito il giorno dopo avete chiesto alla Madonna se quello che era successo presso la croce era il suo Segno oppure no. Avete detto che lei ha confermato la sua presenza in quel momento. Vicka: Sì, sì; l'ha confermata. Alcuni hanno detto che l'hanno vista il giorno dopo e pure due giorni dopo, vicino alla croce. Janko: Ma la Madonna, qualche volta, ha parlato di questo a voi veggenti? Vicka: Sicuro! Janko: E che cosa vi ha detto? Vicka: Chi si ricorda di tutto quello che ha detto! Solo so che si è meravigliata quando le abbiamo chiesto se lei stava vicino alla croce. Janko: Perché? Vicka: Ci ha detto: «Perché mi chiedete questo? Non mi avete visto anche voi, angeli miei?». Janko: Vicka, può darsi che ti ricordi ancora qualcosa. È un argomento molto interessante. Vicka: Forse questo. Una volta ci ha detto che lei era presente molte volte sul monte Krizevac, vicino alla croce, pregando suo Figlio di perdonare i peccati del mondo. Janko: Perciò, in base a tutto questo, Krizvac è il luogo prediletto della Madonna. Vicka: Si. Ce l'ha detto più volte. Janko: Adesso si vede più raramente la Madonna lassù. Vicka: Non lo sappiamo. Può darsi che lei ci stia e noi non la vediamo. Janko: Può darsi. Però anche il 28 aprile di quest'anno [1983] la si è vista molto bene. Quella volta l'ho vista molto bene anch'io. Vicka: Che stai cercando, allora? Tu che cosa hai visto? Janko: Come il 22 ottobre 1982. La croce era scomparsa completamente nella luce. Però io non ho visto chiaramente la figura della Madonna perché la mia vista non è buona, soprattutto in lontananza; ma vicino a me c'erano una mia cugina e mia cognata. Esse dicevano di vederla molto bene e hanno incominciato a pregare e piangere per l'emozione. Altrettanto ha detto l'altra cinquantina di persone che era presente. Vicka: Che cosa vuoi di più? Janko: A me non serviva nemmeno questo, ma se qualcuno vorrà ascoltare queste nostre conversazioni registrate... Voglio aggiungere ancora una cosa. Vicka: Chissà che cosa tiri fuori adesso. Janko: Che la croce sul Krizevac non è stata eretta per caso, cinquant'anni fa [nel 1933]. Vicka: No, non è stato un caso. Janko: Davvero, Dio dirige il mondo molto di più di quanto noi crediamo. Questo l'ha fatto capire e l'ha mostrato a molti anche con questa croce; in modo particolare negli ultimi tempi si è reso presente attraverso Maria Vergine. Vicka, nessuno di noi sa quanto potentemente la sua luce sta illuminando i cuori degli uomini dal monte Krizevac. Di ciò ci rende testimonianza la dichiarazione di un sacerdote di Zagabria di cui vorrei parlarti, se non lo sai già e se lo desideri. Vicka: Volentieri. Anche se la cosa mi è abbastanza conosciuta, mi sarà utile. Janko: Sarà opportuno che io ti racconti la cosa tale e quale, senza nulla togliere o aggiungere. Vicka: Va bene, è meglio così. Janko: Questo sacerdote, nella sua relazione, riguardo ai fatti di Medjugorje, dice testualmente anche questo: «Il giorno 26 giugno 1982, dopo le 6,30, finita la messa, quando siamo usciti tutti attraverso la porta della sacrestia, tutti i pellegrini presenti (ed eravamo un'ottantina) abbiamo osservato dei fenomeni straordinari sulla croce. Sul monte Krizevac è scesa dal cielo una nube bianca e luminosa. La croce è scomparsa completamente e nella nube si è vista la sagoma di una persona vestita di bianco, con una veste lunga. La persona si vedeva come attraverso una nube trasparente, luminosa e bianca, per cui non si poteva distinguere con chiarezza chi era. Una signora che stava accanto a me ha fotografato la prima immagine della nube bianca e luminosa, e ha ottenuto una chiarissima foto del fenomeno; non si vede affatto la croce! Questo avvenimento l'hanno visto tutti coloro che erano presenti in chiesa come anche sul monte e nei cortili, sulle strade e sui campi di Medjugorje, nei giorni 24-25-26 giugno, dalle 6,30 alle 7 del mattino. Scossi da questi fenomeni e con sentimenti di grande devozione, siamo tornati a Zagabria». Ecco, così, Vicka. Questo ha dichiarato quel sacerdote di Zagabria. Lui ha aggiunto molte altre cose interessanti, ma per questa volta basta così. Vicka: È bene che ti sia ricordato tu di questo. Io lo sapevo, ma non mi veniva in mente. Janko: Sono contento che anch'io ho qualcosa da raccontarti. Vicka: Sono contenta anch'io. Ma puoi dirmi chi è questo sacerdote che ha fatto tale dichiarazione? Janko: Te lo ricordi di sicuro, perché nella sua dichiarazione afferma anche di essere stato a casa tua. Si chiama Rudolf Kadlec; guidava un grande gruppo di pellegrini dei dintorni di Zagabria, molti dei quali hanno visto ciò che lui descrive. Vicka: Ah sì, mi ricordo di lui. Come vedi, questi sono i messaggeri della Madonna i quali parlano molto chiaramente di ciò che sta succedendo qui. Janko: Davvero. Il Signore è mirabile nelle sue opere!
Fonte: http://medjugorje.altervista.org/doc/vicka/010484-7.html

venerdì 5 dicembre 2014

Se siete venuti qui a Medjugorje e per imparare il linguaggio dell'amore

Testimonianza di don Ivan Filipovic a Medjugorje
Pensavo nella mia vita che non ero responsabile di nessuno, che non dovevo rendere conto a nessuno di ciò che vivevo, che questo fosse la libertà. Pensavo che libertà era avere le tasche piene di soldi, girare per le grandi città d'Europa, guardare tante insegne pubblicitarie che luccicano, vivere in un albergo...
In questa ricerca della libertà ho trovato la droga, il male. Già dall'inizio il male mi ha sedotto, mi attirava, e io sono caduto profondo nel buio. Avete ascoltato la testimonianza di don Stefano, la storia della luce, come la luce entra nella vita dell'uomo, come entra nel cuore di un giovane. Quando mi metto a pensare, quando mi ricordo della mia entrata in Comunità, mi chiedo come ho io potuto incontrare Dio. Avete sentito che Dio si può incontrare, che Gesù Cristo è vivo, che Dio è vivo, è un Dio che si può incontrare, non è una filosofia, non è nelle nuvole, è vivo qui in mezzo a noi nella Parola di Dio, nella Sacra Scrittura, nell'Eucaristia, nella preghiera, nel Rosario. Quando ritorno, soprattutto adesso dopo dodici anni di Comunità, nei ricordi di quando sono entrato in Comunità, quando prendo in mano la Parola di Dio durante l'adorazione personale, mi vengono in mente i primi mesi quando sono entrato. Cosa è successo? Credetemi, quando qualcuno mi parlava dell'amore, di Dio, del perdono, della provvidenza, non credevo in niente. Mi potevano parlare di Gesù quanto volevano ma io non credevo. La mia esperienza di vita era totalmente un'altra cosa. Ma da qualche parte è cominciato un viaggio. Nella mia vita di tenebre è cominciata entrare la luce. A volte mi ricordo di questi momenti, e oggi vedo come Dio mi è venuto incontro, come mi ha portato in Comunità, sicuramente per le preghiere di mia mamma, di mia nonna e delle persone che mi volevano bene.

Poco tempo fa durante la preghiera mi sono ricordato di una situazione: avevo quattro mesi di Comunità e mi hanno dato una responsabilità, dovevo pulire tutto intorno alla casa il sabato pomeriggio, nella Casa Madre. Questo era una grande responsabilità per me. Provate a immaginare: dopo dieci anni di male tutti hanno perso la fiducia in me, ho ingannato tutti, genitori, zii, fratelli, cugini, tutti quelli che mi volevano bene. Avevo preso in giro tutti e tutti mi hanno lasciato, non mi credevano più. Dopo dieci anni qualcuno mi dà una responsabilità, crede di nuovo in me. Io ero strafelice quel giorno. Ero tutto orgoglioso, e mi ricordo che tutto il giorno pensavo a come organizzare tutto. E cosa è successo dopo? Un ragazzo vecchio, aveva quattro anni, ha portato tutti i ragazzi che dovevano lavorare con me per aiutarmi a fare altro. Io sono impazzito dall’orgoglio, ero furioso. Tutta la rabbia che accumulavo negli anni sulla strada, tutto mi è tornato in testa, e ho cominciato a dire le parolacce in croato, italiano, ero come pazzo. Mi sono detto: "Se lo incontro adesso, gli dirò tutto, lo picchio.." e mi immaginavo la situazione quando gli dirò queste cose, e se lui mi rispondeva a come gli darò un pugno. Tutto il pomeriggio avevo questo per la testa. Alla fine quel ragazzo è tornato, io gli sono andato incontro e da me è partita tutta la piazza di male, di rabbia. Non sono riuscito a dirgli neanche un terzo di quello che pensavo, ma quel ragazzo era in pace e mi guardava in faccia, poi ha sorriso; aveva degli occhi che non io non avevo mai visto nella vita. Non erano gli occhi ai quali ero abituato in piazza, non è successo quello che pensavo: quando alzi la voce a qualcuno in piazza, o gli dai un pugno, lui ti fa lo stesso. Quel ragazzo mi guardava, e con il suo sguardo di pace ha spento la rabbia in me, e io mi sono calmato. Dopo mi ha abbracciato dicendomi:" Scusami, non lo farò mai più!". Questo era amore. In quel momento non avevo capito bene cosa era successo, era qualcosa di strano, ma adesso, dopo dodici anni, quando ci ripenso nella preghiera, mi ricordo di quegli occhi, delle parole che mi aveva detto, mi ricordo bene tutto quello che è successo e so che Gesù era in quel cuore, che Dio mi amava tramite quel ragazzo. Non sarei mai riuscito a capire cosa è l'amore, la bontà, il perdono se non c'erano questi ragazzi che avevano creduto in suor Elvira, in Cristo.

Se non ci fossero stati questi ragazzi che si sono messi in ginocchio prima di me, i quali hanno aperto il cuore a Dio e hanno permesso che la Parola di Dio si incarnasse nei loro cuori. Noi tossici, noi che eravamo sul bordo della vita, nel buio profondo, non potevamo capire nessun altro linguaggio e non lo capiamo. Potevano parlarci d'amore, ma noi l'amore avevamo bisogno di toccarlo con le nostre mani, e lo abbiamo toccato in queste situazioni. La Comunità, la vita nella Comunità, che è una vita semplice, pieni di situazioni simili, piena di Dio, di quel Dio vivo che si è incarnato una volta nel grembo di Maria, e che si incarna nel nostro cuore, nel cuore di quel ragazzo e che mi ha parlato attraverso quel sorriso, quegli occhi, quell'abbraccio. Questo linguaggio l’ho capito, mi è entrato nel cuore. È Cristo, vivo e presente in mezzo a noi.

Credo che voi giovani che siete venuti qui a Medjugorje, attraverso le preghiere e le suppliche della Madonna, potete incontrare Gesù Cristo. Credo che noi giovani che siamo qui, non siamo qui per caso, credo che la Madonna ci ha chiamati per insegnarci questo linguaggio così concreto, per incarnare Cristo nelle nostre vite, perchè quando torniamo nelle nostre città, fra i nostri amici, sui nostri posti di lavoro, possiamo parlare al mondo che soffre di Gesù Cristo che è vivo, che noi abbiamo incontrato qui.

Parlare di Cristo con le vostre vite, il vostro sorriso, il vostro perdono, il vostro abbraccio, con il vostro modi di salutare, di sorridere. Il mondo di oggi ha bisogno di un annuncio così. Voi siete qui oggi per imparare il linguaggio dell'amore, perché Dio è l'amore, Gesù è l'amore, la Madonna è l'amore. Lei è la maestra della pace e dell'amore. Dovete essere sicuri, tutti siamo sicuri che ci voleva qui per partorire ancora una volta il suo figlio nei nostri cuori perché lo portiamo nel mondo. Permettiamo a Maria di farlo!

Questi giorni aprite il cuore, permettete alla Madonna di entrare nei vostri cuori, che possono diventare un grande presepe per accogliere Gesù bambino, che il Cristo può nascere nei vostri cuori, che possa soffrire la sua passione, fare i suoi miracoli, sanare le vostre ferite, risorgere insieme a voi così che voi diventiate risurrezione per gli altri, quel lievito che farà lievitare il mondo per donare al mondo la pace e l'amore. Dobbiamo fare questo, questo è il nostro impegno e per questo siamo qui a Medugorje. Vi dirò qualcosa sulla Provvidenza: sapete che la nostra Comunità vive della Provvidenza. Fin dall’inizio la Comunità non si è appoggiata sull’aiuto dei politici, sulle persone grandi e importanti. Elvira non ha mai accettato il denaro pubblico come aiuto che di solito davano alle Comunità di ricupero. Lei diceva: "i vostri soldi non mi basterebbero mai per tutti i giovani che si devono salvare. È meglio credere nella Divina Providenza piuttosto che nei soldi dello stato". Quando sono entrato in Comunità, sentivo dire: "La Provvidenza, noi viviamo di provvidenza. Non dobbiamo pagare niente. La prima Provvidenza è che ci tiriamo su le maniche e lavoriamo: l'orto, la stalla, le mucche, il formaggio... questo lo possiamo fare".
Poi vedevo ogni tanto che qualcuno arrivava con qualche camion e scaricava delle cose: il latte, la carne... Io non ci credevo quando sono entrato in Comunità, e mi sembrava tutto falso. Pensavo che erano solo storie, "ma che Provvidenza". Sapete cosa mi è successo una volta. Mi sono ricordato: avevo venti giorni di Comunità. Provate a immaginarvi, dopo dieci anni di strada non capivo niente, non accettavo niente, ancora la carenza, il dolore nel cuore, la tristezza, mi mancava la piazza, il vino, le sigarette, mi mancava tutto e loro mi parlavano della Provvidenza.
Mi sono ricordato di una situazione nella cappella: non sapevo l'italiano e alla sera, durante la condivisione in cappella, i ragazzi di solito condividevano la loro giornata. Quel giorno ho visto un ragazzo piangere, era il responsabile della casa e ha cominciato a piangere. Tutti gli altri erano in silenzio, con le teste abbassate. Non capivo l'italiano e non sapevo cosa stava succedendo. Davo dei colpi al ragazzo che era vicino a me chiedendogli "cosa sta succedendo?", "perché piange?" e lui non mi traduceva nulla. Quando siamo usciti dalla cappella gli ho domandato:"Dimmi perché piangeva?", e lui mi ha risposto: "Piangeva perché abbiamo tradito la Provvidenza" Gli ho chiesto:"Come si tradisce la Provvidenza?"
"Uno di noi oggi ha chiesto di nascosto a un amico di portarci del caffé perché mancava già da un mese e mezzo. Non abbiamo creduto nella Provvidenza, che Dio ci avrebbe mandato il caffè nel momento giusto senza chiederlo. Quel ragazzo ha mentito e quell’amico è tornato dopo con il caffé. Abbiamo tradito la Divina Provvidenza." Questo momento mi è rimasto impresso nel cuore. Io non credevo mai nella Provvidenza, mi era sembrata tutto una menzogna, ma in quel momento ho visto un uomo che crede nella Provvidenza, che crede in Dio. Quelle lacrime mi parlavano di Dio. Oggi quando rifletto su di questo, sono sicuro che Dio mi è venuto incontro tramite quel ragazzo, quelle lacrime, quegli occhi. Quelle lacrime sono il primo missionario che mi è venuto incontro. Quelle lacrime hanno avuto una forza enorme, la forza della grazia di Dio perché sono riuscite a spaccare e a toccare il mio cuore duro, egoistico, il mio cuore tossico. Quelle lacrime erano la prima cosa che mi ha toccato, che mi ha fatto pensare a Dio. Erano una goccia di fede che è entrata nel mio cuore, erano il seme di Dio. Nel vangelo leggiamo che il regno di Dio è il più piccolo seme, che non riesci a vederlo ma dal quale cresce un grande albero. Quella fede seminata in me attraverso la Comunità in questi dodici anni è cresciuta, e io da tossico sono diventato un sacerdote. Oggi sono sacerdote.
La vita che avevo perso, che era morta, buia, oggi è luce perché ho veramente incontrato Gesù risorto e vivo. Quel Gesù che oggi vuole incontrare ognuno di voi per donarvi la pace. Amen. 

Fonte: http://medjugorje.altervista.org/doc/testimonianze/filipovic.html

giovedì 4 dicembre 2014

"Il Signore viene solo dove e’ atteso..."- Messaggio di Padre Jozo per l’Avvento

Messaggio di Padre Jozo per l’Avvento del 26 dicembre 2005
Cari fratelli e sorelle, stimatissima famiglia di preghiera,

Siamo nel tempo sacro dell’Avvento, che serve a prepararci e a preparare la strada per il Signore che viene. Egli viene soltanto per quei cuori e quelle famiglie che sono aperti. Egli viene dove e’ atteso.

Questa lettera e’ un richiamo alla preghiera per tutti i cuori e tutte le famiglie che sono chiusi. E’ una chiamata per tutti i cuori che vengono sviati dalle vetrine scintillanti e dall’imponente pubblicita’ per Babbo Natale. E’ una chiamata alla preghiera per ognuno di voi, cosicche’ il cuore di ogni persona si renda conto che senza Gesu’ non c’e’ Natale. Che Lui e’ il Natale. Che tutto il resto e’ bugia ed inganno.

La nostra comunita’ di preghiera prega per avere un cuore aperto verso il Signore che incontriamo nei Sacramenti della Chiesa. Attraverso il Sacramento della Riconciliazione ci apriamo a Lui nell’Eucarestia. In questo incontro la nostra anima si riempie di pace e della gioia del Natale. Il significato e il fine dell’Incarnazione e’ che nessuno si perda e che tutti possano esser salvati. Il Padre ha mandato il Suo Unico Figlio per questo piano divino. Egli continua questo piano meraviglioso con l’uomo e attraverso l’uomo. Quindi, la nostra chiamata fa parte della chiamata generale e del concetto di salvezza. Il Signore ha bisogno della nostra preghiera, delle nostre veglie di preghiera, del nostro digiuno e delle nostre buone azioni. Quando pregate, vi preparate a mettere la vostra vita a disposizione del Signore. Quando pregate e digiunate la vostra anima chiede, come fece San Francesco, “ Signore, cosa vuoi che io faccia?” Perche’ la Grazia tocchi l’uomo, ha bisogno di usare l’uomo. Usa il nostro sorriso, il nostro sudore e la nostra generosita’. La nostra chiamata e’ di essere uniti con la grande famiglia di 10.000 membri che pregano con noi, che hanno la nostra stessa visione, che fanno veglie e che aspettano ogni parola della Madre per metterla in pratica nella vita, come faceva Gesu’ a Nazaret In questo modo, crescendo in grazia e saggezza, portano frutto con la loro perseveranza.

Al finire dell’anno si fanno statistiche, si fanno progetti per l’anno che verra’, si danno premi ai piu’ meritevoli e cosi’ via. Come saremo felici quando andremo davanti alla mangiatoia ad abbracciare Gesu’ con la nostra preghiera. Come saremo felici quando andremo ad adorarLo e quando daremo alla Madre, la Regina della Pace, il nostro cuore come il dono piu’ prezioso. Come saremo felici quando, come i Re Magi, Gli daremo i nostri doni. Questi doni sono le migliaia e migliaia di pellegrini di tutte le eta’ e le migliaia di sacerdoti che hanno portato la loro stanchezza e le loro croci a Medjugorje e li’ vi hanno trovato ristoro. Questi doni sono inoltre coloro che si sono convertiti e hanno conosciuto Gesu’ e la Chiesa.

Sono i numerosi Vescovi che sono venuti da tutte le parti del mondo per cercare la luce e la forza per la loro vita e il loro ministero pastorale.

Sono ripartiti da Medjugorje portando il tesoro della fede, l’esperienza del Dio vivente, del Dio Padre Misericordioso che perdona, guarisce e da’ forza.

Cari fratelli e sorelle, rifletto sull’anno che sta per finire e sui suoi eventi. Devo ringraziare per gli incommensurabili doni che, come Chiesa, abbiamo ricevuto. La Regina della Pace ci ha scelto perche’ viviamo i messaggi pregando per il nostro compagno di preghiera (si riferisce al gruppo di preghiera della - visitazione - da lui fondato). Oggi, quando ci chiediamo chi e’ questo partner di preghiera, vediamo che e’ogni pellegrino, ferito profondamente nella sua vita e nel suo lavoro, che cerca il Signore. I nostri partners di preghiera sono tutti coloro che sono venuti dalla Madre per cercare consolazione e pace. Nel deserto, Gesu’ disse ai Discepoli prediletti, “ Date loro da mangiare”. Risposero dicendo, “ Non abbiamo niente da dargli”. Oggi abbiamo qualcosa da dare perche’ abbiamo nel nostro cuore il dono della preghiera, ed e’ preghiera che nutre, guarisce e benedice.

Vi scrivo questa lettera perche’ voi possiate continuare il lavoro della Beata Vergine. Perche’ possiate perseverare nell’apostolato dei piccoli e degli umili che giornalmente portano nuove anime alla preghiera e ai sacramenti. Vi scrivo a nome di tutti i pellegrini, affinche’ non vi perdiate di coraggio.

Perseverate sulla via dell’Evangelizzazione del mondo e della conversione della generazione odierna. I Re Magi, guidati dalla stella, rivelarono la loro via e i loro doni alla Madonna e a San Giuseppe. Ogni pellegrino e’ il Re Mago di oggi. Non dobbiamo mostrare angoscia o indifferenza come Erode e gli altri, ma un grande amore Cristiano che indica la via verso Gesu’ e Sua Madre.

Cari amici nella preghiera, mostrate con le vostre vite la via verso il Signore, la via verso il Re della Pace. Unito con voi e per voi in una sincera preghiera per un Felice Natale ed una santa nascita di Gesu’. A voi e alle vostre famiglie auguro ogni benedizione per l’anno 2006.

Sinceramente vostro

Padre Jozo Zovko,O.F.M.

26.12.2005 Siroki Brijeg

Tratto dalla ml Informazioni da Medjugorje

Fonte:http://medjugorje.altervista.org/doc/pjozo//53-messaggio-di-padre-Jozo-per-Avvento.php

venerdì 28 novembre 2014

Era clinicamente morta ed era andata all'inferno, ma Dio le ha concesso una seconda possibilità, attraverso la preghiera di uno sconosciuto.

Una testimonianza eccezionale di vita di peccato e della misericordia di Dio. Sul sito ufficiale si trova il testo in spagnolo, inglese e portoghese. In rete gira una traduzione italiana, grazie a qualcuno che ha tradotto. Sul loro sito http://www.gloriapolo.net/ si trova anche il link a numerosi filmati che riportano le varie fasi della vicenda. Ci sono le immagini del reparto di rianimazione, della lenta ripresa, di quando girava ancora in carrozzella e infine della guarigione completa. Un miracolo strepitoso. I miracoli sono sempre turbamento dell'ordine naturale, che Dio normalmente rispetta, ma a volte fa eccezione per un bene più grande e collettivo.


TESTIMONIANZA DI GLORIA POLO
data in 5 Maggio 2005, nella chiesa di Caracas (Venezuela)
Traduzione in lingua italiana fatta da Padre Leone Orlando

Fratelli! Realmente è molto bello poter stare qui con voi e raccontandovi quel meraviglioso regalo che il Signore mi ha fatto, più di 10 anni fa. è successo l' 8 maggio del 1995 nell'Università Nazionale di Bogotà.
Io sono dentista, io e un mio nipote ci stavamo specializzando in odontologia e siamo andati nella Facoltà di Odontologia a prendere alcuni libri. Era un Venerdì pomeriggio. Mio marito era insieme a noi. Pioveva molto forte, io e mio nipote ci camminavamo insieme riparandoci sotto un piccolo ombrello. Mio marito aveva il suo impermeabile e, per ripararsi dalla pioggia, camminava vicino alla parete della Biblioteca Generale. Io e mio nipote andavamo saltando le le pozzanghere d'acqua, senza accorgerci che ci stavamo avvicinando agli alberi.
Quando stavamo per saltare una grande pozzanghera d'acqua, siamo stati raggiunti da un fulmine che ci ha carbonizzati. Mio nipote è morto subito. Era un ragazzo che, nonostante la sua giovane età, si affidava molto al Signore e aveva una grande devozione al bambino Gesù. Portava al petto una medaglietta di quarzo del bambino Gesù. Le autorità dicono che è stato proprio il quarzo che ha attirato su di lui il fulmine, perché questi gli è entrato, attraverso quella medaglietta, attingendogli il cuore, bruciandolo dentro e uscendo dal piede; fuori non si è carbonizzato, è rimasto intatto, nemmeno una bruciatura.
Quanto e me, il fulmine mi è entrato dal braccio e mi ha bruciato, spaventosamente, tutto il corpo, fuori e dentro. Non avevo più i seni, soprattutto quello sinistro, al suo posto era rimasto un buco. Era sparita la carne del ventre, delle gambe e delle coste. Quello che state vedendo qui, è il mio corpo completamente ricostruito, per la misericordia del Signore. Il fegato era completamente carbonizzato. I reni, i polmoni e le ovaie si erano bruciati. Il fulmine era uscito dal piede destro.
Io usavo un apparecchio contraccettivo a forma de "T" di ottone, che è un buon conduttore di elettricità, per questo ha carbonizzato, ridotto in polvere, le mie ovaie. Ho avuto un blocco cardiaco e sono rimasta li, senza vita. Il mio corpo saltava a causa dell'elettricità accumulata.

L'altro mondo
Ma questa è solo la parte fisica. La cosa più bella è che, mentre il mio corpo stava là, carbonizzato, io, nello stesso tempo, mi trovavo dentro un bellissimo tunnel bianco pieno di luce, una luce bellissima che mi deliziava, che mi trasmetteva una pace e una felicità che non ci sono parole per descriverla. Era come essere entrata in estasi. Io vagavo felice, gioiosa e niente mi perturbava dentro quel tunnel. In fondo a quel tunnel vedevo una luce bianca, come un sole, una luce bellissima. Dico che era bianca, tanto dargli un colore, ma nessun colore umanamente conosciuto si può comparare a quella luce. Era una luce bellissima. Io sentivo che quella luce era la fonte di quella pace, di quell'amore, ….

Sono morta
Mentre salivo dentro quel tunnel, in direzione alla luce, dicevo a me stessa "è Mercoledì! Sono morta!" Ho pensato ai miei figli e dicevo: "Oh mio Dio, i miei figli! Che cosa diranno di me? cosa diranno di quella mamma tanto occupata, non aveva mai tempo per loro?." Infatti, io uscivo al mattino presto e ritornavo a casa molto tardi, alle 11 di notte.
In quel momento ho visto la realtà della mia vita e mi sentivo molto triste. Sono uscita di casa decisa a conquistare il mondo, ma in casa, erano rimasti i miei figli, quasi fossero qualcosa di troppo per me.
In quel momento di vuoto, a causa dei miei figli, ho dato un'occhiata e ho visto qualcosa di molto bello ... il mio corpo non era più prigioniero del tempo e dello spazio ... vedevo le persone della mia vita, tutte allo stesso tempo, nello stesso momento, vive e morte. Ho abbracciato i miei bisnonni, i miei nonni e i miei genitori, che erano già morti. Li ho abbracciati tutti, nello stesso istante. è stato un momento pieno, meraviglioso! Mi sono accorta, allora, che era stata ingannata con la teoria della reincarnazione. Si, perché io difendevo la teoria della incarnazione. Mi avevano detto che mi nonno si era reincarnato, e ora, invece, lo vedevo là. Avevo incontrato e abbracciato tutte le persone che avevano qualche relazione con la mia vita, di ogni luogo, e nello stesso tempo. Solo mia figlia di 9 anni (che era viva) si era spaventata quando l'avevo abbracciata; lei si, ha sentito il mio abbraccio! Potevo abbracciare tutti, anche i vivi, solo che questi non se ne accorgono.
Non mi accorgevo che il tempo passava, quel momento era così bello! Che meraviglia essere senza corpo! Non vedevo più le cose come prima. Prima, quando vedevo qualcuno, pensavo solo a criticarlo: se era grasso o magro, brutto, negro o bianco, ben vestito o mal vestito; giudicavo secondo criteri umani. Ora invece no, riuscivo a vedere l'interiore delle persone. Leggevo i loro pensieri e i loro sentimenti, mentre li abbracciavo. Come è bello vedere l'interiore delle persone!
Io avanzavo piena di pace e di gioia e, quanto più salivo, presentivo che avrei goduto un panorama fantastico. Quando sono arrivata in fondo a quel tunnel, ho visto un lago bellissimo, con begli alberi, tanto belli, bellissimi, e fiori bellissimi, di ogni colore. Era un luogo bellissimo e non ci sono parole per descriverlo, tutto era amore. All'entrata mi era sembrato di vedere due alberi e, in quel momento, ho visto mio nipote entrare in quel meraviglioso giardino. Io sapevo, sentivo che non dovevo, ne potevo entrare lì.
Il primo ritorno
In quel momento, ho sentito la voce di mio marito che piangeva e, con un grido profondo, pieno di sentimento, mi diceva: "Gloria! Per favore, non lasciarmi! Gloria, ritorna! Pensa ai bambini, i tuoi figli hanno bisogno di te! Gloria, ritorna! Non essere insensibile! Ritorna".
In quello stesso momento ho dato un'occhiata, che mi sembrava globale, e lo vedevo piangere, con molto dolore. Allora il Signore mi ha concesso di ritornare, ma io non volevo ritornare! Quella pace e quella gioia mi affascinavano. A poco e poco, ho cominciato a scendere verso il mio corpo, che incontrai ormai senza vita. Si trovava nell'infermeria dell'Università Nazionale, vedevo i medici che davano scosse elettriche al cuore per salvarmi dal blocco cardiaco. Io e mio nipote eravamo rimasti più di due ore stesi nel pavimento, perché non ci potevano portar via, a causa delle scosse elettriche. Solo più tardi, terminate le scosse elettriche, hanno cominciato a rianimarmi.
Io ho guardato il mio corpo e ho posto i piedi della mia anima sopra la testa (l'anima ha forma umana come il corpo) e, con violenza, sono entrata. Il mio corpo era come se mi succhiasse dentro. è stato molto doloroso entrare, uscivano scintille da tutte le parti, ma sono riuscita ad entrare nel mio corpo. è stato come incapsularmi in qualcosa di "piccolino". Sentivo un dolore molto grande, la mia carne bruciava, che dolore! Usciva fumo e vapore. Ho sentito i medici gridare di gioia per il mio ritorno, ma non riesco descrivere quanto dolore che ho passato.
Ma c'era un altro dolore, ancora più terribile: quello della vanità de una donna mondana, qual io ero. Una donna pratica e efficiente; intellettuale e studiosa, schiava del mio corpo, della bellezza fisica e della moda: passavo 4 ore al giorno in palestra schiava del mio corpo bello, massaggi, diete, iniezioni... tutto quello che potete immaginare. Questa era la mia vita, una routine, schiava del mio corpo.
Dicevo: «Be, se ho bei seni è per mostrarli, perché nasconderli? Lo stesso per le mie belle gambe. Ma ora, all'improvviso, vedevo tutto questo con orrore. Una vita intera passata a curare il corpo. Si, è vero, questo era il punto centrale della mia vita, l'amore al mio corpo. Ed ora, ormai non avevo più corpo! Al posto dei seni, avevo dei buchi impressionanti; il seno sinistro era praticamente scomparso; e le mie gambe - questo era veramente terribile - erano rimaste dei pezzi vuoti, senza carne, tutte nere, carbonizzate... pensate un po', proprio quelle parti che io stimavo di più, erano completamente bruciate, praticamente senza carne.
Nell'ospedale
Mi hanno portato al Pronto Soccorso e mi hanno operato d'urgenza. Hanno cominciato a raspare tutti i miei tessuti bruciati. Mentre mi davano l'anestesia, sono uscita un'altra volta dal corpo e guardavo i medici e quello che facevano al mio corpo. Ero particolarmente preoccupata per le mie gambe, quando all'improvviso è successo qualcosa di orribile!...
Si, vi dico, fratelli, io ero una "Cattolica dietetica"; sono stata così per tutta la mia vita. La mia relazione con Dio si riduceva ad una Messa domenicale, che durava 25 minuti. Sceglievo quella Messa dove il sacerdote parlava poco, se no mi stancava. Questa era la mia relazione con Dio! Per questo, le attrazioni del mondo mi trascinavano. Mi mancava la protezione della preghiera personale, fatta con fede.
Un giorno avevo sentito un sacerdote che diceva che l'inferno e i diavoli non esistono! Io ho tirato la conclusione: ho pensato dentro di me che se i diavoli non esistono, tutti andiamo in cielo. Adesso non avevo più nessun motivo per avere paura! Devo riconoscere con vergogna che in quel tempo, l'unica cosa che ancora mi manteneva legata alla Chiesa era proprio la paura del diavolo. Ma da quando mi hanno detto che non esiste l'inferno, ne il demonio, mi dicevo: "Be... se non esiste, tutti andiamo in Cielo, non importa come ci comportiamo." Questo fatto ha determinato il mio l'allontanamento definitivo dal Signore.
Mi sono allontanata dal Signore, parlavo male della Chiesa, dicendo stupidaggini ... Non avevo più paura del peccato e la mia relazione col Signore si deteriorava sempre di più. Ho cominciato a dire a tutti che il demonio non esiste, che era una invenzione dei preti, idee inventate per manipolare la gente. Dicevo queste cose anche ai miei compagni dell'università e sono riuscita a influenzare molta gente. Bene, dicevo anche che Dio non esisteva e che noi siamo frutto dell'evoluzione. E adesso, all'improvviso, che grande scossone! Alla fine, Dio esiste, i demoni esistono, anzi, non solo esistono, ma mi vengono a prendere ... vedevo infatti alcuni demoni che chiedevano la ricompensa che gli era dovuta per aver accettato la loro offerta col peccato. Il pagamento ero io stessa: Chi Io! I peccati hanno le loro conseguenze.
In quel momento ho cominciato a vedere che dalle pareti della sala operatoria uscivano moltissime persone. Apparentemente sembravano persone comuni, ma avevano uno sguardo pieno di odio, pauroso, diabolico, che mi faceva tremare. Prendevo coscienza che erano demoni. Era come se avessi ricevuto una sapienza speciale; comprendevo che a ciascuno di loro dovevo qualcosa, il peccato non era stato gratuito e la mia più grande infamia e menzogna è stata quella di aver detto che il demonio non esiste. Far credere che non esiste, ecco il più grande stratagemma che permette al demonio di lavorare senza essere disturbato! Adesso scopro con terrore che egli non solo esiste, ma à là, mi circonda, viene a prendermi. Immaginate che spavento! Che terrore!
La mia mente scientifica e intellettuale non mi serviva per niente, adesso. Mi rotolavo nel pavimento e dentro la mia carne sperando il mio corpo mi ricevesse ancora, ma invano. Uno spavento terribile!
Impaurita, sono fuggita correndo, non so come, ho attraversato la parete della sala operatoria, volevo fuggire, nascondermi nei corridoi dell'ospedale, ma una volta attraversata la parete ... "zas", sono caduta nel vuoto ...
Sono passata dentro una quantità di gallerie, sempre verso il basso. All'inizio vedevo alcune luci, come sciami di api, dove c'era moltissima gente, adolescenti, anziani, uomini e donne e io, sconfitta, scendevo sempre più in basso, la luce diminuiva sempre di più e vagavo dentro quelle gallerie avvolta in tenebre spaventose, fino ad arrivare a tenebre così fitte, che non hanno comparazione con quelle da noi conosciute. Pensiamo allo scuro più scuro che riusciamo a immaginare. è come la luce di mezzogiorno, solo che sono tenebre. è una oscurità vivente! In quale luogo niente è morto o inerte. Sono tenebre che, per se stesse provocano dolore, orrore, vergogna e puzzano.
Terminata quella discesa, finalmente sono arrivata in un luogo pianeggiante, ero disperata e con la volontà di ferro di uscire da lì, la stessa volontà di ferro di avanzare nella vita come prima, solo che ora non mi serviva a niente. Vedevo la terra che si apriva, come una bocca enorme. Era viva, viva! Sentivo un vuoto impressionante in tutto il mio corpo e, sotto di me, c'era un'abisso spaventoso, orribile ... era così spaventoso perché non si sentiva nemmeno un poco di Amor di Dio, ne la più piccola goccia di speranza. In quella apertura c'era qualcosa che succhiava dentro. Cominciai a gridare come una pazza, impaurita, terrorizzata perché, per quanto volessi, non potevo fermare quella discesa. Sapevo che non c'era alcun rimedio, ero destinata ad entrare là dentro; e sapevo anche che, una volta entrata, non potevo più uscire. Era la morte spirituale della mia anima, la mia perdizione eterna.
Ero in preda ad un grande terrore, ma quando stavo per entrare in quel buco, S. Michele Arcangelo mi ha trattenuta, afferrandomi i piedi. Il mio corpo era già entrato dentro, ma i piedi erano rimasti fuori, trattenuti da sopra. è stato un momento tremendo, molto doloroso. Avevo ancora un piccolo barlume di luce, e questo incomodava i demoni, che si lanciarono contro di me, come sanguisughe. Erano degli esseri orribili. Potete immaginare, che orrore, nel vedermi coperta da quelle orribili creature. Io continuavo a gridare come una pazza! Quelle creature bruciavano. Erano tenebre vive, odio bruciante, che divora! Non ho parole per poterle descrivere.
Richiesta di aiuto alle anime del Purgatorio
Io mi consideravo atea, ma in quel momento mi sono dimenticata di questo e ho cominciato a gridare: "Anime del Purgatorio aiutatemi! Per favore, fatemi uscire da qui!" Mentre gridavo, ho cominciato a sentire come un pianto di migliaia di persone! E, all'improvviso li comincio a vedere: erano migliaia e migliaia di persone, giovani, soprattutto giovani, in preda a tanto, tanto dolore. Mi sono accorta che in quel luogo terribile, in quel pantano di odio e di dolore, sentivo "stridore di denti, gemiti e lamenti che mi facevano tremare e che ancora oggi non riesco a dimenticare. Son passati molti anni, ma ancora oggi, piango e soffro, ricordando il dolore di quelle persone. Erano le anime di coloro che, in un momento di disperazione, si erano suicidati ed erano circondate e tormentate dai demoni. Ma il tormento peggiore è l'assenza di Dio. Non si sentiva la presenza del Signore. Compresi che dovevano sopportare quei tormenti per tutto il tempo che avrebbero vissuto sulla terra. Le anime dei suicidi escono fuori dall'ordine divino.
Sapete quel'è il loro più grande tormento? Vedere i loro genitori e familiari che soffrono per complessi di colpa. I demoni si divertono mostrandogli quelle scene: "vedi tua madre come piange, vedi tuo padre come soffre, vedi come si disperano per causa tua, vedi come sono angustiati, come si incolpano l'un l'altro; vedi che grande dolore gli hai causato; e questo, tutto per colpa tua."
Quelle povere anime hanno bisogno che coloro che sono rimasti sulla terra si convertano, che facciano opere di carità, che visitino gli ammalati. In questo modo le anime del Purgatorio sono beneficiate, dato che ormai non possono fare niente per se stesse. Anche noi possiamo aiutarle nello stesso modo.
Anch'io ero angustiata, capivo che quelle anime non potevano fare niente per me, allora ho ricominciato a gridare: "Qualcuno si è sbagliato? Guardatemi, sono una santa! Non ho mai rubato, non ho ucciso, non ho fatto del male a nessuno, anzi ho fatto le spese per i poveri, ho lavorato togliendo denti gratuitamente a chi non poteva pagare, ho aiutato chi avevano bisogno. Che cosa sto facendo qui?
Esigevo i miei diritti. Pensavo di essere così buona da andare dritta dritta in cielo: "Infine, io andavo a Messa la Domenica; è vero che mi consideravo atea e non prestavo attenzione a quello che il sacerdote diceva, ma non sono mai mancata alla Messa; forse sono mancata cinque volte in tutta la mia vita. Cosa ci faccio qui? Sono cattolica, per favore, sono cattolica, tiratemi fuori da qui". Quando ho gridato che ero cattolica, ho visto brillare una piccola luce.
Vede il papà e la mamma
Si, ho visto una piccola luce in un mare di tenebre. è il massimo! è il più grande regalo che si possa ricevere in quella situazione. Alcuni gradini più in alto vedevo mio papà, che era morto cinque anni fa'. Si trovava là, quasi all'entrata di quel'orribile buco, aveva un barlume di luce. Quattro gradini più in alto, vedevo mia madre, che aveva molta, molta più luce, era in posizione di preghiera. Vedendoli, ho avuto una grande gioia e ho cominciato a gridare: "Papa, mamma che gioia vedervi, venite a prendermi, per favore, tiratemi fuori da qui, ve ne supplico, tiratemi fuori".
In quel momento, il mio corpo era in coma profondo, legato alle macchine di rianimazione, in agonia, non mi entrava più aria nei polmoni e i miei reni non funzionavano più. Vegetavo, legata alle macchine e questo, solo perché, mia sorella che era medico, insisteva a mantenermi legata.
Pensate che grande incoerenza! Io che difendevo l'eutanasia, il diritto di morire degnamente, adesso, se non fosse per mia sorella medico, avrei perso l'opportunità di vivere. è stato precisamente quello che è successo! Per poco, mia sorella non è morta di spavento, quando, all'improvviso ho cominciato a gridare, chiedendo ai miei genitori che mi venissero a prendere. In quel momento, mia sorella ha pensato: "Adesso si, non c'è più niente da fare, mia sorella è morta! Papà, mamma siete venuti a prenderla, andate via, per favore lasciatela, ha due figli piccoli". I medici hanno dovuto prenderla e portarla via perché pensavano che era in preda alle allucinazioni. Pensate a quanto lei ha dovuto sopportare: prima, la morte del nipote e ora la morte della sorella. I medici non mi davano speranza di vita; erano, ormai passati tre giorni in coma profondo. E mia sorella era sempre là, e, per di più, senza dormire. Non ci meravigliamo se l'hanno considerata matta.
Tornando a me. Potete immaginare che grande gioia ho avuto nel vedere i miei genitori! Quando loro mi hanno visto, non potete immaginare che grande dolore traspariva dai loro volti. Infatti, nell'aldilà, possiamo sentire e vedere i sentimenti degli altri. Ed io 'vedevo' il loro grande dolore. Mio papa piangeva, mettendosi le mani sulla testa e tremava: "figlia mia, figlia mia!". Mia mamma pregava, ma il suo sguardo doloroso non gli toglieva la pace e la dolcezza dal volto, nemmeno una lacrima! Invece di piangere, alzava gli occhi e continuava a guardarmi. Capivo che non potevano fare niente per me, non potevano aiutarmi, cosa che faceva aumentare il mio dolore. Condividevano il mio dolore, ma non potevano far niente. Capivo anche che si trovavano in quello stato per rispondere a Dio dell'educazione datami. Loro, con la loro maniera di vivere e la loro testimonianza avrebbero dovuto proteggermi dagli attacchi di Satana. Avrebbero dovuto alimentare la grazia del Battesimo. Vedendoli soffrire, soprattutto mio papà, ho gridato ancora una volta, disperata: "Per favore, tiratemi fuori da qui, io sono cattolica! Non ho colpa, sono cattolica, tiratemi fuori da qui!".
Il mio giudizio
Mentre gridavo, sento una voce, una voce dolce, bellissima, una voce che mi ha fatto vibrare interiormente, tutto venne inondato di amore e di pace. E quelle creature terribili che mi si erano attaccate addosso, fuggirono immediatamente e si prostrarono in adorazione, chiedendo il permesso di ritirarsi, non potevano sopportare la dolcezza di quella voce. Sotto di loro si era aperta qualcosa come una bocca e fuggirono impauriti. Potete immaginare! Vedevo quei demoni terribili si prostravano là, semplicemente per aver sentito la Voce del Signore. Anche Satana, con tutto il suo orgoglio, al suono di quella Voce, è caduto in ginocchio!
Allora, ho visto anche la Vergine Santissima, anche Lei prostrata, quando il sacerdote elevava l'Ostia Santa, durante la Messa dei funerali di mio nipote. La Vergine Maria intercedeva per me! Lei portava al Signore tutte le preghiere che il popolo del mio paese aveva fatto per me. Prostrata ai piedi del Signore gli consegnava tutte quelle preghiere.
è proprio così, quando il sacerdote eleva l'Ostia Santa, la presenza del Signore si fa sentire e tutti, perfino i demoni, si inginocchiano. E pensate un po', io che andavo a Messa, senza avere il minimo rispetto, senza dare alcuna attenzione alla presenza del Signore, anzi, continuavo a masticare ingomma, alle volte dormivo o pensavo a tante cose banali. E, come se non bastasse, avevo la sfacciataggine di lamentarmi, superba come ero, perché Dio non mi ascoltava, quando gli chiedevo qualcosa!
Era impressionante vedere che, quando il Signore passava, tutte le creature, perfino quei spaventosi demoni, si prostravano fino a terra, in adorazione. E la Santissima Vergine Maria, anche Lei ho visto profondamente prostrata ai piedi del Signore, a pregare per me, in adorazione, davanti al Signore, si, a pregare per me povera peccatrice, piena di immondizie, che trattavo il Signore dandogli del "Tu" e dopo Lo rinnegavo e Lo maledicevo, a Lui, il Signore! Che grande peccatrice che sono stata! E ora vedevo che, perfino i demoni si prostravano davanti a Lui, fino a terra, davanti al Signore Gesù Cristo che passava.
Quella voce bellissima mi ha parlato:
- Molto bene, sei cattolica, dimmi i dieci comandamenti della legge di Dio." Ah, che spavento?! Questa non me l'aspettavo proprio! Sapevo che i comandamenti erano dieci, ma niente di più! Come me la cavo? Mi sono ricordata di quello che la mamma mi diceva, che il primo comandamento era quello dell'amore. L'amore di Dio e del prossimo. Ho pensato che, finalmente, le parole della mamma mi servivano a qualcosa. Credevo di cavarmela bene, come sempre. Infatti, avevo sempre la risposta pronta per tutto, riuscivo a giustificarmi sempre e mi sapevo difendere così bene che nessuno capiva che non sapevo.
Ho cominciato a dire: "Il primo comandamento è amare Deus sopra ogni cosa e il prossimo come se stessi"...
- "Molto bene, dimmi, e tu hai fatto questo, hai amato?" Io ho risposto: "Si, io si, io si!"
Ma quella voce meravigliosa disse: "No!" E ha continuato dicendo: "No, tu non hai amato il Signore sopra ogni cosa, molto meno hai amato il prossimo come te stessa! Ti sei fatta un dio a tua misura e lo hai adattato alla tua vita. Solo nei momenti di necessità o di sofferenza ti sei ricordata del tuo Signore. Allora si, ti inginocchiavi, piangevi, chiedevi qualche grazia o miracolo. Perché la tua famiglia era umile e tu volevi avere una buona professione! Ah si, in quei momenti, pregavi tutti i giorni, in ginocchio, per ore intere, supplicando il tuo Signore! Chiedevi che ti liberasse dalla povertà, che ti desse una professione, che diventassi qualcuno! Ma, in quei momenti di necessità, che cosa chiedevi? Ciò che volevi era denaro! Si, tu promettevi, recito il Rosario, ma tu concedimi il denaro. Era questa la tua relazione con il tuo Signore!... e mai hai mantenuto le tue promesse, nemmeno una! Inoltre, non mi hai mai ringraziato"
Il Signore insisteva: "Tu mi davi la tua parola, ti impegnavi col tuo Signore e poi non mantenevi la parola data!" Io vedevo che il Signore era veramente triste per questo. Riconoscevo, allora, che la mia relazione con Dio era di 'cassa automatica'. Recitavo un Rosario, ma dovevo ottenere denaro, ecco qual'era la mia relazione con Dio. Il Signore, mi faceva vedere che quando mi aveva concesso una buona professione e guadagnavo molto denaro, mi sono insuperbita. Il Signore, allora, diventava "piccolino" ed io sempre più orgogliosa e, non facevo nemmeno un piccolo gesto di amore o gratitudine verso di Lui.
Essere riconoscente? Questo mai! Nemmeno un "grazie" per il giorno che mi hai dato, per il dono della salute, per la casa; o dire poverini coloro che non hanno casa, ne alimento, Signore! Niente!!! Ero ingrata, molto ingrata! E, come se non bastasse, mettevo da parte il Signore e credevo di più a Mercurio e Venere che a Lui. Cercavo la fortuna, ero accecata dall'astrologia e dicevo, perfino, che erano gli astri a condurre la tua vita. Correvo dietro a tutte le dottrine che il mondo mi offriva. Credevo nelle reincarnazione e mi ero dimenticata che ero costata il prezzo di sangue al mio Signore Gesù.
Il Signore ha continuato: "Tutto quello che hai ricevuto non è stato perché lo hai chiesto, era una benedizione del Cielo. Ma tu pensavi di averlo conquistato con le tue mani, perché lottavi, lavoravi, perché avevi "polso", perché studiavi.
Una cartomante
Il Signore mi ha esaminato sui 10 comandamenti e mi ha mostrato che dicevo che adoravo e amavo Dio, ma erano solo parole, in verità io adoravo Satana. Nel mio consultorio veniva regolarmente una cartomante, e io gli dicevo... 'Io non credo a queste cose, ma mi legga le carte, perché se non si sa mai. E lei mi faceva 'le carte' per darmi buona sorte. Aveva messo anche in un angolo, poco visibile, un fazzoletto di aloe con un oggetto di ferro per allontanare le energie cattive. Sapete cosa avevo fatto, permettendo queste cose? Avevo aperto le porte al demonio, gli avevo dato il permesso di entrare e circolare allegramente nel mio consultorio e nella mia vita.
Relazione con gli altri e con i genitori
Di tutto questo, ora come mi vergogno! Dall'analisi della mia vita sui dieci comandamenti, il Signore mi ha mostrato qual'era la mia relazione con gli altri e con Dio. Criticavo tutto e tutti, pensavo di amare Dio e il prossimo, ma ero piena di invidia. Capivo che ogni volta che avevo ingannato qualcuno, o avevo detto una bugia, avevo nominavo invano il nome di Dio, perché, con le parole dicevo "sono cattolica" ma con i fatti rinnegavo il Signore. Ho fatto del male a molta gente!
Non ho mai riconosciuto, ne ringraziato i miei genitori per i sacrifici e gli sforzi che hanno fatto per me, per darmi una professione e avanzare nella vita. Anzi, quando sono arrivata ad avere la mia professione e trionfare nella vita mi sono dimenticata di loro, sono arrivata perfino a vergognarmi di loro perché erano umili e poveri
La relazione coniugale
Gesù mi ha mostrato che tipo di sposa io ero. Passavo tutto il giorno a lamentarmi e a brontolare, fin dal mattino. Quando mio marito mi diceva "Buon Giorno" io gli rispondevo "Si, è proprio un Buon Giorno!, non vedi che sta piovendo". Sempre brontolavo e rinnegavo tutto.
Santificare le feste
Gesù mi ha mostrato come passavo 4 e 5 ore al giorno in palestra a curare il mio corpo e non trovavo dieci minuti al giorno per stare col Signore, nemmeno un "grazie", una bella preghiera, niente! Alle volte recitavo il rosario, ma rapidamente, durante l'intervallo della telenovela o mentre c'era la pubblicità. Recitavo, ma senza badare a quello che dicevo, preoccupata come ero per la telenovela. Non innalzavo il cuore a Gesù, non lo ringraziavo.
E che grande pigrizia quando dovevo andare a Messa. Se mia mamma mi obbligava gli rispondevo - "ma se Dio è in ogni luogo, perché andare a Messa?" Il Signore era con me 24 ore al giorno, si prendeva cura di me e io ero così pigra che non trovavo un pochino di tempo alla Domenica per amarlo e ringraziarlo. Non avevo capito che la chiesa era il ristorante dove potevo alimentare la mia anima, così, ho perso il mio tempo coltivando il corpo, dimenticandomi che avevo un'anima da salvare.
E della Parola di Dio - La Bibbia - avevo la sfacciataggine di dire che chi la leggeva molto diventava matto. Sono arrivata perfino a bestemmiare: "Quale Santissimo? Sarà che Dio vive nel tabernacolo e nel calice! I sacerdoti dovrebbero mettere un po' di grappa per dargli sapore!" Pensate fino a che punto era arrivata la mia degradazione!
Mancanza di rispetto ai sacerdoti
Non solo non alimentavo la mia anima, ma anche continuavo a criticare i sacerdoti. Non potete immaginare come sono rimasta male di fronte a Gesù su questo punto. Il Signore mi ha mostrato lo stato miserabile della mia anima per aver criticato i sacerdoti. Una volta ho calunniato un sacerdote chiamandolo omosessuale e tutta la comunità lo venne a sapere. Quanto male ho fatto a quel sacerdote! Sarebbe lungo parlare di questo, mi limito a dire che una parola può ammazzare una persona. Ora vedevo tutto il male che avevo provocato. Che grande vergogna! Non riesco a descrivere la mia grande vergogna, dico solo "non fate come me", non criticate! Pregate! Ho visto come le macchie più gravi della mia anima, quelle che attiravano la maledizione su di me, era proprio per aver criticato i sacerdoti.
La mia famiglia aveva l'abitudine di criticare i sacerdoti. Mio papà e anche gli altri, in casa li criticavano: "questi sacerdoti sono donnaioli, hanno più soldi di noi". Ed ora, il Signore mi diceva, quasi gridando: "Che pensavi di essere tu, ti inorgoglivi, ti facevi «dio» giudicando i miei eletti? Sono fatti di carne, ma sono stati santificati per servire la comunità, sono un dono, chi li ama prega per loro e li aiuta" .
Quando un sacerdote pecca, la sua comunità deve rispondere per lui. Il demonio odia i cattolici, ancora di più i sacerdoti. Odia la chiesa perché, fino a quando ci saranno sacerdoti, attraverso di loro continua a realizzarsi il miracolo della «transustanziazione», un pezzettino di pane e un poco di vino si trasformano nel Corpo e Sangue di Cristo. Il demonio odia le mani del sacerdote.
Il demonio odia a tutti noi, cattolici, perché abbiamo l'Eucaristia, perché l'Eucaristia è una porta aperta per il Cielo, anzi è l'unica porta. Senza Eucaristia, nessuno entra in Cielo. Qualunque persona, quando è in agonia, Dio si avvicina a lui, non importa qual'è la sua religione, e gli dice con amor e misericordia: "Io Sono il tuo Signore!". Se quella si pente e chiede perdono, se accetta il Signore, succede qualcosa che è difficile spiegare: Gesù porta immediatamente quell'anima, dove si sta' celebrando una Messa e gli fa ricevere il «viatico»; perché solo chi riceve il Corpo e il Sangue di Gesù può entrare in Cielo.
L'Eucaristia è la grande grazia che Dio ha dato alla Chiesa Cattolica. Tante persone ne parlano male, ma è solo attraverso di essa che le anime si salvano e vanno al Purgatorio. Vanno al Purgatorio, ma si salvano! Per questo, il demonio odia i sacerdoti, perché fino a quando ci sarà un sacerdote, c'è Eucaristia, il pane e il vino si trasformano in Corpo e Sangue di Gesù Cristo. Per questo dobbiamo pregare, pregare molto per i sacerdoti, perché il demonio li attacca continuamente. Il Signore mi ha mostrato tutto questo.
I Sacramenti
Solo attraverso il sacerdote abbiamo il sacramento della confessione e riceviamo il perdono dei peccati. Sapete cos'è il confessionario? È il lavatoio dell'anima. Non con acqua e sapone, ma col sangue di Cristo. Quando la mia anima si era macchiata, era diventata nera col peccato, se mi fossi confessata, Cristo l'avrebbe lavata nel Suo Sangue, inoltre, avrebbe spezzato le catene che mi legavano al maligno.
È anche per questo che il demonio odia i sacerdoti! Anche il sacerdote più peccatore ha il potere di perdonare i peccati. Il Signore mi ha mostrato come: attraverso la ferita del Suo Cuore. Ci sono cose che l'intelligenza umana non comprende, ma sono realtà spirituali, verità reali ... Attraverso questa ferita, l'anima si eleva fino a Dio, raggiunge la Misericordia Divina, arriva alla porta della Misericordia, sale e entra nel Cuore di Gesù eterno Sacerdote. Gesù stesso applica la Sua croce Sanguinante nel Suo Eterno Presente e quell'anima è purificata.
Io vedevo come la mia anima era stata purificata nella confessione e come aveva spezzato il laccio che mi legava a Satana. Purtroppo mi sono allontanata dalla confessione! Ora, questa purificazione non avviene se non attraverso il sacerdote, la confessione e gli altri sacramenti. Per questo abbiamo il dovere di pregare per loro perché Dio li protegga, li illumini e li conduca. Per questo, il demonio odia la Chiesa Cattolica e i sacerdoti.
Matrimonio
Quando siamo entrati in chiesa, nel giorno del matrimonio, e abbiamo detto il nostro "si" e ci siamo impegnati ad essere fedeli sempre, nella salute e nella malattia, nella ricchezza, ... sapete a chi abbiamo promesso? A Dio Padre! Egli è affascinato dalla bellezza del matrimonio! Egli è l'unico testimone di questo momento. Quando moriremo vedremo quel momento scritto nel Libro della Vita. Dio stesso lo scrive con lettere dorate, bellissime. E quando abbiamo ricevuto la comunione in quel giorno, abbiamo fatto un patto con Dio e con la persona da noi scelta, con la quale camminiamo insieme nella vita. Le parole che abbiamo detto, le abbiamo pronunciate davanti alla Santissima Trinità.
Nel giorno del matrimonio, ho visto che, quando io e mio marito abbiamo ricevuto l'Eucaristia, ormai non eravamo in due, eravamo in tre. Noi due e Gesù. Abbiamo formato con Gesù una Trinità Santa. Non separi l'uomo ciò che Dio ha unito. Chi può separare? Nessuno! Nessuno può separare, dopo il matrimonio!
E quando una coppia celebra il matrimonio essendo vergini, ricevono grandi benedizioni. Ho visto questo, nel matrimonio dei miei genitori. Quando mio papà ha inserito l'anello nuziale nel dito di mia mamma e il sacerdote li ha dichiarati marito e moglie, il Signore ha dato a mio papà un bastone curvo, pieno di luce. È una grazia speciale che Dio concede all'uomo: il dono dell'autorità di Dio Padre, perché possa condurre la famiglia, specialmente i figli e difendere il matrimonio e i figli dai mali che affliggono le famiglie.
A mia madre, Dio ha messo nel cuore, qualcosa simigliante a una palla di fuoco, bellissima, che significa l'amore di Dio, lo Spirito Santo. Ho saputo che lei era una donna molto pura. Dio era felice, pieno di gioia per causa sua. Mio padre invece no. Quando aveva appena 12 anni, suo papà lo aveva portato in un bordello. Non potete immaginare quanti spiriti impuri si erano impossessati di lui in quel momento, come larve, sanguisughe. Dovete sapere che quando qualcuno ha relazioni fuori del matrimonio, immediatamente, gli spiriti maligni, si attaccano a lui da tutte le parti, cominciando dagli organi genitali. Gli attaccano gli ormoni, il cervello, l'ipofisi, tutto l'apparato neurologico, tutti gli organi che producono gli istinti sessuali e portano la persona a "godere la vita".
Una coppia vergine glorifica Dio. Esiste tra loro un patto santo tra di loro e con Dio che santifica la loro sessualità. La sessualità in se stessa non è peccato, è benedetta da Dio, è presenza di Dio nelle vita della coppia. Una volta celebrato il sacramento del matrimonio (anche nelle coppie che hanno perso la verginità), Dio è sempre presente nel letto matrimoniale, perfino a tavola è presente il Signore per benedire gli alimenti.
Dio è veramente affascinato dalla bellezza del matrimonio, è felice di dare vita nuova. La coppia e Dio formano una Trinità. Peccato che molte coppie non abbiano questa dimensione religiosa, non si ricordano di Dio, si sposano solo per tradizione, non per fede, e pensano solo alla festa esteriore, mangiare e bere, la luna di miele; tutto bene, ma il peccato consiste nel mettere da parte il Signore. è stato proprio quello che è successo a me: ho lasciato il Signore per strada, nemmeno mi son sognata, di farlo entrare in casa nostra. Dio vuole essere invitato, ed è felice per questo, vuole stare con noi sempre, nella gioia e nel dolore. Vuole che sentiamo la Sua presenza. Ma nel sacramento è presente sempre, e come sarebbe bello se fossimo coscienti della Sua presenza.
Nel matrimonio - la cosa più bella è stata quando ho visto come Dio ha restituito a mio papà i doni grazia che aveva perduto perché si sposava con mia madre, una donna pura e vergine. Venne guarito dalla sessualità disordinata. Ma non è durato molto tempo. Egli si sentiva «maschio» e i suoi amici lo sfidarono a non lasciarsi dominare dalla sposa e continuare la vita di donnaiolo, come prima. Così è stato! Mio papà, dopo appena quindici giorni era finito, un'altra volta in un bordello.
Sapete dove è finito il bastone di autorità e protezione che il Signore gli aveva dato nel giorno del matrimonio? Il demonio se l'è portato via. E tutti quegli spiriti maligni sono tornati e si erano attaccati un'altra volta a lui e mio papà da pastore si trasformò in lupo rapace nella sua propria famiglia, nella sua propria casa.
Chi è infedele al matrimonio è infedele a Dio; manca alla parola data nel sacramento. Per questo chi non vuole essere fedele e meglio che non si sposi. Chi è infedele si condanna. Dobbiamo chiedere a Dio la grazia della fedeltà coniugale, l'infedeltà è causa di molti mali. Quel marito, per esempio, che va in un bordello o che si mette con la segretaria, anche usando il preservativo, contrai un virus ... dopo ha relazioni con sua moglie. Quel virus entra nella vagina della moglie, si annida nell'utero e forma un'ulcera. Più tardi, lei si ammala e scopre che ha un cancro. Come possiamo dire che l'adulterio non uccide? Quante donne infedeli, che per non essere scoperte, ricorrono all'aborto e così uccidono una creatura innocente?
L'adulterio uccide in tanti modi. E poi, abbiamo anche la faccia tosta di rivoltarci contro Dio, quando le cose vanno male, - quando ci ammaliamo - e ci dimentichiamo che ce la siamo cercata. Dietro il peccato c'è sempre il demonio! Ma siamo stati noi che gli abbiamo aperto la porta! E poi diciamo che Dio non ci ama. Diciamo, dov'è Dio, se ha permesso questo e quello!? Abbiamo una bella faccia tosta! Dio è la roccia che protegge il matrimonio, guai a colui che lo distrugge! Questi si mette contro Dio.
Vi dico anche, che le suocere non si devono intromettere nel matrimonio dei figli. Anche quando la suocera non ama molto lo genero o la nuora, i filgli sono già sposati, non possono fare niente. Preghino per loro e facciano silenzio. Molte donne si sono condannate per essersi intromesse nel matrimonio dei figli. È un peccato grave! Le suocere, quando è opportuno, possono parlare alla coppia e chiedere che salvino il matrimonio, per amore dei figli, che si amino e si perdonino mutuamente. Devono lottare per il matrimonio, ma non interferire, molto meno, prendere partito per uno o per l'altro.
4º comandamento, onora il padre e la madre
Gesù continuava a mostrarmi tutto. Già vi ho raccontato come sono stata ingrata verso i miei genitori e come mi vergognavo di loro; come li maledicevo e li rinnegavo perchè erano poveri e non mi potevano dare tutto, come le altre mie amiche ricche. Sono stata tanto ingrata che sono arrivata fino al punto di dire che mia mamma non era mia mamma, perché la vedevo inferiore a me. E adesso con’era spaventoso vedere il riassunto di una donna senza Dio! Distrugge tutto quanto si avvicina! Inoltre per di più, e questo e ancor più grave, pensavo di essere una buona persona!
Pensavo che sul quarto comandamento me la sarei cavata bene perché i miei genitori mi erano costati molti soldi, alla fine, prima di morire, perchè erano ammalati. Chi pagava era stato mio marito, ma io dicevo: "Guarda questi due, non hanno vergogna, mi lasciano senza un centesimo di eredità e, come se non bastasse, devo spendere una fortuna dietro a loro. I genitori delle mie amiche hanno lasciato loro molti beni e ...”. Il Signore mi ha fatto vedere come il denaro era sempre il mio criterio di giudizio per tutti, perfino dei miei genitori, anche di loro mi sono approfittata.
Per i soldi mi sono inorgoglita e ho calpestato perfino i miei genitori. Ora li vedevo là, i miei genitori. Mio papà piangeva, era stato un buon papà, mi aveva insegnato a lavorare, a lottare, a guadagnarmi la vita, ad avere un buon nome e che solo lavorando si va avanti nella vita. Ma si era dimenticato di un particolare importante: che anch'io avevo un'anima da salvare e che lui avrebbe dovuto essere il mio primo evangelizzatore con la sua testimonianza di vita. Per il suo cattivo esempio, la mia vita cominciò ad affondare. Egli ora, riconosceva, con profondo dolore, la grave responsabilità che aveva davanti a Dio. Quando era donnaiolo si considerava un uomo felice, tradiva mia madre con altre donne e poi si vantava che lui era molto «maschio» perché aveva molte donne e riusciva a conquistarle. Inoltre, beveva e fumava molto. Pensava di essere una buona persona e considerava questi vizi come se fossero delle virtù. Io ero ancora bambina e vedevo mia madre con gli occhi pieni di lacrime, mentre mio papà si vantava, parlando delle altre donne. Io mi sentivo piena di rabbia, di risentimento e di furia. Com il risentimento comincia la morte della vita spirituale, e io avevo una rabbia spaventosa perchè mio papà umiliava mia mamma, davanti alla gente, e la faceva piangere. Ecco come era cominciata la mia ribellione.
Quando ero adolescente dicevo alla mamma: "Io non farò mai come te. Tu calpesti la dignità delle donne; è per questo che noi altre donne non valiamo niente; la colpa è delle donne come te, senza dignità, senza orgoglio, che si lasciano calpestare e umiliare dagli uomini". E a mio papà dicevo: "Stai attento, io non mi lascerò mai calpestare da nessun uomo, non permetterò a nessuno che mi faccia quello tu fai alla mamma. Mai! Se un uomo mi è infedele io mi vendico! Faccio anch’io lo stesso perché capisca!" Mio papà mi picchiava dicendo "non ti permettere bambina". Io non so perché ... mio papà era tanto maschilista. Io gli risposi: "Puoi anche picchiarmi, ma se un giorno mi sposerò e mio marito mi è infedele io mi vendico, perché gli uomini capiscano come soffre una donna tradita".
Ero piena di risentimento e di odio. Avevo tanta rabbia dentro che vivevo con il desiderio di difendere la donne. Cominciai a difendere l'aborto, l'eutanasia, il divorzio e incitavo tutte le donne che conoscevo a vendicarsi! Io, personalmente, non sono mai stata infedele, ma ho fatto del male a molta gente con questi cattivi consigli.
Quando ho cominciato ad avere soldi, dicevo a mia madre: "Mamma lascia il papà (nonostante tutto, io volevo bene a mio papà). Come fai a resistere un uomo così. Abbi un po' di dignità, fatti valere!". Volete sapere perché io continuavo ad amare mio papà? Perché mia mamma era una persona buona e non mi ha mai insegnato ad odiare, a nessuno. E, pensate un po', io volevo che divorziassero! Mia mamma mi diceva: "No figlia mia, non posso, io soffro, ma mi sacrifico per voi figli, voi siete 7 e io sono una sola. Mi sacrifico perché tuo papà e buon papà, non sono capace di lasciarlo e lasciarvi senza papà. Inoltre se mi separo, chi pregherà per lui perché si salvi? Solo io lo posso fare questo, offrendo a Dio tutto il mio dolore per causa sua, unisco il mio dolore a quello di Gesù, in croce. Tutti i giorni vado un chiesa e davanti al tabernacolo dico: «Signore quello che io soffro è niente di fronte alla Tua croce, ma te lo offro per la salvezza di mio marito e dei miei figli». Così consegno a Gesù tuo papà, legato alla coroncina del rosario. Il demonio lo spinge verso il basso, ma io col rosario, lo tiro verso l'alto e lo porto davanti al Santissimo Sacramento e dico a Gesù: «Signore, eccolo qua, credo che non mi lascerai morire senza vederlo convertito. Signore, ti prego non solo per mio marito, ma anche per tutte le donne che stanno passando le mie stesse pene, specialmente per quelle che, invece di pregare per il marito e i figli, vanno dai maghi e dagli indovini, consegnando la propria anima e le loro famiglie al demonio; si, Signore ti prego per queste donne e per queste famiglie».
Mio papà si è convertito 8 anni prima di morire! Si è pentito e ha chiesto perdono a Dio e il Signore lo ha perdonato. Si trovava nel Purgatorio, nella parte più bassa, in preda a grandi dolori, perché non aveva riparato le conseguenze dei suoi peccati. Si, la riparazione, è qualcosa che non prendiamo sul serio, non facciamo caso. Tante volte è proprio impossibile riparare il male fatto, ma il Signore ci concede la grazia di farlo attraverso l'Eucaristia. Ogni volta che andiamo a Messa, il Signore ci dà la grazia di riparare il male che abbiamo fatto. Quando saremo nell'altro mondo, Egli ci mostrerà le conseguenze dei nostri peccati e tutto il male che abbiamo fatto agli altri. Perfino un'occhiata maliziosa, una parola brutta. Se vedessero come è terribile! Come piangeremo i nostri errori!
Nel caso di mio papà. I miei fratelli seguivano il sua mal'esempio: infedeltà, ubriachezza ... Mia madre riprendeva mio papà egli diceva di dare buoni consigli ai miei fratelli, affinché abbandonassero la loro vita di peccato. Questo gli servirebbe come riparazione dei suoi peccati, ma mio papà gli rispondeva che li lasciasse divertire, erano ancora giovani, avevano tutto tempo per cambiare! Mio papà aveva dato il mal’esempio e poi non aveva riparato il suo peccato. Per questo piangeva nel Purgatorio e diceva: “mi sono salvato grazie ai 38 anni di preghiera di mia moglie.” Mia mamma ha passato tutta la vita a pregare per lui!
Satana e le sue strategie
Chi ha visto il film “La Passione di Cristo“, si ricordarà che, durante la flagellazione, c'era un demonio ancora bambino che guardava Gesù e sorrideva. Dovete sapere che quel demonio non è più un bambino, ma un ingegno maligno, enorme e perverso, che mantiene in schiavitù molta gente attraverso i piaceri della carne, la superstizione, teologie errate, come quelle che negano l'esistenza del demonio.
Pensate un po', quanto egli è astuto! Fà credere che non esiste e, così, può agire liberamente, senza ostacoli. Si, istruisce gli uomini, facendogli credere che non esiste per poter condurli più facilmente alla distruzione. Arriva a confondere perfino coloro che credono in Dio. Alle volte ci sono delle apparizioni ed egli fa credere che sono false. Confonde il popolo in molti modi, approfittando delle debolezze di ciascuno.
Molte persone vanno a Messa e, allo stesso tempo, dai maghi. Il Maligno gli fa credere che non c'è niente di male in questo e che tutti andremo lo stesso in Cielo, perché andando là non facciamo male a nessuno. Il demonio conduce tutto questo con una strategia ben preparata. Dovete sapere che quando le persone vanno dai maghi, non importa per qual motivo, il demonio mette la sua marca su di loro. Quando andiamo in questi luoghi - cartomante, spiritismo, astrologia - il demonio mette le sua marca su noi.
Quando, per la prima volta sono andata in uno di questi luoghi, con una amica, anch'io sono stata marcata dalla bestia. A partir da quel giorno, ho cominciato a sentirmi male, ero perturbata, avevo incubi notturni, paura, timori, angustia e, perfino un profondo desiderio di suicidarmi! Piangevo, mi sentivo infelice e non sono più riuscita ad avere pace. Pregavo, ma sentivo il Signore lontano da me, mai più ho sentito quella prossimità con Dio, come quando ero bambina. Mi costava molto pregare, era sempre più difficile! Chiaro! Avevo aperto le porte alla bestia, il Maligno era entrato nella mia vita.
Le bugie della 1ª Comunione
Quando ero piccola, purtroppo, avevo imparato che le bugie erano un mezzo eccellente per evitare i castighi della mamma, che erano abbastanza severi, così ho cominciato a camminare insieme al «il padre della menzogna», sono diventata bugiarda e i miei peccati erano sempre più gravi. Più, quando mi sono accorta che le bugie non erano sufficienti per evitare i castighi, ho cominciato ad usare un'altra strategia; per esempio, sapevo che mia madre rispettava molto il Signore e che per lei il nome del Signore era sacro, anzi, santissimo, allora ho pensato che avevo in mano un'arma perfetta, così alle mie bugie aggiungevo il nome del Signore. Così giustificavo le mie malefatte e la mia anima si macchiava di sporcizia.
Pensavo che le parole le porta via il vento e, quando mia madre insisteva, io gli dicevo: «che mi prenda un fulmine se ti dico una bugia!» Parole che ho ripetuto molte volte e, come vedete, è passato del tempo, ma alla fine sono stata presa da un fulmine. Se sono qui, è solo per Misericordia di Dio.
Un giorno la mia amica Stella mi disse: "tu hai 13 anni e non sei stata ancora violata?». Io l'ho guardata con occhi pieni di spavento come per dire "cosa vuoi dire?".
Mia madre mi aveva sempre parlato dell'importanza della verginità. Mi diceva che era come l'anello del Matrimonio col Signore. La mia amica allora, con aria di superiorità mi disse che, sua madre, quando sono cominciate le mestruazioni l'aveva portata dal ginecologo e che prendeva regolarmente la pillola.
Io non sapevo nemmeno che cosa era quello! Lei mi ha spiegato che si trattava di un anticoncezionale per non ingravidare e aggiunse che già era andata a letto con il cugino, con un amico, con questo e con quello, una lista enorme. E diceva che era molto buono! Le altre mie amiche mi dicevano che io non sapevo niente e mi volevano portare in quel luogo dove loro lo avevano imparato. Cominciava a svegliarsi un mondo nuovo, completamente sconosciuto per me.
Mi hanno portato in una sala di teatro, molto brutta, al centro un film pornografico. Potete immaginare che orrore!? Una bambina di 13 anni, che nemmeno aveva in casa la televisione, e ora, di colpo a si trova a vedere uno di quei film. Mi sembrava essere entrata in un inferno. Avevo voglia di fuggire, non l'ho fatto per vergogna delle mie amiche. Ma volevo proprio fuggire, ero molto spaventata.
In quello stesso giorno sono andata a Messa con mia madre. Ero impaurita e sono andata a confessarmi. Mia madre stava pregando davanti al Santissimo. Ho confessato i peccati abituali: che non avevo fatto mestieri in casa, non avevo fatto i compiti, che ero stata disobbediente ... mi confessavo sempre dallo stesso sacerdote, il quale conosceva i miei peccati, ma quella volta gli dissi anche che ero scappata per andare al cinema. Egli rimase molto sorpreso e quasi ha gridato: "Chi è scappata, dove?" Io ero afflitta, ho guardato verso mia madre e ho visto che lei era tranquilla, nello stesso luogo ... pensate se lei avesse sentito! Ho lasciato il confessionale arrabbiata con il sacerdote, è chiaro che non sono arrivata a dire il film che avevo visto. Era rimasto scandalizzato solo per aver sentito che ero scappata, figuratevi, se gli avessi detto cosa avevo visto! Mi avrebbe picchiata?!
Sono cominciate così le astuzie di Satana! A partire d'allora sono cominciate le confessioni mal fatte. Selezionavo quello che dovevo dire in confessione: dico questo e non dico quello. E, così, sono cominciate anche le comunioni sacrileghe. Ricevevo la comunione sapendo che non avevo confessato tutto. Ricevevo il Signore indegnamente!
Il Signore mi ha mostrato come nella mia vita si era realizzata una terribile degradazione della mia anima, come un processo di morte spirituale. È stato qualcosa di tanto grave, che sono arrivata al punto di non credere più a niente. Mi ha mostrato che quando ero bambina camminavo mano nella mano con Dio; avevo una relazione profonda con Lui, ma il peccato, poco a poco, mi ha allontanato da Lui. E mi ha detto anche che tutti coloro che mangiano il Suo Corpo e bevono il Suo Sangue indegnamente, mangiano e bevono la loro condanna. E io avevo mangiato e bevuto la mia condanna! Vedevo nel libro della vita, come il demonio era disperato perché quando avevo 12 anni ancora credevo in Dio, ancora adoravo il Santissimo Sacramento con mia madre; il demonio era proprio disperato per questo.
Quando è cominciata la mia vita di peccato, il Signore mi ha fatto sentire come perdevo poco a poco la pace del cuore. C'era in me una lotta tra la mia coscienza e quello che le mie amiche mi dicevano. Cosa mi dicevano le mie amiche: "confessarsi! Che cosa? Sei una stupida, sono cose del passato! E poi questi preti, sono più peccatori di noi!". Nessuna di loro si confessava, io ero l'unica. C’era un conflitto tra quello che le mie amiche dicevano e quello che mia madre e la mia coscienza mi dicevano. Poco a poco, la bilancia cominciò a inclinarsi e le mie amiche hanno vinto. Allora, ho deciso di non confessarmi più: “perché confessarvi dai quei vecchi che si scandalizzano solo perché ero andata al cinema!”
Vedete, il demonio mi ha allontanato dalla confessione a 13 anni. È furbo, sapete? Egli insinua idee sbagliate nella nostra mente. A 13 anni Gloria Polo era un cadavere vivente! Per me era importante ed era un orgoglio appartenere a quel gruppetto di amiche, di ragazzine fini e sveglie. In quella età pensiamo di sapere tutto e quelli che parlano di Dio ci sembrano "fuori moda" o "matti". Tutto perché dobbiamo seguire la moda.
Ancora non vi ho detto cosa è successo quando la voce di Gesù si è fatta sentire, tutti quei demoni fuggirono, non sopportavano la Sua voce; solo un demonio era rimasto, perché era stato autorizzato da Dio. Era un demonio che emetteva grida orribili: "è mia! è mia! è mia!". Si, solo un demonio era rimasto, era quello che, con la sua strategia mi aveva manipolato, e mi aveva indotto a peccare; è stato quello che mi aveva allontanato dalla confessione. Per questo, il Signore gli aveva dato il permesso di rimanere e, accusandomi, gridava che gli appartenevo. Così sono morta in peccato mortale! Era dai miei 13 anni che non mi confessavo e molte altre volte mi sono confessata male. Io appartenevo a quel demonio, per questo egli poteva rimanere e assistere al processo del mio giudizio. Immaginatevi che grande vergogna! Non solo dovevo sopportare l'orrore dei miei molti peccati, ma anche vedere quell'essere orribile che mi accusava; è stato orribile!
Quel demonio, non solo mi aveva allontanato dalla confessione, ma anche mi aveva tolto l'innocenza dell'anima, perché, ogni volta che peccavo, quel peccato non era gratuito. Il maligno imprimeva il suo marchio di oscurità nella mia anima. Non ho più ricevuto la comunione in grazia di Dio, solo nella mia 1ª comunione mi ero confessata bene, dopo continuai a ricevere il Signore indegnamente. Quando ci confessiamo, dobbiamo chiedere allo Spirito Santo che ci illumini, che ci doni la Sua Santa Luce per schiarire le tenebre della nostra mente. Il maligno, infatti, ottenebra la nostra mente, così pensiamo di non avere peccati, che tutto va bene, che non abbiamo bisogno del sacerdote, che loro sono più peccatori di noi ... Che la confessione è "fuori moda"; è chiaro, per me è stato più comodo non confessarmi.
Aborto dell'amica
Quando aveva 13 anni, la mia amica Stella era rimasta gravida. Quando me lo disse, gli ho domandato: "Ma hai preso la pillola?". Mi rispose: "L'ho presa ma non è servita a niente". Aveva avuto diverse relazioni e nemmeno sapeva se era stato il suo fidanzato ...
Nel mese di Giugno era andata in ferie con sua madre, era gravida da cinque mesi ... Quando è ritornata, ho notato con sorpresa che non aveva più la pancia, ma era tanto pallida che sembrava un cadavere! Non era rimasto niente di quella ragazza estroversa che si divertiva dappertutto, non era rimasto proprio niente. Ormai non era più la stessa.
Non ci piaceva andare a Messa, ma a scuola eravamo obbligate ad andarci; dovevamo andare con le suore. Il celebrante era un sacerdote vecchietto che ci metteva molto tempo e, per noi, le sue messe erano eterne, non finivano mai. Noi passavamo tutto il tempo a scherzare, a ridere, non prestavamo nessuna attenzione alla Messa. Un giorno è arrivato un sacerdote giovane, di bell'aspetto. Noi comentavano che era molto attraente, peccato che era prete.
Volevamo vedere chi di noi lo avrebbe conquistato! Immaginate! Le suore andavano a rivere la comunione prima di noi e dopo di loro noi, tutte senza confessione! Avevamo fatto una scommessa su chi di noi lo avrebbe conquistato. Al momento della comunione sbottonavamo la camicia ver vedere chi di noi riusciva a far tremare la mano del prete.
Che cose malvage il maligno ci faceva fare! E noi pensavamo che erano dei semplici scherzetti per divertirci. A che punto eravamo arrivate!
Ma la mia amica Stella, da quando era tornata dalle vacanze, non era più la stessa. Adesso non si divertiva più, non scherzava più ... ora il suo sguardo era spento, triste, molto triste e non voleva raccontarmi niente. Un giorno sono andata a trovarla in casa sua, allora lei a abbassato la gonna e mi ha detto: "Quando mia madre ha saputo che era gravida si è infuriata, mi ha afferrato per mano e mi ha portata da un ginecologo. Quando siamo arrivate là disse al dottore: “lei è gravida, mi faccia il favore, pago quanto c'è da pagare, ma la operi immediatamente e mi risolva questo problema". Dopo ha aperto l'armadio e mi ha mostrato un fiasco di vetro, con un grande tappo rosso; la dentro, immerso in un liquido c'era un bambino completamente formato. Che scena lugubre! Non riesco a dimenticarlo! Sopra il tappo, céra una pillola contraccettiva! Immaginate ...
Il peccato fa cadere ammalata una persona; sua madre era ammalata spiritualmente, cieca, fino al punto da costringere la figlia ad abortire e, come se non bastasse, perchè non dimenticasse la lezione e si ricordasse di prendere la pillola, aveva messo quel fiasco nell'armadio, affinché, ogni volta che la figlia lo apriva, si ricordasse di prendere la pillola. Una scena davvero macabra! Vedete quello che il demonio riesce a fare quando gli apriamo la porta e abbandoniamo la confessione. Ho domandato alla mia amica se non gli era costato, se non era triste per questo; lei mi ha risposto ironicamente: "Ma perché dovevo essere triste? Al contrario, meno male che mi hanno liberato da quel problema?".
Io ho capito che mi stava che stava mentendo perché era cambiata, non era più come prima. Passato poco tempo è entrata in una depressione! Una depressione terribile! E aveva cominciato a drogarsi, a prendere LSD. Essendo sua amica, lei mi aveva offerto della droga, ma io non ho mai accettato, mi faceva paura. Per un lato, ero curiosa e volevo provare perché lei mi diceva che faceva bene, sembrava fluttuare, stare nelle nuvole, ma non riuscivo a provare. Ero impaurita e ho rinunciato. Se mia madre lo avesse scoperto mi avrebbe ammazzata.
Il Signore mi ha fatto vedere che non era per paura di mia madre che non mi drogavo, ma per grazia di Dio, perché avevo una mamma che pregava; il suo rosario mi sosteneva e non permetteva che cadessi così in basso. Le mie amiche, invece, si arrabbiavano per questo. Ma, quello che è certo, è che io non riuscivo a prendere la droga. Questa era una delle tante grazie che ricevevo da Dio perché avevo una madre che pregava, che viveva unita al Signore.
A 16 anni ho perso la verginità / aborto
A 16 anni ho avuto il mio primo ragazzo. Le mie amiche, allora non mi lasciava più in pace: ero la macchia nera del gruppo perché ancora vergine. Adesso che avevo il fidanzato non potevo inventare scuse, io stessa avevo detto che quando avrei avuto il fidanzato allora si, prima no.
Ho domandando alla mia amica Stella: "E se rimango gravida come tu?". Lei mi ha risposto che a me non sarebbe successo perché adesso ci sono metodi più sicuri, per esempio, il preservativo. Nella sua epoca c'era solo la pillola, ma ora non ci sono problemi. Lei stessa mi avrebbe dato cinque pillole da prendere tutte allo stesso giorno e poi, usando il preservativo, non poteva succedere niente. Io mi sentivo male con me stessa, ma dovevo compiere la promessa, ma non volevo essere mal vista da loro.
Quando è successo, ho visto come mia madre aveva ragione, infatti lei mi diceva che quando una ragazza perde la verginità si spegne; e io sentivo proprio che qualcosa si era spento dentro di me. Avevo perso qualcosa che non potevo più recuperare. Avevo una sensazione di oscurità e una enorme tristezza. Non so perché dicono che il sesso è buono! Non so perché i giovani dicono che gli piace tanto! Per me non è stato così. In Colombia, la televisione incentiva la sessualità sicura, usando il preservativo. Io oggi vedo questo con molta tristezza, se sapessero, se sapessero ...
Ero rimasta molto triste, avevo paura di rientrare in casa e temevo che mia madre lo scoprisse! Non sono più riuscita a guardare mia madre negli occhi, per il timore che scoprisse quello che avevo fatto. Sono diventata furiosa, rivoltata contro me stessa e contro le mie amiche, per la mia debolezza, per aver fatto qualcosa che non volevo fare, ma che ho fatto, solo per accontentarle. Dovete aapere che, nonostante, i consigli di Stella, la mia amica, e tutte precauzioni, sono rimasta gravida nella mia prima relazione!
Immaginatevi che spavento! Gravida a 16 anni (piange). Cominciavo a notare dei cambiamenti nel mio corpo e avevo paura, ma allo stesso tempo, sentivo tenerezza per il bambino che portavo dentro di me!
Io ero molto preoccupata e triste, molto triste, ma la mia amica Stella mi disse: "Non ti preoccupare! Non è niente! Ricordati che mi è successo più volte! Sono rimasta triste la prima volta, ma la seconda è stata più facile, la terza, già non si sente niente, con l'aborto". Io gli ho detto: "Immagina se mia mamma lo viene a sapere!". Lei mi rispose di non preoccuparmi perché si tratta di una ferita piccolina e che mia mamma non si sarebbe nemmeno accorta.
Fratelli, che tristezza! Che grande dolore! Vedete come il demonio ci fa vedere le cose come se fossero niente, senza importanza! Come se l'aborto provocato fosse la cosa più naturale del mondo! Perfino che è da stupidi preoccuparsi. Che si deve godere del sesso senza rimorsi e sensi di colpa! Ma volete sapere perché il maligno fa così? Perché spinge le persone a fare così? Perché egli ha altre ragioni, ha bisogno di sacrifici umani, perché con l'aborto egli diventa più potente.
Nessuno può immaginare lo spavento, il timore e il senso di colpa che avevo quando sono arrivata in quella clinica, ben lontana da casa mia, per fare l'aborto! Il medico mi ha fatto l'anestesia. Ma quando mi sono ripresa non ero più la stessa! Avevano ucciso quel bambino che c'era dentro di me e io sono morta con lui (piange).
Sapete, il Signore mi ha mostrato nel Libro della Vita, quello che non vediamo con gli occhi della carne, quello che è successo quando il medico ha mi fatto l'aborto. Ho visto il medico con una specie di tenaglia, afferrare il bambino e ridurlo a pezzetti! Ed egli gridava, gridava con tanta forza! Basta che sia solo a un minuto dalla fecondazione è già un'anima adulta. Anche se si prenda la pillola del giorno dopo, o qualche altra cosa, si sta' uccidendo un bambino, con un'anima adulta, completamente formata, perché l'anima non cresce come cresce il corpo, è creta da Dio, direttamente, nello stesso momento che lo spermatozoo incontra l'ovulo, nello stesso istante. Nel Libro della Vita ho visto come l'anima, nello stesso momento che le due cellule si toccano, forma una scintilla luminosa, bellissima, come un sole, che sprizza dal Sole di Dio Padre. In un secondo l'anima viene creata da Dio, adulta, matura, piena, a immagine e somiglianza di Dio! Quel bambino è immerso nello Spirito Santo, che esce dal Cuore di Dio!
Il ventre di una mamma, nello stesso momento che comincia la fecondazione, rifulge con luce brillante: la luce dell'anima e della comunione di Dio con l'anima stessa. Quando hanno tirato fuori quel bambino ... quella vita ... Ho visto come il Signore tremava, quando gli toglievano qull'anima dalle mani. Quando lo uccidono, il bambino grida, e tutto il Cielo comincia a tremare. Ho visto, nel mio caso, quando ho ucciso il mio bambino, l'ho sentito gridare forte, tanto forte! Ho visto, nello stesso tempo, Gesù crocifisso soffrire, per ogni anima abortita! Il Signore grida dalla croce, con tanto dolore ... tanto dolore ...!!! Se lo avessero visto, nessuno avrebbe il coraggio ... di provocare un aborto ... (piange).
Adesso vi domando ... quanti aborti si fanno nel mondo? In un solo giorno? In un mese? Imaginate come è grande il nostro peccato! Il dolore, la sofferenza che provochiamo al nostro Dio, e quanto Egli è misericordioso, quanto ci ama, nonostante la mostruosità dei nostri peccati! Il dolore che provochiamo a noi stessi e come il male si impossessa di noi!
È il peccato più grave
Ogni volta che si sparge il sangue di un bambino è un olocausto a Satana, e questi acquista più potere. L'anima grida, ripeto, è un'anima adulta, matura, anche se il bambino non ha occhi, ne carne, ne corpo, l'anima ha tutto, è un'anima adulta. Il suo grido, mentre lo stanno uccidendo, fa' tremare il Cielo, mentre, un grido di giubilo e di trionfo invade l'inferno. L'unica comparazione che mi viene in mente è come la finale del mondiale di calcio, quella euforia invade tutto lo stadio, uno stadio immenso, pieno di demoni che gridano come pazzi.
Quei demoni hanno gettato sopra di me il sangue di tutti i bambini che ho ucciso o in qualche forma ho contribuito, con l'aborto; per l'anima mia da bianca che era, è diventata completamente nera.
Dopo gli aborti, ho pensato che non avevo altri peccati, ma Gesù continuava a mostrarmi come avevo ucciso attraverso il mio piano famigliare, sapete perché? Perche usavo quel contraccettivo a forma di "T" di ottone, per evitare la gravidanza. Ho cominciato a usarlo a 16 anni, come contraccettivo, fino al giorno che sono rimasta fulminata. Solo quando volevo ingravidare lo toglievo, ma appena potevo me lo mettevo un'altra volta.
Voglio dire a tutte le donne che usano questo metodo, questo genere di dispositivi intrauterini, che stanno provocando aborti. So che a molte donne è successo quello che è successo a me durante il periodo mestruale; molte volte vediamo uscire coaguli di sangue più grandi del solito e sentiamo dolori più forti del normale. Andiamo dal medico, ed egli non dà molta importanza, ci ordina degli analgesici, quando o dolori sono molto forti, o delle iniezioni, e ci dice di non preoccuparci, sono cose normali, perché c'è un corpo estraneo, ma non c'è nessun problema. Sapete cosa è questo? Sono piccoli aborti! Si, piccoli aborti! Aborti provocati da questi dispositivi intrauterini. Si perché, come ho già detto, appena lo spermatozoo si unisce all'ovulo, a partire da questo momento, si forma l'anima, che non ha bisogno di crescere perché è già adulta. Questi dispositivi intrauterini non permettono che l'ovulo fecondato si impianti nell'utero, e muore. È espulsa quell'anima! UN MICROABORTO È UN'ANIMA ADULTA, COMPLETAMENTE FORMATA, CHE NON GLI È PERMESSO VIVERE.
È stato molto doloroso per me vedere quanti bambini fecondati sono stati espulsi. Quante anime, quelle scintille divine, non riuscivano a unirsi al corpo a causa del "T" di ottone. E come gridavano quei bambini strappati violentemente dalle mani di Dio! Ma la cosa più grave è che non potevo dire che non lo sapevo!
Quando andavo a Messa non davo attenzione a quello che il sacerdote diceva. Nemmeno lo ascoltavo. Se qualcuno mi avesse domandato qual'era il vangelo, non lo sapevo. Dovete sapere che, anche durante la Messa, i demoni sono presenti, per mantenerci distratti, per farci dormire, per non farci sentire niente. È stato proprio durante una di queste Messe, in cui ero completamente distratta, che il mio Angelo Custode mi ha dato uno scossone e mi ha aperto le orecchie per sentire quello che il sacerdote stava dicendo in quel momento. Ho sentito il sacerdote che parlava precisamente dei dispositivi intrauterini e diceva che erano abortivi, e che tutte le donne che usavano questi metodi per controllare le nascite, provocavano aborti. Diceva anche che la Chiesa difende la vita e che tutti coloro che non difendono la vita non possono ricevere la comunione! Pertanto, tutte le donne che usavano questi metodi non potevano comunicare!
Io l'ho ascoltato e mi sono infuriata contro quel sacerdote! "Ma che cosa vanno a pensare questi preti! Con che diritto? È per questo che la Chiesa non avanza! È per questo e per tante altre cose che le chiese sono vuote! è chiaro che non sono d'accordo con la scienza! Credono di essere chi, questi preti? Per caso danno da mangiare a tutti questi figli che nasceranno?
Sono uscita fuori borbottando
Di fatto, nel mio giudizio personale, non ho potuto dire che non lo sapevo! Nonostante ho sentito le parole del sacerdote non ho fatto caso e ho continuato a usare quei metodi!
Quanti bambini sono morti per questo? Per questo mi sentivo tanto depressa. Il mio ventre che doveva essere generatore di vita si era trasformato in un cimitero, in un luogo per uccidere bambini! Pensate, la mamma, proprio lei a cui Dio ha dato il dono così grande di dare la vita, di accudire ai figli, proteggerli, contro tutto e tutti, quella stessa mamma, con tutti questi doni, uccide il suo figlioletto ...!
Il demonio ha trascinato l'umanità, con la sua strategia malefica, a uccidere i nostri figli.
Adesso comprendo perché ero sempre amareggiata, depressa, di cattivo umore, maleducata, brusca, frustrata ... Chiaro, mi ero trasformata, senza sapere, in una macchina di morte, e questo mi faceva sempre più affondare nell'abisso. L'aborto è il peccato più grave (quello provocato, non quello spontaneo) perché è uccidere i figli nel ventre della madre. Uccidere un bambinetto innocente e indifeso e dare forza a Satana. Il demonio ci comanda perché stiamo spargendo sangue innocente! Un bambino è come un agnellino innocente, senza macchia! E, chi è L'AGNELLO senza macchia? è Gesù. In quel momento quel bambino è a immagine e somiglianza di Gesù! Per questo, sopprimendolo, c'è un legame con il mondo delle tenebre. Questo atto permette che molti demoni escano dall'inferno e distruggano l'umanità. Si toglie una specie di «sigillo», un sigillo che Dio aveva posto e che impediva agli spiriti maligni di uscire fuori. Ma ora quei sigilli si aprono e i demoni escono fuori, come larve orribili, per perseguitare l'umanità e farla schiava della carne, del peccato, del male. è come se gli avessimo fornito la chiave dell'inferno per poter uscire. E i demoni escono fuori, demoni di prostituzione, di perversione sessuale, di satanismo, di ateismo, di suicidio, di perdita dei valori morali ... e il mondo diventa sempre di più cattivo.
Pensate, quanti bambini si uccidono tutti i giorni? Questo è un trionfo del maligno! Per questo prezzo di sangue innocente, molti, moltissimi demoni lasciano l'inferno, e sono liberi in mezzo a noi! E noi pecchiamo, anche senza saperlo! La nostra vita, poco a poco, si trasforma in un inferno, con ogni tipo di problema, di malattia, di mali che ci affliggono, che non è altro se non pura e semplice azione del demonio. Ma siamo stati noi che gli abbiamo aperto le porte; con i nostri peccati gli abbiamo permesso di circolare liberamente nella nostra vita. Non è solo con l'aborto che pecchiamo! Ma l'aborto è uno dei peccati più gravi! E dopo, abbiamo anche la faccia tosta di dare la colpa a Dio, per tante miserie, tante disgrazie, tante malattie, tante sofferenze!
Dio, invece, nella Sua bontà infinita, ancora ci offre il sacramento della confessione; ci offre la possibilità di pentirci e di purificarci dai nostri peccati. Nella confessione si rompono i lacci che ci tengono legati a Satana e alla sua influenza malefica. Così possiamo lavare la nostra anima. Nel mio caso, è proprio quello che io non ho fatto!
I cattivi consigli
Gesù mi ha mostrato che ero una grande assassina perchè non solo ho praticato l'aborto, ma anche ne ho finanziati molti. Vedere che potere mi ha dato il denaro! Mi ha fatto complice! Perché io dicevo: “La donna ha o non ha il diritto di ingravidare!” Ho visto il libro della mia vita, che grande dolore è stato vedere! ... Alcuni anni dopo, ed ero una persona adulta io! ... Una ragazza di 14 anni, mia nipote (quando abbiamo veleno dentro di noi non diamo agli altri niente di buono, inganniamo tutti quelli che si avvicinano). Alcune ragazze, tre mie nipoti e la fidanzata di un mio nipote frequentavano casa mia. Siccome avevo i soldi, le invitavo e parlavo loro della moda, di come esibire il corpo per essere più attraenti ...
Vedete come le prostituivo! Prostituire minori, questo era un altro peccato spaventoso, dopo l'aborto. Io le prostituivo con i miei consigli: “Non siate stupide ragazze, non ascoltate le vostra mamme quando vi parlano di castità e di verginità, sono fuori moda. Vi parlano della Bibbia, che ha più di 2000 anni, inoltre questi preti che non vogliono modernizzarsi e vi parlano di quello che dice il Papa, ma questo Papa anche lui è fuori moda. Immaginate il veleno che insegnavo ... Che potevano sfruttare il proprio corpo, basta che stavano attente a non ingravidare, e gli insegnavo come fare.
Quella ragazza di 14 anni, fidanzata di mio nipote, è venuta un giorno nel mio consultorio e, piangendo, mi disse: “Gloria, ho un bambino, sono gravida!”. Io quasi l'ho sgridata: “Stupida! Ma non ti ho detto come fare? Lei mi ha risposto: “Si, ma è andata male!”.
Sapete, in quel momento che cosa Dio voleva da me? Voleva che la aiutassi a non abortire, che non la lasciassi cadere nell'abisso. Perché l'aborto è come una catena, che pesa tanto, che trascina, maltratta, perché sempre sentirai il dolore e il vuoto per essere stata l'assassino del tuo proprio figlio. La cosa peggiore è che, invece di parlargli di Gesù, di confonderla, di aiutarla a non abortire, no ...! Gli ho dato soldi perché andasse ad abortire! E che lo facesse in un posto buono per avere conseguenze fisiche, ma ne ha avute spiritualmente, per tutta la vita.
Come questo, ne ho patrocinati tanti altri. E ancora avevo la sfacciataggine di dire che non avevo ucciso, che ero una buona persona, cattolica, e che non era giusto trovarmi in quel luogo orribile!
Inoltre, tutte le persone che mi erano antipatiche, le odiavo e parlavo male di loro. Ero falsa, ipocrita e anche assassina, perché non è solo con le armi che si uccide una persona. Odiare, calunniare, invidiare, prendere in giro, far del male, anche questo è uccidere.
Riparare i peccati
Come ha già detto, l'aborto è il peccato più grave agli occhi di Dio. Molti mi domandano come riparare l'aborto. è vero che non possiamo restituire la vita, ma la Chiesa Cattolica ha una grande benedizione: il sacramento della confessione. Con questo sacramento, Dio perdona i nostri peccati. Quello che il sacerdote scioglie sulla terra sarà sciolto nel Cielo. Gloria a Dio! Benedetto sia il nostro Dio per la Sua bontà! Il Signore ci perdona, ma non possiamo dimenticare quello che Gesù ha detto all'adultera: “Vai e non peccare più”!
Un altro atto di riparazione è il Battesimo di Intenzione. Battezzare i bambini, come ha fatto oggi il sacerdote, in questa celebrazione, (ha battezzato bambini abortiti con il Battesimo di Intenzione) , così, i bambini escono dal Limbo e sono salvi, entrano nella Gloria di Dio. Sono come angioletti che pregano per la nostra salvezza. Vedete, come è sapiente la Chiesa Cattolica. Vedete come è bella questa «economia» di Dio! Come Dio trasforma tutto in nostro favore! Niente è perduto! E quando un uomo o una donna evangelizzano sull'aborto, e salvano un bambino, anche questo è riparazione! Se una donna ha abortito e ha chiesto perdono a Dio in Confessione e non lo fa più, e inoltre, aiuta gli altri a evitare l'aborto, sta riparando il suo peccato. Questo è riparazione!
La mia mancanza di amore a Dio
La mia relazione con Dio era molto triste. Mi ricordavo di Dio solo quando avevo problemi. Ed era per chiedergli aiuto; quasi sempre per problemi economici! Si, la mia relazione con Dio era «economica», bancario! Chiedevo a Dio che mi desse denaro! Volevo che Dio mi amasse e che mi desse tutto, ma tutto a modo mio; e che nessuno mi dicesse che era peccato, perché mi offendevo. Il demonio mi aveva oscurato la coscienza! Molte volte, uscendo dalla chiesa, mi fermavo davanti all'immagine del bambino Gesù, gli toccavo la mano e gli dicevo: “Ascoltami, dammi soldi, che ne ho bisogno!”
Come quelli che grattano la pancia di Budda chiedendo soldi, così facevo io col Bambino Gesù. Pensate che sfacciataggine! Che grande mancanza di rispetto! Il Signore mi faceva vedere come soffriva per la mia mancanza di amore e di rispetto. E che dolore e vergogna sentivo adesso! I soldi arrivavano in fretta e in fretta uscivano, sparivano subito. Quando più in fretta arrivavano, tanto più in fretta uscivano e rimanevo senza niente! La mia situazione economica era sempre peggiore.
In quel tempo, una signora mi aveva raccontato che si era trovata in una situazione simile alla mia ed era andata a trovare un pastore, che qualcuno gli aveva raccomandato, e tutto era migliorato! Io, subito, chiesi che mi dicesse dov'era per andarlo a trovare anch'io. Immaginate la mia infedeltà! E sono andata a trovarlo. Egli mi ha fatto una preghiera e mi ha imposto le mani e mi ha fatto ricevere la comunione, ma alla loro maniera. Io ricevevo la comunione nella mia religione, il Corpo e il Sangue del Signore, ed ora vado da un'altra parte a ricevere la comunione, come se fosse la prima volta!
Erano celebrazioni molto animate, saltavano, applaudivano ... io dicevo: “Quei preti cattolici sono così lenti e antipatici e le loro messe fanno dormire. Non si possono comparare con queste che ti fanno sentire così bene, felici! Questi non credono alle immagini, dicono che sono idolatria. Per questo non mi sono più inclinata davanti al crocifisso.
Quando frequentavo questa chiesa evangelica, di fronte a casa mia abitava una vecchietta povera, molto povera. Io l'aiutavo, dandogli dei soldi per pagare la luce, l'acqua e, ogni tanto, gli compravo qualcosa da mangiare. Lei mi amava molto! Ma quando non abbiamo Dio nel cuore, anche le opere buone, finiscono per sporcarsi con i nostri peccati.
Io frequentavo le chiese evangeliche perché le celebrazioni erano allegre. E poi, come dicevano, bloccavano gli spiriti maligni e cose del genere. Il fatto è che, quella vecchietta era cattolica, ma io ho usato la mia amicizia, e sono riuscita a convincerla ... ho distrutto la sua fede e, per causa dei miei consigli e delle mie idee, è morte senza ricevere i sacramenti. Non li ha voluti perché non erano importanti per lei.
Vedete come influenziamo quelli che vivono vicino a noi. Se il male è dentro di noi, finiamo per trasmetterlo agli altri, come ho fatto con quella vecchietta! Ma più tardi, quando quel pastore mi ha chiesto la decima, mi sono infuriata, perché era già in rovina e ora, per di più, mi dovevo dare il 10 per cento del mio stipendio. Mi è passata, completamente, l'emozione del protestantesimo.
Il 6º comandamento, infedeltà
Su questo comandamento, piena di superbia, pensavo che me la sarei cavata bene, infatti, non ho mai avuto nessun amante, sempre sono stata fedele!
Da quando mi sono sposata, non ho mai baciato un altro uomo. Solo mio marito! Ma il Signore mi ha fatto vedere che peccavo tutte le volte che andavo con i seni scoperti e con i pantaloni stretti, incollati al corpo. I vestiti che usavo esibivano il mio corpo. Io pensavo che gli uomini semplicemente mi guardavano, ma il Signore mi ha fatto vedere che li facevo peccare. Quegli sguardi non erano di semplice ammirazione, ma una provocazione. Peccavo di adulterio esibendo il mio corpo. Quegli uomini peccavano per colpa mia.
Io non sono mai stata infedele, non sono andata a letto con un altro uomo, ma ero una prostituta nella mia spiritualità. Inoltre, pensavo a vendicarmi, se mio marito mi fosse infedele. E consigliavo male le altre donne, quando scoprivano che qualche marito gli era stato infedele, io dicevo: “Non essere stupida! Vendicati, non perdonare. Fatti valere! è per questo che noi donne siamo così sottomesse, calpestate dagli uomini.
Dovete saper che a causa di questi consigli, io e le mie amiche, siamo riuscite a fare in modo che un'amica si separasse. Aveva sorpreso il marito, all'ufficio, mentre baciava la segretaria. Noi, con i nostri consigli, non abbiamo permesso che si riconciliassero, anche se il marito gli aveva chiesto perdono, ed era veramente pentito. Lei era disposta a perdonarlo perché lo amava; ma noi non glielo abbiamo permesso. Hanno finito per divorziare. Dopo due anni, lei si è sposata civilmente con un argentino. Vedete cosa abbiamo fatto! Con i miei consigli io peccavo di adulterio. Io ho visto, Gesù me lo ha mostrato, come i peccati della carne siano spaventosi, perché la persona si condanna, anche se per il mondo tutto va bene.
Da quando mi sono sposata, ho avuto solo un uomo nella mia vita, mio marito, ma anche così, pecchiamo nei pensieri, nel parlare e nell'agire. Per me è stato molto doloroso vedere che, con che grande tristezza, il peccato di adulterio di mio padre ci ha fatto tanto male. Quanto a me, mi ha trasformato in una persona risentita, sono sprofondata nel risentimento, contro gli uomini e i miei fratelli, che erano diventati delle copie fedeli di mio padre. Pensavano di essere felici perché erano «maschi», donnaioli e bevevano, senza pensare al male che facevano ai loro figli. Per questo motivo, mio padre piangeva con molto dolore, nel Purgatorio, vedendo i risultati del suo cattivo esempio.
Non rubare
Calunniare è rubare. Vi ricordate che dicevo che io non avevo mai rubato. Mi consideravo una donna onesta, ma ho rubato a Dio. Sono venuta al mondo per aiutare a costruire un mondo migliore, a dilatare il Regno dei Cieli sulla terra. Ma, non solo non ho fatto questo, ho dato tanti cattivi consigli e ho pregiudicato a molte persone. Non ho saputo utilizzare i talenti che Dio mi dato. Ho rubato, è chiaro che ho rubato! A quante persone gli ho rubato il buon nome, inventando calunnie e divulgandole?
Non potete immaginare come sono gravi i peccati di lingua! Come ripararli? Come riparare il buon nome di qualcuno dopo averlo calunniato? è davvero molto difficile!! Per questo, i calunniatori hanno molto da soffrire nel Purgatorio. Quasi tutti usano la lingua per criticare, distruggere, ferire, macchiare il buon nome ... Tutto questo, là, è causa di grandi sofferenze! Quelle lingue bruciano!!! E come bruciano! Non potete immaginare! Il Signore mi ha fatto vedere come ci sbagliamo nei giudizi che diamo su altre persone.
Dovete sapere che, mentre noi, per esempio guardiamo con disprezzo una prostituta, il Signore, la guarda con infinito amore, con misericordia. Dio guarda il cuore, vede che cosa l'ha condotta a quella vita. Sa che, molte di loro, sono la conseguenza dei nostri peccati. E continuano così per il nostro disprezzo e mancanza di amore. Qualcuno ha steso la mano per aiutare una prostituta? O qualcuno pescato a rubare? Passiamo la vita a giudicare e a vedere i difetti degli altri, i loro errori, e condannarli. Ma, quando vediamo qualcuno fare qualcosa di sbagliato, dovremmo almeno stare zitti e piegare le ginocchia e pregare per lui. Non possiamo, assolutamente, parlare male di lui, giudicarlo, calunniarlo, se lo facciamo, gli stiamo rubando la sua pace. Attenzione, la bugia è sempre bugia, non importa se grande o piccola, verde, gialla o rosa, mentire è sempre grave; il padre della menzogna è Satana.
Nel mio caso, tante bugie, perché? La mia vita è scoperta davanti a Dio. E voi? Dovete sapere che nell'aldilà ciascuno è solo davanti a Dio. I miei genitori erano là, vedevano le mie bugie, ma non mi condannavano, mi guardavano con infinita tenerezza. La mia più grande menzogna era stata quella di mentire a me stessa, dicendo che non avevo ucciso, ne rubato, che ero una buona persona, che non avevo fatto nessun male e che Dio non esiste; e che nonostante questo dovevo andare in Cielo. E che vergogna, che grande vergogna sentivo ora.
Il Signore mi ha mostrato che, mentre a casa mia si sprecava il mangiare, in altre case del mondo c'era fame. E mi diceva: “Vedi, Io avevo fame e tu cosa hai fatto? Hai sprecato il mangiare. Io avevo freddo e tu cosa hai fatto? Vivevi schiava della moda. E che dire della dei vestiti carissimi, di marca, dei gioielli? E delle iniezioni carissime per mantenerti in linea? Eri schiava del tuo corpo, hai fatto del corpo un dio. Guarda quanti non avevano di che vestirsi, di che mangiare; e quanti non avevano come pagare i debiti e mi mostrava la fame dei miei fratelli e come anche io ero responsabile per la fame e per ingiustizie del mio paese e del mondo. Perché tutti siamo responsabili! Mi mostrava come anch'io ero colpevole di tutto questo. Quando ho calunniato una persona e gli ho fatto perdere il lavoro e i mezzi di sussistenza per la sua famiglia e gli ho rubato l'onore, la buona reputazione. Come potevo restituirgli la stima? È più facile restituire dei soldi rubati che riparare questo peccato. Una volta che ho diffuso una calunnia, come restituire a quella persona l'onore perduto.
Privare i figli di attenzione
Ho anche rubato ai miei figli. Gli ho tolto la grazia di avere una mamma in casa, una mamma premurosa, dolce, che li amasse e accompagnasse! Ma no! La mamma era sempre fuori e i bambini soli in casa; o con papà e la televisione, mentre la mamma era al computer con i video giochi; e pensavo di essere una mamma perfetta. Uscivo alle 5 del mattino e tornavo alle 11 di notte. E per far tacere la mia coscienza gli compravo vestiti di marca e tutto quello che volevano.
E come sono rimasta male, che orrore, quando ho visto mia madre interrogarsi su quello che avrebbe dovuto fare e non ha fatto per educarmi! Lei è stata una santa e ci aveva dato i valori del Signore e mio papà era buono con noi. E mi interrogavo: “cosa sarà di me che non ho fatto niente di tutto questo per i miei figli?” Cosa succederà quando Dio mi chiederà conto dei miei figli? Che spavento! Che grande dolore! Io avevo rubato loro la pace. Ora lo vedevo ben chiaro nel Libro della Vita. Che grande vergogna! Nel Libro della Vita vediamo tutto, come in un film. E quando vedevo i miei figli che dicevano: “Speriamo che la mamma arrivi più tardi! Che incontri molto traffico! Ci fa stancare, è sempre arrabbiata, borbotta e continua a gridare tutto il giorno!” Che tristezza, fratelli! Sentire un bambino di 3 anni e l'altra più grandicella a dire queste cose: “Speriamo che la mamma non ritorni!”. Io gli ho rubato una mamma, gli ho rubato la pace; quella pace che avrei dovuto dare e che non ho dato. Non gli ho fatto conoscere Dio, ne gli ho insegnato ad amare il prossimo. Ma no, niente! Non potevo dargli quello che non avevo! Io non amavo gli altri e non amando gli altri, non amavo Dio. Perché Dio è Amore ...
Testimoniare il falso
Anche in questo ero diventata esperta perché Satana era diventato mio padre. Si, perché tu puoi avere Dio come Padre, o Satana come padre. Se Dio è Amore e io odiavo, chi era mio padre? Se Dio mi parla di perdono e di amore anche per coloro che mi fanno del male – ed io dicevo chi mi fa del male, deve pagare, ero vendicativa, menzognera – e se Satana è il padre della menzogna, allora, chi era mio padre? Le menzogne sono sempre menzogne, e Satana ne è il padre. Come sono terribili i peccati di lingua! Ora vedevo quanto male avevo fatto con la lingua, quando criticavo, quando prendevo in giro qualcuno, o quando lo ingiuriavo. E come si doveva sentire, come soffriva per quei nomi che gli avevo applicato, creandogli un complesso di inferiorità, fino al punto di distruggerlo. Come, per esempio, è successo a una persona che io ho chiamato «grossa», facendola soffrire e, per causa di questa parola, è caduta in una depressione distruttiva.
La ragazza grassa
Avevo 13 anni, frequentavo il mio gruppo di amiche; ed ero orgogliosa di essere una di loro, ragazze fini e sveglie. Il Signore mi ha fatto vedere che quel gruppetto di ragazzine «sveglie» avevano «ucciso» una ragazza che frequentava la stessa scuola. Era una ragazza obesa, grassottella. Le mie amiche cominciarono ad aggredirla e prenderla in giro, ingiuriandola, chiamandola, foca, elefante ... Noi ci divertivamo. Io capivo che non era corretto, ma non volevo fare brutta figura di fronte alle mie amiche, allora, anch'io facevo lo stesso, così era ammirata da loro. Adesso, nel Libro de Vita, vedevo come quella ragazza ci rimaneva male e, di giorno in giorno, crescevano i suoi complessi di colpa. Si guardava allo specchio e si vedeva sempre più brutta, per questo cominciò ad odiarci e a odiare se stessa. L'odio è morte, è morte per l'anima. Quella ragazza, nella sua disperazione, un giorno si avvelenò bevendo un fiasco di iodo per vedere se riusciva a dimagrire. Ma, sapete cosa è successo? Sapete come è rimasta dopo? è diventata cieca! Ha avuto una forte intossicazione ed ha perso la vista! Per questo non è più venuta a scuola. E noi non ci siamo mai interessati di lei! Non è più venuta a scuola e noi nemmeno ci siamo interessate di saper il perché!
Per questo, vi dico, fratelli, che i peccati che feriscono la comunità sono molto gravi, gravissimi. E tutti ne siamo responsabili, i peccati degli altri sono anche i tuoi peccati! Così il peccato di quella ragazza era anche nostro! E poteva essere anche tuo, se non hai fatto niente per evitarlo! Non è un peccato solo individuale, è comunitario, è di tutta l'umanità, per il quale non hai fatto niente per cambiare.
Che grande potere hanno le parole. Quando abbiamo distrutto quella ragazza chiamandola con brutti nomi, il demonio è entrata in lei e l'ha distrutta, lei, a sua volta, poteva distruggere altri con il suo odio, e così in avanti, si formano le catene del male. Dove c'è odio, c'è il maligno! Questo è stato solo un esempio di come si può uccidere una compagna di scuola. L'abbiamo uccisa dentro, nell'anima!
Mia nipote bruciata
Venti anni dopo ... Mia nipote era una ragazza bellissima. Io gli davo i miei consigli su come vestirsi, come mostrare il suo corpo, come pitturarsi ... Un giorno si è bruciata gravemente, più del 70% del suo corpo. Solo la faccia si era salvata. Ma era proprio molto grave, poteva morire.
Io mi sono infuriata. Mi ero rivoltata contro Dio. Sono andata in cappella e cominciai a dire “Dio, se esisti, dammi una prova! Mostrami che esisti, salvala!”. Che grande superbia la mia! Mia nipote si è salvata, ma è rimasta tutta bruciata, con grandi cicatrici. Le sue mani erano storte, una tristezza! In quel tempo io avevo soldi, la portavo a passeggiare, alle volte la portavo in piscina. Ma quando la facevo scendere in acqua, tutta la gente usciva protestando: “Che schifo! Non so perché escono di casa con questa creatura! Viene qui per rovinarci le ferie!”
Ero quello che la gente diceva. Le persone che parlano così sono cattive, perverse, egoiste. Per questo mia nipote non voleva più uscire di casa. Era arrivata al punto di aver paura degli altri (piange).
Il Signore mi ha mostrato quando prendevo in giro qualcuno senza avere compassione di lui. Che diritto hai tu, per far soffrire qualcuno, con ingiurie, applicandoli soprannomi, senza importarti di come si sente dentro. Chi diritto hai tu, ad essere così crudele? Dio ti mostrerà tutte le persone che hai «ucciso» con una parola! Vedrai, che potere terribile può avere la parola per assassinare le anime.
Ma se avessi riconosciuto il mio peccato, davanti al Santissimo Sacramento, e avessi chiesto la grazia di riparare i miei peccati, Dio avrebbe anche guarito mia nipote nella sua anima. Perché il nostro Dio è un Dio innamorato e, nella misura in cui chiudiamo le porte al male, apre le porte delle benedizioni. Quando il Signore mi ha esaminato sui 10 comandamenti, mi ha fatto capire che solo a parole adoravo Dio, mentre in verità stavo adorando Satana. Criticavo tutto e tutti «a Santa Gloria» ... E come il Signore mi ha mostrato tutto questo, dicevo di amare Dio e il prossima, ma non era vero, ero molto invidiosa ...
Mi ha mostrato come non avevo mai riconosciuto, ne ringraziato, i miei genitori, i loro sacrifici, per farmi avere una professione e avanzare nella vita. Si sforzavano, si sacrificavano, ma io ero cieca, non lo vedevo. Anzi, quando sono arrivata ad avere la mia professione, mi sono inorgoglita, loro sono diventati inferiori, fino al punto di vergognarmi di mia madre, per essere umile e povera. Tutto questo è vergognoso! Dio mi ha mostrato, alla luce dei 10 comandamenti, come ero con gli altri e con Dio.
Amare il prossimo
Non ho mai avuto amore, ne compassione, per il prossimo. Non ho mai pensato agli ammalati, alla loro solitudine, ai bambini senza mamma, agli orfani, tanti bambini che soffrono. Se lo avessi pensato, avrei potuto chiedere al Signore la grazia di aiutarli, ... ma no. Niente! Il mio cuore era di pietra. Non ho mai pensato alle sofferenze degli altri. Anzi, quello è terribile e che non ho mai fatto niente per amore del prossimo! Per esempio, io ho pagato la spesa al supermercato a molta gente, quando non potevano pagare. Erano persone bisognose, ma non lo facevo per amore. Avevo i soldi e non mi costava niente. Davo perché era bello che tutti vedessero e che mi dicessero che ero una buona persona, una santa. E poi, ne approfittavo per manipolare le persone. Non davo niente gratis! Dicevo loro: “Io ti do questo, ma in cambio, tu devi farmi un favore, sostituiscimi nella riunione del Colleggio dei miei figli, perché io non ho tempo, porta queste cose fino alla mia macchina, fammi questo o fammi quello ... Così riuscivo a manipolare tutti. Era sempre per chiedere un altro favore, mai, solo perché quella persona aveva bisogno. Inoltre, mi piaceva avere dietro di me, molte persone che mi lodavano perché ero generosa e, perfino, una santa, si, c'erano alcuni che mi dicevano così e mi faceva molto piacere!
Il Signore mi ha fatto vedere che la mia cupidigia era l'origine dei miei mali. Avevo un desiderio insaziabile di denaro, ero accecata dai soldi, di avere soldi, molti soldi. E pensate un po', quando sono arrivata ad avere molti soldi, è stato anche il tempo più brutto della mia vita, ero arrivata al punto di volermi suicidare. Nonostante avessi molti soldi, mi sentivo vuota dentro, amareggiata, frustrata. La mia cupidigia, il desiderio dei soldi, questo è stato il cammino con cui il maligno che mi ha condotto alla perdizione, strappandomi dalle mani del Signore. Il Signore mi ha detto: “E che tu già avevi un dio, il tuo dio era il denaro, per i soldi ti sei condannata, sei scivolata nell'abisso e ti sei allontanata dal tuo Signore”.
Quando il Signore mi ha parlato del «dio denaro» ... è vero, noi siamo arrivati ad avere molto denaro, ma ora eravamo arrivati al lastrico, pieni di debiti e, senza soldi. Allora ho cominciato a gridare: “Ma quale denaro?! In terra ho lasciato solo debiti!”
Sapete, non sono passata all'esame dei 10 comandamenti! è stato terribile! Che spavento!!! Ho vissuto un vero caos! Ma come?! Io!? Non ho ucciso nessuno! Non ho fatto del male a nessuno!? Ecco cosa pensavo. Ma in realtà, io avevo ucciso tanta gente!
IL LIBRO DELLA VITA
Fino ad ora, vi ho parlato dei dieci comandamenti. Dopo, il Signore ha aperto il Libro della Vita. Che meraviglia! Vediamo la nostra vita, a partire dal momento della fecondazione. Vorrei avere parole per poterlo descrivere! Vediamo tutta la nostra vita, ogni atto e le sue conseguenze, in bene o in male, in noi e negli altri. I nostri pensieri e sentimenti e i pensieri e sentimenti degli altri. Tutto come in un film. Comincia con la fecondazione e la mano di Dio ci guida fino alla fine.
Nel momento della fecondazione, c'è stata una scintilla di luce divina, una esplosione bellissima, e si è formata l'anima, bianca, ma non come il bianco che noi conosciamo! Dico bianco perché è il colore che più gli assomiglia. è di una bellezza meravigliosa che non è possibile descrive con le parole. Quella bellezza, quella luce brillante è l'anima, luminosa, radiante e piena di Amor di Dio. Un Amore di Dio impressionante. Non so se avete prestato attenzione ai bebè, che molte volte ridono, ridono da soli, emettendo suoni e balbuzie. Sapete, stanno parlando con Dio. Si, perché sono immersi nello Spirito Santo. Anche noi siamo immersi, ma con la differenza che loro sono ancora innocenti e percepiscono la presenza di Dio.
Non potete immaginare come è stato bello vedere il momento in cui Dio mi ha creato, nel ventre di mia madre. La mia era condotta dalle mani di Dio! Ho incontrato un Dio Padre splendido, così meraviglioso, premuroso, dolce, affettuoso, che si è preso cura di me 24 ore al giorno; che mi ha amato, mi ha protetto e, mi ha cercata quando mi allontanavo, e con infinita pazienza. E pensare che io vedevo solo i castighi! Quando Egli è Amore, solo Amore, non guarda la carne, ma l'anima, e mi guardava mentre io mi allontanavo dalla salvezza.
Sapete, mia madre era sposata da 7 anni e ancora non aveva avuto figli. Ma lei era molto perturbata per le infedeltà di mio padre. Era molto preoccupata e angustiata. E quando si accorse di essere gravida e piangeva.
Questa situazione ha provocato una angustia tale che mi ha marcato interiormente, per tutta la vita. Per questo non mi sentivo amata da mia madre! Ma mia madre è sempre stata molto affettuosa e buona verso di me, mi ha dato affetto e amore, ma io non mi sentivo amata e ho vissuto sempre con questo complesso. In questa situazione, solo i sacramenti sono quelle grazie di Dio che ci guariscono.
Quando sono stata battezzata dovevate vedere la grande festa avvenuta in Cielo! è un bambinetto marcato in fronte (un giorno lo vedrete), è il segno di figlio di Dio. è come un fuoco! Quel fuoco è segno che apparteniamo a Gesù Cristo. Ma ho visto nel Libro della Vita come, ancora piccola, ho cominciato a soffrire le conseguenze del peccato di mio padre, di infedeltà al matrimonio, e degli altri peccati suoi che cominciavo a conoscere, come le menzogne, l'ubriachezza e le sofferenze che tutto questo provocava a mia madre. Questo ha prodotto in me quei vizi e criteri di vita sbagliati, quei sentimenti negativi che mi hanno segnato per tutta la vita.
I talenti
Il Signore mi ha chiesto: “Che cosa hai fatto dei talenti che ti ho dato?” Tu non li hai mai usati. Io sono venuta al mondo con una missione, la missione di difendere il regno dell'amore. Ma mi ero completamente dimenticata di avere un'anima, ancor di più, che avevo ricevuto dei talenti, ed anche, che io ero “le mani” della Misericordia di Dio. Non sapevo che tutto il bene che non ho fatto aveva provocato molto dolore al Signore. Ho visto i talenti meravigliosi che Dio mia aveva dato. Tutti noi, fratelli, valiamo molto agli occhi di Dio. Egli ama a tutti allo stesso modo. A ognuno ha affidato una missione e dei talenti. Io vedo il demonio che è molto preoccupato per i nostri talenti, talenti che Dio ci ha dato per metterli al servizio del Signore.
Sapete che cosa mi ha chiesto ancora il Signore? Mi ha chiamata a dare conto per le mancanze di amore al prossimo e mi disse: “La tua morte spirituale è cominciata quando non ti lasciavi commuovere dalle sofferenze che vedevi intorno a te ... eri viva, ma morta. Non potete immaginare che cosa è la morte spirituale. è un'anima che odia, un'anima brutta, terribile, amareggiata, arrabbiata, che non lascia in pace e fa del male a tutti. Quando siamo pieni di peccati, è doloroso vedere lo stato miserabile della nostra anima. E io avevo visto com'era la mia: fuori bella, profumata e ben vestita; dentro, puzzolente e immersa nell'abisso. è per questo mi sentivo così depressa e amareggiata. Il Signore mi ha detto: “La tua morte spirituale quando non ti lasciavi commuove dai tuoi fratelli.” Ogni volta che vedevi soffrire i tuoi fratelli, quando sentivi notizie ... erano dei segnali di allerta, ma tu, sempre di pietra! Solo a parole dicevi “poverini”, ma non sentivi dolore, il tuo cuore era insensibile, era di pietra!”
Come il Signore mi ha mostrato i talenti. Io non vedevo mai il telegiornale, non avevo pazienza, non volevo vedere tanti morti e altre cose sgradevoli ... Ero interessata solo della parte finale, la parte della fantasia: dieta, oroscopo, potere mentale, energie ... tutte cose che il demonio utilizza per distrarci, confonderci ... E ora il Signore mi mostrava nel Libro della Vita, come nella Sua strategia divina, una volta il telegiornale è durato un poco di più e, quando io ho acceso la televisione, il telegiornale non era ancora finito e mostrava una povera contadina che piangeva sopra il cadavere del marito.
Il demonio, e questo è molto triste, ci fa abituare al dolore degli altri e, quando ci troviamo di fronte a qualcuno che soffre, ci fa pensare che quel problema non mi riguarda. Chi sta male si arrangi, io non centro niente. Il Signore invece mi ha fatto vedere come Gli duole, quando i giornalisti pensano solo a vendere la notizia senza preoccuparsi di coloro che soffrono, in questo caso di quella povera donna! Io, in quel momento, l'ho vista piangere, ho sentito in me il suo dolore, l'ho sentito veramente, e ho ascoltato con attenzione. Soprattutto «dove», era Venadillo, Tulima, la mia città natale. Ma subito dopo, è cominciata la parte della fantasia, pubblicità, dieta ... e mi sono dimenticata completamente di quella contadina ...
Ma il Signore non l'aveva dimenticata! Ha permesso che io sentissi il suo dolore e voleva che io l'aiutassi. Era il momento di usare i talenti che Dio mi aveva dato. Il Signore mi ha detto: “Quel dolore che hai sentito per lei, ero Io che gridavo perché tu la aiutassi. Sono stato Io che ho provocato un ritardo nelle notizie perché tu potessi vedere; ma tu non sei stata capace di inginocchiarti e fare almeno una preghiera per lei, nemmeno un minuto! Ti sei lasciata distrarre dalla tua dieta e ti sei dimenticata di lei!”
Il Signore mi ha mostrato la sua situazione. Era una famiglia di umili contadini. Avevano chiesto al marito che abbandonassero la casa in cui vivevano ed egli ha risposto di no. Più tardi sono venuti degli uomini per mandarli via. Il marito se ne accorse e vede che sono armati e che vengono per ucciderlo. Io ho visto tutta la vita di quell'uomo e ho sentito dentro di me tutta l'angustia di quell'uomo. Ho visto come, di corsa nascondeva moglie e figli mentre quegli uomini lo cercavano. Aveva tentato di allontanarsi ma senza riuscirci. Sapete quale è stata la sua ultima preghiera: “Signore, prenditi cura di mia moglie e dei miei figli, a te li affido”. In quel momento lo hanno ucciso ed è caduto a terra. Quando gli hanno sparato, il Signore mi ha fatto sentire il dolore di quella donna e di quei bambini, che nemmeno potevano gridare. (piange)
In questo modo, Dio ci fa sentire il Suo stesso dolore e quello degli altri. Ma, quante volte noi non ci preoccupiamo di questo, non ci preoccupiamo nemmeno un poco ... de nostri fratelli nelle loro necessità. (continua a piangere)
Sapete che cosa il Signore voleva? Voleva che io mi inginocchiassi e pregassi per quella famiglia, per quella donna e quei bambini! Dopo mi avrebbe ispirato quello che potevo fare per aiutarli. Sapete che cosa dovevo fare? Fare alcuni passi e parlare con un sacerdote di quello che avevo appena visto nel telegiornale. Questo sacerdote era amico del parroco di quel paese, Venadillo, Tulima, e aveva una casa di accoglienza a Bogotà e avrebbe aiutato quella donna.
Sapete qual'è la prima cosa che Dio ci chiede? Dei peccati di omissione! Sono così gravi! Non immaginate quanto! Un giorno d'estate, come me! Questi peccati fanno piangere Dio! Il bene che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto! Dio piange vedendo i Suoi figli soffrire per la mancanza di compassione e per l'indifferenza degli altri, per tanti che soffrono, e noi non facciamo niente per loro! Il Signore ci mostrerà le conseguenze del nostro peccato, per essere stati indifferenti davanti alle sofferenze degli altri; tanto dolore c'è nel mondo per la nostra indifferenza, disinteresse e cuore duro.
Riassumendo, quella contadina, vedendo che la seguivano per ucciderla, è fuggita con i bambini e cerca rifugio a casa del sacerdote di quel paese. Il parroco afflitto, gli dice che deve fuggire perché se la trovano l'ammazzano! E in fretta ha fatto quello che gli è sembrato migliore per lei. Molto preoccupato l'ha mandata a Bogotà e gli ha dato dei soldi e alcune lettere di raccomandazione! Lei è uscita in fretta, con quelle lettere, ed è andata in quei posti che il parroco gli ha raccomandato, ma non l'hanno accolta da nessuna parte. Sapete dove è finita? Sapete chi, alla fina, ha aiutato quella donna? Coloro che l'hanno messa in una casa di prostituzione!!!
Il Signore mi aveva dato una seconda opportunità per aiutare quella donna. Un anno dopo la rivedo. Era una giorno che ero andata al centro della città. Io detestavo andare al centro perché sapevo di incontrare miseria e, siccome mi sentivo superiore, non mi piaceva. Ma in quel giorno dovevo proprio andare e mentre camminavamo mio figlio mi domandato: “Mamma perché quella donna si veste così con quella gonna corta?” Io gli ho risposto: “Non guardala! Quelle sono donne da disprezzare, che vendono il corpo per fare soldi, sono prostitute, donne sporche.” Pensate un po', con questo modo di parlare e, per di più, avvelenando mio figlio, così ho classificato quella donna, una sorella caduta in disgrazia per colpa e indifferenza di un popolo.
Il Signore mi ha detto: “Gli indifferenti sono i tiepidi, quelli che io vomito; un indifferente non entrerà mai in Cielo! Un indifferente passa nel mondo e non si interessa di niente, oltre casa sua e i suoi interessi. La tua morte spirituale è cominciata quando non ti sei interessata più di quanto succedeva ai tuoi fratelli. Quando pensavi solo a te stessa e al tuo benessere!”
Quali tesori spirituali porti
Sono venuta in questo mondo per dar il mio aiuto nella costruzione di un mondo migliore. I talenti che il Signore mi ha dato erano per aiutarlo a dilatare il Sua Regno sulla terra. Ma io non ho fatto questo! Al contrario! Quanti cattivi consigli ho dato, quanti cattivi esempi! Così ho trascinato molti verso il male. Non ho mai utilizzato bene i talenti che Dio mi ha dato, mai!
Il Signore mi ha domandato: “Quali tesori spirituali porti?” Tesori spirituali? Le mie mani erano vuote! Allora, il Signore mi ha detto: “A che cosa ti sono serviti i due appartamenti che avevi, le case che avevi, i consultori, tu che ti consideravi una professionale di successo; per caso sei riuscita a portare qui qualche pezzettino di mattone? A che cosa ti è servito il culto prestato al tuo corpo? Il denaro che hai speso per questo? E tutte le preoccupazioni per mantenerti in forma? E tutte le diete con cui hai torturato il tuo corpo? Hai fatto del tuo corpo e di te stessa un dio. A che cosa ti serve tutto questo ora, qui? è vero, davi molte cose, ma era solo per inorgoglirti, per sentirti dire che eri buona. A tutti riuscivi a manipolare con i tuoi soldi perché ti facessero dei favori. Dimmi, di tutto questo questo, che cosa hai portato qui? Quando ti ho benedetta con la tua rovina, non è stato un castigo, come tu pensavi, ma una vera benedizione. Si, quella rovina era per spogliarti di tutte quelle divinità, a cui tu servivi! Era perché tu ti voltassi verso di me!
Ma tu, orgogliosa, ti sei ribellata, non hai voluto scendere dal piedistallo, dalla tua carriera sociale, e maledicevi, schiava, com'eri del tuo denaro! Pensavi che da sola ti eri guadagnata tutto, tu da sola, con la forza della tua volontà, con lo studio, perché lavoravi, lottavi ... Ma no! Guarda quanti altri professionali ci sono, migliori di te, e che hanno lavorato più di te, e in che situazione si trovano! Ma a te molto ti è stato dato e molto ti è richiesto.
Dovete sapere che anche per un piccolo grano di riso sprecato ho dovuto rendere conto a Dio! Per tutte le volte che ho buttato via il mangiare nella spazzatura!
Nel Libro della Vita mi sono vista quando ero piccola e la mia famiglia era povera, mia madre cucinava i fagioli, ma io dicevo: “Ancora una volta questi maledetti fagioli, un giorno, quando avrò molti soldi, non li mangerò più”. Ho che, un giorno, avevo buttato via i fagioli che mia madre mi aveva servito, senza che lei se ne accorgesse. Quando mia madre ha visto il mio piatto vuoto, ha pensato che li avevo mangiati in fretta perché avevo molta fame, e mi ha riempito un'altra volta il piatto, dandomi la sua parte, e rimanendo lei stessa senza mangiare. Il Signore mi ha mostrato che chi veramente aveva passato fame molte volte era proprio mia madre. Aveva 7 figli, e preferiva rimanere lei a digiuno, ma che non ci mancasse il necessario, perché eravamo molto poveri. In quel giorno lei, come tante altre volte, a preferito non mangiare, mentre io avevo buttato via il mangiare nella spazzatura. E questo era successo molte volte, non solo per causa nostra, ma anche perché qualche povero aveva bussato la nostra porta chiedendo da mangiare. Mia madre ha passato fame, ma non lo ha fatto mai pesare, nessuno se accorgeva. Non si mostrava amareggiata, ne triste. Al contrario, aveva sempre un sorriso sulle labbra e non lasciava notare niente.
E io, vi ha già detto che gioia di figlia io ero? Io chiamavo mio padre «Pietro, lo spaccapietre» e a mia madre dicevo che era fuori moda! Che era una vecchia antiquata e cose di questo genere, arrivavo fino al punto di negare che lei era mia madre, per vergogna! Pensate un po'!
Ma non potete immaginare le grandi benedizioni che ho ricevuto grazie a mia madre. Una madre che andava in chiesa, che pregava davanti al Santissimo Sacramento, e offriva tutte le sue sofferenza al Signore, e si fidava, si fidava sempre!
Il Signore mi ha detto: “Mai nessuno ti ha amata, ne ti amerà, come tua madre! Si, nessuno ti ha amato così teneramente come lei!” Dopo di questo, il Signore continuava a mostrarmi come, ogni volta che facevo una festa, quando era ricca, quei banchetti abbondanti e poi, tutto qual mangiare finiva nella spazzatura, senza tanti ripensamenti.
Il Signore ha continuato: “Guarda i tuoi fratelli che hanno fame!” e, quasi gridando, mi ha detto: “Io avevo fame!” Non potete immaginare come duole al Signore, la fame e le sofferenze dei suoi figli. Come gli duole il nostro egoismo, la nostra mancanza di carità verso il prossimo.
E continuava a mostrarmi come, a casa mia, avevo molti oggetti preziosi, carissimi. Ed era vero, in quel tempo avevo molte cose di valore a casa e poi vestiti molto eleganti, carissimi. Il Signore mi diceva: “Io ero nudo e tu avevi l'armadio pieno di vestiti cari e nemmeno li usavi!”. Mi faceva vedere come ero invidiosa, le mie amiche compravano vestiti cari e io ne compravo dei migliori. Se qualcuna di loro comprava una buona automobile io dovevo comprarne una migliore. Il Signore mi diceva: “Tu sei stata sempre superba, ti comparavi agli altri, ma sempre con persone ricche, più ricche di te, mai ti sei piegata verso il basso, verso quelli più poveri. Quando eri anche tu povera, camminavi verso la santità, eri capace di dare anche quello di cui avevi bisogno”. E mi mostrava come era rimasto contento quando mia madre, nonostante la nostra povertà, era riuscita a comprarmi un paio di scarpe da tennis di marca e io ero così contenta. Ma uscendo di casa ho incontrato un bambino scalzo, ed io mi sono tolta le scarpe da tennis e gliele ho regalate. Sono tornata a casa senza scarpe, mio papà quasi mi ammazza! E lo capisco perché eravamo poveri, e che grande sforzo è stato, comprarmi quelle scarpe! Ma il Signore era felice! Come gli era caro il mio cammino! Nonostante la mia famiglia fosse complicata e povera, il Signore, attraverso mia madre, per le sue preghiere e per la sua bontà, ci benediceva. Il Signore mi ha mostrato che se io non avessi chiuso le porte alla grazia dello Spirito Santo, con i talenti che mi aveva dato, avrei potuto aiutare tanta gente. E mi mostrava tutta l'umanità e come noi siamo chiamati a rispondere di tante situazioni umane e, invece, come chiudiamo il cuore a Dio e allo Spirito Santo, e alle Sue aspirazioni divine. Mi diceva: “Io ti avrei ispirato, tu avresti pregato per loro e il male non sarebbe entrato in loro, causando mali ancora peggiori”.
Per esempio, il Signore mi ha mostrato una bambina che era stata violata da suo padre. Se io avessi pregato, se non avessi chiuso il cuore alle aspirazioni dello Spirito Santo, non sarebbe successo, perché, con la preghiera avrei impedito che il demonio lo possedesse. E quella giovane non si sarebbe suicidata.
Il Signore ha continuato, dicendomi: “Se avessi pregato, quella ragazza non avrebbe fatto l'aborto, e quell'altra non sarebbe morta abbandonata in un ospedale. Se avessi pregato, Io ti avrei consigliato come aiutare i tuoi fratelli e Io stesso ti avrei accompagnato. Ti avrei fatto incontrare quelle persone. Quanto dolore nel mondo che tu avresti potuto alleviare!”
Mi ha mostrato, dopo, quante persone soffrono nel mondo e quante io avrei potuto aiutare. Io non mai lasciato che lo Spirito Santo mi toccasse, ne mi sono lasciata commuovere per le sofferenze altrui. Il Signore mi ha detto: “Guarda le sofferenze del mio popolo, e come è stato necessario che Io ferissi la tua famiglia con il cancro, per farti commuovere, perché sentissi compassione per quelli che soffrono di cancro. Ma a niente è servito, ti sei commossa solamente quando tuo marito è stato sequestrato”. E il Signore quasi mi grida: “E tu, di pietra!!! Incapace di sentire amore!”
Come si vede nel Libro della Vita
Tento spiegare come si vede nel Libro della Vita. Io ero molto ipocrita, falsa, di quelle persone che davanti ti elogiano e dietro parlano male di te. Davanti tutto bello e dentro ... non sente quello che sta dicendo. Io, per esempio, elogiavo qualcuno dicendo: “Come sei bella, che bel vestito, ti sta molto bene, ma dentro mi dicevo: mi fai schifo, sei brutta e, per di più, pensi di essere una regina!” Questa era la mia maniera di pensare.
Nel Libro della Vita vediamo tutto questo, ma con una differenza, che vediamo anche i pensieri. Tutte le mie bugie era scoperte «al rosso vivo» e tutti le potevano vedere. Quante volte sono fuggita da mia madre che non mi lasciava andare da nessuna parte, dicendo delle bugie: “Mamma ho un lavoro di gruppo nella biblioteca” e mia mamma credeva, ed io, invece andavo al cinema, a vedere un film porno, o in un bar a bere una birra con le mie amiche. Ed ora mia madre assisteva a tutto questo, nei minimi particolari. Che vergogna! Che grande vergogna!
Sapete, quando i miei genitori erano poveri, portavo a scuola una banana per merenda e un poco di latte. Dopo buttavo via la buccia di banana non importa dove. Non pensavo che qualcuno potesse scivolare e farsi male. Anche questo, il Signore mi ha fatto vedere, con tutte le conseguenze; mi ha mostrato tutte le persone che erano cadute e, perfino, come qualcuno ha anche rischiato di morire, a causa della mia irresponsabilità.
Ho visto, con molto dolore, che solo una volta mi sono confessata bene, quando ero adulta. È stato quando una signore mi ha dato 4.500 pesos più del dovuto come resto, in un supermercato di Bogotà. Mio papà mi aveva insegnato che dobbiamo essere giusti e non toccare mai nemmeno un centesimo di quello che è degli altri. Mi sono accorta di questo quando, in macchina, mi dirigevo verso il mio consultorio, e mi dicevo: “Guarda quella brutta vecchia, quella bestia (ero così che io parlavo) mi ha dato 4.500 pesos in più e adesso mi tocca tornare indietro. Ho guardato nello specchio retrovisore e vedo la strada piena di transito e mi dico: “Io non torno indietro, non posso ritardare, perdere tempo! Chi l'ha comandata ad essere così distratta!”. Ma sono rimasta con il rimorso di coscienza per quei soldi. In questo, mio papà mi aveva educata bene.
Nella Domenica mi sono confessata, dicendo: “Padre, io mi accuso di avere rubato 4.500 pesos, non li ho restituiti, me li son tenuti!”. Non ho nemmeno fatto attenzione a quello che il sacerdote mi ha detto, ma, sapete, il maligno non poteva accusarmi di essere una ladra!
Il Signore, allora, mi ha detto: “Quella tua mancanza di carità per non aver restituito i soldi, e per te 4.500 pesos non erano niente, ma per quella donna era l'alimentazione di tre giorni. La cosa più triste é che il Signore mi ha fatto vedere quella donna che soffriva e, per colpa mia, ha passato tre giorno senza mangiare, lei e i suoi bambini.
Quando io faccio qualcosa, il mio atto ha delle conseguenze, c'è qualcuno che soffre per colpa mia. Quello che facciamo, ma anche quello non facciamo, ha le sue conseguenze per noi e per gli altri! Tutti vedremo quello che abbiamo fatto e quello che non abbiamo fatto e le relative conseguenze per noi e per gli altri! Vedremo le conseguenze nel Libro della Vita. Quando ci presenteremo davanti a Dio per essere giudicati, come è successo a me. Quando si è chiuso il Libro della Vita sono rimasta con una vergogna e una tristezza così grandi, quanto dolore ....
Il libro della mia mia vita si è chiuso nella forma più bella.
Nonostante i miei peccati, le mie immondizie, la mia indifferenza e i miei sentimenti orribili, il Signore mi ha cercata fino all'ultimo istante della mia vita e mi mandava sempre “strumenti”, persone, mi parlava, perfino, mi sgridava, mi toglieva le cose, mi ha fatto cadere in rovina, perché mi cercava e perché io lo cercassi. Egli mi ha cercata fino all'ultimo istante.
Sapete chi è il nostro Dio e Padre? È un Dio potente, innamorato, che chiede mendicando a ciascuno di noi che si converta. Ma io, quando le cose andavano male, dicevo: “Dio mi ha castigato, mi ha condannato!”. Ma non è così! Egli non condanna mai. Io, con il mio libero arbitrio, ho scelto chi era mio padre, e non era Dio. Avevo scelto Satana come padre.
Quando mi ha colpito quel fulmine e mi hanno portata all'ospedale, ma prima ero stata al pronto soccorso. Nell'ospedale c'erano molti ammalati, tanti feriti, e non c'era più spazio disponibile, dove mettermi. Quelli che mi avevano portata là domandavano “dove possiamo lasciarla?”. Quei medici rispondevano “lasciatela li, nel pavimento””. Ma non volevano lasciarmi per terra, perché bruciata com'ero potevo prendere una infezione e certamente sarei morta.
In quelle ore in cui mi avevano messo in un angolo, i medici mi guardavano con una faccia ... perché non potevano abbandonare altri ammalati che avevano avuto un infarto, per esempio, o qualche altro molto grave, ma che ancore aveva qualche speranza di vita. Io invece, ero completamente bruciata, nera come il carbone, era più probabile che sarei morta.
Ma io ero cosciente e molto irritata, borbottando, perché i medici non si interessavano di me. Ma è arrivato un momento in cui io ero calma, non stavo borbottando, allora è venuto il Signore Gesù Cristo, che si era abbassato e mi era molto vicino, mi ha toccato la testa con la Sue Mani per consolarmi. Riuscite a immaginare? Immaginate che tenerezza! Io pensavo che avevo le allucinazioni: “Come è possibile vedere il Signore qui?” Ho chiuso gli occhi e li ho riaperti e continuavo a vederlo! Allora mi ha detto, con grande tenerezza: “Guarda, piccolina, tu morirai. Senti il bisogno della Mia Misericordia?
Immaginate! Io dicevo: “Misericordia! Misericordia! Ma perché? Che cosa ho fatto di male?” Non avevo coscienza dei miei errori, ma era chiaro che sarei morta. Si era chiaro! Mi affliggevo: “Morirò!!! Ah ... i miei anelli di diamante!”
Mi sono ricordata subito dei miei anelli. Mi guardo e vedo tutta la carne delle mia dita bruciata, come se ci fosse stata una esplosione. Ma mi dicevo: “Devo togliermeli, ad ogni costo! Perché se li tagliano perdono valore. Non pensavo ad altro, vedevo le mie dita gonfiarsi e pensavo solo a togliermi gli anelli perché non volevo che li tagliassero! Non immaginate che puzza sgradevole di carne bruciata. E quando muovevo gli anelli per toglierli puzzava ancora di più. Mi sentivo svenire dai dolori, ma insistevo, dicendomi: “No, No, Io devo riuscire! Io riesco, perché a me nessuno mi vince ... io toglierò questi anelli ... non morirò senza averli tolti”. Quando alla fine sono riuscita a toglierli, mi sono detta: “Ah, morirò e queste infermiere me li ruberanno!”.
In quello stesso momento arriva mio cognato. Io tutta contenta gli dico “Salva i miei anelli!” e glieli ho dati. Egli era medico, meno male, se no io avrei buttato via quegli anelli, lontano, ben lontano! Erano bruciati e con pezzetti di carne attaccati. Gli ho detto di darglieli a Fernando, mio marito, a aggiunsi: “Dici alle mie sorelle che prendano con loro i miei figli perché rimarranno senza mamma, perché non esco viva da qui!”
La cosa peggiore è che io non stavo approfittando di quei momenti che Gesù mi stava concedendo per chiederGli Misericordia e perdono. Ma come potevo chiedere perdono se io pensavo di non avere peccati! Io pensavo di essere una santa! Ed è proprio quando ci sentiamo santi che ci condanniamo. Quando mi sono tolta gli anelli e li ho consegnati a mio cognato mi sono detta: “Adesso posso morire!” Il mio ultimo pensiero è stato questo: “Ah, con quale denaro mi faranno i funerali, con quel grande debito nella banca ...”
Dio ci ama a tutti, a ciascuno di noi, indipendentemente se siamo buoni o cattivi, e tanto, che perfino nell'ultimo momento, viene a visitarci, con tanta tenerezza, ci abbraccia con tutto il Suo amore, Egli vuole salvarci, ma se non accettiamo e non Gli chiediamo perdono e Misericordia, ci lascia liberi per seguire quello che abbiamo scelto. Così si è chiuso il Libro della Vita.
Il ritorno
Quando il Libro della Vita si è chiuso, non potete immaginare come mi sentivo, ero letteralmente terrorizzata. Mi vedo con la testa verso il basso e sento che mi avvicino ad un buco e dopo di quel buco, si apriva quella cosa che mi sembrava una grande bocca. Cado e terrorizzata comincia a invocare gridando tutti i santi, non immaginate la grande quantità di santi che sono riuscita a nominare: Santo Ambrogio, Santo Agostino, Santo Isidoro ... non sapevo di conoscerne così tanti! Non ero cero una buona cattolica! Ma quando ho finito, è rimasto il silenzio ... sentivo un vuoto immenso, un dolore e una grande vergogna e vedevo che nessuno mi poteva aiutare.
E mi dicevo: “E tutta quella gente che nella terra mi diceva che ero una santa ... e speravano che dopo la mia morte io avrei pregato per loro. E adesso per dove sto andando? O alzato lo sguardo e mi sono incontrata occhi negli occhi con mia madre. Ho sentito tanta tristezza, un dolore profondo, perché lei aveva fatto di tutto per mettermi nelle mani di Dio. Allora, con grande dolore e vergogna ho gridato: “Mamma che vergogna! Mi sono condannata! Dove sto andando, non ti vedrò mai più!”
Ma in quel momento, Gesù mi ha concesso una grazia molto bella. Io ero immobile e Dio ha permesso a mia madre di muovere le dita indicandomi di guardare verso l'alto. Quando ho guardato verso l'alto, mi sono uscite come delle croste dagli occhi e ho sentito molto dolore. Ero stata liberata dalla cecità spirituale e, in quello stesso momento, ho visto una paziente entrare nel mio consultorio e mi ha detto: “Guardi, mi dispiace molto, sono triste per causa sua. Perché lei è troppo materialista, ma se un giorno, per qualsiasi dolore, o quando si sente in pericolo, non importa quale, invochi a Gesù Cristo perché la guarisca col Suo sangue, gli chieda perdono, perché mai e poi mai l'abbandonerà, perché Egli ha pagato il prezzo del Suo Sangue anche per lei”
Io, con quella grande vergogna e con quel dolore così grande, ho cominciato a gridare: “Signore Gesù Cristo abbi pietà di me! Perdonami! Signore dammi una seconda opportunità!”
È stato un momento meraviglioso, bellissimo. Il più bello! Non ho parole per descriverlo. Perché Gesù si è abbassato e mi ha salvato da quel buco! Mi ha alzata e mi ha portata in un luogo pianeggiante! E mi ha detto, con molto amore: “Si, tu tornerai, e avrai una seconda opportunità ... non per la preghiera della tua famiglia, perché è normale che piangano per te, ma per la preghiera di altre persone che ha pianto e pregato per te”.
Sapete che cosa ho visto? Il grande potere della preghiera, fratelli! Sapete come possiamo stare tutti i giorni alla presenza del Signore? Pregate tutti i giorni per i vostri figli e per i figli delle persone del mondo intero! Pregate per gli altri! Così sarete sempre alla presenza di Dio, tutti i giorni. Ho visto, come delle piccole fiammelle di luce, migliaia e migliaia, salire alla presenza del Signore; piccole fiamme, bianche, piene di amore. Erano le preghiere di molte persone che pregavano per me, che si commuovevano, dopo aver visto quello che mi era successo, nei giornali, nella televisione, e pregavano e offrivano messe per me. Il più grande regalo che si può offrire per qualcuno è la Messa. Non esiste niente di più grande per aiutare qualcuno, se non la Santa Messa. È anche ciò che più aggrada a Dio; vedere i suoi figli intercedere per gli altri, per aiutare il fratello. Perché la Messa non è opera umana, ma è opera di Dio. In mezzo a quelle luci, ce n'era una enorme, bellissima, una luce molto più grande delle altre.
Sapete perché sono qui? Perché sono ritornata? Perché nella mia terra esiste un santo.
Ho guardato con curiosità, ma chi poteva essere quella persona che mi amava tanto? Il Signore mi ha detto: “Quella persona che vedi ti ama tanto, molto, e nemmeno ti conosce.” E me lo ha mostrato. Era un povero contadino che viveva in montagna, in Serra Nevada di Santa Marta. Il Signore mi ha mostrato, come quest'uomo era veramente povero, nemmeno aveva il sufficiente per mangiare. Tutta la terra che aveva coltivato si era bruciata, perfino le galline che aveva, era passata la «guerriglia» e gliele aveva prese. Anche il suo figlio maggiore gli avevano portato via perché gli serviva. Ebbene, questo contadino era sceso in paese per la Messa. Il Signore mi ha fatto sentire attentamente la sua preghiera, pregava così:
“Signore, io Ti amo! Grazie per la salute, grazie per i miei figli! Grazie per tutto quello che mi dai! Sii lodato Signore, Gloria a Te”
La sua preghiera era solo lode a Dio e ringraziamento! Il Signore mi ha fatto vedere come in tasca aveva una banconota di 5.000 pesetas e un'altra di 10.000, era tutto quello che aveva. Sapete che cosa ha fatto? Ha messo la nota di 10.000 nell'offertorio! Io ne avrei messo una di 5.000, ma solo e quando me ne capitava qualcuna falsa nel consultorio!
Ma egli non ha dato quella di 5.000, ma quella di 10.000. E quelle due banconote per lui era tutto quello che aveva. E non stava per niente di mal umore, ne brontolava per la sua povertà, ma ringraziava e lodava a Dio! Che esempio, fratelli! Dopo, quando è uscito dalla chiesa, è andato a comprare barra di sapone azzurro, che hanno avvolto in un foglio di giornale «O espectator» del giorno prima. In quel foglio c'era la notizia del mio incidente e la mia fotografia, dove apparivo tutta bruciata.
Quando quest'uomo ha visto quella notizia, mentre leggeva, comincia a piangere di commozione; piange tanto come se io fossi per lui una persona molto cara, e prostrato, con la faccia per terra, chiede a Dio, con tutto il cuore:
“Padre, mio Signore, abbi compassione di questa mia sorellina, salvala, salvala Signore! Vedi, Signore, se tu salvi questa mia sorellina, io prometto che vado al Santuario di Buga a compiere questa promessa, ma salvala, Signore!”
Il Santuario di Buga è una piccola chiesa dove si venera il Signore dei Miracoli, e si trova in un piccolo paese con quel nome. Questo santuario è famoso per i miracoli e le grazie che riceve chi prega con fede.
Pensate un po', quel povero contadino non malediceva, non brontolava perché la sua famiglia passava fame, ma lodava e ringraziava Dio, e con una capacità di amare il prossimo, così grande, che, nonostante gli mancava da mangiare, era capace di attraversare il paese per pagare una promessa fatta per qualcuno che nemmeno conosceva.
Il Signore mi ha detto: “Questo è il vero amore al prossimo! È così che devi amare il prossimo”; e, in quel momento mi ha dato questa missione:
“Tu ritornerai per dare la tua testimonianza; la ripeterai non mille volte, ma mille per mille. Guai a colui che ascoltandoti non cambia vita, perché sarà giudicato con più severità, così come lo sarai tu nel tuo secondo ritorno, gli unti, che sono i miei sacerdoti o chiunque non ti ascolterà; perché non c'è peggior sordo di chi non vuole udire, ne peggior cieco di chi non vuole vedere.”
Questa, miei cari fratelli, non è una minaccia, anzi, il contrario! Il Signore non ha bisogno di ricorrere alle minacce, questa è per me una seconda opportunità come lo è per voi! Mostra come Dio è innamorato di noi, e mette questo specchio davanti a voi, che sono io, Gloria Polo. Dio non vuole che ci condanniamo, ma che viviamo con Lui, in Paradiso. Ma, per questo, ci dobbiamo lasciare trasformare da Lui.
Alla fine di questa vita, anche a voi, il Signore aprirà il Libro della Vita, a ciascuno di voi; quando moriremo, tutti passeremo questo momento, uguale, come l'ho passato io; vedremo, allora, così come in questo momento, ma con la differenza che riusciremo a leggere i pensieri e i sentimenti, le nostre azioni e le sue conseguenze, quello che potevamo aver fatto e non lo abbiamo fatto, con tutte le sue conseguenze, alla presenza di Dio.
Ma la cosa più bella è ciascuno vedrà il Signore, faccia a faccia, che ci chiede di convertirci, fino all'ultimo momento, si, fino all'ultimo momento ce lo chiede, perché cominciamo ad essere creature nuove, come Lui, perché, senza di Lui, non possiamo far niente!
Guarigione fisica
Quando il Signore mi ha fatto ritornare, immediatamente, i miei reni che non funzionavano più – nemmeno mi facevano le dialisi perché era inutile perché io stavo morendo – all'improvviso hanno ricominciato a funzionare, lo stesso i polmoni, anche il cuore ricomincia con forza. Non potere immaginare la grande sorpresa dei medici! Io non avevo più bisogno di stare legata a nessuna macchina, per niente!
È cominciato il mio recupero fisico, ma non sentivo niente dalla cintura in giù, e un mese dopo, gli stessi medici, mi dicevano: “Guardi, Gloria, Dio sta facendo un miracolo con lei; perché perfino è cresciuta la pelle, sopra le ferite. Ma per le sue gambe non possiamo far niente, dovremo tagliarle!”
Quando mi hanno detto questo, - a me che ero sportiva e passavo 4 ore al giorno in palestra – volevo fuggire di là, ma non potevo perché le mie gambe non funzionavano, ho tentato, ma sono caduta. Io stavo nel quinto piano, ma mi hanno fatto salire nel settimo, per rimanere là fino al giorno dell'operazione. Ho incontrato là una signora a cui avevano tagliato le gambe, ma che dovevano tagliarle un altra volta, più sopra. Allora ho pensato che non c'è ricchezza sufficiente per pagare la grande meraviglia che sono le gambe. Quando mi dicevano che me le dovevano tagliare, sentivo una grande tristezza; non avevo mai ringraziato il Signore per le mie gambe, al contrario. Io, che avevo la tendenza a ingrassare, mi sottoponevo a diete da fame, e spendevo una fortuna per essere elegante; e adesso vedevo le mie gambe tutte nere, bruciate, senza carne, e per la prima volta ho ringraziato a Dio per avercele ancora.
“Signore, ti ringrazio per le mie gambe e ti chiedo il favore di lasciarmele perché io possa camminare. Per favore, Signore, lasciami le mie gambe!”
In quello stesso momento ho cominciato a sentirle, erano nerissime, senza circolazione. Era venerdì. Quando sono venuti i medici sono rimasti sorpresi, perché erano rosse, era ripresa la circolazione. I medici mi toccavano e non volevano credere.
Io ho detto loro: “Ho un dolore terribile alle gambe!” Ma penso che mai nessuno è stata così felice, sentendo quel dolore alle gambe. Il medico mi ha risposto che nei 38 anni che aveva lavorato in quel servizio, mai aveva visto una cosa del genere.
Un altro miracolo che il Signore ha fatto sono i seni e le ovaie. Il medico mi aveva detto che non avrei più potuto ingravidare. Io ero perfino soddisfatta perché Dio mi aveva dato un metodo naturale per non ingravidare. Ma un anno e mezzo dopo, vedo che i miei seni cominciano a crescere, a riempirsi, a prendere forma. Sono rimasta molto meravigliata, e quando sono andata dal medico, mi disse che ero gravida! E con questi seni ho allattato mia figlia.
Conclusione
A Dio niente è impossibile. Che Dio vi benedica a tutti immensamente; gloria a Dio e gloria a Nostro Signore Gesù Cristo. Che Dio vi benedica! Vi presento mia figlia. Questa bambina è un miracolo! È la figlia che Dio mi ha dato, con le ovaie bruciate! Cosa che per i medici era cosa praticamente impossibile! Ma a Dio niente è impossibile. È qui, si chiama Mariagiosé
Nota del traduttore.
Gloria Polo vive attualmente in Colombia, dove continua a lavorare come dentista. È rimasta con enormi cicatrici, ma ha una vita normale. Adesso è una donna di molta fede. Viaggia molto per dare la sua testimonianza a migliaia e migliaia di persone. Sta vivendo la missione che Dio le ha affidato. Questa testimonianza è la traduzione di un CD che contiene la sua testimonianza data nel 5 maggio 2005 nella chiesa di Caracas, ed è tradotto dallo spagnolo. Traducendo ho cercato di essere fedele e evitare le ripetizioni tipiche della lingua parlata.


Potete visitare la pagina in Internet: http://www.gloriapolo.com/
È anche possibile scaricare il CD, sentendo la sua viva voce.

Padre Leone Orlando, Missionario Scalabriniano

Fonte: http://www.euve24544.startvps.com/ar1/gloria-polo.html