Il mio primo viaggio a Medjugorje.
E’ quasi trascorso un anno dal mio viaggio a Medjugorie.
Salito sul pullman, e non conoscendo nessuno, mi sono seduto cercando di
non disturbare nessuno ma cercando nei visi delle persone qualcosa che
mi facesse capire i tipi di persone con cui mi sarei confrontato nei
prossimi giorni. Il viaggio fu molto lungo e impegnativo, ma la nostra
guida “Uriele” ci aiutò a rendere il viaggio più piacevole con qualche
notizia storica, geografica, qualche battuta e con le indicazioni degli
appuntamenti dei vari giorni.
Poco prima di arrivare in paese dal pullman guardavo fuori incuriosito
dal panorama che mi circondava, cercavo di capire cosa ci fosse di
particolare in quella terra, e perché la madonna avesse scelto quel
posto per manifestare la sua presenza.
Portavo con me in quel viaggio le sofferenze di una serie di problemi
che mi assillavano, che laceravano il mio cuore con dolori che mi
impedivano una visione della realtà obbiettiva. Tutto vedevo con una
nebbia negli occhi perché il dolore non mi faceva capire il senso della
realtà.
Appena i mie piedi hanno cominciato a toccare quella terra e a respirare
l’aria di quei luoghi ho iniziato a sentire e a percepire che in quel
posto ci fosse qualcosa di diverso.
Ma pensavo anche che forse ero io in una condizione di sofferenza,
quella che mi aveva portato a fare questa esperienza, che manifestava
sensazioni e stati d’animo viziati dalla mia mente, misti forse a delle
aspettative e dalle parole delle persone che stavo iniziando a
conoscere.
Depositati bagagli e dopo un buon pranzo, nel pomeriggio salita sulla
collina del Prodbrdo, luogo della prima apparizione, dove c’è la statua
della Madonna. Il percorso è molto disagevole, perché non esiste un vero
e proprio sentiero, ma un percorso fatto di rocce e pietre che va fatto
con calma per non rischiare di farsi male (ma chissà perché anche le
persone con difficoltà ed anziani alla fine arrivano alla statua
incolumi senza grossi problemi).
Mano a mano che salivamo si facevano delle soste e delle preghiere e la
nostra guida “Anita” ci raccontava aneddoti di questi ultratrent’anni di
storia di messaggi tra Madonna e i veggenti.
Arrivati alla statua della Madonna un silenzio e una pace circondavano
la zona, e le mie gambe hanno ceduto quasi improvvisamente ai suoi piedi
e un pianto intenso è esploso. Ho ripercorso in poco tempo diversi
momenti della mia vita, sopratutto i momenti più bui e sofferenti, tutti
i miei lati peggiori, i peccati e il male che volontariamente o
involontariamente avevo causato. Allo stesso tempo però mi sono sentito
avvolto da un amore che non si può spiegare. Un amore che solo chi vive
questa esperienza può veramente capire. Un amore grande ed infinito che
mi diceva che sono importante ed amato malgrado tutto. Forse si può
paragonare all’amore che si ha quando ti nasce un figlio, oppure quando
vivi un evento particolare di tanta gioia della tua vita e che ti porta a
commuoverti. Ma è solo un paragone. Questo amore che ti arriva è
immenso e non finisce mai.
Quello che vorrei testimoniare però non è quello che mi è successo lì a
Medjugorje. Infatti i non credenti e gli scettici considerano
enfatizzazione degli eventi e degli stati d’animo prodotti dalla psiche.
La Madonna in uno dei tanti messaggi che ci ha lasciato, nel corso di
questi anni è che ci vuole fare testimoni, apostoli di Gesù
suo figlio. Ecco perché chi va a al cospetto della Madre è chiamato. E’
chiamato per poi prendere coscienza del suo piccolo o grande impegno
nella propria esistenza. Mi sono reso conto in questo anno di quanto
siamo tutti fragili, di quanto siamo tutti piccoli e vittime delle
tentazioni, del peccato. Ma non è che questa condizione ci rende
perdenti, perché Dio è misericordioso e perdona sempre. La
consapevolezza di quello che siamo, è che possiamo combattere il peccato
giorno per giorno, il cadere per poi rialzarci sempre, è questo che di
deve dare speranza. Ma ancora di più è che abbiamo le armi per vivere
una vita serena. Siamo amati, e di una amore che non finisce mai. Io ora
piango commosso quando vedo Gesù in croce, quando prendo l’eucarestia
sento Gesù farsi vivo dentro me. Bastano gli sguardi, basta tenere il
Rosario in mano per sentire la sua presenza della Madonna che come madre
ti coccola nelle tue difficoltà. Ma non basta, questo amore, ho
imparato a riscoprirlo nelle persone, nelle persone che incontro tutti i
giorni. I cuori che incontro e che si aprono spontaneamente come si
aprono i nostri. Ho scoperto il vero senso dell’amicizia. Ho scoperto
quanto sia bello e gioioso perdonare, e fare qualcosa per gli altri,
pregare non per se stessi ma per chi ha veramente bisogno delle tue
preghiere.
Ho imparato a seguire la messa non come un rito nato solo dalla cultura e
tradizione, ma a sentire che lui Gesù è lì, è presente. Come non si può
piangere di gioia sentendo la sia forza e il suo amore?
Ho imparato che Gesù è presente nelle persone che incontro, nei gesti
dell’amicizia, nei sorrisi che si donano e che si ricevono. Ho imparato
il vero senso dell’essere famiglia, che è rispetto, fiducia, perdono e
misericordia. Tutte parole che tutti sentiamo, ma che poi non
pratichiamo, non viviamo.
In questo anno di fede sono successe tante cose. La forza della Madonna
che ci vuole testimoni di Fede ha fatto sì che come tanti grani di un
rosario mi circondassi di tanti altri apostoli uniti insieme per
sostenerci nella preghiera. Ad oggi siamo più di trenta anime che unite
dalla Fede si trovano per pregare insieme. Ecco il vero miracolo di
Medjugorje. Oltre le guarigioni fisiche ci sono migliaia di guarigioni
dell’anima, migliaia di conversioni, tutte silenziose ma crescono e si
moltiplicano.
Questa è la grazia ricevuta. Essere testimone, cercare di essere sale e
luce. Cercare di essere nel mio piccolo e con grande umiltà seminatore
di piccoli di grani del rosario, sarà poi la Madonna che convertirà e
chiamerà a se le sue anime se sapranno ascoltare la sua voce.
Ogni giorno che passa, è un continuo risvegliarmi sapendo che il peccato
è lì dietro l’angolo che mi aspetta, ma anche la misericordia e il
perdono del Signore, e il desiderio e il coraggio di impegnarmi che
dopodomani quel peccato lo saprò affrontare ad annientare senza
lasciarmi tentare. Ogni giorno con grande gioia nel cuore prenderò la
mia croce, e cercherò di imitare gli insegnamenti che mi da Gesù
leggendo le sue parabole. Ogni giorno prendo il mio rosario ed invoco la
Madonna che mi sostenga ed interceda presso suo figlio per darmi la
forza di donare luce e gioia con la mia esistenza.
Ogni giorno cerco di pregare per le anime di questo mondo e di quello
che verrà, di pregare per avere forza nella fede. Ringrazio il Signore e
la Madonna che in questo anno mi hanno dato modo di conoscere tante
anime amiche e di avermi fatto vivere diverse esperienze in cui ho
sentito la potenza dello spirito che mi prende per mano sostenendomi in
ogni momento della mia vita.
Auguro a tutti di mettersi in ascolto del proprio cuore, di ascoltare
quella voce che dentro di sé sta chiamando, quella piccola luce che
cerca di illuminare il buio della propria esistenza. Non preoccupatevi
di quello che eravate e di quello che siete, rallegratevi e gioite per
quello che sarete e troverete nell’amore di Gesù nostro fratello, padre
ed amico e dell’amore grande e protettivo che la Madonna sua e nostra
madre ci da.
Fabio
Fonte : http://www.pellegrinaggisanti.com/la-testimonianza-di-un-pellegrino-rientrato-da-medjugorje/
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