Le
immagini della Madonna di Medjugorje sono molteplici: quella sul piazzale
stilizzata, quella avvolta nella nuvola di stile arabo, la Madonna nella
cappellina, realizzata su indicazione dei veggenti, quella di Tihaljina, ancor
oggi la più diffusa tra i pellegrini, quella che è stata collocata sul
Podbrdo per volontà di p. Slavko.....
Pare
quasi che la Madonna, nella sua lunga permanenza quotidiana a Medjugorje, abbia
voluto manifestarsi a noi sotto diversi aspetti.
Da
tanto tempo osservavo la Madonna oggetto di devozione nel santuario-chiesa
parrocchiale di Medjugorje e mi ponevo tanti perché.
Avevo cominciato a chiedere
occasionalmente qualche informazione e avevo riscontrato che le mie
perplessità e le mie domande erano condivise da molti.
I lettori più attenti di Senapa
ricorderanno
che sul numero di maggio del XIX anniversario (n. 3 del 2000), in copertina,
avevo collocato a confronto la statua della Madonna della chiesa di Medjugorje e
l'immagine delle Madonna di Guadalupe, tracciando un parallelismo tra le
due apparizioni e le simbologie che portano con sé. Concludevo l'articolo
dicendo che tali simbologie "vanno approfondite, come in ogni apparizione.
Vi sono studi che aiutano a capire e ad amare di più e meglio le esperienze che
andiamo vivendo".
A
dire il vero, la soffiata del confronto tra Medjugorje e Guadalupe mi era giunta
da una ragazza di nome Morena, che avevo incontrato a Modena, e la sua
appassionata argomentazione mi aveva convinto della necessità di approfondire
l'argomento. La fortuna, o forse un'assistenza angelica che non manca anche a
chi lavora nell'informazione, mi ha messo nella condizione di raccontare tutta
la storia della statua della Madonna di Medugorje.
Da
tanto tempo avevo perso i contatti con l'amico Giosuè Tribbia, restauratore di
Bergamo, che ha sistemato tantissime statue anche a Medjugorje e dintorni.
Alcuni mesi orsono mi telefona perché aveva bisogno di certe pubblicazioni
sull'angelo custode (ecco l'assistenza angelica) e il discorso cadde sulla
statua del santuario di Medjugorje.
Giosuè - L'ho restaurata io, su incarico
di padre Slavko, nel 1986.
D.
- Ma sei sicuro?
Giosuè
- Come, sono sicuro? E subito mostra fotografie che lo vedono impegnato nel
restauro, ed altre foto di contorno che documentano la veridicità del fatto.
Il
cuore della storia
D
- Sì, ma i segni che vi sono sulla statua, da dove arrivano?
Giosuè
- Sono stati fatti dallo scultore Giacomo Crepax di Ortisei.
Ero
arrivato al cuore della storia della statua.
D
- Adesso Giosuè mi devi raccontare per filo e per segno tutta la vicenda che
riguarda la statua.
Giosuè
- Per la Pasqua del 1986 un gruppo di Medjugoriani bergamaschi aveva preparato
una statua [di cui mostra la foto] che intendeva regalare al santuario.
Giunti
a Medjugorje, consegnammo la statua a padre Slavko. Parlando del più e del
meno, padre Slavko mi fece notare la statua in pessimo stato che si trovava
allora a destra della chiesa, vicino al coro, attorno alla quale i croati giravano
in preghiera, secondo la loro tradizione.
Mi
resi conto subito, dalla linea e dal materiale ligneo di cui era fatta, che era
una statua di valore. Dissi a padre Slavko: "Io faccio, di mestiere il
restauratore; se lei si fida, io sono in grado di metterle a posto questa
statua". Padre Slavko mi incaricò di effettuare il restauro e a settembre
andai a Medjugorje per realizzare l'opera.
Il
restauro
D
- Sì, ma i segni c'erano già?
Giosuè
- La statua era ridotta in uno stato pietoso, tanto da essere irriconoscibile.
Durante il restauro emersero questi simboli, i più evidenti dei quali erano la
parola MIR a sinistra e la bilancia alla destra delle mani della Madonna. La
scritta MIR su una statua nella chiesa a Meclugorje arrivata prima delle
apparizioni aveva suscitato stupore e molta curiosità. Durante i lavori giunse
a trovarmi un giovane brasiliano che lavorava presso il laboratorio Crepax di Ortisei.
Fu
lui ad avvertire il figlio di Giacomo Crepax, Antonio, deceduto alcuni anni fa,
che la statua di cui spesso aveva parlato suo padre, con simboli particolari,
era probabilmente quella di Medjugorje.
Antonio
Crepax andò a visionare la statua e subito riconobbe che l'opera veniva
sicuramente dal suo laboratorio ed era stata scolpita da suo padre. E così
diede a Giosuè Tribbia la spiegazione dei segni sulla statua.
Giosuè
- Antonio Crepax mi disse che suo padre spesso raccontava che, mentre realizzava
quella statua, sentiva dentro una grande emozione, perché avvertiva che la
stessa era destinata ad andare in un luogo importante di devozione mariana;
per questo sentì l'impulso di disegnare sulla veste alcuni simboli.
D
- Ma gli stessi simboli avevano un significato particolare e intenzionale?
Giosuè
- No, da quello che disse il figlio. Siccome sapeva che andava in un paese
dell'est, scrisse la parola pace-MIR; dall'altra parte, non si sa perché,
mise una bilancia, e nella parte inferiore della veste disegnò un santuario e
altri diversi simboli, secondo la sua sensibilità.
Finito
il restauro, la statua appariva così bella che padre Slavko decise di
collocarla nella nicchia dove oggi si trova e dove ancora oggi accoglie le
preghiere, le suppliche e le lacrime di milioni di pellegrini da tutto il mondo.
Interpretiamo i segni della statua
Per
interpretare correttamente i segni dipinti sulla statua, bisogna andare oltre il
significato più immediato e anzitutto capire perché la Madonna si è
proposta in diverse immagini, quando proprio nel suo santuario, per vie
inimmaginabili, aveva già provveduto a far giungere la più autentica statua
di Medjugorje, quella certamente da lei voluta, e che porta sulla veste la sua
firma di Regina della Pace.
1.
Le diverse immagini
La
presenza di Maria nella nostra generazione non si identifica con un solo volto,
ma si adatta ai più svariati modi di vedere dell'umanità. Si pensi ad esempio
all'immagine di stile arabo, che apre il dialogo con il mondo mussulmano,
situato ai confini dell'Erzegovina. Quanti sforzi fa oggi la Chiesa per aprire
il dialogo con il mondo arabo, a dire il vero con risultati non sempre
brillanti.
2.
Le mani giunte
È
evidente a tutti i Medjugoriani che il messaggio principale della Madonna di
Erzegovina è la preghiera. Ed allora Lei, maestra della preghiera, si fa
vedere nel più tipico atteggiamento della preghiera, con le mani giunte.
3.
La figura e i colori
Basta
un rapido confronto tra la statua della Madonna di cui parliamo con quella che
riportiamo realizzata da un artista su indicazione dei veggenti per capire
che, al di là delle sfumature (come ad esempio la fascia azzurra), il manto e
la veste hanno i colori della Madonna delle apparizioni.
4.
La parola MIR
È
il simbolo più semplice da interpretare. La Madonna appare a Medugorje come
Regina della Pace, quindi la parola pace, più che simbolo, è autentica
manifestazione di Medjugorje.
Questa
parola è sormontata da una corona. Ed anche questo è segno manifesto: Pace
incoronata = Regina della Pace.
5.
La bilancia
Un
po' più difficoltosa risulta l'interpretazione del segno della bilancia alla
destra delle mani, anche perché si presta a interpretazioni giustizialiste che
ho sentito e che non condivido completamente, perché la sua tenerezza è
davvero ineffabile.
La
Madonna è madre, ma è una madre regina, che non fa giustizia di chi sbaglia
perché è madre, ma al tempo stesso è giusta perché è regina. Il simbolo
della bilancia rappresenta l'universalità di Maria, la sua centralità e la sua
globalità nel nostro mondo del XXI secolo. Ma ancor più questo segno indica il
contesto nei tempi dell'uomo in cui avvengono le Apparizioni di Medjugorje: è
il segno della giustizia di Dio che giunge alla fine dei tempi; il tempo dei
segni di Dio, per dirla con le parole di un recente messaggio della Madonna.
Le ultime apparizioni della Madonna sulla terra avvengono sotto il segno di
Dio giusto, che giudica l'uomo e pesa la sua iniquità.
6.
II Calice
l'altro
segno evidentissimo sulla statua è il calice al di sotto delle mani di Maria.
La
preghiera non è fine a se stessa, ma conduce a Gesù e all'Eucaristia.
La
stessa presenza di Maria a Medjugorje non è fine a se stessa, ma è
finalizzata a condurre l'umanità ad un'altra presenza centrale del
Cristianesimo, al vero cuore della vita cristiana, simboleggiata nel calice, che
a sua volta indica Gesù, il Cristo e nostro salvatore, che con il suo Sangue
rappresenta ed è l'unica salvezza.
7.
I santuari sparsi
Anche
il santuario disegnato nella parte inferiore della veste e i diversi simboli che
l'accompagnano hanno una facile interpretazione qualora si pensi alle migliaia
di gruppi di preghiera che sono nati da Medjugorje.
Questi
simboli devozionali sparsi stanno ad indicare che non vi è una centralizzazione
a Medjugorje della presenza mariana, ma che questa trascorre tutte le nazioni
e i paesi del mondo, perché il messaggio partito da Medjugorje è destinato a
raggiungere anche i luoghi più sperduti del pianeta terra, che è regno di
Maria. Sta anche ad indicare che le apparizioni alla nostra generazione non si
chiudono a Medjugorje ma trovano in tanti altri luoghi presenze significative
e percorsi originali per la crescita spirituale (ovviamente la prudenza
suggerisce di tenere gli occhi - due anteriori e uno dietro - ben aperti per
paura delle mistificazioni).
8.
Altri segni
Molti
hanno visto e vedono anche sul manto tanti segni. lo mi sono limitato a quelli
più evidenti.
Conclusione
È
molto difficile, a questo punto della nostra ricerca, ritenere che le intuizioni
o sollecitazioni interiori di Giacomo Crepax nel realizzare questa statua
(che evidentemente deve essere considerata la primigenia e la più autentica
di Medjugorje) fossero solamente frutto dell'ingegno umano.
È
molto più semplice, e quasi ovvio, concludere che la mano e la mente
dell'artista siano state guidate da una potenza superiore che voleva essere
scolpita e dipinta così.
Nelle
pagine seguenti riporto altre documentazioni che meglio illustrano le
particolarità storiche della vera statua di Medjugorje come le sue lacrimazioni
subito dopo il restauro, ed anche testimonianze della sua presenza a Medugorje
da circa un secolo.
La statua ha lacrimato nel 1986 ecco la documentazione
Mentre
stavamo elaborando questo numero, ci sono giunte fra le mani due fotografie
della statua della Madonna di Medjugorje, scattate nel 1986 dalla signora Olga
di Ponte Nossa (BG). La fotografia di destra era stata scattata da altra
angolatura (completa) qualche istante prima; la foto di sinistra, scattata poco
dopo, mostra negli occhi i segni evidenti di lacrimazione (nella foto in basso
vedi l'ingrandimento). Don Angelo Bena, un grande devoto morto nel 1999 scriveva
così alla signora Olga il 23 gennaio 1987: «Scusami se ho tardato tanto a
rispondere alla tua lettera. Grazie per la foto che mi hai mandato. A me
sembra proprio che la statua abbia GLI OCCHI LACRIMANTI E APERTI, perciò
ritengo che la Madonna abbia voluto dirti che anche lei soffre, ma sarebbe
peggio se continuasse la presente crisi di fede, che sta dannando all'inferno
una grande quantità di persone». Anche don Angelo Mutti, fondatore dell'Eco di
Medjugorje, morto i 13 marzo 2000, si esprimeva in modo analogo.
La
signora Olga, in una lettera ad un'amica del Canton Ticino, inviata in occasione
del Natale 1988, con la fotografia della Madonna in lacrime scriveva: «Ave
Maria. Sono lieta di potervi spedire questa foto miracolosa che fotografai
personalmente. Completamente mossa e con lacrime agli occhi. Ella ci invita
alla preghiera del cuore... Con affetto. Olga». Ognuno può trarre le
conclusioni che vuole, ma le foto-documentazioni sono queste.
Quando
arrivò a Medugorj e la statua della Madonna?
Prima
di concludere il nostro servizio sulla statua della Madonna nel santuario di
Medjugorje, vi erano diversi particolari non del tutto chiari, per cui, con la
collaboratrice Andreina abbiamo fatto una breve visita a Medugorje. Fra tutti,
un dubbio era predominante: in quale epoca la statua era arrivata a Medugorje?
Queste ricerche, si sa, non sono mai facili. All'ufficio informazioni ci dicono
che bisognerebbe consultare l'archivio, ma l'addetto non c'era. Rivolgersi ai
padri, con tutti i loro impegni non è agevole. Voci raccolte qua e là ci
portavano assai indietro nel tempo, fino alle origini della parrocchia di
Medugorje che è stata fondata nel 1892; la chiesa venne terminata nel 1897 e
dedicata a san Giacomo.
La
chiesa era stata costruita su un terreno instabile e presto cominciò a
sprofondare e a creparsi, anche per opera di alcuni terremoti. L'attuale
santuario venne iniziato dopo la seconda guerra mondiale e fu finito e
consacrato il 19 gennaio 1969. Oggi la chiesa è riconosciuta come
santuario. Della vecchia chiesa sono rimasti i ruderi nella rotonda che siamo
costretti a percorrere con gli automezzi per andare dalla chiesa al Podbrdo e
che siamo riusciti a fotografare. Nella nostra ricerca sapevamo già dal
restauratore che la statua era ridotta in condizioni precarie e che tutti i
particolari erano sepolti da uno strato di polvere accumulata nel tempo.
Quindi la statua non poteva che essere arrivata a Medugorje tanti anni prima. Ma
quanti? Persone anziane alle quali abbiamo domandato ci facevano capire che
bisognava andare molto indietro nel tempo. Infine ci venne in aiuto suor
Cornelia, cugina di padre Slavko: «Bisogna andare molto indietro nel tempo,
penso ancora all'impero asburgico [Da qui probabilmente la diceria che la statua
sarebbe stata acquistata in Austria - allora anche il Trentino era territorio
dell'impero asburgico]. Sono sicura, perché l'ho sentito dai nostri vecchi che
nella vecchia chiesa di Medugorje c'erano solamente tre statue: quella del
patrono san Giacomo, quella di sant'Antonio da Padova, e quella della Madonna».
Ecco
quindi chiaro il tassello che mancava. È abbastanza ovvio che la prima statua
giunta a Medugorje sia stata quella dei patrono san Giacomo prima della fine del
secolo scorso.
Successivamente
i parrocchiani alla stessa fonte devono avere acquistato la statua di
san'Antonio (la chiesa è retta dai francescani) e, quasi certamente prima della
prima guerra mondiale la statua della Madonna di cui andiamo lungamente
parlando in questo servizio. E anche questa è una scoperta straordinaria. Una
statua con la firma Regina della Pace, prima e a statua della Madonna a
Medjugorje giunge nel regno della Regina della Pace con tanto di firma
sull'abito oltre sessant'anni prima delle apparizioni della Madonna che hanno
attirato nel paesino dell'Erzegovina milioni di persone da tutto il mondo. Anche
questo è certamente un segno di un "piano", un "progetto"
ben preciso della Madonna previsto nei disegni del Cielo. Anche la statua
quindi era un segno premonitore.
Fonte:http://www.preghiereagesuemaria.it/sala/la%20statua%20della%20madonna%20nella%20chiesa%20di%20medjugorje.htm
Fonte:http://www.preghiereagesuemaria.it/sala/la%20statua%20della%20madonna%20nella%20chiesa%20di%20medjugorje.htm
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